VENEZIANO, IRRESISTIBILE SEDUTTORE (ANCHE TROPPO…) - Capitolo 1° -
Ehilà a tutti cari lettori! Si, sono un po’ sparito, diciamo che mi sto giustamente godendo la mia estate, e il meritato riposo post-esame mi ha fatto smarrire un po’ la voglia di lavorare, diciamo… Mai come quest’anno… Però ogni tanto ancora mi ritorna e posso dedicarmi a qualche ideuzza avuta tempo fa e non ancora buttata giù ^__^ Certo, non è che sia poi grande questa idea, anzi, direi che è un po’ una cavolata, ma spero vi regali un paio di risate rinfrescanti (con questo caldo ci vuole)! Buona lettura e preparatevi ad un Feliciano davvero sorprendente!
PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!
La casa di Inghilterra si stagliava scura e silenziosa nella notte, al centro del suo ben curato giardino (ovviamente con prato tagliato all’inglese). Tra i cespugli e sugli alberi era in corso un concerto di cicale a cullare dolcemente il sonno del proprietario, il quale, immerso nel sogno di una partita a bridge con un unicorno, un drago e uno yorkshire di nome Winston, non era in grado di accorgersi dell’effrazione in atto. Una delle finestre del secondo piano si aprì, ed ecco una figura in calzamaglia nera uscire e piazzarsi sul cornicione, pronta ad un acrobatico balzo per dileguarsi nelle ombre. “Ma quanto è alto? Col cazzo che salto da qui!” Il misterioso individuo quindi tornò dentro richiudendosi dietro la finestra, scese le scale in punta di piedi fino al piano terra ed uscì semplicemente dalla porta… Attraversò di corsa il giardino, si arrampicò sull’albero sotto il quale Arthur si sedeva a leggere e comporre poesie (molte delle quali con titoli poco lusinghieri su Francia o America…) e infine saltò oltre il muretto di cinta. “Evvai! Ce l’ho fatta!” Romano si tolse la mascherina nera del costume di Diabolik che si era affittato: “L’ho preso! L’ho preso!”
Il giorno dopo, a casa Italia, Romano approfittava dell’essere solo al momento per lasciarsi andare ad una sana e liberatoria risata malvagia. “MUAHAHAHAHAH!” Lo scaltro italiano di solito non amava prendere in prestito qualcosa senza permesso, ma era entrato di straforo da quel mangia-porridge sicuro di trovare qualcosa tra i suoi cimeli e oggetti magici che facesse al caso suo, e così era stato infatti! Ora stringeva tra le mani, o meglio coccolava tra di esse, un boccetta che non aveva nulla di speciale da tutte le altre, almeno vista dal di fuori; in realtà celava al suo interno un grande e soprattutto affascinante potere, che Romano non vedeva l’ora di utilizzare! “Con questa rimettere sulla retta via quel cretinetto di mio fratello sarà un gioco da ragazzi! Ma soprattutto, riuscirò a scollarlo da quel dannatissimo mangia-patate con lo sguardo da fesso! Alla faccia tua, Germania!” Acchiappò una freccetta e la tirò contro un bersaglio appeso alla parete, con una foto di Ludwig al posto del centro. Solo che non era molto bravo e finì per colpire le sue parti basse in una foto sua e del fratello appesa vicino… “…… Ehm, dicevo…” –proseguì, come stesse davanti al pubblico tenuto col fiato sospeso per sapere cosa avesse in mente- “Questa bottiglietta renderà Veneziano il più grande seduttore di tutti i tempi! E non esagero mica: non si tratta mica di una banale magia! È qualcosa di molto meglio!” Guardò l’etichetta, su cui campeggiava un numero che dava i brividi: 007! “Chi se non lui, il più grande agente segreto di Sua Maestà, nonché il figone da grande schermo dietro cui sbavano tutte le ragazze? Qui dentro c’è un concentrato di tutti i James Bond della storia: sudore di Sean Connery, capelli di John Lazemby, ciglia di Roger Moore, starnuto di Timothy Dalton, scaglie di pelle di Pierce Brosnan e saliva di Daniel Craig!” Inghilterra aveva sapientemente raccolto un cimelio da ogni interprete del suo straordinario beniamino, riunendoli poi in un iper-filtro capace di trasformare chiunque ne venisse a contatto nella spia più letale e sexy di tutti i tempi! Romano poggiò la boccetta sul tavolo e guardò l’orologio, aspettando l’ora del ritorno a casa di Veneziano. Il fatto che il fratellino socializzasse troppo con Germania non gli era mai piaciuto, e non era un segreto per nessuno, ma ultimamente non gli riusciva più di sopportarlo nel suo continuo ronzare intorno a quella maledetta testa di paglia coi crauti al posto del cervello, e aveva deciso che la cosa doveva finire! Non solo gli rovinava il fegato, ma pure la reputazione!
“Ve! Ciao, Germania! Fatti salutare!” SMACK! “AAAAARGH! Che-che cavolo era quello?!” –gridò l’infartuato tedesco toccandosi la guancia sbaciucchiata. “Ti sto solo salutando all’italiana!” –fece l’italiano con la solita ingenua innocenza, scagliandoglisi addosso. “Indietro! Che cosa vuoi fare adesso?!” “Di baci sulla guancia se ne danno due, uno per ciascuna guancia!” –proseguì lui, mente le mani di Ludwig faticavano a tenere la sua bocca sbaciucchiona a debita distanza. “Grrr! Lo so, ma ti ho già detto che non mi devi salutare così in pubblico!” Chi passava lì intorno, nella sala riunioni, guardandoli non poteva fare a meno di sorridere. Invece Romano non poteva fare a meno che strusciare minacciosamente i denti; tuttavia, codardo com’era, le sue minacce provenivano sempre di nascosto e da almeno una decina di metri di distanza! “Grrrr! Maledetto crucco!” “Uh uh uh!” –passò Francia dietro di lui- “Guarda un po’ il tuo fratellino che dolce! Perché non hai preso niente da lui?” “È quel deficiente che non ha preso niente da me! Sono io il fratello dritto dei due!” “Mah, sarà…” “Io l’ho sempre pensato!” –si alzò dal posto Spagna. “Zitto tu!” Si risedette: “Sigh, scusa…” Dulcis in fundo, ecco arrivare quello sborone di Prussia! “Ah ah ah, poveraccio, ti compatisco!” –fece poggiandogli una mano sulla spalla, e nel frattempo da Veneziano sprizzavano piccoli cuoricini mentre Germania cercava di concentrarsi (inutilmente) per ripassare il proprio discorso!- “Un tale fesso come fratello è una presa in giro!” “Ehi! Ti ricordo che anche tuo fratello è un gran fesso, infatti attira gli altri fessi!” “Ma almeno il mio è virile!” “Urgh!” –incassò il colpo Romano, impossibile ribattere. “Ah ah ah! Ci manca solo che cominci a girare in tutù rosa!” “Grrr! Fuori dai piedi, imbecille!”
Certo, Veneziano non era mai stato questo gran figo, ma aveva un libro delle conquiste di tutto rispetto (come poteva confermare Giappone). Purtroppo, da un po’ di tempo a questa parte, Feli non aveva occhi che per Germania: i tempi in cui lo vedeva circondato da belle ragazze desiderose di coccolare quel carinissimo ragazzo sembravano davvero lontani. “Ma ora le cose torneranno a posto!” Con il suo innato fascino da latin-lover (era italiano dopo tutto, buon sangue non mente!), aveva tutte le carte in regola per far cascare qualunque ragazza tra le sue braccia, aveva solo bisogno di una spinta per tornare ai vecchi tempi, e sarebbe stato lui a dargliela! Sentì la chiave nella serratura e corse all’ingresso: via all’operazione “Veneziano irresistibile seduttore”! “Ve! Ciao, fratellone!” “Ciao, Feliciano! Come è andata la giornata?” “Beh, io e Germania abbiamo…” “Fantastico! Su, mettiti comodo sul divano in soggiorno, io intanto ti preparo la cena!” Alla parola “cena”, Veneziano si dimenticò degli strani modi del fratello e obbedì più che volentieri! Romano, rimasto solo in cucina poté agire indisturbato: cucinò gli spaghetti, li mise in due piatti, li ricoprì di sugo, un tocco di basilico, e infine l’ingrediente speciale per il piatto di Feliciano! “Piano… solo una goccia…” << Plic! >> “Perfetto! Feli! A tavola!” “Eccomi!” Occuparono ciascuno il proprio posto e Feli, augurato buon appetito, prese subito mano alla forchetta. Romano invece restava col piatto fumante sotto il naso, a guardarlo mangiare con un sogghigno perfido! “Uh uh uh!” “Ehm, fratellone, non mangi?” “No, ho pranzato due volte… Uh uh uh!” “Perché ridi?” “Perché si! Uh uh uh!” Feli si guardò intorno, nella vana speranza ci potesse essere qualcuno pronto a salvarlo in caso di follia del fratellone: “Ehm…… Va bene… Uh uh…” “Uh uh uh!” “Romano?” “Si?” “Questi spaghetti…” –finì di masticare- “Hanno qualcosa di strano…” Gli si accesero due bagliori negli occhi: “Ah, si? Tipo?” “Non so… Sono… Sono…” Ad un tratto gli occhi di Feli rotearono sotto le palpebre e il ragazzo cadde per terra sotto il tavolo! “……” Romano, per nulla sicuro che nulla fosse andato storto, deglutì e si sporse: “Feli? Stai bene?” Lentamente, facendo forza sul tavolo, Feli si tirò su, ma restò immobile per qualche secondo, coi capelli a coprirgli la faccia… Poi, con un fulmineo scatto sparì nella loro stanza! Romano nell’attesa diede un assaggino al suo piatto, ma per poco non gli andò di traverso quando il fratellino ricomparve! Completo nero con camicia bianca e cravattino, orologio scintillante al polso, capelli impomatati e sguardo socchiuso. Ovunque si spostasse, lo seguiva la colonna sonora del film! Romano: O___O “Fratello…” –disse con la voce calda e profonda del doppiatore italiano di James Bond (quello si che ha una bella voce!)- “Prendo l’auto stasera, non aspettarmi alzato.” “C-c-certo, prendila pure!” –esclamò Romano, che era tutto un brivido! Aveva funzionato!
NDA: Ecco la voce a cui mi riferisco ^__^ >>> http://www.youtube.com/watch?v=I_GfUIiyw8o
Sulla soglia di casa, lo 00-Feli si girò: “Oh, potresti lasciarmi anche la camera da letto e dormire sul divano? Credo che avrò un po’ di compagnia stanotte e mi serve un po’ di spazio.” “CON PIACERE!” –esibì un maxi-sorrisone Romano, mai così contento di essere stato trattato come una pezza e cacciato di casa! 00-Feli uscì dalla porta, prese dal garage la Ferrari delle grandi occasioni e sgommando se ne andò, pronto a far sua la notte! “Uh uh uh! Ce l’ho fatta! L’ho trasformato! Farà faville, e dopo stasera nessuno oserà dire che ho un fratello scemotto e poco virile! L’onore di famiglia sarà ristabilito e Feli, vedendo quanto è bello rimorchiare lascerà perdere il maledetto crucco e tornerà sulla retta via! Ah ah ah!”
Non gli restava che prendere un cuscino e chiedere ospitalità ad uno dei vicini per la notte, visto che la loro casa doveva lasciarla al brillante e rinsavito fratellino! Quella notte però, immaginando le grandi imprese che Feli stava intanto compiendo, Romano non riusciva a chiudere occhio. “Uh uh uh! Muahahah! MUAHAHAHAH! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAAAHH!!!” “Se non la smetti con la risata malvagia ti caccio fuori!” –lo bacchettò Grecia, rigirandosi nel letto affianco. “Scusa, adesso vedo di darmi una calm…” “Zzz… zzz…” “… Oh, beh, buonanotte……… Uh uh!”
Romano si svegliò presto, salutò Grecia (il quale ricambiò con un affettuoso “Zzz…”) e se ne tornò tutto eccitato e canticchiante verso la sua casetta. Girò piano la chiave nella serratura e fece capolino da dietro la porta. Vide che sul tavolo del soggiorno c’erano alcune bottiglie e coppe vuote. Assaggiò un po’ di quel che era rimasto in fondo a uno dei bicchieri: “Mmm… Chianti!” Vino buono! Di quello che metti in fresco per far colpo sulle ragazze (e per farle diventare “allegre” quanto basta…)! Si guardò intorno in cerca di altri indizi e trovò, che sbucava da sotto uno dei cuscini del divano, proprio l’oggetto che più di tutti voleva vedere! Una confezione di preservativi vuota. “SI! EVVAI!” –esultò, ma a bassa voce, per non svegliare nessuno. Per nulla al mondo si sarebbe perso la scena! In punta di piedi arrivò fino in camera da letto, prese un bel respiro, esultò di nuovo e aprì. La luce dalla finestra sulla destra si fermava al limitare del letto, ancora avvolto in una dolce penombra nella quale i suoi occupanti potevano godersi il meritato riposo ancora indisturbati. Era un letto a due piazze, con la testata a sbarre di metallo, sul quale di solito dormivano insieme, ma che stavolta era diventato il teatro di una nottata sicuramente infuocata! Il ciuffetto di Feliciano, l’unica cosa che dalla porta riusciva a veder sbucare da sotto le coltri vibrò un pochino e subito dopo suo fratello, a torso nudo, si rialzò con uno sbadiglio. “Fratellone… sei tu?” chiese stropicciandosi gli occhi. “Si, sono io!” –rispose con un radioso sorriso, al diavolo la sua fama di piccoletto sempre scazzato- “Allora, come è andata?” Qualcosa sul letto si mosse ed ecco sbucare la testolina di Seychelle. “Direi molto bene.” –ridacchiò regalando un sorriso soddisfatto a Feli, il quale, arrossito, distolse lo sguardo mentre lei si appoggiava con la testa al suo fianco sinistro. “SI!” –alzò le braccia Romano- “Ho fatto centro! E anche tu ovviamente, congratulazioni Feli, gran bel colpo!” –si complimentò con un occhiolino. Feli si grattò la testa: “Ve, grazie… Anche se non mi ricordo molto di quello che è successo ieri sera…” “Fa niente! L’importante è che se lo ricordi chi ti ha visto, e ovviamente la signorina qui presente!” Si udì un fruscio e alla destra di Feliciano sbucò un'altra testolina, non scura, bensì bionda. Principato di Monaco sorrise a sua volta verso un sempre più rosso Feliciano: “Si, ieri ha fatto davvero un figurone di cui credo mi ricorderò.” –e finì appoggiandosi al suo fianco destro. “Due? Wow! Allora sei davvero mio fratello, eh eh eh!” –modestia fatti da parte!- “Sei stato grande, Feli!” Si girò strofinandosi le mani: una volta sparsa un po’ la voce nessuno avrebbe più osato prendere in giro suo fratello, né lui. “Uh uh uh! Prendi questo Germania! Mio fratello è tornato sulla retta via! << Boing! >> “Uh?” Attratto da quello strano rumore si voltò e vide qualcos’altro muoversi sotto il lenzuolo. Sotto gli occhi attoniti dei presenti, sbucò un nastro azzurro. “Sigh! Sono così desolata!” -fece Ucraina, coprendosi pudicamente il grosso petto col lenzuolo- “Per colpa mia e delle mie tette giganti stasera sarete stati scomodi, non è vero? Mi dispiace!” Feliciano prese a darle delle rassicuranti pacchettine sulla testa: “Ve, non ti preoccupare!” Suo fratello invece era di avviso completamente opposto: era preoccupatissimo! “Ma che cavolo hai combinato?! Tre?! E quella è la