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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: SUKOSHI INU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: officialkagome galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/01/2002 19:00:07

sesshou chan quanto ti amo!
 
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PROLOGO E CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

PROLOGO:

-Bastardo!…- sussurrò Inuyasha rivolto al fratello Sesshoumaru, che lo guardava freddamente…il cuore del mezzo youkai era in sussulto, attanagliato da un sentimento così forte e atroce che sembrava soffocarlo.
-Bastardo…- sibilò più forte mentre lo attaccava, o perlomeno cercava di farlo, poiché il demone suo avversario schivava tutti i suoi colpi, sembrava quasi non curarsene.

Un po’ più lontano, nella radura, un leggero venticello spostava le foglie di una rigogliosa pianta d’edera, che ricopriva una parete rocciosa, lasciando intravedere un paio di nere orecchie da cane.
Si udì un respiro regolare, calmo, d’improvviso spezzato da un singulto e poi più affrettato, interrotto da gemiti. Una voce, femminile, ruppe il silenzio naturale, con il suo tibro sensuale ma basso, roco, quasi tetro.
-Sesshoumaru…Inuyasha…sento il loro odore…sono vicini…- sussurrò la voce
Per un attimo ci fu il silenzio, poi più forte
-Sesshoumaru…- e le foglie, come a causa di una forte esplosione, volarono via d’improvviso, lasciando scoperta una figura femminile, di una giovane ragazza costretta alla parete da una lunga lancia conficcatale nel petto.
Non era vestita, se per ‘abito’ non consideriamo una lunga benda che le avvolgeva le parti intime, coprendole , e i capelli neri le cadevano scomposti sul petto, nascondendo alla vista anche parte del suo viso.
Il suo braccio destro si alzò lentamente e andò ad afferrare con forza la lancia.
-INUYASHA!- urlò ancora, mentre spezzava la lancia, emandando una fortissima luce.

Inuyasha si fermò, ansimante, e il suo sguardo si perse oltre le montagne. Annusò l’aria pensoso e Kagome potè leggere sul suo viso un’ansia, che lo spaventava e al contempo lo rendeva felice…uno di quei sentimenti che ti appesantisce il cuore, che te lo fa quasi scoppiare, e tu non sai se esserne felice o meno…non sai quello che stai provando, sai solo che una parte di te spera che finisca, l’altra che sia infinito…
Anche Sesshoumaru si era bloccato all’improvviso e guardava ora il fratello ora il cielo, con sguardo ansioso. Anche lui, la ragazza ne era certa, aveva avvertito qualcosa ma non sembrava esserne troppo felice…sembrava quasi gli facesse paura…
Anche Kagome, infine, percepì un debole rumore di passi dietro di lei, ma non fece a tempo a girarsi che da un cespuglio una figura balzò su Sesshoumaru, attaccandolo.
Questi, che ancora era fermo, quasi come in contemplazione, fu colpito in pieno torace da quattro affilatissime unghie, che gli tranciarono l’abito e gli causarono una lieve ferita, e si piegò su se stesso.
La figura, una ragazza molto carina, si era rannicchiata in terra, in preparazione del secondo attacco, ma quando questo ebbe inizio Sesshoumaru scomparve avvertendo Inuyasha che sarebbe tornato a cercare la tomba del loro padre.
Ma Inuyasha non lo ascoltava, preso com’era dallo scrutare quella strana ragazza che, solo ora Kagome se ne avvedeva, aveva delle orecchie proprio come quelle del mezzo demone, se non per il colore.
-Sukoshi…Inu- la chiamò a bassa voce, lei si voltò e, sorridendo, corse ad abbracciarlo.
-fratellone!-urlò felice.

Davanti a un fuoco scoppiettante Sukoshi Inu squadrava sovrappensiero Kagome e Kaede, poi il suo sguardo si posò su Inuyasha
-Di un po’ fratello- disse in tono serio – quale delle due è la tua donna?-
Kagome cominciò a ridere, mentre kaede, mezza svenuta, veniva presa da conati di vomito. (sèèèè vecchia ti piacerebbe!!!NdA)
-NESSUNA DELLE DUE!- ringhiò Inuyasha voltandosi e facendo per andarsene, ma Kagome urlò ‘SEDUTO’ e lui si stampò per terra, bloccato.
-Feh fratellino, devi amare molto questa umana per obbedirle così! Bella scelta…mi piace il suo odore…-
-Lasciamo perdere sorella, credimi, è meglio. Piuttosto raccontami che fine avevi fatto…ti credevamo morta! E’ da quando avevo 4 anni che sei scomparsa senza lasciare traccia!
‘Già…da quando Sesshoumaru ha tentato di ucciderla…aveva solo 2 anni lei, cosa poteva capire…? E come ricordo le è rimasto quel segno sulla fronte…un segno che le ricorderà quello stronzo per sempre…’
Alla domanda postale dal fratello Sukoshi Inu si alzò e andò ad abbracciarlo, nascondendo il volto sulla sua spalla. Inuyasha sorrise, sopreso da tanto affetto, poi prese il viso della sorella fra le mani.
Inorridì.
Sukoshi Inu lo guardò, con sguardo colpevole e triste, mentre lui scostava una ciocca dei suoi lunghi capelli neri dalla gota destra e scopriva…tre lungi graffi rossi, quasi uguali a quello che aveva in fronte…
-Su-sukoshi-chan…questi sono altri simboli di quel…bastardo?-
-…-
-Cosa ti ha fatto sorella???Cosa ti ha fatto quello stronzo!Ha di nuovo tentato di ucciderti? Maledetto…-
-No Inu-Chan…lui…-


1.
La piccola hanyou aveva preso la palla del fratello e si divertiva a vederla rotolare per terra. Inuyasha ogni tanto le sorrideva, tenendola per mano, e lei rispondeva con quel suo sorriso fresco e innocente, quel suo sorriso da bambina.
La mamma, più in là, stava seduta in silenzio e Inuyasha, quando la guardava, a volte diventava triste, ma Sukoshi Inu gli sorrideva e allora lui l’abbracciava forte e gli diceva che le voleva bene. Poi insieme correvano nell’erba e quando cadevano restavano così, a ridere, come due bambini ‘normali’…
Questi erano stati i due anni della sua infanzia, i soli, poiché era diventata subito adulta…era stata costretta a farlo…
Un giorno, mentre era sola, le si avvicinò un altro ragazzo, un po’ più grande di Inu-Chan, che le sembrava molto bello, anche se aveva un odore che le faceva paura. Lei sorrise e tese la manina per salutarlo, e le sembrò che lui fosse rimasto sorpreso da questo gesto.
-Che non abbia mai avuto qualcuno che gli abbia teso la mano?- si ritrovò più volte a pensare lei dopo quel giorno…
Quel ragazzo strano le sorrise e le disse ‘Ciao sorellina’
Lei allora rise…che bello aveva un altro fratellino…!!!
-Come ti chiami?- chiese al culmine della felicità
-Sesshoumaru…- rispose lui, ancora sorridente. Se Sukoshi Inu fosse stata un po’ più grandicella avrebbe capito che quello non era un sorriso ma un ghigno…ma adesso…come poteva saperlo? Le non conosceva l’odio, perché aveva visto solo l’amore, quello della mamma e quello di Inu Yasha…a volte anche la tristezza, si, ma l’odio…quello mai…
Per questo motivo Sukoshi Inu non riconobbe in Sesshoumaru un suo potenziale assassino e corse verso di lui per abbracciare il nuovo fratellino.
-Ciao Sesshou-chan!- disse felice al nuovo fratello…solo allora udì Inuyasha, che era appena arrivato, urlare ‘NO’
Sesshoumaru aveva cercato di avvelenarla facendole penetrare un’unghia sulla fronte…

-Un mezzo demone…un’hanyou!!!A morte!A morte!- gli gridavano gli uomini che all’inizio erano venuti per soccorrerla. Dopo l’aggressione di Sesshoumaru era scappata via, anche se Inuyasha la chiamava, lei non voleva vedere nessuno perché forse il bambino cattivo voleva solo lei, ma avrebbe ucciso anche Inu-Chan se l’avesse visto…e piangeva, chiedendosi perché suo fratello avesse voluto farle tanto male.
Un uomo la vide, sanguinante, e la prese in braccio.
-Che succede piccola?- le chiese asciugando le sue lacrime. Lei allora, per sentirlo meglio, mosse le sue orecchie piccole da cane e lui, una volta viste quelle, la fece cadere per terra…-
-Un mezzo demone…un’hanyou!!!A morte!A morte!- cominciò a gridare presto seguito da altri…
la bambina allora scappò nella foresta…

Erano passate ormai delle settimane, e il tempo era cambiato. Un forte freddo aveva invaso la foresta, presto seguito da una copiosa nevicata. Sukoshi-Inu si sedette per terra, con la ferita ancora dolorosa e sanguinante, e pianse a lungo, per il dolore fisico, si, ma anche per la violenza mentale subita. La sua ferita, in breve tempo, si fece troppo profonda da sopportare, per lo meno per una bambina di due anni… Il freddo pungente le intorpidiva i muscoli e riusciva a ghiacciare la lacrime che ancora, di tanto in tanto, bagnavano il suo bel viso, stravolto dalla tristezza e dalla paura. Fu allora che le venne sonno…e lasciò che la sua mente si addormentasse.
-per una come me- pensò tristemente prima di chiudere gli occhietti stanchi –è meglio la morte…hanno ragione gli umani- poi, il buio.

