torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: FRIENDSHIP
Genere: Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: sil-p87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/07/2012 17:29:58

Com'è nata l'amicizia tra Blaise e Hermione. Shot collegata a Tutto può succedere.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Questa piccola shot nasce per farvi capire il rapporto di amicizia tra Blaise e Hermione.

Spero vi piaccia...







A Miky e alla nostra amicizia

nata per caso ma già importante!





FRIENDSHIP





-Incarceramus- la voce di donna squarciò il buio della notte , mancavano poche ore all’alba.

Il mangiamorte che aveva cercato di bloccare la sua corsa finì a terra immobilizzato da pesanti catene, la ragazza appellò la sua bacchetta e sa la mise in tasca riprendendo a correre.

La terra tremava esausta sotto ai suoi piedi, un debole raggio di luna le illuminò il viso per un breve istante.

Era tanto stanca, avrebbe voluto fermarsi ma non poteva, doveva continuare a correre, doveva raggiungere i suoi amici, dirgli che stava bene e assicurarsi che a loro volta stessero bene.

Pregava in cuor suo di rivedere tutti vivi e vegeti.

I suoi passi risuonavano lugubri e pesanti tra le pareti degli edifici, ovunque fumo e fiamme.

Voldemort era morto – non poté fare a meno di sorridere – era quasi finita.

Dovevano solo sedare l’animo degli ultimi mangiamorte e poi sarebbe stata pace.

Cinque giorni di dura lotta.

Non avrebbe mai più potuto dimenticare, gli sguardi delle persone che avevano lottato al suo fianco, il dolore che attraversava i loro volti quando qualche amico cadeva, l’odore della battaglia, la puzza che follia e paura lasciavano nell’aria, ne’ le sensazioni di usare qualcosa di bello come la magia per ferire e lasciare a terra un nemico.

Voldemort era stato sconfitto.

Ripensò a Ginny e Ron a lottare contro Rodolpus Lastrange, a Molly impiegata contro la follia di Bellatrix, a Harry che si batteva con Lucius Malfoy.

Il calore delle fiamme che attanagliavano gli edifici le si spandeva sul viso mentre continuava a correre verso le persone che amava, il bagliore del fuoco illuminava quella zona come fosse stato giorno, qua e la corpi martoriati, persone che gemevano per il dolore, altre che piangevano i propri cari, una lacrima le scivolò lenta sul viso, incominciava a sentire la tensione.



*******



Blaise Zabini alzò gli occhi sull’ennesimo marito di sua madre, era dolorante ed esausto ma non aveva la minima intenzione di piegarsi, lo guardò stoico e duro ancora una volta, sarebbe morto piuttosto che dargli la soddisfazione di piegarsi a lui.

La sfida di quegli occhi coraggiosi ed orgogliosi venne raccolta.

Archibald Huston puntò la bacchetta verso il suo figliastro, per la decima volta nel giro di pochi minuti:

-Crucio-

Il contatto durò per un tempo che parve interminabile, il ragazzo si contorceva a terra senza emettere alcun suono, sapeva che il suo cruciatus era dolorosissimo ma ancora quel ragazzino altezzoso non voleva gridare.

-Allora figliolo mi vuoi dire dov’è quella puttana di tua madre- gli chiese per l’ennesima volta.

Stanco, furioso con la donna che gli aveva giurato amore e ubbidienza e poi in battaglia lo aveva tradito per proteggere quel figlio che non era loro.

Aurora si era schierata dall’altra parte perché suo figlio se ne stava con l’ordine.

A quella traditrice gliela avrebbe fatta pagare cara, fosse l’ultima cosa che avesse fatto in vita sua.

-Me lo vuoi dire, figliolo?- la voce era melliflua e carezzevole. Calcava il tono quando usava la parola “figliolo”, conscio di non essere un padre per Blaise Zabini.



Il ragazzo nonostante il dolore che sembrava squarciarlo alzò di nuovo lo sguardo.

-Fanculo padre.- un sorriso di scherno dipinto sul volto.

L’ira di Archibald si abbatté ancora una volta e ancora e ancora…e avrebbe continuato finché l’ultimo respiro fosse uscito da quel corpo e l’ultima traccia di sorriso da quel viso si fosse cancellata.





******



Un’esplosione e una pioggia di schegge investirono la ragazza che correva, dalla parete distrutta uscì il mangiamorte, rideva, una di quelle risate folli di chi sa che ormai non ha più niente da perdere perché ormai già tutto è perduto.

La ragazza tossì, la polvere negli occhi ma si girò ad affrontare l’ennesimo nemico.

-Bene, bene…. Hermione Jane Granger- la mangiamorte calò il cappuccio, due occhi verdi come il mare le rimandarono alla memoria la sua compagna Pansy Parkinson.

