torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: SHOHOKU HIGH SCHOOL
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: li-ca-el-chi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/07/2003 18:31:39 (ultimo inserimento: 31/07/03)

basket, ragazzi, ragazze, amore, amicizia e risate! particolarmente consigliata a chi odia haruko!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
NUOVO INIZIO
- Capitolo 1° -

Salve a tutti!^^
State tranquilli non vi tormenteremo a lungo con questa presentazione… volevamo solo chiarirvi un pio di cosucce prima che voi, poveri lettorucci nostri vi perdiate in questo arzigogolato mondo che noi quattro vorremmo tanto che fosse vero… vi è mai capitato che un semplice racconto vi facesse sognare a occhi aperti per ore, come se voi ci viveste dentro? Ecco, a noi è capitata la stessa cosa con questa ff… non sappiamo se la troverete squallida, o insignificante, o insulsa, sappiate solo che per noi quattro questa ff ha significato tanto. E continua a farlo tutt’ora.

PS: è particolarmente consigliata a chi odia Haruko Akagi^^



Linda, Carlo, Eli, Chiara.

<<Eccolo qui! Liceo Shohoku! Ladies and Gentleman, ci siamo!! Ecco la scuola che ci ospiterà per tre lunghi, interminabili, strazianti anni!!>> esclamò Carlotta quando lei, Chiara, Elisabetta e Linda arrivarono di fronte all’insegna “Liceo Shohoku” <<Grazie Carlotta, per questa ventata d’ottimismo...>> disse Elisabetta tra l’ironico e l’irritato <<Che palle... dover ricominciare tutto da capo... prof nuovi, compagni nuovi...>> disse Linda abbattuta, che fu interrotta da Chiara <<... e divisa nuova! Maledizione! Quanto è scomoda!>> disse cercando di sistemarsi la gonna che non ne voleva sapere di stare dritta <<Grr... fosse per me sarei venuta in tuta da ginnastica!>> <<Ehehe... ti ci dovrai abituare Coppina! perchè la dovrai tenere per tre lunghi interminabili, strazianti...>> cominciò Carlotta, che fu interrotta da un esasperato <<BASTA!!>> da parte delle sue amiche.

Il cortile era gremito di ragazzi. Ragazzi dell’ultimo e del secondo anno, che sembravano perfettamente a loro agio, ma anche un numeroso gruppo di Matricole, le quali potevi riconoscerle lontano un chilometro dall’aria terrorizzata. Linda, Carlotta, Elisabetta e Chiara si sentivano perse di fronte a quella marea di ragazzi sconosciuti <<O-ok... ragazze, niente panico... in fondo sono solo qualche migliaio di ragazzi di cui non sappiamo minimamente nulla... cosa volete che sia...>> <<Carlotta facci un favore.... CHETATI!>> esclamò Linda esasperata guardandosi intorno spaesata e confusa. <<Si... va bene... hai ragione... ehi! Linda! Guarda un pò quello laggiù!>> disse improvvisamente Carlotta con fare circospetto tirando una gomitata a Linda, che si girò guardando nella direzione che le indicava Carlotta. Vide un ragazzo alto, molto più alto della media, doveva essere circa uno e novanta, calcolò, ed era pressoché impossibile non notarlo per la vistosa tinta rossa dei suoi capelli, pettinati alla Elvis. <<Ha la faccia simpatica... sai, mi sembra uno di quei ragazzi con cui quando sei giù di morale puoi farci due risate e tirarti un pò su... però c’è di meglio...>> commentò Linda <<Invece secondo me con quei capelli rossi è un grande!>> disse Carlotta, che, come al solito, era attratta dalle cose insolite <<Sarà una matricola?>> <<Difficile dirlo... guarda quanto è alto... potrebbe benissimo essere uno di terza...>> disse Linda <<Ehi, voi laggiù! Guardate che hanno già esposto il tabellone con le classi a cui siamo state assegnate!>> disse Chiara prendendo Carlotta per la manica della divisa e conducendo lei e Linda di fronte al tabellone. Dopo spintoni e calci negli stinchi, le quattro riuscirono ad arrivare abbastanza vicine al tabellone per poter leggere le classi <<Oh, no! ci hanno divise! Linda e Chiara sono in prima A, mentre io e Berly siamo in prima D! Mi dispiace!>> disse Carlotta abbattuta <<Suvvia Carlo... ci vedremo dopo la scuola! Facciamo così: quando suona la campanella, ci troviamo tutte fuori, davanti alla palestra! Che ne dite?>> propose Elisabetta con un’illuminazione <<Ok, Berly! Ci si vede dopo allora! E in bocca al lupo!>> disse Chiara, avviandosi insieme a Linda verso la sua classe

<<Prima A... prima A... ecchela! Questa è la nostra classe, Chiara!>> disse Linda arrivata di fronte alla classe con la targhetta “1-A” <<Ok. entri prima tu, o entro prima io?>> chiese Chiara nervosissima. <<Entriamo insieme!>> propose Linda <<Scema! come facciamo ad entrare insieme, finiremmo incastrate! Col girovita in stile Sequoia che mi ritrovo io, poi....>> disse Chiara battendosi una mano sulla pancia <<Si, si, risparmiaci, va bene. Allora entro prima io.>>
<<Perchè prima tu? voglio entrare prima io!>>
<<Allora entra prima tu!>>
<<Ma ho paura!!>>
<<Allora entro prima io...>>
<<Ma perchè sempre tu per prima?!>>
<<Grr... facciamo così... entri tu per prima e io ti tengo ma manina!! va bene?!>>
<<Mmm... ok... si può fare!>> acconsentì finalmente Chiara prendendo per Linda per la mano. <<Linda?>> chiese d’un tratto Chiara voltandosi verso l’amica <<Si? cosa c’è? Vuoi che ti tenga anche l’altra mano?>> <<Ma come fai a sopportarmi?>> <<Segreto professionale, sorella! Ora dai, entriamo per favore, che sennò ci scippano tutti i posti migliori>> rispose Linda con un insolito tono pratico spingendo Chiara dentro la classe che le avrebbe inghiottite per tre lunghi, interminabili, strazianti, anni. Appena entrate le due ragazze cominciarono a guardarsi intorno e, guarda caso, trovarono due banchi liberi proprio nell’ultima fila. Quando si furono sedute, Linda individuò subito il ragazzo con i capelli rossi che aveva visto Carlotta poco fa. Stava chiacchierando con un altro ragazzo, più basso di lui con i capelli neri. <<Pssst, Chiara... guarda quello laggiù con i capelli rossi.... che ne dici?>> chiese Linda sottovoce a Chiara, che sgranò gli occhi e disse <<Linda, decisamente non è il tuo genere...>> <<Ma no! Non è per me! è per Carlotta!>> <<Ahhh! Ecco... beh... mmm... è alto.. questo possiamo concederglielo... ma non è poi niente di che... cioè, è carino, ma...>> Chiara non riuscì a trovare le parole giuste per terminare la frase <<... è il tipico ragazzo che vorresti avere come amico ma non come fidanzato... almeno, io la penso così...>> disse Linda giocherellando con la penna <<Allora la pensiamo allo stesso modo.>> concluse Chiara, ma proprio mentre stava per finire la frase, si mise nel banchino davanti a lei un altro ragazzo, molto alto. Dato che dava le spalle alle due, queste poterono vedere solo che aveva dei folti capelli neri, ed era alto a sufficenza per togliere completamente la visuale a Chiara. <<Porca...! con tutti i posti liberi che ci sono ancora proprio qui davanti si deve piazzare questo stangone?!>> disse Chiara seccata. <<Bhe... diglielo...>> commentò Linda con un sorrisetto <<Mmm.... ehi... scusa... ehm... te lì davanti?>> cominciò a chiamarlo Chiara, punzecchiandolo con la penna ma il ragazzo davanti la ignorò completamente. <<Grrr... ehm... ehilà? Scusami...>> insistè Chiara mentre Linda accanto a lei stava avendo un crisi epilettico-asmatica per trattenere le risate. Dopo altri vani tentativi, Chiara, che la pazienza la vedeva solo a Natale, per non rischiare di piantare la penna nella spalla del malcapitato, mise una mano sulla spalla del tizio e lo fece voltare bruscamente verso di sè <<Ehi! sto parlando con te, dannaz...>> non riuscì a finire la frase, perchè il tizio, si rivelò essere uno dei più bei ragazzi sulla faccia della terra. Lineamenti delicati, labbra perfette e occhi azzurri che toglievano il fiato. Il bellissimo la guardò con una faccia come per dire “Cosa-cavolo-vuoi-razza-di-seccatrice” e Chiara aprì la bocca per dire qualcosa, ma ne uscì fuori solo un debole verso. Il ragazzo si girò di nuovo scuotendo la testa e mormorando un nasale “Imbecille”, facendo così letteralmente accasciare sul banco la povera Chiara, mentre Linda le dava delle amichevoli pacche sulla spalla, combattuta tra lo scoppiare a ridere e dire qualcosa per consolare l’amica dalla spettacolare figuraccia appena fatta. <<Oh, Mio Dio... perchè sono così sfigata... non me ne va bene una.. oh Mio Dio... quanto è bello...>> commentò tristemente Chiara <<Dai... su con la vita... che aspetti, chiedigli scusa!>> disse Linda incoraggiante <<Chiedergli scusa? Ma con che faccia lo riguardo, adesso?!>> esclamò Chiara disperata <<Con la tua! Ne hai forse altre? Scherzi a parte, insomma che paura devi avere nel dirgli “Ciao io sono Chiara Coppi, scusami per prima”?>> ribattè Linda <<Mmm... forse hai ragione... va bene... Ora gli chiedo scusa.>> disse Chiara un pò più sicura <<Stavolta però evita di punzecchiarlo con la penna....>> commentò Linda sarcastica. Chiara sospirò, si fece forza e mormorò << Ehm.... Senti... scusami...>> Il ragazzo davanti stavolta si voltò subito con una faccia da far paura, ma Linda tirò una sonora gomitata nelle costole di Chiara che si fece forza e tese la mano dicendo <<P-piacere... io... io mi chiamo Chiara e... emh... lei è Linda, la mia migliore amica... scusami per prima...>> Il ragazzo la guardò freddamente e disse in tono glaciale <<Kaede Rukawa>> prima di voltarsi di nuovo. <<Ohhh... Linda... mi sa che mi sono presa una cotta....>> disse Chiara estasiata poggiando la testa sul banchino <<Ma davvero? E di chi?>> chiese Linda facendo la finta tonta <<Non fare la scema! Ohhh... Rukawa... com’è bello... e com’è affascinante...>> <<Su questo avrei da ridire, a meno che un frigo-bar possa avere fascino...>> commentò Linda sarcastica <<Non è vero!>> si difese Chiara. In quel momento una ragazzina dall’aria svampita si avvicinò a Rukawa e gli chiese in una maniera insopportabilmente smorfiosa <<Ciao, bel figone! Posso sedermi accanto a te?>> nel banchino di dietro si sentì il rumore di una matita spezzata e di una voce che gridava <<Giù le zampe putt...!!>> per fortuna Linda riuscì ad avventarsi su Chiara prima che questa rompesse la seconda matita e finisse la frase. <<No.>> fu la risposta gelida di Rukawa che non degnò nemmeno di uno sguardo la ragazza che rimase spiazzata dalla risposta. Fece per ribattere qualcosa, ma in quel momento si aprì la porta ed entrò il professore. Mise il registro sulla cattedra e si presentò <<Buongiorno a tutti. Io sono il professor Matsumoto, il vostro nuovo insegnante di Matematica. Dunque, cominciamo con l’appello.>> il professore chiamò uno ad uno tutti gli studenti, che chiamati si alzavano e rispondevano <<Presente.>> <<...Kaede Rukawa.>> Con sommo stupore di Linda e Chiara, Rukawa non si mosse ed ignorò completamente il professore <<Kaede Rukawa! Non c’è il signor Kaede?>> chiese il professore disorientato <<Pssst.... Rukawa... ti stanno chiamando!>> bisbigliò Chiara punzecchiando di nuovo Rukawa con la penna, <<Insomma, c’è o non c’è il Signor Kaede?! Eppure i banchini sono tutti occupati!>> esclamò il professore che cominciava ad innervosirsi <<Si, c’è, professore, ma...>> disse un ragazzo che evidentemente conosceva già Rukawa. <<Rukawa! Rukawa! ma insomma, che cosa aspetti a rispondere?>> gli chiese Linda scrollandolo energicamente per le spalle facendolo ricadere sul banchino russando sonoramente <<Ma... ma... ma sta dormendo!>> esclamò Chiara sbalordita <<ADDORMENTARSI DURANTE LA MIA LEZIONE E OLTRETUTTO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA! è INAMMISSIBILE! FUORI DA QUEST’AULA!>> sbraitò il professore sbattendo fuori dalla classe un Rukawa ancora mezzo addormentato. L’appello continuò e Linda e Chiara ebbero modo di sapere che il ragazzo con i capelli rossi si chiamava Hanamichi Sakuragi e che la ragazzina che ci aveva provato con Rukawa si chiamava Haruko Akagi. <<Haruko... bleha.. che nome orrendo...>> commentò Chiara guardando storto la ragazza in questione.

Quando suonò la campanella dell’ora di pranzo, Linda e Chiara presero il loro cestino e fecero per avviarsi fuori dall’aula, ma Chiara si bloccò quando incrociò Rukawa che rientrava in classe. <<Chiara! Non vieni?>> chiese Linda bloccandosi anche lei e guardando con aria interrogativa l’amica <<Io...si, adesso...>> mormorò Chiara senza staccare gli occhi da Rukawa che aveva preso il proprio cestino con il pranzo e si accingeva a mangiare da solo. Linda sorrise con aria complice <<Ho capito... tu resta pure qui, io andrò a dare un’occhiata ai club che ci sono...>> Chiara sorrise a sua volta e disse <<Ok. Ci si vede dopo>> Linda annuì e uscì dall’aula, diretta verso la terrazza. Chiara guardò di nuovo Rukawa “Dio quanto è bello... è meraviglioso... è la prima volta che vedo un ragazzo così stupendo... ok. Forza e coraggio. Vado.” Chiara si avvicinò al banchino di Rukawa e lo salutò allegramente <<Ehi! Buonanotte! Certo che anche te sei un vero fenomeno, addormentarsi il primo giorno di scuola non è cosa da tutti!>> Rukawa alzò lo sguardo e vide Chiara che gli sorrideva amichevolmente, e con suo sommo disappunto arrossì vistosamente “Cacchio, non ci avevo fatto caso prima... è davvero carina quando sorride... Ma cosa sto dicendo?!” <<Hn.>> si limitò a dire infine. Chiara non si perse d’animo e disse sempre col medesimo sorriso <<Posso sedermi qui con te?>> Rukawa la guardò di nuovo, questa volta lasciando trasparire un pizzico di stupore e disse <<Fa come vuoi.>> Chiara prese una sedia lì vicino e la mise al banco di Rukawa <<Ehi, lo sai sei altissimo! Scommetto che giochi a basket! Se non lo fai ti consiglio di iscriverti subito al club, perchè è davvero un peccato sprecare un’altezza così.>> Chiara toccò subito il tasto giusto. Rukawa la guardò di nuovo, stavolta con occhi diversi e disse <<Hai indovinato... gioco a basket già da un pò mi sono iscritto al club di basket della squadra.>> <<Lo sapevo. Sai, anche io gioco a basket.>> disse subito Chiara. <<Sul serio? In che ruolo giochi?>> Chiese Rukawa interessato <<Pivot. Gioco nella squadra femminile del paese, visto che nelle scuole non ci sono club di basket femminili. Ah, beato te che sei un ragazzo... per voi è molto più facile, siete più alti, avete più resistenza e avete molte più possibilità in campo professionale... noi ragazze invece abbiamo la vita un pò più difficile, ma la mia passione per il basket non verrà mai meno. Il basket è la mia vita.>> concluse Chiara con una strana fiamma negli occhi che Rukawa notò subito “Tosta la tipa! Oltre che essere carina le piace anche il basket e sembra una vera appassionata! Forse ci dovrei fare un pensierino...” <<Ma come hai fatto a capire che gioco a basket?>> chiese Rukawa curioso <<Diciamo che ho un sesto senso...e poi si vede, sei alto e hai le spalle molto larghe, tipiche del basket-man.>> rispose Chiara <<Accidenti... non ti sfugge niente...>> commentò Rukawa impressionato “In cinque minuti sembra aver già capito tutto di me, nei minimi particolari, mentre io sono così lento in confronto a lei...” Chiara rise di nuovo facendo rabbrividire Rukawa <<Beh, diciamo che faccio attenzione alle cose e alle persone che mi circondano.>> rispose semplicemente <<Allora io non devo averti dato una buona impressione...>> commentò Rukawa ansioso di sapere la risposta “Oddio, e adesso che gli dico? ‘La mia impressione è che sei stupendo?’ Santo cielo...” <<Mi hai dato l’impressone di uno a cui piace dormire.>> rispose infine Chiara sarcastica andando su argomenti più neutri <<Ah, ah, ah... spiritosa...>> commentò Rukawa fingendosi offeso. <<Dai, non te la prendere, in fondo ho detto la verità, o mi sbaglio?>> <<Non ti sbagli, mi piace dormire, ma non c’era bisogno di infierire...>> commentò Rukawa sempre con un cipiglio offeso. Chiara ridacchiò, e con suo sommo stupore Rukawa fece altrettanto e distese le labbra in un bellissimo sorriso. Il cuore di Chiara cominciò ma martellarle contro le costole in maniera quasi dolorosa. “Oh mio Dio quanto è bello quando sorride... santo cielo, mi fa sciogliere...” Parlarono a lungo, sempre di basket, e sempre sorridendo.


 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: