LA STRANA STANZA
- Capitolo 1° -
Keiko si ritrovò in una grande stanza scura. Al centro di essa c’era un’enorme statua dall’aspetto inquietante con due mani di roccia che sbucavano dal terreno. Su ognuna delle 10 dita c’era posato un membro dell’organizzazione. Tutti erano zitti e concentrati mentre estirpavano l’enorme forza del demone a due code. La donna portatrice del mostro era inerme, probabilmente senza vita e l’anima le veniva estratta dal corpo, attraverso la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Una visione terrificante.
Keiko non sapeva nemmeno come aveva fatto a giungere lì.
Circa mezz’ora prima era a casa a lavare i piatti, Kisame le aveva detto che tutti loro dovevano fare una riunione importante come al solito e che lei doveva aspettarli lì. Non era la prima volta, quindi era tranquilla. Ad un certo punto però sentì un urlo straziante. Si portò le mani alle orecchie, cadendo in ginocchio. Quell’urlo le stava lacerando il timpano. Possibile che fosse dentro di lei? Ad un tratto l’urlo sembrò allontanarsi. Keiko sentì come l’impulso di seguire quel flebile suono che era diventato.
Senza rendersene conto si era già precipitata fuori e correva a perdifiato per il bosco seguendo il grido.
Non aveva alcun dubbio sulla strada da prendere. Era come se un istinto selvaggio da tempo assopito si fosse risvegliato.
Quell’urlo e quel luogo la stavano chiamando. Ne era certa.
Fu così che senza sapere come si ritrovò a spiare i suoi amici in quella grande stanza.
L’urlo era di quella donna. O forse no. Forse l’urlo era del demone.
Come era riuscita a sentirlo? ..Perché anche lei era una forza portante? Impossibile, altrimenti non sarebbe stata da sola a spiare.
Allora il motivo… qual era?
Quella volta… quando aveva sentito la conversazione dei suoi compagni, Pain aveva detto che Ookashitoo era il demone più potente. Il padrone degli altri demoni. Forse era per proteggerli che quell’istinto si era svegliato.
Ma ormai l’anima di quella forza portante era stata prosciugata. E con lei, il gatto a due code.
Keiko si sentiva confusa. Tornò a casa più in fretta che poteva, per non farsi scoprire dagli altri.
Chi era lei?
Poco più tardi rientrarono tutti. <Ehi Keiko! Tutto apposto oggi?> le chiese Kisame. <Eh..? Oh sisi certo!!> si affrettò a rispondere lei, colta alla sprovvista.
Non poteva destare sospetti. Doveva controllarsi e indagare.
Qual era il vero motivo che spingeva i suoi amici a sigillare i demoni?
Probabilmente scopi di conquista. Ma erano davvero persone così malvagie come le aveva detto Naruto?
<Hidan e Kakuzu quando tornano?> chiese allora, tranquillamente. <Tra qualche giorno. La loro missione è finita.> rispose Pain.
“Quindi erano stati loro a catturare la forza portante che aveva visto!”
<In cosa consisteva la missione? ..sono andati così lontano..> <Niente di impegnativo, tranquilla.>
Pain non lasciava trapelare nulla, ma lei non poteva insistere o avrebbe sospettato.
<D’accordo..>
Piano piano, avrebbe scoperto qualcosa.
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