-Iris Parkinson tesoro, mia sorella mi ha detto tante cose su di te- rise ancora più sguaiatamente.

-Sarò felice di porre fine alla vita della migliore strega di Hogwarts… infondo è grazie a te che Harry Potter ha battuto il mio Oscuro Signore- l’ira era evidente nella voce della ragazza.

La bacchetta levata in aria, la furia dipinta in volto, Hermione si ritrovò a pensare che fosse comunque bellissima, quando l’incantesimo partì– Sectumsempra-

Non seppe come ma fu veloce a reagire – Protego horribilis- la voce la aveva tremato, la potenza con cui l’incantesimo aveva colpito il suo scudo l’aveva spinta diversi metri indietro ma era viva e stava bene.

Guardò verso la mangia morte, caduta a terra urlante, il bel viso squarciato da tagli sempre più grandi, sul corpo da modella si aprivano numerose ferite, i respiri sempre più accelerati finché smisero del tutto.

Hermione si avvicinò, aveva ribrezzo a guardare quella cosa sanguinante che fino a un minuto prima era stata Iris Parkinson, le salì un conato, si gettò a carponi e il suo stomaco rovesciò più volte.

Si alzò e si pulì la bocca con la manica, grosse e calde lacrime le rotolarono sulle guance pallide, si sentiva sporca, aveva fatto del male ad una persona per la prima volta nella sua vita, si sentiva responsabile anche se indirettamente.

Sempre piangendo riprese la sua corsa, Iris le aveva aperto un varco verso il luogo che cercava di raggiungere, verso il centro della battaglia.

Corse ancora per qualche minuto ma poi si ritrovo di fronte a una scena che la lasciò impietrita.



Blaise Zabini se ne stava disteso al centro della strada, tremante e stremato, gli colava il sangue dal naso e dall’angolo della bocca, gli occhi pesti e gonfi illuminato dalla luce dell’ unico lampione rimasto acceso nei paraggi.

Il suo patrigno che troneggiava su di lui con un’espressione crudele sul viso.

-Adesso morirai figliolo, morirai per dar salva la vita a quella traditrice di tua madre, sei felice?-

Archibald attese ancora una volta una risposta che non venne.

Blaise ancora una volta alzò gli occhi grondanti di orgoglio su di lui.

-Non rispondi?- silenzio – Va bene così, Avada kedav..- lo sguardo sbigottito, le mani portate frettolosamente alla gola, un grido lancinante di dolore.

Blaise guardò oltre e vide Hermione ancora con la bacchetta puntata sul corpo del suo torturatore che agonizzava, il corpo che si faceva a mano a mano più pesante, Blaise lo riconobbe, aveva usato non verbalmente l’incantesimo deprimo. Hermione Granger gli aveva appena salvato la vita.

-Duro- la sentì gridare e vide Archibald trasformarsi in una statua di pietra. Purtroppo non lo aveva ucciso, lo aveva solo fermato.

Blaise trovò chissà dove la forza di alzarsi, raccolse la sua bacchetta e la puntò contro la statua, aveva deciso di disintegrarla e porre fine alla vita di quell’essere spregevole, ma la voce di Hermione lo bloccò.

-Fermo. Blaise, io so di non essere tua amica a dire la verità non ti conosco per niente. Però io mi ricordo il ragazzino che una volta al primo anno ha diviso con me un biscotto perché avevo fatto tardi a colazione e non era rimasto nulla da mangiare e che in sei anni mi ha sempre difeso in un certo modo spostando da me le attenzioni di Malfoy e dei serpeverde, ora Blaise io credo che tu sia un’anima buona, non sporcarla per questo stronzo- le tremava la voce.



Incerto sul da farsi Blaise teneva ancora la bacchetta a mezz’aria.

-Blaise, per favore, c’è già del sangue sulle mie mani.- la sentiva prossima alle lacrime.

Capì cosa dovessero essere stati quei cinque giorni per Hermione Granger, giorni di infinite lotte e dolorose perdite, a lottare contro persone che volevano distruggere tutti quelli come lei, a vedere distrutti tanti sogni e tante amicizie e tanti amori.

Giorni troppo pieni d’orrore.

In quell’istante decise, Hermione Granger non avrebbe visto altro orrore quella sera, o per lo meno non lo avrebbe visto per mano sua.

Abbassò la bacchetta, a si voltò verso di lei, la guardò bene era sporca, spettinata e piena di lividi e di graffi, ma aveva ancora tutto il suo orgoglio e la sua fierezza.

D’istinto mosse i pochi passi che li separavano e la strinse forte a se.

-Grazie Hermione, stanotte non hai salvato solo la mia vita, hai salvato anche la mia anima.-

E rimasero lì a piangere insieme, per poi riprendere la corsa verso la battaglia, dopotutto c’era ancora molto da salvare, e sì, perché no? Anche la loro appena nata amicizia.



 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: