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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: LA SORPRESA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: bibi95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/08/2012 16:34:54

sono passati due anni dalla morte di Ace e la ciurma di cappello di paglia sta per rincontrarsi ma la navigatrice ha una sorpresa per i suoi amici...
 
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- Capitolo 1° -

LA SORPRESA


Seduta al bancone di un bar sull’arcipelago Shabaody la rossa sorseggiava un bicchiere di rhum persa nei suoi pensieri…ripensava ai due anni appena trascorsi lontana dai suoi compagni…ma soprattutto ripensava alla notizia che due anni prima aveva scombussolato la sua vita, facendola sentire ancora più sola e triste…

Avrei voluto essere lì al tuo fianco a cercare di salvarti…avrei voluto essere l’ultima persona che avresti visto prima di finire nell’oblio…avrei voluto dare la mia vita per salvarti…avrei voluto poterti amare alla luce del sole…avrei voluto dirti quelle due parole magiche che non ti ho mai detto perché sapevo che dopo ogni sera passata insieme, dopo ogni sera così dolce e allo stesso tempo passionale, tu saresti andato via senza neanche degnarmi di uno sguardo…

Nami era totalmente circondata dalla tristezza che portavano con loro quei pensieri, nulla di tutto ciò che accadeva attorno sembrava toccarla, si sentiva svuotata, come se si trovasse sola nel mezzo dell’oscurità…

-ahi, mi fai male…lasciami stare…-
Sentendo questa vocina la navigatrice tornò alla realtà…

-hey tu…lasciala stare…- disse la rossa rivolgendosi al bambino che aveva fatto piangere la sua piccola Anne, poi la prese in braccio e con uno sguardo pieno d’amore le chiese –tutto bene pulce?-
-ora che sono fra le tue braccia mammina va tutto benissimo- disse la piccola asciugandosi le lacrime che le stavano per scivolare dagli occhi.
- scusa se non sono intervenuta prima, ero un po’ distratta…- affermò la rossa con un velo di malinconia nella voce.
- stai tranquilla mamma non è successo niente- la piccola parlava mentre si stringeva forte al collo della sua mamma –ma perché sei triste?- Nami guardò la sua bambina, sperava che non si accorgesse della malinconia che la stava travolgendo in quel momento, ma a quanto pare non era così, prese un lungo respiro e mentre scompigliava i capelli corvini della sua pulce rispose con un dei suoi più bei sorrisi –niente ripensavo alla zia Nojiko, è tanto che non la vedo…-
-mi piacerebbe conoscerla- disse Anne con il sorriso sulle labbra, poi diventò cupa anche lei e disse –e mi piacerebbe tanto anche conoscere papà…- la rossa sentendo quelle parole ebbe una fitta al cuore, non solo la sua piccola si era accorta della sua malinconia, ma provava la stessa cosa che provava lei, il desiderio riabbracciare lui…il suo Ace…
- mamma…mi racconti qualcosa su papà?- chiese alla fine Anne. Nami prese la piccola per mano e uscì dal bar, senza ascoltare il barista che le diceva di pagare.
Percorsero un bel tratto di strada in silenzio…quando finalmente Nami parlò era malinconica e cercava di rimandare indietro le lacrime che stavano per rigarle il viso…
-il tuo papà si chiamava Potoguese D Ace, e come me era un pirata, ed era il capitano della seconda flotta di Barbabianca, uno dei pirati più forti del mondo…- mentre parlava Nami tremava al pensiero del suo amato che non avrebbe mai più rivisto, non si sentiva ancora pronta a raccontare di lui, ma doveva farlo, Anne aveva il diritto di sapere chi fosse suo padre…
- era un uomo molto coraggioso, che non si era mai spaventato davanti a nulla, neanche davanti alla morte…- e dicendo ciò la rossa non riuscì più a trattenere le lacrime che ormai rigavano il suo bel volto. Anne la guardava e nonostante la giovane età riusciva a capire quanto fosse doloroso per la sua mamma parlare di lui e non sapeva che dire per consolarla, allora cercò di stringere con la sua manina la mano della rossa, che vedendo il gesto della sua bimba si asciugò le lacrime e la prese tra le braccia stringendola in un forte abbraccio e continuò –era disposto a tutto per proteggere le persone che amava, anche a dare la sua vita…non aveva paura di niente o se anche l’aveva cercava di nasconderla per trasmettere calma alle persone che lo circondavano, soffriva di narcolessia ed era un po’ pazzo, ma era un uomo straordinario e io l’ho amato da morire, anzi…io lo amo da morire…-

Anne non sapeva che dire, era orgogliosa di avere un padre così straordinario anche se non l’aveva mai conosciuto…-pensi che mi avrebbe voluto bene?- chiese infine la bambina un po’ intimorita…
- certo mio piccolo angelo…lui ti avrebbe amata come ti amo io- rispose la rossa stupita da quella domanda ma convinta della sua risposta…perché lei ne era convinta…

Mamma e figlia arrivarono al bar di Shaggy la mattina seguente, ormai erano tutti lì, mancavano solo lei e il capitano...
Nami indossò il cappuccio della felpa che aveva addosso per evitare di essere riconosciuta fin da subito…aspettò qualche minuto, poi stringendo forte la mano di Anne entrò nel locale.
-buongiorno…posso portarvi qualcosa?-
Nami riconobbe subito la voce di Shaggy, ma non fece in tempo a rispondere che Anne le lasciò la mano e si diresse al bancone suscitando tenerezza nello sguardo di chiunque la guardava.
Nami rimase qualche secondo in più sulla porta, nonostante fossero passati due anni non era cambiato nulla, tutto era esattamente come lo ricordava…
Mentre si avvicinava al bancone scrutava i suoi compagni, non erano cambiati molto esteriormente, ma qualcosa le diceva che ognuno di loro era diventato più forte di prima. Arrivata al bancone fece sedere Anne su una sedia e lei si sedette su quella affianco, poi guardo la barista e disse
- due spremute di mandarino per favore…-
-si mamma che buona la spremuta di mandarino…-
-arrivano subito- disse la barista con il sorriso sulle labbra

Sentendo la voce della donna, tutti i pirati di cappello di paglia si erano voltati a guardarla, sembrava loro di conoscerla, ma sentendo che la bambina l’aveva chiamata mamma tutti pensarono di essersi sbagliati, solo l’archeologa, che conosceva la storia di lui e lei, continuava ad avere quel sospetto…

-ecco a voi-
-grazie…tesoro come si dice?-
-grazie mille signorina-
-di niente piccola- poi Shaggy guardò la donna, le sembrava di conoscerla, ma non sapeva dove l’avesse già vista…ad interrompere i pensieri della barista fu proprio la piccola…
-mamma- chiese con un dolce sorriso dopo aver posato sul bancone il bicchiere vuoto –ma quando arrivano i tuoi amici?- la cartografa guardò la sua piccola pulce, poi con un sorrisetto divertito la prese in braccio e le disse piano –loro sono già qui- e così dicendo cominciò ad indicare i membri della ciurma di cappello di paglia…
-il ragazzo con il nasone è un grandissimo bugiardo, ma anche un ottimo cecchino, il suo nome è Usoop, la piccola renna al suo fianco è il medico di bordo, nonché grandissimo credulone Tony-Tony Chopper, lo scheletro con acconciatura afro è un musicista e si chiama Brook, quello al suo fianco dal ciuffo azzurro è Franky il ciborg carpentiere di bordo, invece, vedi quei due idioti che stanno litigando- disse indicando il ragazzo dai capelli verdi e quello dai capelli biondi –loro sono lo spadaccino e il cuoco di bordo e si chiamano rispettivamente Roronoa Zoro e Sunji, mentre la bella donna in mezzo a loro è la mia cara sorellona archeologa Nico Robin…mentre questa è Shaggy- sentendosi chiamare tutti si girarono verso quella donna dall’aria familiare con un’espressione interrogativa sul volto, ma nessuno disse nulla, allora la rossa continuò –mentre io sono il navigatore di bordo- disse togliendosi il cappuccio che copriva i suoi ormai lunghi capelli arancio e rivelando il volto della loro amata cartografa.

Il silenzio piombò nel bar per alcuni minuti fin quando a rompere il ghiaccio fu la stessa Nami
-allora ragazzi come mai quelle facce- disse prendendo fra le braccia Anne
Tutti guardarono la rossa e quella bimba dai capelli corvini finchè Chopper non diede voce alla curiosità di tutti..
-Nami…chi è quella bambina?-
La rossa guardò i compagni capendo che le loro facce sbigottite erano dovute proprio alla presenza di Anne, ma la rossa senza timore li guardò e disse…
-ragazzi vi presento Anne…Portuguese D Anne…mia figlia…-
- C-Cosa??- chiesero in coro i compagni della ragazza, sbalorditi dalla notizia appena ricevuta, solo l’archeologa sembrava calma e tranquilla e si stava avvicinando alla sua sorellina…
- alla fine allora avevo ragione io- disse con un sorriso divertito sulle labbra
- già…avevi proprio ragione tu…come sempre del resto…- ammise la rossa sorridendo mentre guardava la sua bambina
-tu lo sapevi?- chiesero infine all’unisono gli altri membri della ciurma di cappello di paglia
-che domande…ovvio, sono pur sempre la sua sorellona- rispose la mora con un ghigno sul volto
-mammina…ma se lei è la tua sorellona io posso chiamarla zia?- chiese timidamente la piccola
Nami e Robin la guardarono con occhi dolcissimi. Era davvero una bimba bellissima, dolce e ingenua, ma qualcosa le diceva che non era finita lì, che era anche una piccola peste, come la sua mamma, pensava la mora mentre osservava quel piccolo angelo…
- ma certo tesoro, se Robin vorrà per me non ci sono problemi- disse la rossa guardando l’amica
-nessun problema- disse ridendo l’archeologa, poi si rivolse a Nami –ti dispiace se prendo in braccio la mia nipotina?- la rossa era così felice per la sua bimba…la mise giù e la spinse vicino a Robin che la prese tra le braccia e la coccolò…

Tutti gli altri guardarono quel quadretto felice, erano contenti per la loro amica, ma anche un po’ sconvolti dalla notizia appena ricevuta…la loro cartografa era la compagna di pugno di fuoco, e nessuno di loro lo immaginava nemmeno…erano ancora storditi da quella notizia, ma ora guardavano la bambina, sembrava così dolce e bisognosa di affetto, tanto affetto…rimasero tutti in silenzio per qualche minuto poi Chopper disse
-anch’io voglio essere lo zio di Anne- Nami si girò a guardarlo sorpresa da quell’esclamazione, non sembrava arrabbiata, anzi era sollevata dalle parole della piccola renna e mentre stava per risponderle intervennero anche gli altri…
- Nami se per te non ci sono problemi vorrei diventare anch’io uno degli zii della piccola-
- il boss ha ragione, Anne avrai come zio anche il prode capitan Usoop che ti difenderà in ogni momento- il cecchino era tutto entusiasta di avere finalmente una nipotina
- anche se sono solo uno scheletro vorrei essere anch’io zio della tua bambina Nami-
- mia dea se tu me lo permetterai io sarò il migliore tra i suoi zii…- ma Sunji non fece in tempo a finire la frase che fu interrotto da Zoro –sempre il solito idiota…-
- cosa vuoi mirimo-
-niente ho solo detto la verità- i due andarono avanti finchè Nami irritata non pose fine alla loro discussione con due bei pugni…
-ma sei pazza mocciosa?- chiese lo spadaccino massaggiandosi la testa
- guai a voi due se usate ancora quei termini davanti ad Anne…- disse la rossa furiosa, poi si voltò a guardare Zoro e gli disse –e tu spadaccino non vuoi diventare zio?- lo spadaccino arrossì un secondo poi guardò l’amica e le disse –si, mi piacerebbe molto- tutti guardarono l’amico sbalorditi e la rossa girandosi verso la figlia
-sei contenta? Ora hai tanti zietti-
-sisi- rispose la piccola, ma poi un po’ pensierosa chiese –mamma credi che rivedremo presto il nonno e zio Marco?-
-non lo so tesoro- ammise triste la rossa, poi guardò prima la sua piccola, poi i compagni –però anche senza di loro, questa volta non siamo sole-
-che bello, mi mancano tanto, ma so che con i nuovi zietti mi divertirò tanto- Nami accarezzò il volto della figlia poi guardò Shuggy e le chiese
-ma rufy?-
-ancora non è arrivato, purtroppo-
-ah capisco- poi passandosi una mano fra i suoi lunghi capelli –potrei andare a riposare in una delle stanze?-
-ma certo, il secondo piano è vuoto-
-ok…Anne tesoro vuoi venire un po’ a dormire?-
-certo mammina- disse la piccola sbadigliando
-noi saliamo…a dopo ragazzi- e così dicendo mamma e figlia scomparvero su per le scale.

Rimasti soli i membri della ciurma di cappello di paglia si avvicinarono a Robin
-tu sapevi che Nami ed Ace avevano una relazione giusto Robin?-
-si Franky, l’ho sempre saputo-
-ma perché Nami non ce ne ha mai parlato?-
-Chopper ha ragione, ma io avrei un’altra domanda Rufy lo sapeva?- chise curioso il cecchino, ma Robin prima che gli altri riuscissero a parlare
-smettetela di fare domande idiote ed ascoltate, ma devo chiedervi un favore, non nominate mai Ace davanti a Nami, soffre ancora tanto per la sua morte, nonostante siano passati due anni, la malinconia vive nei suoi occhi, anche se cerca di nasconderla a tutti, specialmente ad Anne…- l’archeologa fece una breve pausa –credo che il fatto che dopo due anni ci siamo riuniti le abbia dato un po’ di forza in più per andare avanti…-
-tu sai a chi si riferisse Anne mentre parlava di nonno e zio Marco?- chiese il cyborg a cui non era sfuggita l’espressione felice sul volto della rossa nel sentirli nominare
-purtroppo no, quello che so si limita a due anni fa, prima della nostra separazione…-
-la mia povera sirena, quanto ha sofferto-
-la mocciosa è forte, in questi due anni è cambiata molto…- tutti si girarono verso lo spadaccino sorpresi dalle sue parole –che c’è, ho solo detto la verità, due anni fa si sarebbe lanciata al collo di ognuno di noi e avrebbe cominciato a piangere per la gioia…-
-invece ora si è comportata da donna adulta e matura stupendo tutti- continuò il cuoco
-esatto, ha dovuto crescere una bambina da sola, non poteva farsi vedere fragile, nonostante l’immenso dolore ha dovuto lottare e andare avanti…- la mora parlava piano riflettendo poi prendendo un sorso dalla sua tazza di the continuò –Nami ed Ace si innamorarono dalla prima volta in cui i loro sguardi si incrociarono ad Alabasta…-

2 anni prima…
-HO FAMEEEEEEEE!- continuava ad urlare il loro capitano mentre camminavano nel deserto per giungere in una cittadina e così poter essere d’aiuto alla loro amica Bibi.
-smettila di lamentarti, siamo quasi arrivati- sbuffò la rossa stanca delle continue urla del capitano
-per te è facile parlare sei su quel coso- aggiunse Usoop guardando con odio la ragazza che gli rispose con unalinguaccia.
Dopo un’altra mezzora di cammino giunsero in un’oasi e tutti corsero in una locanda. Era molto affollata, ma l’attenzione di Nami fu richiamata da un giovane seduto al bancone che beveva una birra. Era stupendo, un fisico mozzafiato e sulla schiena aveva un grosso tatuaggio che la rossa era convinta rappresentasse l’appartenenza alla ciurma di Barbabianca, la sua attenzione però venne rapita dalle urla del capitano
-carne, tanta carne- il giovane parlava con un oste che si era avvicinato a loro senza nemmeno dargli il tempo di fiatare, la navigatrice gli diede un pugno sulla testa facendolo urlare dal dolore
-NAMI…MA SEI IMPAZZITA…MI HAI FATTO MALE!-sbraitò il capitano contro la rossa che non lo ascoltava e parlava con l’oste, ma poi la sua attenzione si fermò sul ragazzo al bancone che sentendo le urla del suo capitano si era girato e si stava avvicinando a loro, la cartografa non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, era davvero bellissimo…
-Rufy…fratellino che ci fai da queste parti?- chiese il ragazzo misterioso.
La rossa rimase sbalordita, il loro capitano conosceva quel tizio, ma com’era possibile?!
- Ace! Che bello vederti-
Ace, lo sconosciuto ora aveva un nome, ed era anche un nome bellissimo, Nami rimase in silenzio, non riusciva a non osservare ogni centimetro del suo fantastico corpo, ad un tratto però si sentì chiamare
-Nami ci sei?- chiese il capitano che poco prima aveva presentato anche gli altri membri della sua ciurma al fratello. La rossa arrossì e senza sapere che dire
-sisi certo capitano, stavo solo riflettendo- ammise infine la giovane –cercavo di capire se tuo fratello avesse un qualche tesoro da poter rubare, anche solo per pagare i tuoi debiti, ma devo ammettere che sembra ancora più squattrinato di te, e questo non gioca a mio vantaggio- disse la rossa tornando pian piano sempre più padrona delle sue emozioni
-certo che non cambi mai è mocciosa?-
-cosa vuoi tu carciofo? Vuoi per caso che ti ricordi tutti i debiti che hai tu?- disse ormai padrona delle sue emozioni
-uffa Nami sei sempre cattiva- disse il capitano mettendo il broncio
-no, sono solo un’ottima contabile- disse con un ghigno
Nel frattempo Ace la osservava, come aveva fatto dal momento in cui era entrata nella locanda, senza farsi vedere, sapendo che non era ai debiti che la giovane pensava,o almeno così sperava…
Passarono tutta la giornata per l’oasi a svolgere varie commissioni, la sera poi ci fu una grandissima festa dove tutti bevvero e si ubriacarono e fu proprio grazie all’alcool che quei due riuscirono a dirsi ciò che sentivano e alla fine passarono una splendida notte d’amore…
-credo non sia il caso di dire agli altri ciò che c’è tra di noi- disse Ace guardando la bella cartografa e baciandole il collo, come aveva scoperto lei adorava, Nami lo guardò dubbiosa
-perché?-
-perché sei la navigatrice del mio fratellino e devi portarlo alla realizzazione del suo sogno-
-si ma…-
-e poi, se dicessi a qualcuno ciò che c’è tra di noi non vorrei mai più lasciarti andare, ti vorrei sempre al mio fianco e questo ora non è possibile…-la rossa guardò gli occhi di quello che era diventato il suo compagno, gli diede un dolce bacio e disse
-d’accordo, ma ti prometto che non finisce qui-

Da quel momento Nami ed Ace erano diventati compagni per la vita, anche se non si incontravano quasi mai i due sapevano di amarsi alla follia e approfittavano di ogni singolo momento insieme per dimostrarselo, anche se poi il giorno dopo lui ripartiva salutandola solo con uno sguardo fugace che la faceva soffrire tantissimo…

Qualche tempo dopo il loro ultimo incontro, a Saubady, Nami si accorse che c’era qualcosa che non andava, era debole e stanca…
-sorellina che cos’hai?-
-niente sono solo un po’ stanca- la cartografa parlava senza credere a quello che diceva
-dai non è vero che cos’hai?-
-non lo so Robin, mi sento stanca e ho la nausea…- la mora rimase per qualche minuto in silenzio
-che c’è Robin?-
-stavo pensando…forse potresti essere incinta…-
-ma non dire fesserie-
Ma non riuscirono a continuare la conversazione perché purtroppo per loro stavano iniziando i guai che li avrebbero tenuti lontani per due anni…


-quei due hanno una relazione dai tempi di Alabasta?- chiese Usoop più sconvolto che altro
-la mia sirena, come ha potuto portarmela via quell’idiota senza che io me ne accorgessi-
-è una storia così commovente…mi viene da piangere…-
-ora che ci penso Nami era sempre felice quando incontravamo Ace, e sempre molto triste quando se ne andava, anche se cercava di non farlo notare…- disse Chopper riflettendo
-e brava la mocciosa…-
-che storia commovente yohohoho-
Tutti erano rimasti sorpresi dalla storia appena raccontata dall’archeologa tanto da non accorgersi della persona che era appena entrata nel bar…


Nel frattempo in una delle stanze al secondo piano del locale la navigatrice aveva appena messo a letto Anne, quando si diresse in bagno per farsi un bagno…
Aprì l’acqua e versò nella vasca il sapone e dei Sali, riempita al punto giusto chiuse l’acqua, si svestì e vi entrò. Era molto pensierosa…pensava alla sorpresa dei suoi amici quando aveva detto loro che aveva una figlia e allo stupore causato dalla scoperta che il padre della bambina era lui…il suo amato Ace, l’uomo del quale si era innamorata a prima vista, che l’aveva incantata ed era stato capace di rubarle il cuore, portandolo via con se ogni volta che andava via e che quando era morto lo aveva portato con se nella sua tomba, lasciandole un grandissimo vuoto dentro…che purtroppo neanche la nascita di Anne e il rincontro con i suoi amici erano riusciti a colmare del tutto…
Mentre pensava la rossa guardava la sua immagine riflessa nell’acqua…era cambiata tanto, sia esteriormente che interiormente…ora aveva i capelli lunghi, il suo corpo era più formoso, portava i segni del duro allenamento e del lungo viaggio fatto per ricongiungersi ai suoi amici, ne aveva passate tante prima assieme a quei vecchietti che non volevano farle andare via per proteggere i segreti della loro isola, poi le aventure con Marco, un grande amico, che le era rimasto sempre accanto dal momento in cui si erano incontrati su quell’isolotto…

Qualche mese prima...
-che bella isola mamma- disse Anne guardando l’isolotto sul quale stavano per atterrare dopo la fuga da Weateria
-si sembra un bel posto, e penso proprio che dovremmo fermarci lì perché c’è qualche problema con la bolla- disse la rossa facendo varie manovre per evitare di schiantarsi…
-è ancora più bella di quello che sembrava, guarda che bella sabbia mamma- disse la bimba correndo sulla spiaggia e osservando il mare per la prima volta…
-già...- rispose la rossa guardandosi intorno, era davvero un bel posto, anche troppo bello, guardare il mare la faceva stare bene, quell’aria dal profumo di salsedine le riempiva le narici, era davvero stupendo essere tornate a poterlo vedere…
Camminarono tutto il pomeriggio sulla spiaggia, finchè arrivato il tramonto si avventurarono verso il centro dell’isola, non sapevano se ci fosse un villaggio o una città, speravano solo di trovare un posto dove poter dormire. Dopo aver camminato per più di un’ora si imbatterono in un giovane seduto vicino al fuoco che stava bevendo una bottiglia di sakè. Anne vedendo la luce del fuoco vi corse incontro lasciando la mano alla mamma
-è bellissimo…emana un grande calore ed è così luminoso-
Il giovane sentendo la vocina della bambina si girò a guardarla, rivelando sul suo petto un grande tatuaggio che Nami riconobbe subito, era lo stesso che il suo amato Ace aveva sulla schiena, era il simbolo di Barbabianca…
-vedo che ti piace il fuoco piccola- disse il giovane guardando la bambina inginocchio davanti ad esso
-si è davvero stupendo, è come se mi attirasse, come se fosse parte di me…- la rossa sentendo quelle parole ebbe un sussulto…il fuoco…Ace…stava per scoppiare in lacrime, ma si trattenne e avvicinandosi al giovane disse…
-scusi per l’ingenuità di mia figlia, è la prima volta che vede un fuoco…-
-non si preoccupi, piuttosto se posso permettermi, come ti chiami piccola?- chiese il giovane con un dolce sorriso sulle labbra osservando quella testolina dai capelli corvini che gli ricordavano tanto qualcosa…
-mi chiamo Anne…Portuguese D Anne, e questa è la mia mamma, si chiama Nami- disse la bambina correndo a prendere la mano della sua mamma, poi guardò il giovane e disse –tu invece? Come ti chiami?- il biondo rimase in silenzio, era sorpreso, quasi sconvolto, non poteva aver capito bene, quella bambina non poteva essere la figlia di Ace, del suo migliore amico…poi si concentrò sulle ultime parole della bambina…Nami…la sua mamma si chiamava Nami, come la compagna di lui, non poteva crederci, sarebbe potuta essere solo un coincidenza, non ci credeva…
-signore- la voce della bambina lo dissolse dai suoi pensieri, così la guardò meglio e notò che assomigliava davvero tanto al suo amico, poi guardò la rossa e disse
-il mio nome e Marco…- ma prima che potè continuare
- Marco la fenice, capitano della prima flotta di Barbabianca, dico bene?- disse la rossa guardandolo, lui le sorrise –esatto, tu invece sei Nami la gatta ladra, navigatrice di Rufy, detto cappello di paglia-
-esatto, sono proprio io- disse la rossa con un sorriso, che scomparve quando la fenice continuò a parlare
-tu eri la compagna di Ace…dico bene?- la rossa sentendo il suo nome diventò scura in volto non riuscendo più a parlare e limitandosi a fare cenno di si con la testa –e questa bimba è figlia tua e di Ace- la rossa continuava a non parlare e a tenere lo sguardo basso.
- Anne è ora di andare a dormire- disse la rossa sorridendo alla sua bambina, poi guardò il biondo e gli chiese – ti dispiace se sfruttiamo la tua tenda?- lui fece cenno di no e svuotò il letto per far addormentare la bambina. La rossa dopo aver messo la bambina a dormire uscì dalla tenda e si sedette vicino al fuoco tenendo sempre lo sguardo basso, poi dopo un bel respiro disse
-scusa se prima non ti ho risposto, ma non posso farmi vedere fragile davanti ad Anne, lei ha solo me, ed io voglio essere un valido esempio per lei-
-sta tranquilla, ho capito che parlare di lui ti fa stare male…-
-si, io lo amavo, anzi io lo amo, eppure non sono mai riuscita a dirglielo e questo mi fa rabbia…- disse la rossa scoppiando in lacrime, il biondo non sapeva cosa rispondere allora si avvicinò a lei offrendogli la sua spalla per piangere e abbracciandola…
-no Nami, tu non sei sola, potrai sempre contare su di me…-


Quanto le mancava Marco, da quando si erano salutati il mese prima perché aveva un’incontro con il resto dei pirati di Barbabianca, non aveva più avuto sue notizie…poi ripensò anche a suo padre, quel folle pirata che aveva saputo solo due anni prima di avere una figlia e che da allora non aveva mai smesso di cercarla, ripensò alla gioia e alla confusione provate quando, dopo essere salita, assieme a Marco e Anne, sulla Red Force, il capitano di quest’ultima, Shenks il rosso le aveva detto di essere suo padre…come fare a dire tutto ai suoi amici…non era possibile…

Dopo questi pensieri Nami uscì dalla vasca, si asciugò la pelle morbida e i lunghi capelli, si mise una camicia da notte e si lasciò cullare dal sonno abbracciata al suo angelo.

-SALVE A TUTTI- disse cappello di paglia entrando nel bar di Shaggy e notando che nessuno si era accorto della sua presenza. Sentendo quella voce sei teste si girarono verso l’entrata scorgendo la figura di un ragazzo dai capelli scuri, il sorriso di un bambino e il suo immancabile cappello di paglia in testa.
-CAPITANO- urlarono all’unisono i membri della sua ciurma e correndo ad abbracciarlo, chi sorridendo chi, come Franky, piangendo per la commozione.
Parlarono del più e del meno finchè il capitano non chiese
-ragazzi, ma Nami non è ancora arrivata?-
-tranquillo è sopra che dorme e ha una piccola sorpresa per te- disse Usoop con aria misteriosa
-davvero?una sorpresa? Per me? Che cos’è?- chiese il capitano tutto eccitato, in questi due anni non era cambiato per niente, era rimasto sempre il solito ingenuo.
-lo scoprirai quando scenderà-
-ma uffa io sono curioso- disse mettendo il broncio e così tutti scoppiarono a ridere.
Passarono la sera a chiacchierare dei due anni appena passati, senza avere notizie della rossa che dormiva tranquilla in camera sua…

Dei dolci raggi entrarono nella stanza svegliando la bella navigatrice che dormiva serena accanto alla sua piccola…
- che dormita, ho proprio bisogno di sgranchirmi le gambe- e così dicendo si preparò e scese giù lasciando Anne nel letto a dormire ancora un po’.
-buongiorno Shaggy-
-buongiorno a te navigatrice..dormito bene?-
-sisi grazie tu?-
-non posso lamentarmi…vuoi qualcosa per fare colazione?-
-succo e crostata al mandarino?-
-certo-
-ma dove sono gli altri?-
-stanno ancora dormendo, ieri sera è arrivato Rufy e hanno fatto le ore piccole- disse la barista poggiandole la colazione sul bancone
-perché non siete venuti a chiamarmi?-
-non volevamo svegliarvi, sia tu che la piccola avevate un’aria molto stanca, quindi abbiamo pensato di rimandare i saluti al giorno seguente-
-effettivamente avete fatto bene, era una vita che non dormivo tante ore di fila- disse la rossa sbadigliando…e in quel momento scesero Franky e Robin che si erano incontrati per le scale
-buongiorno-
-buongiorno a voi ragazzi- dissero Nami e Shaggy in coro
- ti trovo meglio oggi navigatrice- disse la mora sorridendo
-in effetti si, avevo proprio bisogno di dormire- e in quel momento varcano la porta anche Rufy e Usoop
-FAMEEEEEEEEEEE!-
-certo che non si smentiscono mai- disse il cyborg, ma non fece in tempo a finire la frase che li vide a terra urlando per il dolore
-ahi che male-
-così imparate a urlare di prima mattina- disse la rossa furiosa –a proposito salve capitano- Rufy che non aveva ancora realizzato che a colpirli era stata Nami si alzò tutto felice per riabbracciare la compagna, ma quest’ultima sentendo delle urla provenire dal piano superiore scansò l’amico e corse per le scale…

-ma che le prende?- chiese il ragazzo senza capire il comportamento dell’amica
-ricordi la sorpresa di cui ti parlavamo ieri? Tra poco la vedrai- disse l’archeologa ridendo mentre anche il resto della ciurma scendeva per fare colazione svegliata dalle urla del capitano…
Si sedettero al bancone e prima che tutti avessero finito di ordinare videro la rossa scendere con in braccio una bambina…
-buongiorno zii- disse la piccola vedendo che erano già tutti in piedi a fare colazione
-buongiorno a te piccola- risposero gli altri, solo Rufy era sorpreso e non capiva chi era quella bimba…
-Nami scusa ma lei chi è?-
-è la sorpresa di cui ti ho parlato ieri- disse il cecchino divertito dalla faccia del capitano
-Anne, quello con il cappello di paglia è il mio capitano e si chiama Rufy- disse la rossa sorridendo e guardando la figlia, poi si girò verso il ragazzo – Rufy, lei è mia figlia Anne…Portuguese D Anne…ed è anche tua nipote- il capitano sentendo quelle parole rimase a bocca aperta, non sapeva cosa dire…
-quindi mamma lui è un altro zio?- chiese timidamente la bambina
-esatto-
-come hai detto che si chiama?- disse infine il capitano dopo essersi ripreso
-Anne…Portuguese D Anne e si, è figlia mia e di Ace e no non rispondo ad altre domande- disse la rossa prima che il capitano potesse ribattere
-non ci credo…ho una nipotina- urlò il ragazzo felicissimo e correndo a prendere la bimba in braccio sotto lo sguardo preoccupato di tutti.

La mattinata passò tranquilla parlando e giocando assieme ad Anne…
Nel pomeriggio però la rossa disse che doveva andare a fare un po’ di compere prima di rimettersi in viaggio e i ragazzi volevano organizzare una festa per festeggiare l’essersi rincontrati dopo due anni per questo passarono il pomeriggio per l’arcipelago a fare compere per la festa e per se stessi…

Nel frattempo al bar di Shaggy erano giunti due uomini molto famosi tra i pirati che si preoccuparono subito di chiedere se la ciurma di cappello di paglia era ancora lì, sentendo la risposta positiva della barista sospirarono felici e il più giovane tra essi disse
-siamo arrivati in tempo-

Alla sera erano tutti tornati al bar e avevano trovato una bella sorpresa ad accoglierli…mancavano solo le donne che si erano intrattenute un po’ di più all’interno di un negozio d’abbigliamento…
-caspita com’è tardi- disse la rossa – staranno aspettando solo noi per iniziare a festeggiare-
-mi sa che ci tocca sbrigarci se non vogliamo trovare Rufy steso a terra morto di fame- rispose ridendo l’archeologa e così dicendo affrettarono il passo. Arrivate al bar, trovarono tutti già pronti a festeggiare con il sorriso sulle labbra nonostante il loro ritardo
- non sembrano arrabbiati- osservò la rossa preoccupata
-l’ho notato anch’io, ma è meglio così- rispose ridendo la mora
Nel frattempo Anne non si era staccata dalla mamma e osservava ciò che succedeva attorno a loro, ad un certo punto i suoi occhi si illuminarono vedendo un uomo dai capelli rossi che parlottava in un angolo con i suoi compagni. Anne vedendolo lasciò la mamma e gli corse incontro
-nonnino!- la rossa sentendo le parole della figlia si girò a guardare e la vide in braccio ad un uomo dai capelli rossi con delle cicatrici su un occhio e solo un braccio…le lacrime iniziarono a rigarle il viso e anche lei corse verso quell’uomo abbracciandolo
-papà…che bello vederti- sentendo quelle parole tutti i membri della ciurma di cappello di paglia si girarono a guardare la rossa che stava abbracciando niente meno che Shanks il rosso e l’aveva chiamato papà, erano tutti a bocca aperta finchè non sentirono la voce di un altro pirata
-ora si saluta solo il rosso- Nami era così felice di aver rivisto il padre che non si era nemmeno accorta che affianco a lui c’era quello che per lei era diventato come un fratello
-Marco!- urlò la giovane lanciandosi tra le braccia dell’altro e continuando a piangere dalla gioia causando la sorpresa di tutti i suoi amici…

Dopo essersi asciugata le lacrime e aver fatto riprendere i suoi compagni la rossa guardò tutti sorridendo e disse
-ragazzi anche se li conoscete già come pirati, oggi ve li presento in vesti diverse…questi sono mio padre Shanks il rosso e il mio carissimo amico che è per me come un fratello Marco la fenice-
- C-Cosa?– dissero in coro i giovani
-avete capito benissimo- rispose il rosso tenendo in braccio la nipotina…
Così la sera passò in fretta ridendo e scherzando, la rossa era felice, ma i suoi occhi erano sempre pieni di malinconia…
A fine serata tutti erano stesi a terra ubriachi o semplicemente appisolati, la rossa dopo aver portato la figlia a letto uscì sulla terrazza e ripensò alla bella serata appena passata…
-è stata davvero una bella giornata…sono felice di aver rincontrato i miei amici, marco e papà. Qui tutti insieme…mi sono anche divertita…ma sarebbe stata ancora più bella se tu fossi stato qui, al mio fianco…- e così dicendo una lacrima le colò sulla guancia mentre osservava la luna che rischiarava cielo e mare…
 
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COMMENTI:
Trovato 1 commento
bibi95 01/08/12 16:37
questa è la mia prima ff spero vi piaccia e spero la commentiate in modo sia positvo che negativo...sono curiosa di sapere cosa ne pensate...grazie in anticipo ;D
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