sorella di Russia! RUSSIA! Oh, santo cielo, se lo viene a sapere quello ti ammazza!” Si udì nuovamente un fruscio di lenzuola smosse e, dal lato opposto del letto, comparve un fiocco bianco… Natalia si guardò intorno con gli occhi strabuzzati, cercando di evitare il contatto visivo con Romano e la sua mandibola cascante. “…… Que… Questa non è casa del fratellone? Co-come ci sono arrivata qui? Che strano!” Romano si sbatté le mani in faccia: “Tutte e due le sorelle??? Se lo viene a sapere non è che ti ammazza, ti disintegra!” “S-sul serio…” –cercò di spiegarsi Bielorussia, rossissima, colta in flagrante- “Casa vostra è così simile alla sua e…” Feliciano rise: “Wow, certo che il nostro letto è proprio capiente! C’è qualcun altro qui sotto?” “Non scherziamo!” –sbraitò Romano… prima di vedere per l’ennesima volta qualcosa muoversi! Ad uscirne stavolta fu una dolcissima vocina. “Signor Italia, grazie per essere stato così gentile con me.” “Oh, di nulla Lily: non ricordo molto bene, ma sono sempre contento di essere gentile con qualcuno!” Guardò verso la porta: “Eh? Romano? C’è qualcosa che non va? Sei pallidissimo” “Tu… Tu…” –già gli sembrava di udire il suono di un caricatore che si innesta!- “Tu hai profanato ciò che non si doveva profanare! Siamo morti! Morti! Stramorti! Brutto idiota, ma che cavolo hai combinato?!” Subito dopo, anche Ungheria tirò su un po’ di lenzuolo per coprirsi le vergogne… “Non ditelo ad Austria!” –pregò cercando di sprofondare. “Ma che…?!?!?” Subito dopo uscirono fuori, nell’ordine, Taiwan, Vietnam, e Repubblica Ceca con una sigaretta tra le labbra che rivolgeva occhiate sensuali allo straordinario (pure troppo…) amatore italiano! “Ve! Che bella compagnia!” –batté le mani allegramente- “Buongiorno, è un piacere avervi tutte qui, ragazze!” Di queste, alcune rispondevano radiose al suo saluto, altre invece, come tornate in sé, si guardavano intorno con aria colpevole, ansiose di defilarsi! Romano intanto non sapeva più che fare per sfogarsi: se strapparsi i capelli o strapparglieli a lui! “GRRRRR! TI DETESTO!” Feliciano divenne subito triste: “C’è qualcosa che non va, fratellone?” “SI, TU! TU NON VAI, SIGH!” “N-non dirlo ad Austria!” –supplicò di nuovo Ungheria. “Glielo dirò io!” –ghignò Repubblica Ceca. “Brutta…” “Signorine! Per favore, non litigate…” –le calmò Feli prima che anche le orecchie di Lily venissero profanate! “Ti detesto, stupido fratellino! O ne fai una o novanta! Tutto quello che dovevi fare eri dimostrare di non essere una completa schiappa rammollita, non portarti a letto ogni ragazza nel raggio di miglia!” Le sue urla finirono col svegliare qualcun altro… “Ancora? Sigh! E ora chi altro…” Il cuore gli saltò in gola… “Oh, no… Oh, no… Oh, no! No! Non ditemi che… Non ditemi che…”
Belgio: </////< Romano: O____O”
“Ecco…” –fece lei, stringendo le spalle e torcendosi una delle ciocche bionde- “Non so come sia potuto accadere… Era così brillante e sicuro di sé e…”
Grecia: “Zzz… Zzz…” Urlo in lontananza: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” Grecia: O_O?!?!?!?!?!?!?
“…OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” “Ve! Fratellone, che ne dici se andiamo a fare colazione tutti insieme?” “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” Uscì dalla stanza in una valle di lacrime e prese a sbattere la testa contro ogni singola parete della casa. STUNK! STUNK! STUNK! STUNK! “…… Beh, a voi di fare colazione, signorine?”
