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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: NON C`È
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kurama87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/07/2003 14:44:04

non ci metto l`nc-17 dai!è un`hanaru un po` strana!^^; alla mia kohai è piaciuta molto!
 
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- Capitolo 1° -

Tu non rispondi più al telefono,
E appendi al filo ogni speranza mia
Io non avrei creduto mai di poter
Perder la testa per te!

Così è iniziata la fine.
La fine di questa nostra incredibile storia.
Avrei creduto di far tutto nella mia vita, ma non di innamorarmi di te.
Io, il genio Hanamichi Sakuragi, innamorato di te, l’algida kitsune Kaede Rukawa.
Ma anche tu ti sei innamorato di me!
Siamo stati insieme per due lunghi anni, amandoci, vivendo l’uno per l’altro.
Te ed io.
La volpe e la scimmia.
La notte ed il giorno.
La luna ed il sole.
O, più semplicemente, Kaede ed Hanamichi.
Poi, un giorno di cui non ricordo il nome, di due mesi fa, hai iniziato ad evitarmi.
Prima a scuola, poi agli allenamenti.
Ti telefonai, venni a casa tua…ma di te, neanche l’ombra.
O meglio, c’eri ma fingevi di non esserci.
E io, pur conoscendo la verità, pur sapendo che volevi evitarmi, credevo nella tua assenza.
Piano piano, mi sono sorti diecimila dubbi, sai Kaede?
Alla fine, ho iniziato a pensare che tu non mi volessi più vedere perché non mi amavi più.
Ma non era così.

All'improvviso sei fuggito via
Lasciando il vuoto in questa vita mia
Senza risposte ai miei “perché,
e adesso cosa mi resta, di te!?”

Quando hai capito che stavo male, non solo sentimentalmente, ma anche fisicamente, me l’hai detto.
E mi hai ucciso.
“Ho ricevuto la lettera che mi permetterà di andare a giocare in una squadra dell’NBA. Vado in America. Per sempre.”
Ecco la spiegazione che mi hai dato, tale e quale.
Ti ricordi, vero?
Ti ho chiesto il perché di questa tua decisione…
Ti ho domandato il motivo per il quale non me ne hai parlato.
“E’ un sogno, Sakuragi. Tu non ci sei più, nei miei sogni.”
Chiaro e freddo come il ghiaccio.
Come Kaede Rukawa.
Era da tanto che non sentivo pronunciare il mio cognome da te, mi chiamavi sempre “Hana” o “do’aho”.
All’inizio non sopportavo, quei tuoi “do’aho”…sempre perplessi, come se io fossi sempre in tornto.
Come se io fossi uno stupido, un idiota.
Non accettavo la realtà, ecco tutto.
E sei partito.
Io avrei voluto abbracciarti, baciarti, davanti a tutti, per l’ultima volta.
Tu no,evidentemente.
Tutto quello che mi hai detto è stato l’addio che hai rivolto anche agli altri.
Come se io fossi uno dei tanti.
Uno qualunque.
Ti eri forse già scordato dell’amore che avevi provato per me?

Non c'è non c'è il profumo della tua pelle,
Non c'è il respiro di te sul viso,
Non c'è la tua bocca di fragola,
Non c'è il dolce miele dei tuoi capelli!

Vedendo l’aereo decollare, sentii un peso sul cuore.
Un groppo in gola.
Mi mancavi già.
Il tuo corpo, il tuo amore e il tuo essere unico.
Tu, insomma.
Ora sono solo in questa freddissima casa.
Io e le tue foto.
L’unica cosa che posso fare per ricordarmi di te, è piangere guardandoti sorridere.
Tutto ciò che posso fare per provare ad odiarti, è fingere di strappare le foto.
Sì, fingere perché quelle foto sono tutto ciò che ho di te.
Non le strapperei neppure a costo della vita.
Sempre se si può chiamare vita, quel qualcosa che sto passando ora.
Blu
Nero.
Ecco i colori che vedo.
Il blu dei tuoi occhi e del mare in tempesta.
Il nero dei tuoi capelli e della tenebrosa notte.
Non c’è più l’arancione sporco del pallone da basket che ci ha uniti.
Il rosso acceso della passione e dell’amore. E della divisa della nostra squadra.


Non c'è che il veleno di te sul cuore,
Non c'è via d'uscita per questo amore,
Non c'è non c'è vita per me, più
Non c'è non c'è altra ragione che mi liberi l'anima!

