- Capitolo 1° -
Ti innamorerai di lui
Tra i tanti volti che danzavano leggere a quel dannato ballo, dovevi capitarmi proprio tu capitano!
Tutto mi sembra cosi ironico. Alto, fisico modelleto dai duri anni di allenamenti e dalle battaglie che hai combattuto.
La tua carnagione scura che mal si adatta ai caratteri tipi fi noi dalmaschi. No... non si come noi, non sei figlio del deserto, tu sei in qualche modo diverso.
Ti osservo nella tua solita postura, impeccabile mai fuori posto, i soldati alle tue direttive ti stimano e prendono esempio da te.Spesso mio padre mi ha parlato di te, elogiandoti come il cavaliere perfetto, senza macchie con il coraggio... un eroe ed un paladino..un mito intramontabile.
Sembri così difficile da raggiungere, sei avvolto nella perfezzione, la stessa che attribuiscono anche a me...e a mia sorella.
Quella sera ti ho visto fra i vari volti degli invitati che ora mai conosco alla perfezione, ipocriti, falsi, egogentrici... non hanno più segreti per me. Per quanto si sforzi mio padre cerca di farmi capire che siamo umani e che quindi e accettabile avere qualche diffetto o qualcosa che non va.
Ma io non capisco... per me o è tutto bianco o tutto nero, non esiste il grigio... non transigo. Sarà che sbaglio... ma in te vedo solo chiarezza oltre ai tanti dubbi... forse non sei così perfetto come dicono.. ma a me sembri esserlo.
Mi ricordo bene, capitano... era l'ennesimo ballo, non mi è mai piaciuto prendrvi parte, ma il protocollo reale prevede la mia presenza mentre preferirei starmene sulle mie.
E come al solito dicono che faccio i capricci che sono troppo ribrelle, ma so che la mia famiglia comprende e anche voi comprenderete.
Al mio ennesimo capriccio Sir Vossler non ce la fa più, ogni tentativo di mediazione con me sembra andare storto... ma poi vi fate avanti voi. Voi che con la dolcezza delle vostre parole mi induce a farmi ragionare. Sapete come prendermi capitano.
Il tuo sorriso d'angelo mi accarezza dolcemente e quei due pezzi di cielo fissano quasi incantati le mie due ametiste.
Tu che fra tanti ti distingui per il tuo valore , per il tuo coraggio che sono solo secondi alla fama che ti precede.
La popolazione dalmasca ti aclama, anche la mia famiglia ti stima, sei tanto vicino che tra tutti tu sei quello più privileggiato.
Hai tutto quello che un uomo possa desiderare, fama, successo, potere, l'ammirazione, il rispetto e la stima di chiunque.Tu però non te ne vanti, insignito con la tua corazza non eccedi mai, sei d'esempio tutti no,i anche per i miei fratelli.
Fra tutti sei quello che preferisco, riesci a capirmi dove tutti faliscono...
Chi sa fra le quante donne che hai avuto, c'è stata qualcuna che ti ha preso l'anima, quella che ti fa impazzire.
Chi sa se fra le tante donne di corte ti sia mai capitato di notarmi, se mi pensi e mi desideri come donna, e non come la principessa che tutti pensano che io sia.
Lo vedo come sia le nobildonne, che cortigiane ti guardano, con sguardi lontani, ma brullicanti di passione.
So bene cosa i loro cuori bramano, cosa sperano dal tuo essere amiche. La loro è solo stupida vanità, sono così frivole e capriciose, solo io riesco a capire l'abisso che c'è tra te e loro, loro indaffarate a mostarsi non se ne rendono conto.
Sono solo donnine di facili costumi... non hanno il coraggio di motare chi sono...
Chi sa come sei, oltre quei panni da capitano.
Nessuno ti conosce per come sei veramente... so bene che non mentiresti mai. Mal sopporteresti la menzogna... ma non siamo cosi perfetti?
So che ogni volta che mi guardi, mi osservi silenzioso e solitario, facendo ben attenzione a che nessuno ne ne accorga.
Ti ho sempre guardato da lontano, chi sa se la mia voce ti abbia mai ragginto? Me lo sono sempre chiesta.
Ma quella sera in cui ci siamo stretti l'uno al altro, in quel ballo, ho potutio vedere chi eri veramete... la tua anima era limpida come uno specchio d'acqua nel quale mi sono immersa... ho capito tante cose di te, che tu hai sempre celato.
Oltre alla luce ho trovato anche l'ombra... c'era dell'altro, qualcosa che hai negato a te stesso per il volere del buon costume o semplicemente, qualcosa che per te era quasi impossibile avere.
Mi hai visto in quelle notti in cui uscivo da pallazzo, in una di quelle pazze fughe verso l'oasi, mi hai visto ballare alla luna... e per te avevo un aspetto divino sotto l'argentea luce della luna.
Non so se cosa ti abbia stregato di me, ma so che mi hai sempre amato si da quando i nostri sguardi si sono più volte incrociati.
Tra tutti tu eri il solo che non capivo... i tuoi semtimenti...e poi quella dannata sera. Tu mi hai lasciato sola d'avanti a tutti, ti sei reso conto che ti avevo letto dentro.
Per il mio bene hai deciso di allonarti... ma t'ho seguito incosapevole ed incurante di ciò della mia decisione che avrebbe causato.
Incurante dei pettegolezzi che quel gesto avrebbe provocato... e in mezzo all'ilarietà dei presenti ti ho volutamente seguito.
Sai bene che non e poca cosa... il buon nome, il buon costume... per il mio gesto avventato avrei rischiato di buttare la vergogna sulla mia famiglia.
Ma questo non e cià mi interessa... inconfronto alla verità, gridassero alla scandalo... ma so bene che nessuno avrebbe mai alzato un dito contro di me.
Ti ho messo con le spalle al muro... ma non è andato esattamente così, perchè fosti tu a mettemi al muro, a mostrarmi i tuoi sentimenti...solecitato dall'insistenza delle mie parole.
Ti assecondai...seguendo l'onda dell tuo desiderio... incosapevole di quello che provavi, inconsapevole che quello potesse essere amore. La curiosità è stata la mia condanna... l'eco di quel sentimento... mai provato mi ha legato a te da indissolubili catene.
Inconsapevole di tutto... incosapevole di ciò che un bacio postesse scatenare..
|
|
