torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: DRAGON AGE: ORIGINS
Titolo Fanfic: ORIGINS
Genere: Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: verichan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/01/2012 15:34:22 (ultimo inserimento: 13/04/12)

Fu una cosa piuttosto veloce: il giorno prima completava il suo Tormento, il giorno dopo lasciava il Circolo. Ma partiamo dal principio.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
TORRE DEL CIRCOLO
- Capitolo 1° -

Fu una cosa piuttosto veloce: il giorno prima completava il suo Tormento, il giorno dopo lasciava il Circolo. Era quasi deluso, tanta fatica per togliersi di dosso il titolo di apprendista e nemmeno ventiquattro ore per godersi i vantaggi. Peccato.
Ma partiamo dal principio.

Tutto iniziò a sette anni... con una bella fiammata di cui l'adorabile bambino dai capelli neri, gli occhi viola e la carnagione olivastra non si rese nemmeno conto. Dopo quella, il suo vedovo padre scappò a gambe levate chiudendolo nella piccola fucina di cui era proprietario e la sera stessa i templari erano alla porta.
Dopo un viaggio snervante il pargoletto arrivò alla torre dove tra false carinerie da parte del Primo Incantatore Irving e una faccia intransigente del Comandante Templare Greagoir gli venne detto che sarebbe rimasto lì per il resto dei suoi giorni come un condannato all'ergastolo.
Visse un periodo inizialmente orribile poi si aprì un po' con i compagni di sventura, si affezionò a una mammoletta di nome Jowan che senza di lui non avrebbe mai combinato nulla nella vita, divenne un arrampicatore sociale di discreto talento, leggermente egocentrico, poco paziente con chi gli stava tra i piedi e non mostrava un briciolo di cervello, e un appassionato di letteratura di ogni genere con l'hobby della citazione.

E ora, dopo sedici lunghi anni di condivisione degli spazi e privacy zero, Irving gli aveva comunicato che era giunto il momento di affrontare il Tormento, il timore profondo di ogni apprendista, il culmine dei suoi sforzi che gli avrebbe permesso di salire nella scala sociale. Finalmente.
Sicuro delle sue capacità, era tempo di togliersi quella seccante spina nel fianco; era pronto ad essere qualcuno, ad innalzarsi nella catena alimentare che vigeva in quel minuscolo angolo di mondo di cinque piani. Questa volta però non riusciva a contare sulla sua solita baldanza. Teoricamente e praticamente c'erano due possibilità, vivere o morire, e, sebbene lui contasse di sopravvivere, non bisognava dimenticare che esisteva una percentuale di maghi che non ce l'aveva fatta. Doveva per forza avere successo, non c'era altro modo: non poteva sbagliare un colpo, doveva rimanere concentrato e vigile.
Non era particolarmente credente però si ritagliò qualche istante per una preghierina ad Andraste e al Creatore. Va bene, un bel po' di preghierine, male di certo non faceva.

«Oh, eccoti. Cominciavamo a temere che ti fosse accaduto qualcosa per le scale.»
Il malriuscito tentativo di Irving di fare dell'umorismo era totalmente fuori luogo quindi poteva togliersi quel sorriso dalla faccia. Da parte sua invece non c'era alcuna voglia di fare conversazione quindi tenne chiusa la ciabatta.
«Ti stavamo per venire a prendere.»
Ser Greagoir poteva starsene zitto. Almeno non aveva cominciato con la solita pappardella “la tua magia è un dono ma anche una maledizione”, ormai la sapevano a memoria persino i muri. Da quando aveva cominciato a dimostrare attivamente di avere un cervello funzionante e una propensione politica verso i Liberalisti, il vecchio templare lo guardava male, definendolo dapprima un piccolo combinaguai, in seguito un ragazzo problematico. O forse l'antipatia dipendeva più dal fatto che a dieci anni gli aveva riempito l'armatura di polvere urticante. Naaa.
Esclusi Greagoir e Irving, c'erano una mezza dozzina di templari, incluso il ragazzo di Neria, e tre maghi anziani. Chiese cosa dovesse fare e in cosa consistesse la prova, tenuta segreta a tutti gli apprendisti. Irving gli spiegò che doveva andare verso la fonte in mezzo alla sala e toccare il lyrium per passare attraverso il Velo, da lì sarebbe dovuto tornare indietro tutto intero e sano di mente dopo aver affrontato una sfida di volontà sconfiggendo il demone che l'avrebbe tentato.
Un demone tenuto prigioniero in un posticino appartato di Oblio solo per loro, fantastico. Nemmeno nel terzo volume della serie Resuscitati con l'inganno si arrivava a certi livelli di sevizia contro i protagonisti, e l'antagonista principale era una demone! La vita reale a volte faceva davvero schifo se paragonata alla letteratura.
Il Comandante Greagoir ci tenne a fargli sapere che se al suo posto fosse tornato un abominio i templari avrebbero risolto la situazione. Sempre il solito dolce e compassionevole Greagoir. Voleva davvero vederlo morto oppure era solo un modo per dimostrare il suo affetto con dello humor macabro? Mah.
Con una smorfia e la gola strozzata, sollevato di aver deciso di saltare la cena quella sera, non disse una parola mentre si avviava verso il suo destino.
«Elmer.» Sentendo chiamare il suo nome, Elmer si voltò per l'ultima volta verso il Primo Incantatore. «Ricorda che l'Oblio è un reame di sogni: gli spiriti potranno anche controllarlo ma la tua volontà è reale. Abbi fiducia in te stesso, hai tutte le capacità necessarie per superare questa prova.»
Un mezzo sorriso gli increspò le labbra mentre nel retroscena il Comandante dei templari alzava gli occhi al cielo con fare esasperato. Non gli interessava molto il consiglio preso pari pari dal libro di testo, ma era uno degli apprendisti più promettenti, un augurio da parte del capo era scontato: prendi e porta a casa, Greagoir, prendi e porta a casa e stai m-u-t-o!
«L'apprendista deve svolgere il suo compito da solo, Primo Incantatore.»
No, non si poteva proprio tappargli la bocca a quel vecchio impossibile.
Seccato dal comportamento del templare che mai in vita sua sarebbe riuscito a sopportare, si girò deciso e allungò le mani verso il lyrium luminoso: come disse Ruty in Gatta da pelare, primo volume, capitolo quattro, “è tempo di prendere a calci qualche creatura dell'Oblio, ragazzi!”.



NOTE
Dunque.
Bruttissimo inizio, ma visto che non è la prima volta che scrivo qui non aveva senso iniziare con un "Ciao!", anche se il dunque non è comunque corretto messo là... Lasciamo perdere.
Devo spendere due paroline che voi potrete sorbirvi oppure scendere a leggere la nuova ficci che il mio cervello non ha saputo esimersi dal partorire. A voi il giudizio del risultato.
Cominciamo col dare la prima notizia utile: dopo anni, finalmene mi è tornata la voglia di scrivere. Non che nel frattempo non mi sia data da fare, i forum gdr sono impegnativi e stimolanti e mi prosciugano di energie con una certa soddisfazione, però avevo voglia di scrivere qualcosa per conto mio. Così, nei ritagli di tempo tra studio e impegni dove mi sono appassionata a "Dragon Age: Origins", ho deciso che era il momento di rimettersi a fare qualcosa.
Se qualcuno ha letto le mie precedenti pubblicazioni, saprà che soffro di un ritardo mentale che mi costringe a scrivere minchiate ogni due per tre; ebbene vi informo che sono ancora perdutamente malata e che, nonostante il mio tentativo di mettere giù le cose un po' serie, in certi punti (tanti punti) vi accorgerete che la vecchia me non è scomparsa.
Per chi ci sperava, no, non continuerò la ficci "Il ritorno delle pazze". Mi spiace ma è passato troppo tempo, voglia di rileggere e fare il punto della situazione non ce l'ho, e ormai scrivo in modo un tantino diverso, quindi uscirebbe fuori un misto di stili... Brutta cosa obbrobriosa, insomma.

Per quanto riguarda questa ficci: in poche parole si tratta del solito racconto del proprio personaggio che affronta le eroiche fatiche del videogioco. So benissimo che non è una cosa originale, sicuramente ne avrete lette centinaia di simili, però... mi andava di scriverlo. Anche perché racconto fatti e avvenimenti che nel gioco non ci sono (per questo ho messo AU. Non ve li spoilero ma sappiate che sono TANTI), puramente inventati da me, per rendere il più originale e speciale possibile il mio adorabile mago ambizioso che spero imparete a conoscere e amare/odiare. E perché, cazzo, mi sarebbe un sacco piaciuto che le cose fossero andate in questo modo; se non posso renderlo possibile in una fanfiction dove altro posso andare?
I punti importanti della storia di DA:O ci sono ma sono trattati in modo breve e i dialoghi che tutti noi fan conosciamo sono tenuti il più possibile al minimo, primo perché mi rompevo di scriverli visto che non sono niente di nuovo, secondo perché recentemente ho scoperto di avere il dono della sintesi quando non ho affatto voglia di impelagarmi in cose inutili.
Insomma, se siete sadici, sorbitevi le avventure del mio tesoro!

Lunghezza capitoli: varia (per non dire "alla cazzo").

Frequenza di postaggio: ho scritto un bel po' ma sicuramente prima di postare nuovi capitoli li rileggerò, ed ho la mania di rimettere mano a quello scrivo... Fate conto di un capitolo a settimana.

Eventuali notifiche: se ho impegni, tipo lo studio, le vacanze, ecc. cercherò di comunicarvelo sempre nelle note a inizio capitolo.

Ultimo avviso: ho scoperto l'amore per le faccine tipo XD, u_u, ù_ù, *-*, ^^, e balle varie. In questa introduzione vi ho risparmiato, nelle future risposte a commenti, ecc. vi riempirò di codeste schifezze.

PS
Deciso di mettere le note in basso che così non rompono u_u
PS2
Ho tentato di spaziare là dove ci sono i dialoghi (mettere lo spazio ad inizio riga) ma non ci riesco, qualcuno mi spiega come si fa? ç_ç
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: