torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Death Note
Titolo Fanfic: MY NIGHTMARE,YOUR SHADOWS AND OUR SWEET LULLABY
Genere: Sentimentale, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: darksorrow17 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/11/2011 18:02:15

Per tutti coloro che hanno letto \\\"Death Note:Another Note\\\" fanfic che parla della Wammy\\\'s ai tempi di BB sotto gli occhi di un OC
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
LOST IN MY MEMORIES:PROLOGO ATTO I
- Capitolo 1° -

Salve a tutti,sono darksorrow17
questa è la prima fanfiction che pubblico e sono felice del fatto che abbiate scelto di leggere la mia,
come ho scritto nella sintesi questa storia riguarderà la prima generazione della Wammy's House ai tempi di BB che non lo vedrà come protagonista,questo ruolo sarà affidato a un personaggio che viene (purtroppo) solo citato nel libro,per questo ho messo "OC"; comunque vi chiedo,se questo capitolo vi piacerà o meno,di lasciarmi un commento,magari se notate qualche errore ecc. Sarebbe importante per me,detto questo vi auguro buona lettura ^^ e grazie ancora.



My nightmare,your shadows and our sweet lullaby



Lost in my memories: Prologo Atto I

Il vuoto.
Non c'era nulla,solo lei che,continuando a camminare,sperava di trovare qualcuno o qualcosa.
Aveva capito fin da subito di essere dentro a un incubo,ma ancora non riusciva a svegliarsi.
Quanto tempo era passato da quando era lì?Un'ora,forse due...magari anche tre?
Non sapeva con precisione,ma ora iniziava a provare una cosa che lei conosceva bene,la odiava,ma era da sempre che le si presentava dinanzi con arroganza:la paura.
Fin da piccola aveva avuto paura di ...quasi tutto;aveva paura degli insetti,aveva paura degli animali con le unghie e i denti affilati,paura dei rumori che sentiva quando era da sola in casa,paura del mostro che viveva nello studio del papà.
Aveva paura anche degli estranei che prendevano il tè con la mamma e conversavano con papà,aveva molta paura della sua baby-sitter dalla quale si nascondeva sempre ...pensava che l'avrebbe mangiata.
Si ricordò che aveva avuto molta paura quando gli uomini in divisa erano entrati e avevano preso i suoi genitori,lei era nascosta dentro l'armadio quella sera perchè sapeva che lì il mostro non c'era.
Sentiva la mamma piangere e urlare forte,il papà gridava e chiedeva aiuto,ma nessuno lo ascoltava,anzi di sottofondo si sentivano risate divertite dalla sofferenza dei due coniugi.
I gemiti le penetravano le orecchie e si mise le mani su queste,sentiva,ma non avrebbe voluto sentire,era paralizzata,ma avrebbe voluto uscire dall'armadio e aiutare il papà che tanto urlava e la mamma che tanto piangeva;ma non ci riusciva,i muscoli delle gambe non volevano darle ascolto e le mani continuavano a premere sulle orecchie sperando che la mamma avrebbe smesso di piangere e il papà di urlare,sperando che gli uomini in divisa se ne andassero,sperando di poter uscire dall'armadio.
Ad un certo punto udì dei rumori,due colpi secchi e forti,ne aveva già sentiti di simili nei film che guardava la sera il papà quando finiva di scrivere nel suo studio.
Non sentì più la mamma piangere e il papà ulare,sentiva solo le fragorose risate degli uomini e diversi rumori,vetri in frantumi e cose che si rompono,tra cui uno di qualcosa di pesante che cade a terra vicino a lei,tanto da farla sobbalzare.
Di fianco a lei,fuori dall'armadio,si trovava la scrivania da lavoro del papà,probabilmente avevano ribaltato quella.
Sentì uno degli uomini urlare -Ho trovato!!- le risate si erano interrotte momentaneamente,cos'avevano trovato?O meglio,cosa stavano cercando?
Dopo poco tempo sentì che gli uomini confabulavano tra di loro,capì solo le parole "denaro","documenti" e "azioni" ma anche "omicidio".
Di quest'ultima ne aveva imparato il significato la settimana scorsa,al telegiornale dicevano che 'era stato un omicidio e la mamma le aveva spiegato che questa cosa succede quando una persona uccide un'altra persona;lei aveva chiesto cosa voleva dire "uccidere" e sua mamma le aveva detto accarezzandole a testa -Uccidere è una cosa molto brutta che fanno le persone cattive,significa togliere la vita a un'altra persona,toglierle tutto ciò che ha,significa che la persona che è stata uccisa non potrà più parlare,non potrà più muoversi,nè vedere,nulla,è come un lungo e profondo sonno,con la differenza che non si sveglierà mai più;come la nonna,ti ricordi?-.
Lei aveva annuito -Si,che è morta,avevi detto-
Sua mamma a quel punto le disse tristemente -Esatto,la nonna si è addormentata per sempre e non si sveglierà mai più-
Lei aveva annuito di nuovo -Si,è una cosa molto brutta però,mamma!Ma la nonna era vecchia e io le volevo bene,però come hai detto te ora è in compagnia degli angeli,vero mamma?-
La giovane donna le sorrise e le accarezzò una guancia -Si,ora sarà sicuramente felice-.
Sorrise al pensiero che ora la nonna che era tanto dolce con lei fosse insieme a candidi angeli dalle ali splendenti.
Quell'attimo di pace interiore fu interrotto da un colpo sordo.
La porta era stata chiusa con forza.
Rimase lì,nell'armadio immobile per un pò di tempo prima di capire che se ne erano andati.
Prese con sè l'inafferrabile coraggio ed aprì di poco un'anta.
La prima cosa che vide fu il tappeto bianco,che era sempre stato immacolato,sporco di tempera rossa.Almeno pensava fosse tempera,non ricordava di aver lasciato i colori nello studio.
Aprì l'anta del tutto e tirò fuori i piedini che vide sporchi di polvere ed uscì dal suo rifugio.
Non capì ciò che vide all'inizio,ma il coraggio se ne era andato e quatto quatto sentiva insidiarsi il dubbio,la paura che nasceva dall'ignoranza di non capire ciò che era successo e s'impose una grande incognita: Cos'avevano fatto quei uomini in divisa alla mamma e al papà?
I suoi genitori erano lì,in un angolo della stanza,gettati da parte come se fossero spazzatura,la mamma aveva la testa appoggiata sulla spalla del papà e i capelli lunghi e biondi le coprivano il viso,era tutta sporca di rosso,anche il vestito blu che le piaceva tanto.
Il papà era seduto là nell'angolo,le braccia inerti e gli occhi chiusi,sulla fronte aveva una sorta di buco quasi nero dal quale colava giù tutto il rosso di cui erano sporchi.
Ricordò di aver già visto questo colore vermiglio così vivace,si era "ferita" un giorno e le usciva quella cosa liquida e rossa,la mamma le aveva detto che "stava perdendo sangue".
Quindi la mamma e il papà avevano perso sangue,tanto sangue.
La mamma le aveva messo un cerotto dicendole che sarebbe passato e che la ferita si sarebbe richiusa.
Ma,con così tanto sangue servivano tanti cerotti,poi la mamma e il papà stavano dormendo.
Stavano dormendo.
Dormivano profondamente.
Si avvicinò -Mamma...?...Papà...?-
Si avvicinò ancora e toccò il viso di suo padre sporcandosi la mano,sentì il sangue ancora tiepido -Papà?..Papà?..Svegliati,ci sono le brioches- Suo padre andava matto per le brioches.
-Papà?Papà?- chiamò più e più forte ma papà non rispondeva.
Prese il viso della mamma e le scostò i capelli,lo rilasciò cadere con un orrore.
Sua madre aveva lo stesso buco del papà sulla testa ma non aveva gli occhi chiusi come lui,tutt'altro,erano sbarrati.
-Ma...ma...- tremava -Mamma?...Mamma?...MAMMA?!-
Non rispose,nemmeno lei.
-St...State giocando?...Non..Non mi piace questo...cambiamo gioco...-
Non risposero,nessuno dei due parlava.
Sua padre continuava a dormire e anche sua madre,con quegli occhi orribilmente aperti.
-Per favore...Non è divertente...-
Sentì affiorare qualcosa di fresco sul viso,bagnato.
-Smettetela...Smettetela...-
Le ginocchia tremanti cedettero e cadde a terra.
Piangeva,continuava a piangere,il viso coperto dalle mani sporhe di liquido vermiglio.
-Continuerò a piangere finchè non mi risponderete- Continuò tra i singhiozzi,non capiva perchè la mamma e il papà si comportassero così.
-Non ti risponderanno più,sono morti,quei tizi di prima li hanno uccisi-
Oh no,non quella voce,non in quel momento.
La conosceva quella voce ma era l'ultima cosa che avrebbe voluto sentire,una voce orribile,profonda e rauca,una voce vuota che non trasmetteva alcun tipo di emozioni,ma in lei risvegliava la sua "amica" paura che ora si trovava affianco a lei:la sentiva tremare come una foglia.
Era la voce del mostro.
Il mostro che era sempre nello studio.
Il mostro che la tormentava fin da quando ne aveva memoria.
Era spesso lì,dietro la schiena di suo padre a guardarlo mentre scriveva.
L'unica consolazione era che anche papà lo vedeva,quindi sapeva che esisteva e che non era solo una sua fantasia.
Era il loro segreto -Non dirlo alla mamma- le diceva sempre,e lei non lo aveva mai detto a nessuno.
Gli aveva dato perfino un nome,si può dire che a volte ci conversava come un amico.
Si voltò verso di lui e con terrore guardò quella creatura verso la quale provava paura e disgusto,ma era l'unica che poteva aiutarla in quel momento.
Lo chiamò per la prima volta con il nomignolo con cui lo chiamava sempre il papà ed uscì spontaneo dalle labbra,come se,dicendolo,lo avrebbe fatto sparire.

-Shinigami-



*********************************

Che ne dite?Vi è piaciuto?
Spero che vi abbia incuriosito e che continuerete a seguirmi,un saluto.^^



 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
ichigo89 - Voto: 08/11/11 18:34
bellissimo capitolo ^^ continua presto ^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: