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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: One Direction
Titolo Fanfic: SAME MISTAKES
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: sakura97 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/07/2012 21:52:13

One Direction e me. Che succederebbe?
 
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IL NUOVO ARRIVATO E STRANE SCOPERTE
- Capitolo 1° -

Se c’era una cosa che Wendy Tomlinson odiava, quella era essere svegliata alla mattina presto in modo brusco. In quel momento, suo fratello Louis la stava irritando moltissimo, cantando per farla alzare dal letto. Era molto intonato e cantava bene, ma in quel momento Wendy odiava con tutta se stessa la voce un po’ stridula del fratello. Mise la testa sotto il cuscino borbottando un: « Cos’ho fatto per meritarmi questo?», quando Louis irruppe nella sua stanza.
I due fratelli non si somigliavano moltissimo. Il più grande, Louis, era abbastanza alto e magro. Aveva i capelli castani e corti, pettinati con un ciuffo che gli copriva la fronte e, spesso, anche i suoi occhi azzurri. Wendy, invece, era bassa e non molto magra. Il suo viso era tondo , con delle lentiggini sul naso, che la facevano sembrare un po’ più piccola dei suoi diciassette anni, e aveva gli occhi marroni. L’unica cosa in comune con il fratello erano i capelli castani, nonostante quelli di Wendy fossero più rossicci.
« Sveglia, il sole è già alto!» strillò Louis rivolto alla sorella. «Dai, alzati! Ah, pensavo che ti saresti potuta mettere una bella maglia a righe!» continuò ad urlare avvicinandosi alla finestra e tirando su le tapparelle. Da fuori entrò la luminosa luce del sole, segno che quella sarebbe stata una bella giornata.
Wendy mandò dei lamenti da sotto il cuscino, mentre suo fratello si avvicinò al guardaroba in legno di ciliegio e aprì un cassetto, iniziando a frugarci dentro . gettò alcune delle numerose magliette di sua sorella sul pavimento finché non trovò quella che cercava: una maglia bianca decorata da numerose righe viola.
«Ecco, mettiti questa!» esclamò gettando l’indumento addosso a Wendy. La ragazza si alzò a sedere sbuffando sonoramente.
«Louis, lo sai che non posso mettermi le magliette a righe!» ricordò al fratello.
Louis la guardò con uno sguardo interrogativo e le domandò il perché di quell’affermazione.
«Mi allargano» spiegò Wendy alzandosi dal letto.
«Sorella, le maglie a righe sono la miglior invenzione del mondo! Darei il Nobel a chi le ha inventate!»
Wendy si avvicinò al cassetto, aperto da Louis, e mise a posto le sue magliette, scegliendone un’altra, anziché quella a righe. Ormai si era abituata alla strana fissa che aveva suo fratello per quegli indumenti. Con un sospiro, ripose le ultime maglie nel cassetto e iniziò a cambiarsi. Louis era sceso, probabilmente a fare colazione.
Wendy guardò fuori dalla finestra: per fortuna il tempo era bello. Come primo giorno di primavera non poteva aspettarsi di meglio. Era il clima ideale per uscire a fare una passeggiata nel pomeriggio, dopo scuola. A questo pensiero i buoni propositi svanirono come neve al sole. La scuola. Mancavano più di due mesi alla chiusura, ma Wendy già non vedeva l’ora delle vacanze. I professori e le loro difficili interrogazioni erano un pensiero continuo e doveva sempre cercare un modo per distrarsi, altrimenti pensava di crollare. Si girò verso la sveglia digitale che teneva sul comodino. I luminosi numeri rossi segnavano che era ora di andare. Niall, il suo migliore amico, sarebbe arrivato di lì a pochi minuti ed era meglio non uscire tardi. Prese in mano la sua cartella, pesante per i numerosi libri, e se la mise in spalla, avviandosi al piano inferiore.

Niall Horan stava correndo il più veloce che poteva. Era in ritardo. La sveglia non aveva suonato e si era svegliato tardi, in più aveva perso tempo a fare colazione. Wendy sicuramente lo stava già aspettando. Infatti eccola lì: in piedi davanti alla porta di casa sua con i lunghi capelli castani leggermente mossi dal vento. Niall fermò la sua corsa e si mise con le mani sulle ginocchia, respirando pesantemente a causa del fiatone.
«Meglio tardi che mai, irlandese» disse Louis uscendo di casa. Niall lo guardò e fece una risatina. Nonostante fossero ormai anni che abitava in Gran Bretagna, il fratello di Wendy aveva ancora l’abitudine di chiamarlo “irlandese”.
«Scusa il ritardo» disse a Wendy quando riprese fiato.
«No problem, angel!» lo tranquillizzò la ragazza. Lo chiamava sempre “angel” perché in effetti Niall sembrava proprio un angelo con i capelli biondo chiaro, gli occhi azzurri e il viso da bambino.
«Ora però andiamo, non possiamo permetterci di arrivare in ritardo. Alla prima ora ho la Smith e se arrivo anche solo con un minuto di ritardo mi lincia» ricordò Wendy a Niall.
I due si incamminarono verso la scuola, accompagnati dalla brezza mattutina che sfiorava dolcemente i loro volti. Niall fece uno sbadiglio e Wendy si girò verso di lui chiedendogli:« Dormito poco?»
Il ragazzo fece spallucce e rispose:« Sono andato a letto tardi. Ho suonato la chitarra fino a mezzanotte».
Wendy scosse la testa con un sorriso. Lui e la sua amata chitarra. Spesso pensava che volesse più bene a quell’oggetto che a lei, la sua migliore amica. Anzi, forse, la chitarra poteva essere definita la migliore amica di Niall.
«Inizio seriamente a pensare che tu mi stia rimpiazzando con quella chitarra» disse la ragazza con una risata.
«No, tu sei unica. Non posso di certo rimpiazzarti con uno strumento musicale!» la rassicurò l’amico arruffandole i capelli.

Arrivarono a scuola più presto del previsto. Il cortile era gremito di studenti che attendevano il suono della campanella, che avrebbe significato che le lezioni stavano iniziando. In quegli attimi prima dell’entrata si vedevano persone disperate che ripassavano senza sosta.
«Wendy!» esclamò una voce femminile. Chi aveva parlato era Jane, la migliore amica di Wendy. Alta, magra e bionda era proprio l’esatto contrario della ragazza.
«Wen, ci sono novità!» disse quando si avvicinò a sufficienza a Wendy e Niall.
«Che genere di novità?»
«Gira voce che ci sia un nuovo studente! A quanto sembra è straniero!» la informò Jane esaltata dalla novità. Niall alzò gli occhi al cielo.
«Horan, hai qualcosa da dire?» chiese Jane.
«Sta arrivando Liam!» disse il ragazzo per sviare il discorso. Si avvicinò ad un ragazzo, che arrivava incontro al gruppetto. Era alto e magro, capelli lisci tirati su con il gel.
«Niall!» disse Liam battendo il cinque al biondo in segno di saluto.
«Liam! Oggi da me?» chiese Niall allontanandosi dalle due ragazze. Con “oggi da me” intendeva il fatto che i due avevano un gruppo canoro, insieme a Louis e ad un altro ragazzo che si chiamava Harry. Erano un bel gruppetto e, spesso, facevano degli spettacoli.
«Stavi dicendo, Jane?» domandò Wendy alla sua amica.
«Dicevo che c’è un nuovo studente ed è straniero!» strillò Jane battendo le mani. «Non l’ho ancora visto, ma si vocifera che sia davvero bello!»

Quando la seconda campanella suonò, gli studenti dell’ultimo anno che frequentavano il corso di lingue erano in classe, pronti per la lezione. Wendy, quando entrò in aula, notò subito che c’era un banco in più del dovuto. Probabilmente, era quello riservato per il nuovo studente per il quale Jane, senza conoscerlo, ne era già pazza.
La professoressa Smith entrò in classe con la solita faccia severa e cattiva, intimando il silenzio. Posò la sua borsa sulla cattedra e si sedette, ma anziché fare l’appello, si rivolse alla classe con la sua voce stridula:« Ho una notizia da darvi: da oggi nella vostra classe ci sarà un nuovo studente».
Tutti i presenti in aula iniziarono a bisbigliare, curiosi di sapere chi fosse questo nuovo allievo.
«È lui! Ed è nella nostra classe!» disse Jane sottovoce. Wendy si sporse dal banco e sbirciò fuori dalla porta, che la prof aveva lasciato leggermente aperta, perché voleva vedere chi fosse quel tanto chiacchierato studente straniero. Fece il suo ingresso dopo un attimo, accompagnato da bocche aperte di ragazze, stupite dalla sua bellezza. Anche Wendy rimase sbalordita. Era davvero attraente: aveva la pelle abbronzata ed era abbastanza alto. I capelli scuri erano pettinati con una cresta. Ma la cosa che più di tutte la sorprese era il sorriso: un sorriso tecnicamente perfetto.
«Ecco, lui si chiama… scusa il vuoto di memoria! Come ti chiami?» chiese la Smith al nuovo arrivato.
«Zayn, mi chiamo Zayn Malik» rispose lui con voce profonda.
«Bene, Zayn. Giacché sei nuovo scommetto che vorrai fare un giro per la scuola, così potrai orientarti meglio. Tomlinson!» disse rivolta a Wendy, la quale si girò di scatto, pensando che l’insegnante la stesse rimproverando perché stava parlando con Jane. «Tu fai parte del comitato di accoglienza della scuola, vero?»
Wendy tirò un sospiro di sollievo e annuì.
«Allora alzati e fa fare un giro della scuola al nuovo arrivato» ordinò la professoressa. Wendy si alzò con le gambe che le tremavano. Era molto timida e fare un giro da sola per la scuola, con un ragazzo bellissimo oltretutto, la metteva parecchio in imbarazzo. Prima di uscire dall’aula lanciò uno sguardo dietro di sé e vide Jane farle l’occhiolino. Scosse la testa e chiuse la porta.
«Bene, ciao. Io so… io sono Wendy, piacere!» disse porgendo la mano a Zayn.
«Zayn, piacere» rispose lui stringendole la mano e sorridendo. Wendy rimase imbambolata a fissare quella schiera di denti perfetti e bianchi. «Dove mi porti?» chiese lui dopo un attimo. La ragazza si accorse di aver fatto una gran figuraccia. Scema, già inizi a fare la figura dell’assatanata?, pensò.
«Ti faccio fare un giretto» gli rispose iniziando a camminare.
I due girarono praticamente tutta la scuola. Wendy mostrò a Zayn le varie aule e gli parlò delle varie tradizioni scolastiche, come il ballo e lo spettacolo di fine anno.
«È immensa, penso che mi perderò prima o poi» disse lui con una risata quando finirono il loro tour.
«Nah, stai tranquillo! Anche io pensavo così all’inizio, ma poi mi ci sono abituata» lo tranquillizzò Wendy.
La campanella che indicava la fine della prima ora suonò, interrompendo così la chiacchierata dei due ragazzi.
«Che lezione hai adesso?» chiese Zayn.
«Matematica».
«Mi sembra di averla anche io. Andiamo insieme in aula?»
Wendy gli rispose di sì, non credendo ancora di quanto era stata fortunata ad aver parlato per prima con il nuovo arrivato. Per una volta era lei e non Annie Shorthouse- quella più conosciuta della scuola- la più fortunata.

Niall e Liam camminavano nei corridoi, parlando della canzone che avrebbero potuto cantare quella sera a casa del biondo.
«Insisto, Liam. Dobbiamo provare Viva la vida!» diceva Niall tentando di convincere il suo amico, a cui non piaceva la canzone proposta.
«Senti, Niall, poi chiediamo anche a Harry e Louis cosa ne pensano, okay?» domandò esasperato Liam. «Okay?» ripeté quando vide che Niall si era fermato a fissare qualcosa nel corridoio che portava alle scale.
«Liam, vedi anche tu quello che vedo io?»
«No, Niall! Che cosa vedi? Nand… » la sua domanda fu interrotta da ciò che vide nel corridoio. Lì c’era la professoressa Abbot ed era abbracciata ad un ragazzo giovane e con i capelli ricci. Era Harry, uno dei suoi migliori amici.
«Io l’ho sempre detto che quello si mette nei guai un giorno sì e l’altro pure».

 
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