L'INIZIO.
- Capitolo 1° -
L'inizio
Milano, 20 dicembre 1807
Una normalissima giornata: una partita a scacchi con le mie sorelle in salotto davanti al focolaio, dopo in biblioteca della villa a leggere qualche libro e discutere su quale dono regalare a nostro padre e a nostra madre per Natale, verso il tardo pomeriggio le lezioni di pianoforte e di canto e dopo cena, come da abitudine, una passeggiata con tutta la famiglia per le vie della cittadina dove abitavo per trovare dei regali per le mie sorelle che gli avrei dato il giorno di Natale. Era tutto tranquillo fino a che, dalla vetrata del negozio nel quale ero entrata, vidi un uomo cadere a terra. Quasi d’istinto mi recai fuori per aiutare quel pover’uomo, mi avvicinai, lo girai portando il suo stomaco verso l’alto e avvicinai la mia guancia alla sua bocca per costatare che respirasse ancora ma, appena mi avvicinai, sentii un morso nel collo. Mi alzai subito, portai la mia mano nel punto in cui sentivo il dolore, ma non sanguinavo e non si sentiva nemmeno la forma dei denti di qualcuno impressa nella mia pelle. In quel momento pensai di essermelo immaginata. Intanto iniziava a muovere la bocca ed emettere qualche parola. Sembrava che stesse chiedendo aiuto ma non si capiva perfettamente, chiamai un dottore che lo prese con sé e lo portò nel suo studio per visitarlo e fargli passare la nottata li. Quando il dottore si allontanò con l’uomo io ritornai dalla mia famiglia, la quale mi fece i complimenti per come ho reagito in quella situazione. Girammo ancora per qualche manciata di minuti per le vie e poi tornammo con una carrozza nella nostra villa. Arrivati io e le mie sorelle augurammo la buona notte a nostro padre e a nostra madre e ci dirigemmo verso le nostre camere per andare a dormire. Quando mi sdraiai nel mio letto, mi addormentai quasi subito. Durante la nottata iniziai a sentirmi stana, la mia gola si seccò all’improvviso e aveva sete, il mio cervello stesse per scoppiare e ogni singolo muscolo del mio corpo si fosse pietrificato. Il mattino seguente mi alzai al sorgere del sole. Sentivo che qualcosa dentro di me era cambiato ma pensai che ciò fosse dovuto a quello che era successo la sera precedente o forse a un leggero malessere. Andai in bagno per sistemarmi i capelli, ma quando mi guardai allo specchio, notai che la “io” che vidi riflessa non era la solita “io” di tutti i giorni. I miei capelli color noce e con un riccio naturale divennero argentati e lisci, i miei occhi verde smeraldo divennero color rosso rubino e la carnagione abbronzata divenne bianca come il latte. Non ci potevo credere a quello che era accaduto. Ero sbalordita, stavo quasi per urlare quando notai che, oltre a quelle trasformazioni, ne avevo fatte anche delle altre. I canini dell’arcata superiore si allungarono, il mio corpo era diventato leggero e le mie agilità atletiche erano migliorate. Ormai avevo capito, la persona che avevo soccorso la sera precedente non era umana, era un vampiro e il morso che pensavo di essermi immaginata era reale. Quell’uomo mi aveva trasformata in una vampira! “In che modo lo prenderà la mia famiglia?”, “C’è un metodo per tornare normali?”, “Mi cacceranno di casa?”, queste erano solo alcune delle domande alle quali dovevo trovare risposta, ma al momento c’era un’altra questione da risolvere. La mia gola aveva sete e non di comune acqua, ma di sangue.
Questa FF è stata creata da una mia amica con il consenso di pubblicarla.
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