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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Lupin III (Lupin Sansei)
Titolo Fanfic: LUPIN, UN TESORO DIMENTICATO DALLA STORIA
Genere: Sentimentale, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: bordeaux galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/08/2011 00:30:50 (ultimo inserimento: 08/07/13)

Nuova caccia al tesoro per Lupin, questa volta si va di scena nella cara e vecchia Inghilterra!
 
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NEL CUORE DELLA NOTTE INGLESE
- Capitolo 1° -

Come di consueto, ecco una breve introduzione sulla fan-fiction che per me è speciale, non solo perché il protagonista è Lupin... questa è la mia 50° fan-fiction che scrivo! Direi che è un bel traguardo, no?
Questa volta il ladro dalla giacca colorata è in terra inglese, accompagnato per la sua nuova caccia al tesoro dal suo socio di sempre Jigen. Ovviamente, nel corso della storia, faranno la loro comparsa anche il resto della banda e il sempre ostinato ispettore Zenigata, o più semplicemente Zazà. Inoltre ci saranno anche dei personaggi di mia invenzione, uno già presente in questo capitolo. E per concludere, vi posso dire che questa fan-fiction sarà una "rielaborazione" di una one-shot che avevo spedito tempo fa, di cui non avrei mai pensato di creare un seguito... perché semplicemente era un'idea gettata lì, per puro caso! Ma dato che quella one-shot era piaciuta (si intitolava "Un po' di saggezza"), ho deciso che in fondo meritava di essere sviluppata.
A questo punto non mi resta che augurare... buona lettura!



Quella notte, nella vasta campagna attorno alla città di Manchester, tutto sembrava scorrere in maniera tranquilla: il vento soffiava e agitava i rami degli alberi, l'acqua del torrente vicino alla strada sterrata gorgogliava tra i sassi e in cielo la luna era leggermente coperta da qualche nuvola di passaggio. Ma in realtà, nascoste nell'ombra, due figure esili si muovevano verso un obiettivo ben preciso, una vecchia villa a tre piani, che un tempo era appartenuta a qualche nobile locale. Completamente vestiti di nero, Lupin e il suo socio Jigen si avvicinarono ad ampie falcate alla villa, concentrati al massimo sul piano ideato in precedenza dal ladro dalla giacca rossa.
Il primo ostacolo che dovevano superare era il cancello in ferro battuto e il giardino antistante la villa, costantemente vigilato da due cani da guardia, ma per Lupin fu un gioco da ragazzi aggirare il problema: grazie ad uno spray contenente l'odore di una femmina in calore, le due bestiole letteralmente impazzirono appena si avvicinarono al ladro, permettendo a lui e al suo socio di proseguire tranquillamente verso la villa. Quella notte Lupin era molto fiducioso in se stesso, niente avrebbe fermato la sua avanzata!
Non potendo scassinare la porta d'entrata, c'erano troppi sensori e una mossa falsa avrebbe creato un frastuono infernale, Lupin prese dallo zaino che aveva sulle spalle Jigen due oggetti. Il primo fu un piccolo rampino a scatto, che usò per arrampicarsi sul muro, mentre il secondo era una punta di diamante, con la quale il ladro aprì con destrezza un foro sul vetro di una finestra. Una volta entrato, Lupin lanciò la corda del rampino a Jigen, premettendogli così di scalare la parete e di raggiungerlo al primo piano della villa.
Senza fare rumore, i due ladri scesero lentamente le scale, fino a raggiungere il piano sotterraneo della villa, rappresentato da un breve corridoio e da un bunker di recente costruzione. Trovato il codice per aprire le pesanti e spesse porte metalliche, una vera e propria banalità per un ladro come Lupin, lui e il suo socio iniziarono a perlustrare il bunker, ritrovandosi velocemente davanti all'ultimo ostacolo che il ladro dalla giacca colorata doveva affrontare, ovvero una massiccia cassaforte verde, alta poco più di un metro. Cercando la massima concentrazione, Lupin si posizionò davanti il portellone ed iniziò a girare lentamente la rotella, alla ricerca della combinazione giusta. Fu un lavoro molto complicato, ma alla fine l'abilità da scassinatore di Lupin fu superiore alla resistenza della cassaforte e alla fine, tutto contento, il ladro di origini francesi mostrò orgoglioso a Jigen l'oggetto tanto ricercato, una statuetta con le fattezze di un falcone. Il pistolero però rimase un po' deluso nel vederla, si aspettava qualcosa di più importante.
«Non mi sembra un granché... ho visto cose più costose al mercatino delle pulci!»
La statuetta, alta poco più di trenta centimetri, sicuramente non aveva un grande valore intrinseco, essendo fatta in rame e ricoperta con fogli dorati, ma Lupin spiegò al suo socio il perché era così importante per lui.
«Ti sbagli, mio caro Jigen! Questa statuetta in realtà è collegata ad un favoloso tesoro, te lo assicuro! E da come hanno protetto il nostro caro falchetto, direi che non sono l'unico ad aver capito la sua reale importanza...»
«Quindi, secondo te, anche Carroll ha fatto il tuo stesso ragionamento?»
«Credo proprio di sì! In fondo è un consulente tecnico per una rinnovata casa d'aste di Manchester, lui sì che sa dare un valore alle opere d'arte!»
«In questo caso, è meglio andarsene Lupin!» incitò Jigen. «Ormai qui il nostro compito è finito!»
«Ben detto, mon ami!»
I due ladri stavano per tornare sui loro passi, ma all'improvviso il potente suono dell'allarme riecheggiò in tutto il bunker, paralizzando entrambi che si fissarono increduli per quello che stava accadendo. Pochi istanti dopo la porta blindata davanti a loro, con un potente rimbombo, si chiuse di colpo e questo agitò ancora di più Lupin, che immediatamente provò ad aprirla, ma senza riuscirci. A quel punto Jigen mise lo zaino a terra e cercò qualcosa di utile per fuggire da lì, ma poco dopo si fermò perché sentì una voce provenire dall'altoparlante presente nel bunker, dal tono familiare e alquanto contento: dall'altra parte della porta c'era l'ispettore Zenigata, che con impazienza aveva progettato quella trappola per fermare il famoso ladro gentiluomo.
«E' inutile provarci, Lupin! Ormai non hai più via di scampo!»
«Oh, Zazà! Pure tu qui, tra le campagne inglesi?»
«Allora Lupin, che ne pensi della mia trappola?» domandò l'ispettore, colpendo per due volte la porta con il palmo della mano. «Semplice, ma geniale!»
«Lo ammetto Zazà... migliori invecchiando, come il whisky!»
«Ha fatto veramente un ottimo lavoro ispettore, i miei complimenti!» affermò una seconda voce, parlando un inglese fluente.
«E chi è costui?» domandò Lupin un po' sorpreso.
«Hai la memoria corta! Io sono James Carroll, responsabile del falchetto d'orato che si trovava nel bunker!»
Accanto all'ispettore si presentò un giovane che aveva poco meno dei trent'anni, la cui figura non passava certamente inosservata: era alto poco più di un metro e novanta e di sicuro non avrebbe sfigurato in una squadra di basket o di rugby. Di carnagione chiara e dal fisico discretamente allenato, Carroll aveva i capelli ricci di tonalità scura e gli occhi marroni, con i quali seguiva con attenzione ogni mossa da parte di Zenigata. Sicuramente era una persona molto determinata, infatti ogni volta che si prefissava un obiettivo, lui faceva di tutto per ottenerlo, fino a diventare molto cinico.
«Piacere mio!» affermò Lupin, cercando di prendere un po' di tempo per riflettere. «Vorrei proprio conoscerla di persona, ma purtroppo la porta blindata è chiusa... non potrebbe gentilmente aprirla?»
«Che spiritoso! E' un vero peccato che il nostro incontro finisca qui, mio caro Lupin!» commentò Carroll, avvicinandosi alla tastiera di fianco alla porta e premendo un pulsante. «Addio!»
«Ehi, che sta facendo?» chiese Zenigata. Pochi secondi dopo l'ispettore sentì uno strano soffio provenire da dentro il bunker, di natura artificiale. «Ma... che cos'è questo rumore?»
«E' gas, ispettore! Nel giro di cinque minuti il bunker ne sarà pieno!»
«Ma così Lupin morirà soffocato! Lei è completamente pazzo!»
«Dovevamo prenderlo con ogni mezzo, ricorda?» affermò Carroll sghignazzando.
Nel frattempo nel bunker Lupin e Jigen, mettendosi una mano davanti alla bocca per non respirare il gas, cercarono ad ogni costo un modo per uscire da lì. Controllando nuovamente lo zaino, il pistolero trovò un pacchetto di esplosivo al plastico, che Lupin si era portato dietro nel caso la cassaforte avesse dato più noie del previsto, e lo passò al suo socio, che aveva tutta l'intenzione di far saltare la parete del bunker opposta alla porta. Jigen si oppose fin da subito all'idea di Lupin: con tutta quella carica esplosiva, entrambi sarebbero saltati in aria. Vedendo il suo socio agitato, Lupin lo rassicurò dicendogli che aveva già in mente un altro piano per evadere!

Dall'altra parte del bunker Zenigata provò disperatamente ad entrare, ma fu tutto inutile. Come Carroll gli spiegò, una volta attivato il gas, le porte si chiudevano in automatico e il blocco durava almeno cinque minuti, quindi ogni tentativo di aprirsi un varco era inutile. L'inglese stava già gustandosi la vittoria, ma all'improvviso una potente esplosione fece sussultare tutta la villa, facendo addirittura cadere Zenigata a terra. Preoccupato, Carroll aspettò con impazienza l'apertura del bunker per qualche minuto, finché una spia rossa non lampeggiò, segnalando che il gas non era più presente nell'aria. Il primo ad entrare fu proprio l'inglese, seguito a ruota da Zenigata, che nel frattempo si era ripreso dalla caduta precedente, ed entrambi rimasero di sasso quando videro quello che era successo nel bunker: tutto era sottosopra, su un lato dello stanzone c'era la cassaforte aperta e visibilmente danneggiata e sulla parete opposta alla porta c'era un grosso foro, largo almeno un metro di diametro. La disperazione di Carroll fu tale che rimase immobile, al centro del bunker, a fissare in silenzio la campagna notturna che si intravedeva dalla parete, mentre Zenigata imprecò per diverso tempo contro Lupin, per l'ennesima volta era riuscito a sfuggirgli.
«Io ancora non ci credo...» mormorò Carroll, che solo dopo un po' riprese a parlare.
«Maledetto idiota, io Lupin lo voleva prendere vivo!» lamentò Zenigata, ancora visibilmente in collera per il suo nuovo fallimento.
«Ma che diavolo sta dicendo? Questo era gas soporifero... non sono mica un pazzo omicida!»
«Eh?!?»
Nello stesso momento, ma ad alcune centinaia di metri dalla villa, Lupin e Jigen stavano correndo come disperati nel buio della campagna inglese, lasciandosi alle spalle la villa di Carroll.
«Stavolta ce la siamo cavata per il rotto della cuffia!» commentò Jigen, ancora incredulo e tenendo stretto il suo beneamato cappello nero.
«Te lo avevo detto che avrebbe funzionato!» ribatté Lupin, stringendo in mano la statuetta. «E questo falchetto ora è nostro!»
«Non pensavo che quella cassaforte fosse così robusta, era proprio a prova di bomba! L'idea di usarla come protezione è stata geniale Lupin, anche se all'inizio mi sembrava un'idea assurda!»
«Come ho sentito dire una volta, il pazzo pensa d'esser saggio, mentre il saggio sa d'esser pazzo!»
«Citi Shakespeare?»
«Ovviamente!» esclamò Lupin, con un ghigno beffardo.


Continua...
 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
Rif.Capitolo: 3
niglia89 - Voto:
03/10/11 20:23
Noooooooo povero ispettore Zenigata! Mi fa quasi pena! Non riesce mai a catturare Lupin! Secondo me non lo vuole catturare, perchè poi lo lascerebbe nuovamente libero! Sembra tipo un girono dell'inferno! Zenigata che per tutta la vita cercherà di arrestare Lupin, senza riuscirci! xD pover'uomo! Comunque sembra carina la poliziotta Rebecca Cole! Chissà se Zenigata si prenderà mai una cotta per lei! Io ci spero! A presto!
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Rif.Capitolo: 2
niglia89 - Voto:
03/10/11 20:15
INteressante! Quindi Lupin conosceva già Caroll! Bene, vediamo che succederà!
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Rif.Capitolo: 1
niglia89 - Voto:
11/08/11 16:26
Bellissimo capitolo! Aggiorna presto che voglio sapere il seguito! Comunque si l'avevo già letto come one-shot, ma questa promete più che bene! almeno scoprirò le idee geniali che ha in serbo Lupin! Povero Zazà e che antipatico quel Carroll!!! Odioso! Pensava davvero di poter acciuffare lupin così?! Beh io come sempre sto dalla parte di Lupin, ma vorrei che Zazà, prima o poi, riuscisse a catturarlo! Si, ma solo lui e nessun'altro| A presto! ^^
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