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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: AMARE UN SERIAL KILLER
Genere: Sentimentale, Horror, Giallo, Drammatico, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: What if? (E se...), Lemon
Autore: angelikawhite galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/11/2011 19:01:58 (ultimo inserimento: 15/11/11)

mia invenzione. la storia e abbientata all'inizio del 900
 
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IO...
- Capitolo 1° -

sia i personaggi che gli eventi non sono mai esistiti o accaduti


"ORA DELL'ESECUZIONE PER INPICCAGGIONE PREVISTO PER LE 18.00 DI VENERDÍ 17 NOVENBRE 1900 NELLA PIAZZA CENTRALE "LEICESTER SQUARE"
ISABEL BARTON E JACOPO HOLLMS SERIAL KILLER

"ti ameró per sempre Isabel"
"anch'io Jacopo"


Tutti i giornali di quel giorno citarono le nostre ultime parole prima di morire... ora peró torniamo indietro nel tempo, torniamo al giorno in cui sono arrivata qui a Londra.
Aavevo lasciato il mio paese Roma per trasferirmi a Londra per iniziare gli studi nella facoltá di giornalismo da dove speravo si aprissero per me le porte per il successo.
Quando giunsi alla stazione vi trovai molti vagabondi e bambini che chiedevano l'elemosina, il viso di quei bambini cosí scavati dalla fame, quei corpicini cosí piccoli e fragili mi intenerirono a tal punto da avvicinarmi a loro e offrirgli il sacchetto di biscotti che avevo comprato da Roma prima di partire, peró il mio gesto venne interrotto bruscamente da un poliziotto che picchió con il suo manganello i poveri bambini. Poi si rivolse a me dicendomi
-signorina non si avvicini troppo a loro, mentre alcuni di loro la distaggono con insulsi atteggiamenti di povertá altri le rubano tutto quello che possono. Questa é una citta dove fidarsi e buono non fidarsi é meglio! segua il mio consiglio se vuole continuare a vivere in questa cittá..
Le sue parole descrivevano la realtá piú cruda di quella cittá dove povertá, furti, stupri e omicidi la facevano da padrona... quella cittá mi affascinava proprio per quello, quell'ambiente grigio quel posto poco rassicurante era uno dei miei motivi di studio.
Uscí dalla stazione e presi un bus tutto rosso che mi avrebbe condotta a Kensington Hihg Street nella palazzina dovre avrei abitato, avevo scelto quella strada per due motivi uno perché ero affascinata dalla maestositá della chiesa medievale e l'altro perché era vicino alla facoltá che avrei fequentato.
Quando giunsi a destinazione come prima cosa andai dalla portinaia per farmi dare le chiavi dell'appartamento.
-buon giorno signora! potrei avere le chiavi dell'appartamento numero 10! sono la nuova inquilina.
-tieni. terzo piano corridoio a destra seconda porta a sinistra
-grazie...
Anche la portinaia mia aveva dato la stessa impressione fredda e distaccata che mi aveva dato qualche ora prima in stazione il polizziotto, salutai e salí nella mia nuova casa. Quando fui dentro era tutto buio, tutte le tapparelle erano chiuse per poi non parlare dell'odore di chiuso che c'era, prima aprii tutte le finestre per poi passare a levare tutti i celofan da sopra i mobili finito questo avrei lavato per terra e mi sarei preparata il letto.
Stavo terminando le ultime cose quando qualcuno busso alla mia porta...
-chi puó essere, non aspetto visite....arrivo
Quando aprii la porta mi trovai d'innanzi un ragazzo alto con i capelli e gli occhi neri che aveva all'incirca la mia etá
-posso aiutarti?
-piacere io sono Jacopo e abito due porte piú in lá!
-piacere Isabel...
-ho visto che sei appena arrivata!
-si sono qui per studi
-posso...
-ahhh si prego... scusami ma stavo finendo di sistemarmi...
-grazie
- perdonami se non posso offrirti niente ma ancora non sono uscita proprio
-sta tranquilla non serve. Vedo che ti sei sistemata bene!
-si diciamo di si
- dal tuo accento deduco che non sei di qua
-non sono italiana precisamente di Roma
-Roma che bellissima cittá! Ho sempre sognato di poterla visitare un giorno... come mai hai lasciato una cittá solare come quella per trasferirti in una cittá grigia come questa! Da qui chi piú se ne va.
-sono qui per motivi di studio.Qui a Londra c'é la miglior scuola di giornalismo del mondo e io vogoio frequentarla perché voglio diventare una bravissima giornalista... voglio che tutti sappino chi sono!
-punti in alto
-si o almeno ci provo
Passammo buona parte del pomeriggio a chiaccerare.
-come si é fatto trardi! fuori é giá buio
A parlare con lui non ci avevo fatto caso perché ero troppo affascinata dai suoi racconti sulla vita in quella cittá. Lo salutai prima di chiudere la porta di casa mia dietro le sue spalle.
L'indomani mattina tutti i giornali locali e nazinali riportavano tutti la stessa notizia "IL KILLER DEI NOBILI HA COLPITO ANCORA"
nessuno conosceva la sua identitá, nessun aveva mai visto io suo viso l'unica cosa che si sapeva che era un ragazzo sui 25 anni bianco che colpiva in un preciso ordine gerarchico aveva iniziato con i nobili piú semplici per poi passare a quelli piú importanti, con il passare del tempo aumentava anche il numero delle sue vittime che per la maggior parte dei casi erano adulti. Nell'arco di tre mesi il numero dei poveri malcapitati era salito a 20 ma si pensa che siano molti di piú, i metodi e i modi erano sempre gli stessi le vittime venivano stordite mentre dormivano con un colpo alla testa per poi essere sezionati come cavie da laboratorio, vicino a ogni cadavere veniva ritrovata una lettera che stava ad indicare l'iniziale del nome della prossima vittima che poteva essere sia un uomo che una donna.
Stavo uscendo di casa quando intraviddi il mio vicino che barcollando cercava invano di infilare la chiave della porta nella fessura della serratura, mi avvicinai con lo scopo di aiutarlo e quando oresi le chiavi dalle sue mani notai che aveva la mano destra sporca di sangue volelo chidergli cosa fosse successo peró non lo feci tanto sapevo che non avrei ricevuto nessuna risposta perché dall'odore di alcool che emanava di sicuro non doveva ricordare nulla. Quando apri la porta all'interno era tutto buio, non c'era nessuna tapparella o finestra aperta per fare luce o almeno far respirare quella casa dato che si sentiva un fortissimo odore che peró non riuscivo a capire ne cosa fosse ne da dove proveniva
-grazie
-ti serve qualcosa?
-no vattene...
fu molto maleducato perché non mi lasció ne alche il tempo di parlare che mi spinse fuori sbattendomi la porta in faccia, ci rimmasi male peró senza starci troppo su a rimurginare non ci pensai piú e andai dritta in facoltá. Quando arrivai notai che l'argomento di discussione e dibattito era sempre lo stesso sia per gli insegnanti che per gli studenti, ogniuno di loro formulavano ipotesi su chi fosse e perché si comportasse cosí che secondo il mio modo di pensare e ragionare erano solo insulse supposizioni che si basavano su piccolissimi indizio.
Si sapeva che era un ragazzo bianco di circa 25 anni che era molto abile nel non lasciare tracce o indizzi che gli si potevano ritorcere contro, non si e mai stata rinvenuta sul luogo del delitto l'arma da lui usata, le uniche cose rinvenute erano quei dannati biglietti,era talmente sveglio da dare del filo da torcere sia alla polizia sia alle guardie reali.
Passai la maggior parte della mattinata tra dibattiti e lezioni che trattavano sempre il medesimo argomento e finalmente quando ebbi l'opportunitá di potermene tornare a casa non me la lasciai scappare, quando finalmente usci da quell'edificio il cielo era grigio segno che a breve avrebbe iniziato a piovere ed infatti la pioggia non tardó ad arrivare forte e continua da non lasciar nessun segno di voler cessare, apri il mio ombrello e mi incamminai.
Ero quasi giunta nei pressi della chiesa qualndo qualcosa o meglio qualcuno mi fermó tirandomi per il giubbotto in panno nero che indossavo, mi girai e viddi un'anziana signora incappucciata con il viso coperto
-tu...sarai tu...
-signora...
-sarai tu a farlo uccidere
-signora ma di che sta parlando
-lui morirá per mano tua...
-chi morirá
-lui... sarai tu...
-SPOSTATEVI IL CONTE STA PASSANDO
Una voce molto forte attiro la mia attenzione e non solo, attiro anche quella di tutta la gente che era presente in strada in quel momento, in lontananza si sentivano gli zoccoli dei cavalli avvicianarsi sempre di piú, si intravedeva una carrozza nera e grigia farsi largo tra le strade della cittá. Mi girai nuovamente verso l'anziana signora ma lei non c'era piú, era scomparsa nel nulla mi guardavo intorno peró di lei nessuna traccia guardai in molte direzioni ma niente, ero talmente distratta che non mi resi conto di essere finta sulla traiettoria della carrozza era a pochi metri da me mi avrebbe sicuramente travola ma non fu cosí... non ebbi il tempo necessario per rendermi conto di quello che stava succedendo che senti una presa ferma e decisa sollevarmi da terra e portarmi insalvo, ero tra le braccia di Jacopo.
-stai bene?
-credo di si...
Nel momento in cui la carozza passo di fianco a noi mi sembró come se il tempo rallentasse, i secondi diventarono interminabili minuiti e i quel arco di tempo notai lo sguardo serio di Jacopo incrociarsi con quello indifferente e un pó spavaldo del conte mi dettero l'impresdione di lanciarsi una sfida. Il tempo riprese il suo naturale scorrimento nell'attimo in cui i loro sguardi uscirono l'uno dell'altro.
-questi nobili non hanno rispetto per nessuno
volevo chiedergli il perché di quella frase peró qualcosa mi bloccó dal faro e cosí senza proferire parola tornammo insieme alla nostra palazzina.
Quella sera quel conte si sarebbe aggiunto alla lista delle vittime del killer...
Era un sabato mattina freddo e grigio quel sabato mattina molta gente avrebbe fatto una macraba scoperta,il cadavere di un uomo taglito in tanti pezzi per poi essere lasciati sparpagliati all'interno della carozza, su un vetro della carozza un messaggio scritto con il sangue...
"chiedo perdono per i miei peccati
chiedo perdono per i miei sbagli
chiedo perdono il conte"
quelle erano le ultime parole di un condannato a morte.
Come tutta la gente li presente anch'io ero incuriosita dall'accaduto,cosí mi avvicinai... la scena era raccrapricciante vedevo sangue sgocciolare come un piccolo fiume per poi cadere in un grande lago, il rosso del sangue colorava quella grigia giornata. Arrivarono i medici con le forze dell'ordine per portar via ció che restava di quel corpo, volevo avvicinarmi per vedere meglio peró qualcuno mi tiró per poi oscurarmi la vista con le mani
-ti prego non guardare
era lui
-Jacopo
-non voglio che vedi ció che ho fatto
al suono di quelle parole sentí il mio corpo irrigidirsi per la paura, ero tra le braccia del killer
-non avere paura, vieni con me e ti racconteró tutto
avevo paura peró le sue parole mi sembravano sincere cosí decisi di seguirlo....



questa é la prima parte, la storia mi sta venendo piú lunga di ció che pensavo
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
angelikawhite 16/11/11 20:34
grazie tesó sei sempre cosí buona. dopo questa piccola pausa torno alla mia storia
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

naruhina3 - Voto: 16/11/11 19:57
Oh mio Dio, Tesòòòòòòòòòò... sei stata Bravissima!!! Un piccolo capolavoro scritto da un grande cuore!!! ^___^
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