UNA FIABA SENZA LUCE
- Capitolo 1° -
C’erano una volta un re e una regina, Mone e Olusia, che si amavano tanto e desideravano avere un figlio. Un bel giorno, la regina scoprì di essere in dolce attesa e nove mesi dopo, diede alla luce una bambina bella come un fiore. La nuova principessa fu chiamata Lisa. Il re organizzò una grande festa per la nascita di sua figlia. C’erano principesse, principi, folletti e gnomi buoni, fatine di ogni genere e anche i sudditi di tutti i ceti sociali. La festa fu interrotta da Yelena, una strega dai capelli e gli occhi neri come il suo odio e la sua rabbia. Infatti, tempo fa, Yelena si era innamorata del re e voleva diventare la sua sposa e regina, ma il cuore del sovrano era già stato conquistato dalla dolce Olusia. Così, per vendicare il suo cuore spezzato, Yelena gettò un sortilegio sulla piccola Lisa, condannandola a vivere nell’oscurità, senza poter vedere i volti dei suoi genitori o il colore del cielo di giorno e di notte. Olusia pianse disperatamente e le suppliche di Mone furono inutili. Yelena scomparve in una nuvola di fumo, lasciando tutti nello sconforto. Per anni, Linda venne curata dai migliori medici del Mondo, ma fu tutto inutile. Il sortilegio era troppo potente per essere spezzato da un medico. Nonostante le continue visite, Lisa cresceva bella, gentile e aveva anche sviluppato il suo udito e la sua voce.
Un pomeriggio di sole stava passeggiando con la sua dama di compagnia Wanesa nel giardino del castello.
- Fa un po’ caldo oggi… Wanesa, mi porti al pozzo, per favore?
- Come desiderate, principessa.
Lisa adorava toccare il pozzo del giardino, le riportava alla mente il ricordo della voce di sua madre che le raccontava tante belle storie quando era piccola.
- Le pietre sono calde…
E intonò una canzone sul suo grande desiderio di trovare l’amore. Il suo canto arrivò fino all’orecchio di un principe che passava dalle parti del castello. Affascinato da quella voce d’angelo, entrò dal cancello d’oro e si avvicinò lentamente a Lisa e Wanesa. Quest’ultima lo vide, si spaventò e fu costretta ad interrompere la principessa.
- Altezza, c’è un estraneo! Vi porto subito via!
Le prese la mano e la mise attorno al suo braccio.
- No, aspettate, non vi voglio fare del male!
Lisa non si mosse.
- Chi siete? Non ho mai sentito la vostra voce!
Il principe capì subito che Lisa era cieca, ma s’inchinò ugualmente.
- Io sono il principe Endre, figlio del re di Perlaviola.
Wanesa spostò dolcemente Lisa verso Endre.
- Io sono la principessa Lisa. Mio padre è il re di questo regno. E la fanciulla in mia compagnia è Wanesa.
Le due fanciulle s’inchinarono.
- La principessa Lisa? Ho sentito tanto parlare di voi. Mi sorprende che nessuno abbia mai fatto cenno alla vostra bellezza e alla vostra splendida voce.
Lisa sorrise commossa. Tutti parlavano solo della sua cecità.
- Siete molto gentile, principe.
La conversazione fu interrotta dalla regina Olusia che si era affacciata alla finestra.
- LISA?! WANESA?! DOVE SIETE?!
- Perdonate, principessa, ma dobbiamo andare. È stato un piacere, principe.
- Aspetta, Wanesa! Vi prego, principe, promettetemi che ci parleremo ancora.
Endre prese la mano di Lisa e la baciò delicatamente.
- Se fosse necessario, combatterò per mantenere questa promessa, principessa.
Questa volta la principessa sorrise felice.
- Allora, vi aspetterò…
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