Quello stesso giorno, la riunione delle nazioni fu più strana del solito, molto più strana del solito. Da un lato, tutte le ragazze si comportavano in modo strano: chi aveva lo sguardo perso nel vuoto con un trasognante sorriso, chi cercava di ostentare innocenza, chi se ne stava seduta in disparte, completamente rossa, evitando gli sguardi di tutti e di qualcuno in particolare. Ma la stranezza più grande era che Italia, una delle nazioni più tranquille, simpatiche e adorabili del globo, fosse stata letteralmente circondata da gente con bruttissime intenzioni! “V-veeeee…” Italia tremava e con lui tremava la sua sedia: in piedi intorno a lui, a oscurare il cielo, facce scure come la notte e sguardi da maniaco omicida. C’era Austria, con un bagliore sinistro negli occhiali. C’era Russia, che con una smorfia di sorriso batteva sonoramente il tubo del gas sulla mano in attesa di batterlo su qualcos’altro. C’era Olanda, il fumo della cui pipa prendeva la forza di piccoli teschi… C’era Svizzera, che carezzava la canna della sua revolver come fosse stata un gattino. “Italia…” –si avvicinò Roderich- “Ti ricordi quando ti governavo col pugno di ferro? Mi sta tornando una certa nostalgia di quei momenti, a te no?” Russia (^__________^”): “Sono così incavolato che non riesco neppure a fare “kol”…” E questo era grave… Se gli altri erano contorti dalla rabbia, Svizzera aveva una voce così posata e una tale lucidità da killer in viso da incutere un terrore di categoria superiore: “Lily era un fiore, immacolato, e ora il suo candore è stato sporcato dalle tue luride manacce marpione. Non appena ti ritroverai in un luogo senza testimoni, ristabilirò il suo onore perduto col tuo sangue.” “Mettiti in fila, piccoletto.” –lo ammonì Olanda, soffiando una nube di fumo in faccia ad Italia, facendolo soffocare- “Ci sono prima io con questo maniaco seduci-sorelle.” “A me le ha sedotte tutte e due, ho io la precedenza.” Austria (*__*) “Oh, Italia… Mi piacerebbe tanto suonare la quinta di Beethoven su questa testolina pervertita.” –fece carezzandogli i capelli, ormai in piena trance omicida. Italia: ç__ç “Aiuto…”
Qualche posto più in là, il mogissimo Romano osservava la scena con la faccia schiacciata contro il tavolo. “Si può sapere che succede oggi?” –sospirò Germania accanto a lui, guardando quell’accerchiamento incomprensibile con un gocciolone dietro la testa- “Che ha combinato Italia per averli fatti arrabbiare tanto?” “Sigh! Non chiedere, stupido crucco!” Un aereoplanino di carta lo colpì in testa un secondo dopo. “Uh?” Aprì il foglio: sopra c’era un mini autoritratto di Belgio con la faccia triste e la scritta “Sono pentita”. Alzò gli occhi e vide, dall’altra parte del tavolo, Belgio che lo guardava con dei mega-occhioni da cerbiatta dispiaciuta. Ma Romano si fece subito uscire degli occhioni uguali! (T___T) “SIGH! VADE RETRO! MI HAI SPEZZATO IL CUORE! BUAAAAHH! SIGH!” (T___T) “TORNA QUI, ROMANO, MI DISPIACE!” E Germania restò lì a guardarli correre via l’una dietro l’altro al rallentatore, lontani verso il tramonto all’orizzonte (in una sala al chiuso…)… Germania (-____-): “………” “VEEEEE! GERMANIA, AIUTO! Ci sono quattro tizi brutti e cattivi che mi vogliono picchiare! Per ora stanno litigando su chi deve andare per primo, ma non so per quanto ancora questo li terrà occupati! Aiuto! Salvamiiiiiii!” Germania sbuffò e si alzò e fece il conto. Austria, Olanda, Russia e Svizzera, e per giunta tremendamente incazzati. Sarebbe stata dura anche per lui!
<< Dlin Dlon >> “Uh?” Inghilterra andò ad aprire la porta, ma non trovò nessuno; per terra, sullo zerbino, c’era un pacco di cartone con dentro la sua boccetta di concentrato 007 e, sul pacco, un adesivo con su scritto “Fuck”! “…… Mi ricorda qualcosa…”
Germania come guardia del corpo è una vera sicurezza, ma ce l’avrà fatta contro tanti nemici potenti e inferociti? Chissà… Speriamo di si, dai, e speriamo che Belgio sia riuscita a farsi perdonare da Romano: se lo sarà anche meritato, ma trovare la propria ragazza con tuo fratello… Che colpo! XP Complimenti però a 00-Feli: Hetalia di per sé ha poche donne, ma lui se l’è fatte bastare sembra! XD Repubblica Ceca, per chi non lo sapesse, è un OC da me usato in altre mie fic, che trovate ovviamente nella mia gallery se siete curiosi! Spero abbiate gradito questa fic, anche se leggera ^__^ Buon proseguimento d’estate!
PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!
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