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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Detective Conan (Meitantei Conan)
Titolo Fanfic: NON SOLO UNA SORELLA...
Genere: Sentimentale, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shoujo Ai
Autore: shinichi-holmes galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/03/2012 13:07:23

I Sentimenti di Haibara/Shiho verso Ran...
 
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- Capitolo 1° -

Beika ore 9:15, 3 novembre 2011.



(Non posso più stare qui, devo ormai farmene una ragione.) Pensò Haibara.

Quella mattina, Ai se ne andò, sgattaiolando mentre il professor Agasa dormiva.

Negli ultimi giorni aveva riflettuto più del solito, la sua presenza era diventata un pericolo per Conan e gli altri. Ma la persona a cui Haibara teneva di più nonostante non lo aveva mai dato a vedere era sempre stata Ran Mouri.

Quando la conobbe per la prima volta, era indifferente nei suoi confronti.

Eppure, dopo un po’ di tempo quello che provava per Ran era mutato radicalmente.

In seguito alla morte di sua sorella Akemi, Ai sentì qualcosa che le si spezzava dentro.

Ci furono momenti in cui si sentiva morire, per questo decise di suicidarsi con l’Apotoxina 4869 che invece, inspiegabilmente, così come a Conan la fece tornare una bambina di 7 anni.

Malgrado fosse del tutto irrazionale, da qualche mese Haibara aveva cominciato ad avere strani pensieri su Ran e su ciò che le era accaduto.

Lei nel destino non aveva mai creduto, tranne in questo caso.

Iniziò a credere che l’unico motivo per cui miracolosamente si era salvata era perché DOVEVA incontrare Ran.

Ora guardava Ran con occhi del tutto diversi, cercava di respingere quel sentimento oscuro ma non vi riusciva.

Alcuni giorni prima, Ai scrisse una lettera mai consegnata a Ran. S’intitolava: NON SOLO UNA SORELLA.



Il testo era questo:” Ciao Ran, sono Ai Haibara, sono cosciente del fatto che non dovrei scriverti questa lettera, ma è qualcosa che è più forte di me perciò è necessario che lo faccia.

Non posso più trattenermi nell’eclissare continuamente i miei sentimenti. Tu… mi hai salvata, questo non potrò mai dimenticarlo.

Quando Vermouth mi aveva puntato la pistola addosso, ero sicura che la mia vita fosse giunta al termine.

Non ti dirò che la vita mi era passata davanti in un istante poiché sarebbe una bugia, la mia può essere definita vita? Giornate passate chiuse in un laboratorio a lavorare a quella dannata medicina che ha costretto me e Conan a ritornare bambini.

Sì Ran… è ora che tu ne venga a conoscenza, noi non siamo coloro che tu credi. Conan Edogawa e Ai Haibara non esistono.

Il mio vero nome è Shiho Miyano, mentre Conan è in realtà il tuo Shinichi Kudo.

Perdonami se ho portato avanti il progetto dell’Apotoxina 4869, è soprattutto a causa mia che tu stai soffrendo così tanto per lui.

Se non avessi continuato con quella medicina, ora tu saresti probabilmente accanto al tuo ragazzo.

Però, scusa per il mio egoismo ma è d’obbligo che ti riveli una cosa. Una parte di me è felice per ogni cosa che è successa.

Se io non avessi ingerito volontariamente una pillola di quella medicina per togliermi la vita, noi non ci saremmo mai incontrate e sarebbe stato un vero peccato, almeno dal mio punto di vista.

Ti buttasti addosso a me per salvarmi, quando mi presi fra le tue braccia ed io sentendo il tuo calore e guardando attraverso il tuo volto, vidi mia sorella.

Ora invece, fissando i tuoi occhi, non vedo più mia sorella, bensì TU.

Io ti amo Ran, e il mio non è quel tipo di amore che si prova per un fratello o sorella.

Puoi paragonarlo semplicemente al sentimento che provi tu stessa verso Shinichi, e per quanto sia difficile devo accettarlo, so che il nostro è un amore che non potrà mai portare a nulla.

E d’altronde è meglio che sia così, ti metterei in pericolo e non voglio che questo accada.

Voglio solo che tu sia al sicuro e contenta, tu sei molto fortunata, hai la possibilità di vivere una vita normale.

E’ arrivato il momento per me di sparire definitivamente dalla tua esistenza, fammi un favore però… non dimenticarmi.”



Shiho Miyano alias Ai Haibara.







P.S Ti amerò fino alla fine dei miei giorni, non scordarlo.









Haibara appena ebbe scritto questa lettera l’aveva bruciata, era consapevole che se Ran l’avesse letta avrebbe dopo un momento di confusione iniziato ad indagare.

E di conseguenza avrebbe rischiato di morire, se il capo dell’organizzazione avesse preso di mira lei? Non poteva permetterlo, non scherzava quando aveva detto a Conan che chiamare al numero del boss sarebbe stato come aprire il Vaso di Pandora.

Arrivò alla stazione dei treni, notò le persone che scendevano e salivano dai vagoni. Contemplò per un po’ la gente che passava, fin quando il capotreno fischiò, l’ora era giunta.

Salì rapidamente con la sua solita aria indifferente, l’aria di novembre si sentiva, scelse un posto accanto al finestrino.

Haibara segnò sul finestrino del treno il nome suo e quello di Ran, per poi cancellarlo subito dopo.

(Devo tornare in me stessa, basta rimpianti, basta tutto!!! Ran sappi che io ti starò sempre vicina… ti adoro.) E si addormentò, sognando ciò che non sarebbe mai avvenuto...
 
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