Il tuo viso, ritratto sulla carta fotografica, è come arsenico, per me.
Cosa posso fare per dimenticarti?
C’è sempre un modo per risolvere i problemi, no?
Peccato che io in matematica sia sempre stato bocciato…
E l’amore è matematica!
Hanamichi + Kaede = vita.
Hanamichi - Kaede = morte.
Semplice, no?
Ma non ero io quello rimandato in aritmetica?
Perché, allora, sei tu a non aver risolto queste semplici operazioni?
Cos’è l’acqua che mi bagna le guance?
Sono forse lacrime?
Sì, sono lacrime.
Scendono dai miei occhi e scivolano via, lasciandomi di nuovo solo.
Non noti una certa somiglianza fra te e loro?
Le lacrime si versano per gioie e dolori.
Tu mi hai dato gioia e dolore.
Le lacrime nascono negli occhi e scivolano via velocemente, scomparendo per sempre.
La prima volta che ti ho incontrato…ti ho visto.
Tu sei nato nei miei occhi, dove ti sei specchiato migliaia di volte, donandomi emozioni sempre diverse.
Poi sei andato via.
Sei sparito, per sempre.
La differenza che c’è fra te e loro è una: si versa lacrime per Kaede, ma non si versa Kaede per le lacrime.

Incatenato a notti di follia
Anche in prigione me ne andrei per te
Solo una vita non basta
Per me!

La notte senza te è non ha sogni.
La notte senza te è un incubo continuo.
Farei qualsiasi cosa per riaverti.
In questa e nelle altre vite.
Sacrificherei la mia esistenza per te.
Tu lo sapevi.
Ma sei partito.
E mi hai abbandonato al mio destino.
Sai cos’ho fatto, in questi due mesi?
Ho lasciato la scuola per andare a lavorare…
Troppi ricordi erano legati a lei.
Stesso motivo per il quale ho lasciato anche il basket.
Il basket…la mia vita.
La tua vita.
Ma perché tutti i miei discorsi vanno a finire sul basket?
Forse perché è stato grazie a lui che ti ho conosciuto?
E forse anche perché è a causa sua se ti ho perso?
Il basket c’ha uniti, il basket c’ha divisi.
Va bene da dire, vero?
Ma tu non sai quanto male fa ammetterlo!
E pensare che ora ti stai divertendo, mentre tocchi quel pallone con le tue dita affusolate.
Mi facevano proprio impazzire, le tue dita…

E anche l'estate ha le sue nuvole
E tu sei l'uragano contro me
Strappando i sogni ai giorni miei te ne sei
Andato di fretta, perché!?

Tutte le storie hanno dei momenti di crisi.
Del resto, come dice il proverbio, l’amore non è bello se non è litigarello!
Ma…la cosa più bella nelle liti d’amore, è fare la pace.
Se ripenso a tutti i nostri battibecchi…
Ne abbiamo avuti tantissimi!
Del resto è ovvio, siamo l’uno opposto dell’altro.
Ma gli opposti si attraggono.
E tu mi attrai!
E io ti attraggo.
Anzi, scusami…ti attraevo.
Però tu mi attrai ancora molto!
Sono convinto che fare l’amore, adesso, sarebbe bello come la prima volta.
Ma ogni volta, per noi due, era la prima volta!
Eppure tu te ne sei andato…sei fuggito via da me.
Ti voglio, Kaede!
Perché non ritorni?

[Qui ci sarebbe il ritornello ma io passerò direttamente alla prossima strofa!]
Se esiste un Dio non può scordarsi di me anche se
Fra lui e me c'è un cielo nero nero senza fine
Lo pregherò, lo cercherò e lo giuro ti troverò
Dovessi entrare in altre dieci cento mille vite!

Sai una cosa, Kaede?
Io ti ho cercato.
Ho chiesto a Dio se ti aveva visto ma lui non ha risposto.
Allora ho pensato che era meglio darsi da fare.
Così ho iniziato a cercarti.
Prima in Mitsui.
Ma lui non ha voluto avermi.
Amava Kogure, si sapeva già!
Poi nell’orrido porcospino…sì, esatto, in Akira Sendo.
Per l’amor del cielo, lui si che mi voleva!
ma ti te non aveva niente.
Il suo bel viso, sempre sorridente.
Il suo corpo stupendo…troppo diverso dal tuo.
Era meraviglioso, è vero.
Ma il tuo era divino.
A volte credevo davvero che tu fossi un dio.
Eri così perfetto, per essere reale…
Hey Kaede, non è che magari sei un angelo?
Beh, comunque con Sendo è durata poco più di una settimana.
Ai limiti dell’esasperazione, ho provato a mettermi con l’ex allenatore-capitano Kenji Fujima.
Come carattere c’era quasi.
Calmo, ambizioso e un po’ arrogante.
Aveva anche un bel fisico.
Vuoi sapere quant’è durata?
Due settimane e mezza.
Lui non era te.
Per quanto bello e dolce lui fosse, non era Kaede Rukawa!
Non ti ho trovato, Kaede.
Devo continuare a cercarti?

In questa vita buia senza di te sento che
Ormai per me sei diventato l'unica ragione!
Se c'è un confine nell'amore giuro lo passerò
E nell'immenso vuoto di quei giorni senza fine
Ti amerò…

Come si fa a capire qual è il confine tra l’amore e l’odio?
O meglio, c’è un confine tra amore e odio?
Tecnicamente no.
Teoricamente sì.
Realmente no.
Io ti odiavo.
Poi ho scoperto che ti amavo.
Bello scherzo, eh?
Certo, all’inizio ci sono rimasto un po’ di merda, per dirla tutta.
Soprattutto perché tu con quei freddissimi “do’aho” eri in grado di far gelare il sangue anche ad un eschimese.
Figurati a me, che mi scaldavo solo con le parole dolci che mi dicevi!
E sai quali erano?
Non lo sai?
Per forza!
Non c’erano!
Quindi io ero una specie di ghiacciolo ambulante.
Sì, più o meno come te.
Solo che io non lo davo mica a vedere, sai!
Pensa che Mito ha creduto che io ti odiassi finché non gli ho detto che t’amavo!
Lui ha detto che mai avrebbe creduto ad una simile sciocchezza!
casomai, aveva detto, tu sbavavi dietro a me, ma non io a te!
credeva avessi fatto confusione con i sentimenti!
”Hanamichi” ha detto “a volte, l’odio e l’amore, non sono poi così diversi!”
Sì però cazzo, io ti amavo.
Ma un momento, cos’aveva detto?!
Che tu amavi me?
Non mi feci persuadere, da un burlone come lui.
Finché tu non me lo dicesti.
“Ti amo, do’aho”
Quasi ridendo.
Con una tale naturalezza che mi fece cadere le braccia.
Come se tutto fosse normale.
Secondo me, fu Yohei a riferirti ciò che gli avevo detto.
Perché lui, in realtà, c’aveva creduto subito.
E incominciammo ad amarci.
A volerci bene.
A scherzare e a giocare come due fidanzatini.
Noi, che un tempo c’odiavamo!
E ora, che nulla più mi rimane di te, io ti amo.
Proprio come quella volta.

Come la prima volta a casa tua
Ogni tuo gesto mi portava via
Sentivo perdermi dentro
Di te

Presto arrivò la nostra prima volta.
Il silenzio che circondava la tua ordinatissima villetta.
La passione che riempiva la camera da letto.
Il freddo che ci accolse appena ci distendemmo sul letto.
Il calore che subito lo sostituì.
Ti vidi nudo, disteso, e per poco non mi venne un infarto.
Il petto che si alzava e si abbassava, seguendo il silenzioso ritmo del tuo respiro.
La tua pelle così chiara eppure così calda.
I tuoi glutei scolpiti che sembravano dolci colline.
Il tuo membro eretto, simbolo della passione che ti stava consumando.
Non resistetti per molto, forse anche per paura che tu fossi una visione e che saresti sparito.
Mi buttai sul tuo corpo e ti baciai ovunque.
Succhiai ogni centimetro di pelle, godendo dei tuoi gemiti.
Urlasti dal dolore, quando ti penetrai e mi sentii morire.
Stavo per uscire, ma tu mi afferrasti le natiche e mi tirasti verso di te.
Afferrai il concetto.
Iniziai a muovermi fuori e dentro di te, lentamente, cercando di sopprimere il desiderio di farti mio con un’unica spinta.
Presi il tuo pene in mano, iniziando ad accarezzarlo.
Presto i tuoi pianti flebili divennero urla di piacere.
Invocavi il mio nome, più e più volte.
A ritmo delle mie spinte.
Venimmo assieme.
Poi stanchi ed innamorati ci addormentammo.

[Anche qua ci sarebbe il ritornello!]
Non c'è...
Non c'è...
Non c'è...
Più non c'è non c'è altra ragione per me

E ora, che ho richiamato alla memoria questi piacevoli ricordi…che ragione ho per vivere?
C’è una cosa sola che mi permette di capire che sono vivo: il dolore.
Sarà sempre lui a farmi continuare a vivere.
È vero, avevo pensato di uccidermi.
Poi ho cambiato completamente idea.
Non mi ammazzerò mai, sarebbe come commiserare me stesso.

…l’uccelletto cadrà giù, morto, dal ramo
senza aver provato mai pena per se stesso…

FINE

Okay, era ora che maltrattassi un po’ Hanamichi! Comunque i personaggi di questa fanfic non sono assolutamente miei ma bensì dal sensei Inoue (a parte Ru’ che è mio perché gli voglio tanto bene). La canzone è “Non c’è” di Laura Pausini che io, personalmente, adoro! Laura sei grande! La frase che ho messo alla fine l’ho tirata fuori da “Il soldato Jane” o Joe, non ho ben capito! ^^; /me baka.
Dedico questa fanfic alla mia pazza kohai Sara con allegato un “Sara sei grande” e un “non preoccuparti, Seishiro sarà tuo…anche Fuma, sì! ^^; “
 
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