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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: I RICORDI NASCOSTI DEI MALANDRINI
Genere: Sentimentale, Avventura, Drammatico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: ellexfile galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/11/2011 22:17:00 (ultimo inserimento: 07/12/11)

Licantropi, animagus, vampiri e bacchette magiche… questo è ciò che i Malandrini conoscono e l’antica maledizione di due gemelli sta per essere riscop
 
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IL RITORNO DELLA BANDA
- Capitolo 1° -

CIAO A TUTTI...
IN QUESTA FAN FICTION I MALANDRINI DOVRANNO AFFRONTARE PAURE E MISTERI, MENTRE LA MALEDIZIONE DEI GEMELLI COMINCERà A RIAFFIORARE DAL PASSATO DI DUE STUDENTI.

VORREI RINGRAZIARE GATTAITALY, CHE CON LA SUA MERAVIGLIOSA FAN FICTION MI HA SPINTO A SEGUIRE IL SUO STESSO ESEMPIO E DARE DELLE PAROLE A QUELLE CHE PRIMA ERANO SOLO IDEE BUTTATE IN UN CASSETTO PER ANNI...

... CON NUOVI PERSONAGGI E NON, PASSIONE E DOLORE, ECCO I MALANDRINI IN AZIONE NEL LORO ULTIMO ANNO DI SCUOLA.

SPERO CHE QUESTA STORIA VI PIACCIA, PERCHè DUE SONO LE PAROLE MAGICHE PER ENTRARE NEL MIO MONDO:
MISTERO ED AVVENTURA

MI AUGURO DI APPASSIONARE ALTRI GIOVANI FAN DELLA SAGA DI J.K. ROWLING, ANCHE SE NON SONO AL SUO LIVELLO, E DI RICEVERE COMMENTI, CRITICHE E CONSIGLI.

BUONA LETTURA A TUTTI :)





Non sempre la vita è ciò che pensiamo. Amicizia, amore, accade talvolta che vengano persi nel tentativo di proteggerli.



Il sole illuminava una grande valle di prati verdi, attraversata da un treno scarlatto pieno di giovani studenti pronti per un anno di studio.
Lily Evans, una giovane strega di diciassette anni era seduta da sola in uno scompartimento, contemplando il paesaggio che le scorreva davanti agli occhi. Le palpebre si facevano via via più pesanti, minacciando di scivolarle sugli occhi assonnati.
I pensieri le vorticavano nella mente come una tempesta.
Si sentiva sola.
In quegli ultimi due anni aveva perso il suo migliore amico. Si sentiva in colpa per questo. Pensava in continuazione che fosse colpa sua, che non si fosse accorta in tempo del sentiero che lui aveva cominciato a percorrere.
Le lacrime cominciarono a scorrere calde contro le sue guance.
Severus.
Continuava a ricordare i momenti passati insieme, a studiare, a parlare, a ridere…
A causa del suo orgoglio aveva perso ogni cosa. Cercava di consolarsi, pensando che in fin dei conti era stato lui a distruggere la loro amicizia, dopo che l’aveva insultata davanti a tutti in quel modo.
Poi, però, il ricordo di aver rifiutato le sue scuse le faceva bruciare la gola.
In quel momento avrebbe tanto desiderato avere qualcuno accanto a lei che le consolasse, sussurrandole parole di conforto, ma non c’era nessuno.
Negli ultimi mesi si era scoperta a desiderare che i Malandrini la tormentassero con uno dei loro soliti giochetti, ma l’estate l’aveva accompagnata con un velo di solitudine che non era sicura di poter sopportare ancora a lungo.
C’era una sola parola che spiegava quella sua condizione… Orgoglio.
Improvvisamente, nel corridoio del vagone esplose un frastuono terrificante, che la fece sobbalzare, riportandola alla realtà.
Un piccolo gruppo di studenti del primo anno aveva avuto la sfortuna di incappare in uno degli scherzi di inizio scuola da parte dei Malandrini. Lily sorrise; finalmente aveva qualcosa che la distraesse dalla sua tristezza.
Aiutò i poveretti a liberarsi dalla gelatina che era esplosa in tutto il corridoio, coprendoli di una sostanza violacea e puzzolente, nonché appiccicosa.
Da uno degli ultimi scompartimenti sentì provenire delle risate sommesse.
Muovendosi rapida e silenziosa come una gatta, raggiunse lo sportello e lo spalancò. Vuoto. Non c’era nessuno. Entrò e controllo sotto i sedili, sopra le reti dei bagagli, ma non c’era anima viva.
Uscì perplessa. Che si fosse sbagliata?
Non ci pensò e se ne andò per ripulire il vagone da tutta quella melma puzzolente.
Nello scomparto si sentirono di nuovo le risate e se qualcuno fosse stato presente avrebbe udito uno strano fruscio di stoffa.

Il sole si era ormai nascosto dietro le montagne, colorando il cielo di rosso e arancio e stendendo una coperta di ombra sulla terra.
Il treno si fermò e gli studenti si diressero verso le carrozze, che come al solito, per chiunque non avesse visto la morte, si trainavano da sole, con un incantesimo.
La grifoncina si guardò attorno perplessa. Ancora non aveva visto nessuno dei Malandrini, il che era piuttosto sospetto e anche alquanto inquietante. Probabilmente stavano escogitando un’altra delle loro bravate e, infatti, tutti i prefetti e capiscuola si guardavano attorno attenti a scorgere il minimo segno sospetto che indicasse la presenza della banda più popolare della scuola.
Nulla.
Silenzio totale.
Lei tornò ai propri pensieri, seguendo la fiumana che spingeva verso la scuola. Non si accorse nemmeno di quelli che le pestavano i piedi o che la spintonavano qua e là.
Improvvisamente si udirono le urla di un gruppo di serpeverde del settimo anno. Lei accorse il più rapidamente possibile.
Faticò a trattenere le risate, ma con l’abilità di un’attrice si fece scura in volto, con un’espressione di disappunto.
Severus Piton, Bellatrix Lestrange e Jason Draven fluttuavano per aria, come se una corda invisibile li avesse legati ad una caviglia ed erano ricoperti di brufoli purulenti.
Da dietro un albero provenivano delle lievi risate, identiche a quelle udite nel treno. Questa volta, però, la giovane strega era sicura e come una pantera, si fiondò nella direzione d’origine del brusio.
Ci furono delle grida di sorpresa e i quattro Malandrini si ritrovarono anch’essi appesi all’aria.
Subito un numeroso gruppo di studenti raggiunse il luogo, curioso di sapere cosa stesse accadendo. Come prevedibile, vi furono diversi gridolini eccitati.
Lily non vi badò e guardò con occhio scrutatore i quattro individui che stavano davanti a lei, cercando di mantenere il suo autocontrollo, duramente messo alla prova da una bestiale risata che si annidava nel profondo della sua gola.
James Potter era piuttosto sorpreso. I capelli castano scuro riuscivano ad essere completamente scompigliati persino a testa in giù, mentre gli occhi marroni risaltavano su quel viso abbronzato. Aveva la solita espressione arrogante e presuntuosa, persino quando veniva ridicolizzato davanti a tutta la scuola. Molte ragazze pensavano che quel suo atteggiamento fosse decisamente affascinante, ma non Lily.
“Beccato, Potter.” Esclamò con fare trionfante.
Li sorrise beffardo “Hai solo avuto fortuna tesoro.”
Accanto a lui c’era Sirius Black, che quasi si soffocava a causa delle sue stesse risate “Devi ammettere, però, che i suoi riflessi migliorano sempre di più.”
I suoi capelli scuri dondolavano ipnotici sotto la sua testa, mentre negli occhi argentei c’era una nota di ilarità, la bocca piegata in un sorriso da rubacuori e la pelle diafana rendevano la sua persona quasi regale, come un sovrano esiliato.
Al contrario, Peter Minus era un ragazzetto amorfo, con il viso rotondo da bambino ed un po’ di pancetta. Non era brutto, aveva corti riccioli dorati e occhi azzurri come il cielo a mezzogiorno, ma tutto quanto nascosto dai chili di troppo che non riusciva a perdere, nonostante la sua ostinazione nel mettersi a dieta.
“Non saremo noi ad esserci infiacchiti o ad aver abbassato la guardia?” esclamò con uno squittio e Black scoppiò nuovamente in una possente risata.
Dietro a loro, c’era Remus Lupin, l’unico Malandrino che la rossa rispettava, nonostante lei gli rimproverasse spesso la sua collaborazione in alcuni scherzi. Aveva capelli castali legati in una piccola coda dietro alla testa, mentre il viso d’angelo incorniciava due grandi occhi color miele ed un’espressione bonaria.
A differenza dei suoi compagni, sembrava piuttosto imbarazzato.
Questa volta c’è anche il suo zampino, altrimenti sarebbe scocciato. Pensò Lily con un sospiro e disse “Molto bene, balordi. Ora non dovrò far altro che condurvi così fino al castello e consegnarvi alla professoressa Mc Granitt. Ci penserà lei a punirvi, mentre io mi godrò lo spettacolo.”
James sbuffò “Possibile che tu non abbia nessun senso del divertimento, Evans?” e Blackcontinuò “Già, tutte le volte devi rovinare la festa. Vivi la vita, invece di sprecarla con stupidi libri e incantesimi.”
Lei non continuò il litigio, facendo capire che non intendeva perdere tempo con loro ed arrivare al castello per assistere allo smistamento delle matricole.

Il castello era stato illuminato a giorno con migliaia di candele fluttuanti, gli stendardi delle case pendevano dai muri e dietro il tavolo degli insegnavi troneggiava l’arazzo con l’emblema della scuola.
Lo smistamento fu rapido e per tutto il tempo, la sala grande fu traboccante di felicità ed applausi.
Lily si era seduta verso due sue compagne, Sheyla e Katherine, le stesse con cui divideva la camera. Purtroppo Violet aveva lasciato gli studi a causa della sua salute cagionevole.
“Chissà chi prenderà il suo posto.” Disse Sheyla emozionata. Katherine sorrise “Spero non qualcuno noioso ed antipatico come la nostra Lily.”
La rossa grifondoro si riscosse dai suoi pensieri quando si sentì chiamare. Scosse la testa “Dicevate?” domandò con noncuranza. Katherine le diede un buffetto sulla nuca “È da diverso tempo che sei piuttosto disattenta. Qualcosa non va?” e Sheyla aggiunse “E smettila di rifilarci la balla per cui saresti troppo stressata da Potter, perché non ci crediamo più da mesi ormai.”
Lily fece finta di niente e cominciò a riempirsi il piatto con tutte le pietanze che riusciva a raggiungere.
Si rese subito conto che aveva esagerato e che probabilmente quella notte non avrebbe dormito, ma non le importava; voleva solo abbuffarsi e dimenticare tutto per il maggior tempo possibile, concentrandosi sui sapori della cena.
Alla fine della serata, Lily aveva dovuto allargare la cintura della gonna, che aveva cominciato a stringerle in modo fastidioso la vita. Si stiracchiò soddisfatta, mentre le sue due compagne la guardavano esterrefatte. “Lo sai che adesso sarai a posto per i prossimi vent’anni?” dissero in coro. Lei fece spallucce “Una cosa in meno di cui preoccuparmi.”
Si alzò tranquillamente e le salutò, raccomandando loro di non fare troppo rumore quando fossero salite, per evitare di svegliarla.
Uscì dalla sala grande e cominciò a salire le scale, cercando di controllare le sue palpebre, che si facevano via via più pesanti, minacciando di scivolare sopra i suoi grandi occhi verde foglia.
Ci mise un po’, ma riuscì a raggiungere la sala comune, che cominciava già a riempirsi, e andò dritta in camera. Aprì la porta e fu felice di vedere che le sue cose erano già tutte lì, che aspettavano solo di essere sistemate.
Lily ignorò quelle suppliche silenziose, afferrò dal baule uno dei suoi pigiami e si infilò sotto le coperte,mentre lo stomaco cominciava già a farle male. “Maledizione. La prossima volta facciò prima ad affogarmi nella minestra o nel purè di patate.”
Si tirò le coperte fin sotto al naso e chiuse gli occhi, mentre il sonno cominciava ad insinuarsi in tutto il suo corpo. Nel giro di pochi minuti era già in fase di dormi veglia, cercando di non pensare a nulla e a nessuno.
Improvvisamente, la porta si aprì con un cigolio e la luce delle candele sulla scala illuminarono la stanza, strappando a Lily un gemito di rabbia e scocciatura.
Con un gesto brusco, gettò a terra la morbida coperta, pronta ad urlare in faccia alle sue due compagne, ma quando fu pronta ad aprire la bocca e sbraitare si bloccò, osservando la figura minuta della sua nuova compagna di stanza.


SPERO DI AVERSTUZZICATO LA VOSTRA CURIOSITà... A PRESTO :)
 
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