CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Personaggi
La Bella : Matsuri
La Bestia: Gaara/Shukaku
Gaston: Sasuke
Padre della Bella: Jiraya
Tockins: Choji
Lumiere: Naruto
Mrs. Bric: Sakura
Chicco: Konohamaru
Armadio: Tsunade
Piumino: Hinata
Appendiabiti: Kankuro
INIZIO
Nel Villaggio della Sabbia, viveva nel suo splendido castello un giovane principe di nome Gaara . Era viziato ed egoista. Durante una fredda notte d'inverno una vecchia mendicante si presentò al castello e chiese al giovane riparo dal freddo. La vecchia offrì al principe una rosa, ma lui, ridendo sia per il dono che per il misero aspetto della donna, la cacciò. Ma la vecchina tentò di persuaderlo, dicendogli di non fidarsi delle apparenze, poiché la vera bellezza si trova nel cuore; il principe la cacciò via di nuovo. Lei, allora, si trasformò in una bella fata. Il principe si inginocchiò chiedendole perdono, ma ormai era troppo tardi, e per punizione la fata gettò un incantesimo sul castello, trasformando il principe in una orribile bestia della sabbia, ovvero il demone Shukaku. Vergognandosi del suo orrendo aspetto, il principe rimase chiuso nel suo castello. La rosa che gli aveva offerto la fata, in realtà era incantata: solo se fosse riuscito a farsi amare prima che la rosa incantata sfiorisse, sarebbe tornato uomo. In caso contrario, sarebbe rimasto una bestia per sempre! Gli anni passavano, e il principe rimaneva sempre chiuso nelle mura del suo castello, perdendo sempre di più la speranza di ritornare nelle sue forme umane. Chi mai avrebbe potuto amare una bestia?
Nel villaggio vicino viveva Matsuri, tutti credevano che fosse una ragazza strana perché amava tanto leggere e, quando aveva un libro in mano non si accorgeva neppure di Sasuke, l'idolo di tutte le ragazze. Egli pensava che Matsuri fosse la ragazza più carina del villaggio, perciò aveva deciso di sposarla senza aver nemmeno chiesto il suo parere tanto era convinto che nessuna potesse resistergli; la ragazza, però, lo trovava terribilmente noioso, scontroso e presuntuoso. Il padre di Matsuri, Jiraya, era un inventore, e quel giorno stava sperimentando una curiosa macchina spaccalegna da presentare a una fiera -Funziona!- gridò, quando lo strano marchingegno si mise in moto. Jiraya, partì per la fiera convinto di poter vincere il primo premio e diventare famoso. Matsuri era felice: se il padre avesse avuto fortuna, forse la loro vita sarebbe cambiata. A lei non piaceva stare in quel villaggio, sognava qualcosa di diverso. Ben presto, Jiraya si accorse di aver sbagliato strada - Andiamo di qua! -disse l'inventore rivolto al cavallo,ed entrò nel bosco. Ad un tratto degli ululati minacciosi spaventarono il cavallo, che fece cadere il suo padrone e scappò. Erano lupi! Inseguito dalle belve, anche Jiraya fuggì e arrivò davanti a un cancello altissimo. Lo spinse e riuscì ad aprirlo mettendosi in salvo. In fondo al viale vide un castello. Sembrava abbandonato e aveva un aspetto pauroso. Ma la notte era fredda, perciò l'uomo decise di entrare - C'è nessuno?- chiese -Certamente,lei è il benvenuto!-disse una voce - Chi ha parlato?- esclamò Jiraya, afferrando un candeliere - Sono qui! Mi chiamo Naruto! - rispose... il candeliere. Incredibile, quell'oggetto parlava e si muoveva! E così pure un orologio che stava accanto al candeliere di nome Choji - Sai che succederà se il padrone lo trova qui?- Già, quello era proprio il castello in cui viveva Gaara. Da quando la fata gli aveva fatto l'incantesimo, si vergognava del suo aspetto e aveva ordinato che nessuno potesse vederlo. Così non appena si accorse di Jiraya, Gaara si infuriò: quell'uomo era venuto per curiosare. Allora sarebbe rimasto lì per sempre, decise. Infatti, mostrandosi davanti all’uomo, lo afferrò per il bavero – Chi sei? Cosa sei venuto a fare qui?- Jiraya tremò – Signore, io non volevo offendervi! Cercavo solo un posto dove stare per passare la notte... – Gaara ringhiò – Le do io un posto dove stare! – Così facendo, lo rinchiuse nella torre!
Intanto Matsuri era alle prese con Sasuke. Era entrato in casa sua e le stava proponendo di sposarlo! Che idea! La ragazza mandò via quel maleducato, aveva altro per la testa: sogni, avventure... Quando, però, il suo cavallo tornò a casa da solo, i sogni di Matsuri svanirono in un soffio. La ragazza capì che doveva essere successo qualcosa di brutto - Dov'è papà? - chiese agitata. L’animale non poteva rispondere, ma... poteva portarla da lui! Arrivarono al castello. Matsuri si stupì: com'era possibile che suo padre fosse arrivato fin laggiù? Appena varcato il cancello trovò il cappello del padre, così con coraggio entrò nelle sale buie... Camminando lungo i corridoi, Matsuri arrivò dove Shukaku aveva rinchiuso il padre. – Papà! – - Matsuri! - Jiraya allungò una mano, cercando quella della figlia , tossendo . Matsuri si preoccupò – Oh, papà! Hai le mani gelate! Sei malato! - - Devi andartene subito! - cercò di spiegarle il padre , preoccupato. Troppo tardi... il mostro era già lì! – Cosa ci fa qui? – ululò Gaara – Chi è lei? – balbettò Matsuri – Il padrone del castello! – ringhiò il mostro. - Sono venuta per mio padre. La prego, lo liberi! Non sta bene! - supplicò Matsuri. Ma la Bestia non ebbe pietà - Rimarrà dove si trova!- Generosamente la ragazza propose uno scambio. - Prenda me al suo posto!- La Bestia accettò a patto che Matsuri rimanesse al castello per sempre. La ragazza volle vedere quell’essere che per tutto quel tempo era rimasto nell’ombra – Venga sotto la luce... – Il mostro obbedì, mostrando il suo aspetto orribile alla ragazza, la quale trattenne un grido. Tra le lacrime accettò il patto – Ha la mia parola! - - E sia! – disse Gaara, liberando Jiraya. L’uomo si precipitò verso la figlia, ma non ebbero il tempo di parlarsi, poiché la bestia lo afferrò, portandolo fuori dal castello - La prego, risparmi mia figlia! - continuava a chiedere Jiraya, mentre la bestia lo trascinava via. Tutto inutile: il padrone del castello non lo ascoltava, e l'inventore fu costretto a ripartire da solo, su una carrozza stregata – Portalo al villaggio! – ordinò il mostro, mentre la carrozza si avviò. Gaara si avviò nella torre, trovando il candeliere – Padrone? - - Cosa c’è? - - Ehm... Dato che la ragazza resterà qui per un bel po’ di tempo... Non sarebbe meglio offrirle una stanza un po’ più comoda della torre? - Quando la bestia ritornò dalla ragazza, la trovò in lacrime. Mosso dalla tenerezza, le disse – Le mostrerò la sua stanza. – Matsuri si stupì – La mia stanza? - - Vuole rimanere nella torre? – ringhiò Shukaku – No...- pianse Matsuri – Allora mi segua! – ordinò il mostro. Le mostrò le stanze del castello, facendosi luce con il candeliere Naruto, il quale sussurrò al padrone – Su! Le dica qualcosa! – il mostro obbedì, rivolgendosi a Matsuri in tono gentile – Io spero che lei possa trovarsi bene qui... Il castello ora è casa sua, può entrare in ogni stanza. Tranne nell’ala ovest. - - Perché...? – chiese lei – E’ PROIBITA! – urlò Gaara facendo tremare la ragazza, mentre la sua voce echeggiò nel castello. Gaara la portò nella stanza – Se ha bisogno di qualcosa, chieda ai domestici! – il candeliere gli sussurrò – La inviti a cena! – - Lei questa sera cenerà con me! E non è un invito! – ordinò sgarbatamente il mostro, chiudendo la porta con fragore. La ragazza si buttò nel letto, piangendo.
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sabakunomatsuri
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