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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: DRITTO AL CUORE
Genere: Romantico, Azione, Drammatico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Lemon
Autore: dj-cshot galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/04/2012 02:54:33 (ultimo inserimento: 12/05/12)

Thalia scappa di casa...ma perchè? da cosa fugge? riuscirà a trovare pace?
 
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FUGGITA
- Capitolo 1° -

I fatti e i Personaggi sono inventati, pertanto ciò che è scritto o verrà scritto non ha nulla a che fare con la realtà.
*******************************************************************

Non era la prima volta che Thalia provava a fuggire di casa. Il più delle volte ci era anche riuscita, ma poi il rimorso di lasciare da sola sua madre l'aveva convinta a tornare.
La prima volta che fuggì se la ricordava benissimo: aveva 13 anni e suo padre era appena stato ucciso da un pirata della strada. Lei amava suo padre, era l'unica persona che davvero la capiva, che riusciva a farla sorridere e l'unica persona con la quale si confidava; ma quando arrivò quella telefonata fu come se il mondo le crollasse addosso. Suo padre non c'era più, come nemmeno i suoi sorrisi, le lunghe chiacchierate al parco, i consigli...nulla. Dopo essere ritornata dall'ospedale, quel giorno sventurato, aveva fatto una corsa a casa a prendere qualcuna delle sue cose: un giacchetto, uno zaino con dentro del contante, qualche merendina e dei vestiti puliti...dove se li sarebbe cambiati Thalia non lo sapeva, sapeva soltanto che voleva andarsene. Uscì di casa sbattendo la porta e andò verso la 124esima strada, la stessa dove suo padre morì. C'era ancora il suo sangue sull'asfalto nero. Di lì si imbucò in una bettola per uomini di ventura. Non era un posto raccomandabile per una tredicenne, ma dopo una chiacchiera con Skipp, il vecchio barista, Tahlia si decise a fare una telefonata a casa per sentire sua madre; ella la pregò di tornare e lei si lasciò convincere dai singhiozzi.
Ma ora era diverso. Ora Thalia era sicura che per nessuno stupido singhiozzo avrebbe mai più messo piede in quella casa, insieme alla sua stupida madre e al suo nuovo stupido marito.
Si ritrovò, come la maggior parte delle volte che fuggiva, nella 124esima strada, guardò il palo dove suo padre fu schiacciato da quella Golf vecchio tipo. Storse la bocca ripensando a quel giorno.
Svoltò, come al solito, nella stradina dove l'orrenda insegna al neon verde acido dello Skunk dava a quel buio cubicolo un'aspetto ancora più spettrale.
Era in quello schifo di pub che Thalia aveva i suoi migliori amici: c'era Skipp, il barista. Grassoccio, dai capelli unti e il pizzetto cacio e pepe, Skipp l'aveva presa dal giorno dell'incidente, sotto la sua ala protettiva, come se fosse la sua figlioccia. Era basso, con gli occhi piccoli e neri come quelli di un maiale, le guance arrossate per il caldo afoso del pub e il volto sempre sudato. In bocca portava spesso un sigaro, probabilmente di contrabbando; Skipp non era famoso per il suo rispetto per la legge, ma d'altronde nessuno in quel pub lo era.
C'era Taylor, la sua prima fiamma. Aveva 15 anni quando lo conobbe, ma lui ne aveva già 23. Alto di bell'aspetto. Volto affilato, pelle chiara e occhi di ghiaccio. i Capelli, neri e lisci, li aveva sempre portati lunghi, ma ultimamente, aveva notato Tahlia, li tagliava in modo da lasciarli pari poco sopra le spalle. Da quando si erano lasciati tra loro non correva buon sangue, la gente mormorava che lui ancora pensasse a lei, ma in fin dei conti era Thalia ad averlo lasciato quando si rifiutò per l'ennesima volta di andare a letto con lui. Da quel momento Taylor per lei divenne un errore, il classico ragazzo da cui suo padre la metteva sempre in guardia, "quelli che pensano solo ad una cosa".
Aveva cominciato a piovere e in quella stradina orrenda non c'era altra luce se non la spettrale insegna al neon. Più per la pioggia che per la paura, Thalia affrettò il passo: sapeva che bastava un semplice grido per far sì che tutto il pub uscisse fuori a difenderla.
Si trovò di fronte all'entrata in pochissimo tempo. Cosa avrebbe detto a Skipp? che per l'ennesima volta era fuggita? che non voleva più vedere sua madre? cosa? Non lo sapeva, ma non gliene importava. Skipp l'avrebbe protetta, non l'avrebbe lasciata in mezzo ad una strada.
Spinse la pesante porta di legno massiccio del pub e vi entrò. La musica era come al solito degli anni '80 o giù di lì, Thalia aveva detto tante volte a Skipp di cambiarla se voleva una clientela più giovane o comunque una clientela almeno. Infatti, come la maggior parte delle volte il pub era mezzo vuoto, fatta eccezione per Taylor, qualche sua nuova sciacquetta, i suoi scagnozzi, Jim l'ubriacone e un ragazzo che Thalia non aveva mai visto al pub.
Appena la vecchia campanella appesa alla porta suonò, Taylor si voltò e guardò Thalia dritta in faccia. Quel ragazzo non aveva vergogna, pensò lei. Lo ignorò come faceva sempre e si avviò al bancone.
-Ciao Skipp...ehi Jim tua moglie ti ha di nuovo cacciato di casa?- chiese Thalia cercando di non ridere. Jim era un quarantenne squattrinato e zoppo che adorava il buon vecchio Rum ma che, avendo problemi di soldi e spendendo tutto ciò che raccimolava per il vecchio amico del bicchiere sempre pieno, veniva spesso cacciato di casa da sua moglie.
-Ciao Thalia, come hic!...mai in giro a quest'ora della sera? hic...- chiese jim, la cui sbronza stava dando i suoi risultati.
-Problemi...-rispose lei con noncuranza e volse il suo sguardo verso Skipp, il quale ancora non l'aveva salutata.
-Che c'è?- chiese lei rivolta al barista che la guardava con uno sguardo di rimprovero.
-Dì la verità ragazzina, sei di nuovo scappata?- chiese lui lucidando un bicchiere.
-Si, e mi serve aiuto...dì un po', non è che possiamo parlare da qualche altra parte? chiese Thalia, lanciando uno sguardo eloquente a Jim che stava per addormentarsi sul tavolo.
-Si, aspetta- posò il bicchiere che, per quanto Skipp cercava di lucidare, era sempre opaco, e si avviò verso quello che lui chiamava "l'ufficio", ma che in realtà era uno stanzino striminzito con una poltrona spaiata e una scrivania tarmata.
Skipp accese la luce e Thalia notò che aveva cercato di abbellire l'ufficio con qualche quadro e calendario, peccato che avesse incorniciato ritagli di giornale che parlavano dei Dodgers, la sua squadra preferita di football e un calendario di Playboy di due anni prima.
-Dimmi- disse lui, senza tanti giri di parole. Era anche per questo che a Thalia piaceva sKipp, lui odiava perdere tempo e andava dritto al sodo nelle questioni, senza chiacchiere inutili.
-Mi serve un posto dove stare...e anche un lavoro...- disse lei abbassando lo sguardo e cercando di sembrare seria.
-E che vuoi farci? Sei di nuovo scappata di casa? Lo sai che non posso tenerti qui, sei minorenne e se mi scoprono mi fanno...beh lo sai...- disse lui con sguardo eloquente.
-Skipp faccio 18 anni tra un mese e non ci torno a casa, preferisco dormire per strada. Non voglio stare a casa tua, me non puoi nemmeno lasciarmi per strada, insomma, ti sto chiedendo se mi aiuti a trovare un posto!- disse la ragazza guardandolo supplichevole.
-E sentiamo, cosa è successo di così grave da farti scappare in questo modo e con questa decisione?- chiese lui. Faceva sempre così, prima gli chiedeva cosa era successo e poi la convinceva a tornare a casa, ma questa volta non ci sarebbe riuscito.
-Mia madre si è sposata ieri...- cominciò Thalia -ti ricordi? te lo avevo detto che aveva intenzione di farlo, ma io pensavo che sarebbe andata LEI a vivere con il suo compagno! Invece no! Lo ha portato in casa nostra, nella casa di mio padre! Lui e il suo stupido figlio. E' da ieri che sto girovagando, non ci sono andata al matrimonio e nemmeno conosco questo tizio, l'ho visto 2 volte, per non parlare del mio "fratellastro" che non conosco minimamente. Non voglio tornarci Skipp,mi serve aiuto, questa volta non mi convincerai- disse lei.
Il barista colse qualcosa nello sguardo di Thalia, in fondo lui sapeva che quel momento sarebbe arrivato presto, Thalia aveva già sopportato abbastanza, ma pensava che avrebbe potuto temporeggiare almeno fino al compimento dei suoi 18 anni, e invece eccola lì che lo guardava con uno sguardo d'adulta, uno sguardo che lui, uomo di ventura, aveva visto in pochissime altre persone.
-E va bene- disse l'uomo, passandosi una mano sul volto con fare esasperato. Si infilò una mano in tasca e ne estrasse un piccolo mazzo di chiavi -queste sono le chiavi di un...beh è un appartamentino quì vicino. Era uno scantinato all'inizio, infatti l'ho comprato poco, ma gli ho dato una sistemata, ha giusto bisgono di una pulita- il volto di Thalia si illuminò, finalmente andava a vivere da sola, ma mancava ancora qualcosa.
-Skipp, ma io non ho niente se non i risparmi di un'estate, come te lo pago l'affitto?- chiese Thalia.
-Semplice- rispose l'uomo guardandola -ascolta, io non ho figli nè nipoti, tu sei la persona più vicina ad una parente per me e io sto invecchiando. Il prossimo anno compio sessant'anni e vorrei godermi i miei anni da pensionato in santa pace in Messico, perciò Thalia questo posto, il locale intendo, così come l'appartamento che uso ora e quello che sto dando a te, saranno tuoi. Tu in cambio lavorerai qui per me durante questo breve tempo, fino ai miei 60 anni, poi ti cederò l'attività e con questo posto potrai farci ciò che vuoi.-
A Thalia brillarono gli occhi, ma non per la gioia di quello che le stava succedendo, ma perchè dal prossimo anno non ci sarebbe stato nemmeno più Skipp a darle man forte.
-Perchè piangi bimba mia? Non sei contenta?-
-Si, è solo che...davvero vuoi andartene Skipp?- chiese la ragazza singhiozzando.
-Si, ma tu puoi cercarmi e venirmi a trovare quando vuoi, sei pur sempre la mia figlioccia no?- sorrise l'uomo con gli occhi lucidi, si stava emozionando anche lui.
La ragazza sorrise, grata a quell'angelo salvatore.
-Grazie...- sussurrò abbracciando il barista.
-Ma ti pare, dai torniamo di là che con quei banditi degli amici del tuo ex non mi fido a lasciare il locale incustodito- l'abbraccio si sciolse e con un ultimo sguardo sorridente Thalia uscì dallo stanzino.
Skipp spense la luce, pensando che il suo migliore amico, il padre di quella ragazza, gliene sarebbe stato grato, in fondo glielo aveva promesso tanto tempo prima.

Thalia si sedette sullo sgabello guardandosi intorno: Jim era andato, ormai dormiva sulla sedia e si sarebbe svegliato come sempre verso le 3 per tornare a casa, Taylor pomiciava con una bionda dalle labbra e il seno rifatto, i suoi amici sghignazzavano e ammiccavano nella direzione di Thalia che distolse subito lo sguardo. Il ragazzo che non aveva mai visto si era spostato e ora sedeva vicino a Jim.
-Scusa, me ne fai un altro?- chiese dando a Skipp un bicchiere vuoto. Skipp ancora stava armeggiando con la porta dello stanzino.
--Lascia, faccio io- disse Thalia in direzione di Skipp, se di lì a poco quel pub sarebbe diventato suo era meglio darsi da fare.
Scavalcò il bancone e prese il bicchiere mentre il ragazzo la guardava interrogativo. Thalia le diede le spalle, ma poi si voltò di nuovo verso di lui chiedendo -scusami, ma io prima non c'ero, non so cosa hai preso, vuoi "un altro" di cosa?- chiese sorridendo imbarazzata. Primo errore, si disse mentalmente.
Il ragazzo sorrise -infatti volevo proprio vedere che facevi- disse ancora sorridendo -comunque un altro JD grazie- e gli fece l'occhiolino.
Thalia versò del Jack Daniel's e mise anche del ghiaccio, poi lo passò al ragazzo.
-Io mi chiamo Aaron e tu?- chiese lui.
-Lei ha fatto tardi e deve andare- si intromise Skipp dando un bigliettino in mano a Thalia sul quale, la ragazza ci arrivò dopo, era annotato l'indirizzo dell'appartamento.
Thalia mimò un grazie e, scavalcato di nuovo il bancone si dileguò.
-E' carina...come si chiama?- chiese il ragazzo a Skipp, quando ormai Thalia aveva richiuso la porta del pub.
-Thalia, ma dammi retta ragazzo, non è per te. Li vedi quelli?- disse Skipp indicando la combriccola di Taylor. Aaron si voltò sorseggiando il suo drink e salutò uno dei tizi che lo stava guardando.
-Si, e allora? Mi sembrano simpatici-
-Ah, si vede che non vieni spesso, sei piùttosto ingenuo e non sai come vanno qui le cose. Quello coi capelli lunghi, che prima era seduto con loro, è il capobranco e per lui Thalia è intoccabile, pensa che mi ha chiesto di avvertirlo se qualcuno gli rompe le scatole e sai cosa vuol dire questo?- Aaron scosse la testa. Skipp smise di lucidare il suo bicchiere preferito e guardò seriamente il ragazzo. Poi con la mano sinistra si passò il pollice sulla gola e tornò a lucidare il suo bicchiere, chiudendo la conversazione.
-ahah...divertente...si...-disse Aaron poco convinto.

Intanto Thalia era uscita fuori al pub. Il tempo era migliorato. il cielo era oscurato dalle nuvole, ma almeno aveva smesso di piovere.
Thalia scese il gradino dell'ingresso del pub, e mentre si voltava a destra per arrivare all'indirizzo datole da Skipp, una mano l'afferrò dalla parte opposta e la portò dietro il muro.
Thalia voleva gridare, ma quando vide chi era decise che non gliel'avrebbe data quella soddisfazione.


 
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VOTO: (7 voti, 9 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 9 commenti
Rif.Capitolo: 7
easterella - Voto:
24/07/12 10:03
Molto carina questa Fic!!! Continuala sono curiosa!
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Rif.Capitolo: 1
ichigo89
03/06/12 22:10
ma non continui più ç_ç
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Rif.Capitolo: 7
ichigo89 - Voto:
13/05/12 01:18
Povera te , hai avuto una battaglie con le Locuste ò.ò se ero io al posto tuo non credo oggi sarei ancora qui xP
Cmq bellissimo capitolo *---*
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Rif.Capitolo: 6
ichigo89 - Voto:
11/05/12 20:10
Skipp faceva parte della CIA interessante xD
Aaron è Thalia <3 Dolci *--*
Bellissima fic come sempre
voglio presto il continuo xD
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Rif.Capitolo: 5
ichigo89 - Voto:
09/05/12 02:16
AHahahah Oki la casa di Thalia mi fa paura xD
Chi è entrato locale chii !!
Bellissima fic , voglio presto il continuo x)
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Rif.Capitolo: 4
ichigo89 - Voto:
06/05/12 23:05
Stupenda come sempre la fic , non vedo l'ora del continuo ^^
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Rif.Capitolo: 1
dj-cshot
06/05/12 01:13
Mi spiace, ma per soddisfare la tua curiosità dovrai attendere almeno un paio di capitoli ;)
Comunque sono contenta che ti piaccia e grazie per avermi seguita :D
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Rif.Capitolo: 3
ichigo89 - Voto:
02/05/12 21:02
Voglio il continuo , lo pretendo xD
cmq bellissimo capitolo adesso voglio sapere perchè e sbiancato Skipp quando ha visto il cognome sul citofono xD
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Rif.Capitolo: 2
ichigo89 - Voto:
24/04/12 21:15
Bella Fic
Continua Presto
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