Tori scrollò la coda intorpidita, poi sorrise mestamente. Era così disperata da dover cercare cibo anche con quel tempo orribile, pensò, di certo il padre non ne sarebbe stato fiero…e d’altra parte, come biasimarlo? Per uno Youkai volpe questo era inaccettabile…
-papà..- chiamò disperata, ma le rispose il silenzio, avvolgendola assieme all neve, e svuotandole il cuore.
Sapeva che nessuno le avrebbe risposto ‘sono qui’ perché il suo genitore era morto anni prima, per salvare sua sorella…anzi la sua sorellastra, un’hanyou, da un gruppo di umani inferocito.
Tori si chiese perché gli umani odiassero tanto sia gli youkai che gli hanyou…erano anche loro esseri umani e avevano diritto di vivere. E’ vero che alcuni di loro avevano compiuto atti orribili, ma anche degli esseri umani non si erano comportati da meno. E Tori pensava che non si potesse cercare di estinguere una stirpe, una razza, solo per la stoltezza di alcuni suoi componenti. Se fosse stato davvero così, anche gli umani meritavano la morte.
Mentre era preda di questi pensieri udì dei latrati di lupi, e realizzò che quella sera almeno avrebbe cenato. Si avvicinò alla fonte dei rumori e vide un branco accanto a un qualcosa che non seppe definire subito. Solo quando uccise il capobranco e scacciò il resto delle belve notò un braccio che fuoriusciva dalla neve.
-Kami-sama- sussurrò portandosi la mano davanti la bocca, poi corse e scavò fino a quando non riuscì a rinvenire il corpo esanime della bambina.
Era un’hanyou.

‘Uhm…che calduccio confortante…’ pensò…mosse lievemente un dito, non riuscendoci del tutto come avrebbe voluto, e s’accorse che qualcuno le teneva la mano e le sussurrava dolci parole. Allora aprì gli occhi, pensando ‘mamma’ ma non riuscendo ad associare alla parola una determinata immagine, e vide una donna accanto a lei, che sorrideva.
-Chi sei?- mormorò stordita, la donna la guardò dolcemente
-Mi chiamo Tori e sono una youkai volpe- rispose accarezzandole il capo lievemente –tu chi sei?-
-Io…io sono…-…panico…chi era lei? Credeva di saperlo, ne era certa, ma ora che chiedeva alla sua mente una risposta questa non sapeva né poteva dargliela. Si sforzò ancora, per qualche istante, ma era solo il buio.
-Non lo so…- disse, arrendendosi all’evidenza. Non lo sapeva.
Tori sorrise ancora.
-Piccola, è logico, è un anno e mezzo che dormi, sai?-
-UN ANNO E MEZZO?Così tanto?-
-Già, ti ho trovata mezza morta sotto la neve, con un branco di lupi attorno deciso a fare di te del cibo. Avevi una ferita sanguinante in fronte- spiegò toccando la cicatrice rossa –e uno youkai molto saggio mi ha detto che dormivi, e che avrei dovuto aspettare il tuo risveglio. In realtà io non credevo davvero nella tua guarigione ma…eccoti qui adesso.-
La bimba s’intristi
-eccomi qui? Ecco chi? Chi sono? Sono il nulla? Non ho passato, non ho una storia mia, non ho niente. Non ho vita.-
-Oh piccola mia…chi ti ha insegnato questa tristezza? Forse per ora non hai un passato ma presto lo ricorderai, non temere! Per ora, se vuoi, puoi considerarti mia figlia, come ho fatto io in questi mesi, certo non sarò la tua vera mamma ma ti voglio bene lo stesso…credimi…-
La piccola annuì sorseggiando la calda bevanda che la donna le porgeva, poi sorrise
-va bene, mamma Tori…- sussurrò

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
kagomina - Voto: 10/03/09 19:56
Bellissimo inizio!!!!!!!!! come continua?????? spero che aggiornerai presto????????????

che carino! inu e la sorella!!!!!!
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