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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: THINGS MY FATHER SAID
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: naimi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/08/2011 22:13:16 (ultimo inserimento: 16/10/12)

Prima fanfiction ispirata al mondo di Harry Potter. L'ultimo anno a Hogwarts raccontato dal punto di vista di Rose.
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ecco qui il primo capitolo della storia, la prima fanfiction che pubblico, quindi sono ben accette critiche e consigli :) Ovviamente ho sfruttato questo capitolo per fare una sorta di introduzione.
Buona lettura, spero che vi piaccia.








Tornando dalla carrozza dei Capiscuola, mi girai e rigirai la spilla di metallo con incisa una grossa “C” nelle mani nervosamente. L’avevo tenuta in tasca per tutto il tempo, fin da quando era stata recapitata a casa insieme alla consueta lettera, la lista dei libri e le raccomandazioni a trascorrere il settimo ed ultimo anno ad Hogwarts con impegno e diligenza, vista l’imminenza degli ultimi e decisivi esami, i M.A.G.O. Ovviamente non mi ero sognata di appuntarmela subito addosso, come aveva orgoliosamente suggerito mia madre. Sarebbe stato un suicidio, vista già la fama che avevo agli occhi di mio fratello e dei cugini: secchiona, so-tutto-io. Nonostante sembrasse che il parentame avesse preso la cosa piuttosto alla leggera (una finta e convintissima indifferenza da parte di Hugo, dei vaghi complimenti da parte di Albus, Lily e Dominique e delle frecciatine da James, Fred e Roxanne e il padre di quest’ultimi, accompagnate da discorsi poco lodevoli su quanto assomigliassi terribilmente a mia madre e, ancora peggio, a mio zio Percy). L’unica differenza era che io non amavo pavoneggiarmi, anche perché questo avrebbe significato mettersi in croce con le proprie mani visto il contesto familiare.
Mi morsi il labbro e me la appuntai di controvoglia sul mantello scuro della divisa, cercando di mimetizzarla inutilmente vicino allo stemma di Grifondoro.
Avrei dovuto fare un giro di controllo sul treno, come mi era stato detto, per incitare i più scalmanati a darsi una tregua, ma proseguii ignorando le fatture che mi volarono sopra la testa e i forti starnazzi di qualche Detonatore Abbindolante che due Serpeverde del terzo anno si erano lasciati sfuggire ‘casualmente’ dalle mani.
“Ah, Rose, sei qua. Ti stavo cercando” Albus mi si parò davanti all’improvviso, spuntando da uno scompartimento.
“Ero… di là” buttai lì, guardando altrove. Albus mi rivolse un’occhiata comprensiva ma non troppo. “Hai visto Scorpius?” chiese con aria di chi vuole cambiare velocemente discorso. Assurdo ma vero, infatti, Albus aveva stretto un profondo legame con il giovane Malfoy, checchè ne sospettassero gli altri o ne mettesse in discussione la passata profonda inimicizia tra i loro padri. Sebbene Albus fosse stato alla fine reputato ‘uomo di coraggio e di valore’ e quindi smistato a Grifondoro non sdegnava la compagnia del biondo Serpeverde, la cui casa era comunque stata rivalutata al meglio negli ultimi anni dopo la caduta del Mago Oscuro che ne aveva, in passato, rivendicato l’appartenenza con orgoglio. Malfoy junior, comunque, era piuttosto diverso dal padre: era un ragazzo abbastanza silenzioso e schivo, il che faceva impazzire la retata di ragazze che rimaneva ammaliata dalla sua notevole bella presenza e pareva proprio mancasse della arroganza che era stata tanto tipica nel padre.
“Si, era di là, nella carrozza dei Capiscuola. Poi se n’è andato, ma non mi pare che sia andato ad inaugurare il suo distintivo con un giro di controllo” borbottai entrando nello scompartimento dietro di lui. “Nemmeno te, mi pare” ammiccò Albus, prima di allontanarsi lungo il corridoio.
Lily voltò immediatamente la zazzera di lunghi e lisci capelli rossi verso di me e sorrise dolcemente. “Oh, alla buon’ora”. Dominique abbassò la rivista che stava sfogliando e mi lanciò un’occhiata esasperata. “Cos’eravate a fare? Progettare un modo per conquistare il mondo?”
“Pff… Dom lascia perdere. Comunque era una noia mortale.” Mi abbandonai sul sedile affianco a Lily cercando di sprofondarci il più possibile. Dominique tornò al “Cavillo” con un cipiglio indignato sul viso perfetto, sistemandosi un ciuffo di capelli biondo chiaro dietro l’orecchio. Era davvero bella, ma fin troppo teatrale a volte. Tutta sua madre. “Da quand’è che leggi il Cavillo, dì un po’” l’apostrofai dalle profondità del sedile. “Bah” chiuse la rivista e la lanciò nel sedile di fronte, sotto lo sguardo curioso di Lily. “Roba di Lily. Roba che le ha dato quel suo amico Scamandro.” Lily avvampò mimetizzando nel rossore le leggere lentiggini “Il suo nome è Lysander! E sono anche amici di famiglia se è per questo, quindi-“ “Si,si” Dominique scosse la mano nella direzione di Lily come per scacciare una mosca “Niente di interessante comunque. Quest’anno devi cominciare a puntare quelli seri sai, ma per fortuna ci sarò io a farti aprire gli occhi” Lily esalò un verso di sufficienza e incrociò le braccia voltandosi verso il finestrino. “Ce li ho già ben aperti, grazie” ringhiò a mezza bocca. Dominique prese ad esaminarsi le unghie come se non avesse sentito ribattere. Io non diedi nemmeno segno di volermi addentrarsi anche solo con la punta del naso nel discorso. Non faceva per me. Dominique, attraente ed intelligente com’era, si era subito addentrata nell’universo dell’altro sesso con disibinizione e riteneva di essere in grado di dare consigli grazie alle sue esperienze; Lily invece, pur essendo piuttosto carina ,era un attimo più frenata, sicuramente, e io lo sapevo, per il fatto che avesse un’unica e grande fissazione per uno dei due gemelli Scamandro, figli dell’amica d’infanzia dei genitori. Amica della quale portava anche il nome e non serve dire che anche in questo fatto poteva interpretarci un segno fatale del destino. Io, da grande sostenitrice dei sentimenti puri e nobili la supportavo alla grande, anche se con poca enfasi e non sopportavo che Dominique dovesse metterci le zampe ad ogni costo.
“Rose, dimmi un po’, chi è stato nominato Caposcuola oltre a te” domandò ad un certo punto la bionda, con fare inquisitore e narici allargate a dovere, marcando con leggerissimo risentimento la parola Caposcuola. Infatti lei avrebbe desiderato diventarlo solo per avere l’occasione di avvicinarsi maggiormente ai più brillanti e capaci studenti della scuola. Mi raddrizzai sul sedile e presi a lisciarmi un ciuffo di capelli rossi e ricci con aria pensosa “Mah… Rainold Light di Corvonero… Padme Macmillan di Tassorosso e Malfoy, ovviamente” “Ah!” esclamò l’altra spalancando gli occhi “Sapevo che quella Macmillian sarebbe stata scelta, figurarsi, petulante com’è avrà rotto le Pluffe a tutti pur di conquistarsi la spilla” Le rivolsi uno sguardo disinteressato mentre continuava a sputare veleno. “…Light, però, bel colpo. Miglior portiere che i Corvonero abbiano avuto da 50 anni a questa parte diceva sempre James… e migliori pettorali che il Mondo Magico abbia mai visto, direbbe chi l’ha visto senza maglietta” schioccò la lingua maliziosa mentre Lily ridacchiava dal suo angolino “Per non parlare delle sue enormi mani da portiere” suggerì con fare cantilenante voltandosi per prendere parte alla conversazione, dimenticandosi di essere offesa. “Ma diciamo che avrei apprezzato il fatto di essere Caposcuola anche solo per la presenza di Malfoy…” decretò pensierosa la bionda mentre scartava uno Zuccotto di Zucca dalla montagna di dolci che aveva sgraffignato dal carrello mezz’ora prima. Io non riuscii trattenere una risata, che uscì roca e sorpresa. “Malfoy! Andiamo Dom…” “Scherzi? Dai Rose, lo sai anche te, lo sanno tutti.” Mi allungai per prendere una Cioccorana, sollevata dall’improvvisa aria allegra. “Beh Rose, penso che chiunque sia provvisto di occhi possa rendersi conto che è un bel vedere…” buttò lì Lily guardandomi come per convincermi di qualcosa di ovvio. Scossi la testa sorridendo incredula; certamente sapevo che Malfoy fosse un ragazzo carino, e forse anche un po’ più sopra la soglia di carino, ma di sicuro nel complesso non era granchè di speciale. Beh, anche fosse stata la persona più simpatica, divertente e galante del mondo nessuno l’avrebbe mai scoperto vista la sua scarsa loquacità. “Per me prendete un granchio… vi sembra tanto speciale perché è sempre zitto…” “Mhm… si bello e tenebroso ci piace” decretò Dominique con voce sfrigolante mentre Lily ridacchiava con la mano affondata in un barattolo di Gelatine TuttiGusti+1. “No l’unica pecca è che è amico di Al, e se è amico di Al…” Dominique lanciò uno sguardo alle due cugine con aria di chi la sa lunga “…è chiaramente un deficiente” masticò Lily annuendo nella mia direzione.
Sbuffai divertita. Avendo la stessa età di Albus, avevo stretto con lui un legame più profondo rispetto a quello che mi relazionava con tutti gli altri cugini, forse perché sentivamo di condividere molto insieme, a differenza di Dominique, che oltre ad appartenere ad una casa differente, Corvonero, aveva un’indole molto diversa dalla mia. Con Albus invece c’era sintonia, lui non era scalmanato e piacione come suo fratello James, ma non era nemmeno troppo diligente nello studio, a differenza mia. Nonché lo sbandierassi come un vanto, ma adoravo studiare, soprattutto perché letteralmente mi incantava tutto ciò che avesse a che fare con il Mondo Magico e poi perché non ero la degna figlia di mia madre per niente. In realtà c’era solo una persona che ‘competeva’ con me per il fantomatico titolo di studente/ssa migliore del mio anno: Scorpius Malfoy. Ma come mi aveva raccomandato mio padre 6 anni prima, mi ero messa in testa di superarlo in ogni materia, anche se mascheravo la cosa con finta indifferenza, soprattutto quando Albus tirava fuori il discorso. Lui, d’altro canto, non poteva chiedere di meglio che avere due brillanti studenti come amici e vivere un po’ di rendita. Comunque, da quando Albus aveva stretto amicizia con il Serpeverde, al secondo anno, ci eravamo un po’ allontanati e io avevo trovato la compagnia di Lily, un anno più piccola di me e Dominique. Hugo, neanche a parlarne. Lui passava il suo tempo praticamente solo con Fred e Roxanne, a tramare scherzi di ogni genere che finivo sempre per smontargli severamente.
Guardai fuori dal finestrino il paesaggio ormai scuro della notte. “Tra un po’ siamo arrivati”.
“Chissà dove sono finiti quegli altri” chiese retoricamente Lily, alzandosi in piedi per infilarsi la divisa. Dominique sbuffò facendo Evanascere le cartacce dei dolciumi “Saranno in giro ad appendere per i piedi qualche primino, ora che James ha finito gli studi suppongo che qualcun altro debba sostituire degnamente il suo posto” Mi alzai assumendo un cipiglio contrito “Sarà ma questa volta consiglio loro di tenere le orecchie alzate, non vorrei proprio dover sfoderare le mie facoltà di Caposcuola il primo giorno” Le due ridacchiarono “Viste le terribili Fatture che eri in grado di lanciare anche PRIMA di diventare Caposcuola, penso che le tengano costantemente alzate le orecchie” Sorrisi furba aprendo la porta dello scompartimento e dando un’occhiata fuori. Studenti correvano di qua e di là cercando di infilarsi la divisa mentre trasportavano i loro bagagli o raccimolavano alcuni oggetti dei Tiri Vispi Weasley da terra. “Rosie! Ciao!” una ragazza bassa dal viso pieno e i corti capelli a caschetto mi sorrise mentre si sistemava la cravatta storta. “Ciao Alice, non ti avevo vista al binario, fatte buone vacanze?” “Oh, sisi, grazie, scusa ma devo correre, se mio padre mi vede arrivare in ritardo…” Sbuffò sonoramente “Ci vediamo al banchetto eh!” “Okay” e corse via, non prima di inciampare sul mio piede e rialzarsi rossa in viso. “Che tenera” borbottò atona la voce di Dominique alle mie spalle. “è tutta suo padre” asserrii sorridendo. La adoravo, come adoravo il professor Paciok d'altronde. Ci avviammo verso l’uscita, con i bagagli appresso, mentre il treno rallentava lentamente, avvicinandosi alla banchina della stazione di Hogsmeade. Chissà dove diavolo si era cacciato Albus. Di solito adoravamo scendere dal treno insieme assaporando l’aria notturna del villaggio magico. Ma sicuramente era con il suo amico e mentre lo pensai storsi il naso un po’ infastidita. Scendemmo un attimo dopo, mentre un sottofondo di urla emozionate dei bambini del primo anno e di borbottii sommessi di tutti gli altri ci attorniava. Intravidi subito la figura di Hagrid che richiamava sonoramente gli studenti del primo anno, mi guardai intorno, alzandomi sulle punte dei piedi, cercando Albus, ma niente. “Ehi Rosie” fece Roxanne passandomi accanto, con la sua solita aria furba, i capelli scuri legati in un’alta coda “Ehi, Roxi, hai visto Albus?” “Uhuh non l’ha più visto nessuno” disse divertita la voce di Hugo dietro di me. Mi girai per lanciargli un occhiata incuriosita ma se l’era già svignata con gli altri due per accaparrarsi i posti sulla prima carrozza trainata dai Thestral. “Lascia stare, sarà con il suo amichetto come al solito” sbuffò Lily alzando le spalle “Stai sicura che se lo sogna di arrivare in ritardo. Amico Caposcuola a parte, non credo vorrebbe una bella Strillettera con il latte targata Weasley, domani per colazione” Annuii più tranquilla e alzai gli occhi sul grande castello, mentre ci incamminavamo vero le carrozze. La costruzione portava ancora i segni della passata guerra, ma nel complesso era un paesaggio ancora molto suggestivo. Sbadigliai, sorprendendo me stessa di quanto mi sentissi stanca e mi ritrovai a non desiderare altro che un letto caldo e comodo.
 
Continua nel capitolo:


 
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