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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bleach
CrossOver: tante serie
Titolo Fanfic: LE MIRABOLANTI AVVENTURE DI UNA FRAGOLA
Genere: Commedia, Comico, Parodia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, What if? (E se...)
Autore: chiilove galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/04/2012 23:35:22 (ultimo inserimento: 24/05/12)

Se Ichigo...fosse stato catapultato in un mondo strano e pazzo?
 
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- Capitolo 1° -

Le Mirabolanti Avventure di una Fragola


La sveglia suonò.
Una manata manesca la portò a suicidarsi giù dalla scrivania.
Il ragazzo sbadigliò.
Sicuramente le sue gesta sarebbero state ricordate come colei che ha svegliato la persona più dormiente del mondo.
Ichigo pensato affettuosamente Fragolo dagli amici, ma questo non l'avrebbe mai saputo, si destò scocciato.
Assottigliò gli occhi portandoli a diventare due fessure...c'era qualcosa di strano.
Scrollò la testa. Tutte quelle domande di prima mattina facevano male.
Si schiaffeggiò ripetutamente, ma nulla quel sogno non voleva finire.
La sua stanza era cambiata, un computer stava in alto a sinistra, il suo armadio che conduceva a Narnia aveva fatto puff, e quel che peggio il tappeto era scomparso.
Attaccato al muro c'era un orologio con le lancette ferme.
Analizzò alcune probabili ipotesi:
La Soul Society lo aveva licenziato...
Impossibile procurerebbe troppo lavoro per loro.
Byakuya lo aveva spedito all'inferno perché aveva scoperto che si faceva sua sorella...
Probabile, però sarebbe stato zitto dal momento che Ichigo sapeva della tresca con Kenpachi.
La lampadina del suo cervello si accese, aveva elaborato una probabile ragione logica a tutto questo.
Aizen aveva conquistato il mondo e si era ispirato a quello di topolino.
Soddisfatto provò a scendere le scale...
Avete capito bene...provò.
"ICHIGO! PRIMA DI SCENDERE SISTEMA L'ORA DELL'OROLOGIO!!!!" ordinò una voce famigliare di donna che gli sfuggiva in quel momento.
Ignorò l'ordine e insistette a scendere le scale, ma il suo corpo tornò indietro e la stessa voce urlò:
"L'ORA!"
"Ma che cazz..." farfugliò stupito Ichigo.
L'orologio e il ragazzo iniziarono a guardarsi in cagnesco.
"A noi due!" lo affrontò quest'ultimo "si ma...che ora sono?"
Sbuffò e come qualsiasi persona normale davanti ad un test con le crocette, sistemò l'orario a caso.
Naturalmente erano diventate le 15.00.
Scese finalmente le tanto desiderate scale.
Raggiunse il piano inferiore dove la sala era congiunta alla cucina, insomma una americanata...in America.
Soffermò il proprio sguardo sulla figura della donna che oziava sdraiata sul divano.
Ichigo rimase impassibile, aveva deciso di non chiederle nulla, ormai si era rassegnato a quella strana situazione.
"Yo Ichigo!" lo salutò Kukaku.
L'interpellato grugnì un saluto.
La donna portò tutte e due le braccia in avanti chiedendo un abbraccio caloroso al ragazzo.
L'arancione inorridì.
"Scusami Kukaku ma come mai hai tutte e due le braccia?" chiese stranito infine.
Kukaku sorrise:
"Come non lo sai? È la censura! Nell'anime ho tutte e due le braccia, se no i bambini potrebbero amputarselo uno per imitarmi"
Ok, spiegazione logica.
Ichigo sospirò al posto di quello sfigato di Ulquiorra, lui non l'avevano censurato, chissà forse i cosplay si sarebbero divisi il corpo a metà.
"Comunque potresti chiamarmi madre!" la buttò lì la donna.
MADRE?!
"In quale mondo parallelo scusa?" ribatté con gli occhi fuori dalle orbite.
"In quello di Alice nel paese delle meraviglie creato dalla illusione di Aizen...no sinceramente...in questo" lo sfotté lei perplessa dalla reazione dell'altro.
Ichigo aprì la bocca, la richiuse subito dopo.
"Il professore Urahara mi ha chiesto se il mio caro figliolo può portare del latte alla sua amica perché lui è impegnato"
addolcì lo sguardo in modo irresistibile, ma il ragazzo era sempre stato così poco sveglio che con lui queste tecniche non sarebbero mai funzionate.
"Che muovi il culo da solo!" rispose educatamente a quel favore.
Kukaku gelò lo sguardo:
"Non ci siamo capiti...non me ne frega nulla se non vuoi fare il facchino! Io ti rivolto come un calzino e poi ti faccio ciucciare da Bart! Intensi?"
Ichigo pensò che fosse il caso di assecondarla, la sua ispirazione non era di certo nuotare nella saliva di Bart.
"Va bene ma...mamma...vado dal profess..." bloccò la parola a metà.
Professore?! Chi? Che cosa stava succedendo?
Quell'uomo nella sua vita aveva sicuramente letto solo un libro e con le figure per giunta.

L'animo del ragazzo era ancora confuso.
Uscì dalla casa, la osservò e optò che non poteva essere sicuramente la sua.
Notò un cartello e curioso si avvicinò per leggerlo.
"Benvenuti a Kakakura! Attenti ai Keigo selvatici!"
Ichigo rimase un attimo pensieroso:
"Kakakura? Che roba sarebbe? E che..." non riuscì a concludere la sua riflessione.
"I...C...H...I...G...O!" un ragazzo castano dall'espressione perennemente ebete e inutile alla storia di bleach, travolse l'arancione.
"Keigo tu non sei normale!"sbottò la povera vittima sotto il peso piuma dell'aggressore.
La risata del castano riempi l'aria di Kakakura.
"Cattivo! Ti sembra il modo di trattare il tuo vicino? Dove vai?" chiese imbronciando l'espressione.
Nel paese dei cazzi miei...avrebbe voluto rispondere.
"Da zocc...dal professore Urahara!"
Keigo lo guardò stupito:
"Urahara? Il grande scienziato?" i suoi occhi si illuminarono di immenso.
Ichigo lo guardò con pietà scrollando la testa e spiegando lentamente:
"Keigo concentrati...tu sei il mio vicino di casa...io sono il vicino di casa di Urahara...quindi è anche il tuo vicino di casa!" concluse infine soddisfatto, il trionfo si spense quando notò l'espressione alla spongebob stampata sulla faccia dell'amico.

Trascorsa un'ora a seminare il Keigo selvatico,Ichigo raggiunse la lontanissima casa accanto.
"Entro!" disse senza preamboli.
Urahara lo stava aspettando con un lungo camice bianco e un lecca lecca rosa in bocca.
L'altro lo fissò pietrificato:
"Ora sembri un fattone Truzzo!" commentò neutro.
Il fattone Truzzo lo guardò di sbieco e seriamente chiese :
"Sei maschio o femmina? Anzi lascia perdere" e poi togliendosi il dolce di bocca,lapidario disse:
"Kurosaki dovresti portare questo latte alla mia amica, vive nella pensione dei gatti, basta superare il bosco"
La prima impressione era quella di un no secco alla Toshiro, ma il pensiero di Kukaku e quello di sopravvivere ebbe la meglio.
"Va bene! È un latte particolare?"
L'uomo oscurò il volto liberando un'aurea maligna e maliziosa:
"Ovvio è latte di Lambo!"
Il silenzio calò e si fissarono.
"Scemo io a chiederlo"
Il biondo con disinvoltura raggiunse il retro del laboratorio e con preoccupazione disse:
"Il mondo è pericoloso avrai bisogno di una compagna, scegli quella che vuoi e..." la spiegazione fu bloccata da un urlo disumano.
"ZANGETSUUUUUUUUUU!!!!! Amore mioooooooooooo!" la compostezza del fragolo era andata a farsi benedire dal diavolo.
Urahara sgranò gli occhi in modo indescrivibile:
"Tu conosci la grande Zangetsu? Chi sei?"
"Goku non lo sai.." intervenne Ginta suonando la scopa e andandosene.
I due lo ignorarono.
"Zangetsu è la mia zanpakuto!" rispose convinto Ichigo.
Il professore lo guardò come se fosse una fragola appena finita in una macedonia.
"Zangetsu era stato il coltello del grande chef Tony, ha fatto tante macedonie, era un grande cuoco. Tu invece...sei solo una grande fragola"
"Ma..."
"Niente ma ora va...la mia micetta non può aspettare!"
Ichigo lo sapeva...anche senza Yoruichi, la Soul Society rimaneva uno zoo.
Ovviamente con Zangetsu sulle spalle, vento in poppa e poche balle.

 
Continua nel capitolo:


 
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