UNA TRISTE STORIA
- Capitolo 1° -
Ebbene si, sono tornata! Vi avevo già minacciati la scorsa fic infatti sono di nuovo qui! La premessa è la stessa de “Le interviste di Radio campanaccio”, ovvero sta fic non mi piace ma dovrete farci l’abitudine visto che non mi piace mai quello che scrivo. Un ringraziamento doveroso a tutti quelli che mi hanno inviato i loro commenti per la mia PRIMA fic perchè erano tantissimi e tutti incoraggianti. Ora vi lascio leggere, mi raccomando, commentate, CoMmEnTaTe, COMMENTATE!!!
P.S.un ringraziamento a tutti quelli che hanno commentato l'altra fic, erano tutti commenti bellissimi, un bacione!
P.P.S.A Elie03 e Zoe89: La sfida è finita prima ancora di cominciare, modestamente ho già vinto ah! ah! ah! (Scherzo, che vinca la migliore...cioè io!)
Eve89
Capitolo 1 –Una triste storia-
Locanda “Il cinghiale d’oro”: Il gruppo del venerabile Sanzo l’ha appena raggiunta e ora stanno chiedendo le stanze.
-Sono rimaste due doppie. Se vuole posso darvi quelle- dice una giovane ragazza dai capelli neri e gli occhi color ghiaccio che sta dietro al bancone. È alta e slanciata ed ha già subito le avance di Gojyo, il quale ora, attirato da un rumore, sta guardando fuori dalla finestra.
In strada, sotto la finestra c’è un gattino grigio dal pelo lungo, un cucciolino che miagola affamato.
-Ma che carino!- dice il rosso sorridendo
-Perché ridi, eh, Gojyo? Che c’è, che c’è, CHE C’È?-
-Niente scimmia, vai a cenare così ti riempi la bocca e non rompi!-
-SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!! È VERO, CIBO, CIBO, CIBO!!! SANZOOO, ANDIAMO!!!- urla entrando nel ristorante della locanda
Dopo una cena a base di piatti occidentali deliziosi i ragazzi vanno a riposare nelle stanze, l’unico che non sale al piano delle camere è Gojyo che esce fuori e si mette a cercare.
-Eccoti qui, come potevo lasciarti sola? Sai che sei proprio una bella micina?- dice chinandosi al gatto che si stava sfregando sulle sue caviglie.
Tira fuori dalla tasca un fagottino dove aveva nascosto gli avanzi della cena e lo appoggia a terra rimanendo a vedere il gatto mangiare di gusto.
-Ti ringrazio. Oggi ho avuto così tanto da fare alla locanda che non ho proprio fatto in tempo a darle da mangiare!- esclama una voce alle sue spalle.
Quella che ha parlato è Eve, la proprietaria della locanda. I suoi occhi brillano alla luce della luna, il suo vestito bianco s’intona alla sua carnagione pallida, il medaglione che ha al collo con un dragone nero risalta sull’abito.
-Figurati, non mi costa niente. È tua?-
-Più o meno. Si chiama Nashiko. Tu, invece?-
-Io sono Gojyo. È un piacere fare amicizia con una bella ragazza come te! Strano nome Nashiko. Non sembra il nome di un gatto-
-Beh…infatti non è proprio il nome di un gatto. Se è per questo non è neanche un gatto…- confessa la ragazza, gli occhi che le luccicano per le lacrime mentre fissa Nashiko
-Che vuoi dire?- chiede Gojyo alzandosi e stringendole le spalle
-No, non voglio importunarti con i miei problemi-
-Se fanno piangere una bella ragazza sono anche miei problemi! È dovere di ogni gentiluomo far felice un’incantevole giovane come te!-
-Va bene, se insiste. Io e mia sorella siamo dei demoni gatto. Vede questo medaglione? È il mio dispositivo di controllo del potere demoniaco. Tutti i mesi un demone ci costringeva a pagargli una forte somma ma una volta non avevamo denaro a sufficienza e ha minacciato di ucciderci. Abbiamo levato il dispositivo e abbiamo combattuto ma ha intrappolato Nako in questa forma. Non l’ha uccisa, ha detto che l’avrebbe fatto la prima volta che non avrei pagato. Ora però non so proprio come aiutare mia sorella- raccontò scoppiando in singhiozzi
-Ehi, ehi, ora smettila. Sia chi è stato?-
-È stato il demone che vive sulla montagna a nord del paese, il monte Fine. Si chiama Ganem-
-Non preoccuparti ora. Andrò lassù e mi farò dire come liberare Nashiko!-
-NO! Nessuno è mai uscito vivo dal suo nascondiglio! Lascia stare! Ti prego!-
-Preferisci avere tua sorella così per tutta la vita? Lascia fare a me. Fidati-
disse il rosso prendendole il mento tra le dita e alzandole il viso
-Mmm, nikuman…yaki-soba…FAAAME!!!-
-Ma è mai possibile che quel cretino non sappia dire altro nemmeno quando dorme?- esclama accigliato Sanzo dalla stanza accanto a quella di Goku
-Non riesci a dormire, Sanzo?- chiede pacifico Hakkai
-E come potrei con questo qui che fa i monologhi? A proposito, non ho sentito Gojyo rientrare-
-Da quando ti preoccupi per Gojyo? Sarà con qualche ragazza a bere o a fare altro, tranquillo, domani per la partenza sarà qui puntuale, lui fa sempre così!-
-Sarà, ma ho una brutta sensazione. Spero solo che quell’idiota non si cacci nei guai-
Le ore di viaggio che lo avrebbero portato da Ganem erano solo due gli aveva detto Eve. Voleva andare con lui ma gliel’aveva impedito. E poi avrebbe avuto il compito più difficile lei, doveva spiegare Sanzo che si era cacciato nei guai…
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