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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fairy Tail
Titolo Fanfic: STAR & LUCY
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Comico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: naruxhina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/07/2011 16:12:42

Come farà il leone innamorato a vincere la resistenza della sua adorata padroncina? Ci sarà bisogno di qualcosa di veramente speciale! (Loki x Lucy)
 
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IL NOME CHE SMUOVE LE STELLE
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti da NaruXHina, che per il vostro e il suo proprio piacere è riuscito a trovare un po’ di tempo, con l’esamone imminente, per scrivere una nuova one-shot su Fairy Tail! Sarà anche un po’ song-fic in quanto ancora una volta inserirò il link di una canzone che, se vorrete, vi farà da “colonna sonora” (spero che l’effetto venga bene) ^__^
Come intuibile, si tratta di una Loki x Lucy, una delle mie coppie sostenute in questo manga (ce ne sono parecchie in effetti, all’inizio non l’avrei mai detto, ma anche questa serie si presta al romanticismo! ^__^).
Le premesse con cui questa fic comincia però non sono delle migliori… Come farà il nostro sciccoso leoncino a vincere la ritrosia della sua bella?
Buona lettura a tutti, e buon proseguimento d’estate!

PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!



Il famoso regno di Fiore.
La famosa città di Magnolia.
La famosa gilda di Fairy Tail.
Il cielo è azzurro e, dinanzi i suoi cancelli, un ragazzo non altrettanto sereno stazionava pensoso e dubbioso già da un po’.
Guardava avanti, poi di lato, poi sospirava, poi sbuffava, poi si riaggiustava gli occhiali.
“Va bene Loki, non è così difficile entrare lì dentro, no? Lo hai fatto tante altre volte…”
Parlando da solo, si corresse anche da solo: non lo era stato le altre centinaia di volte in cui non aveva temuto di incontrarvi qualcuno.
E questo qualcuno già aveva avuto l’onore di essere evitato da lui.
L’idea di tornare a girarci alla larga non gli andava proprio giù; eppure ciò non bastava a fargli dirigere finalmente i piedi.
A chi non è mai capitato di volere e non volere fare qualcosa?
“Devi entrare… Ma se entri poi… Però…”
Che situazione complicata! Del resto, ci si era cacciato lui, ma chi si poteva aspettare che lei reagisse in quel modo?
Poteva solo sperare che ora, rivedendola, l’avrebbe ritrovata un pochino meglio…
“Andiamo! Ora entri e… No, non posso, cavolo! Non posso affrontarla! Si che puoi! Si che puoi!”
“Parli da solo?”
Era rimasto lì così tanto tempo che alcuni dei suoi amici, fratelli della gilda, lo avevano notato e lo stavano fissando da dentro oltre le porte, cercando di capire che problema potesse mai avere.
Fatta la figuraccia, non gli restò che farsi avanti.
Un ultimo sospiro: “Coraggio…”

Loki, spirito stellare del leone, prima membro a tutti gli effetti di Fairy Tail, ora assiduo e fedele collaboratore di una delle sue maghe più giovani e carine.
Era da tempo che non tornava lì nella sua forma “umana”, coi capelli arancioni tagliati corti, il giubbino verde e gli occhiali da sole azzurri.
“Ciao Loki!”
“Ciao Warren…”
“Ehi, è da un po’ che non ti fai vedere!”
“Eh, già…”
Abbozzando sorrisi e accennando saluti, avanzò tra i tavoli, ma quell’aria da ragazzino spaesato non passava inosservata.
“Ehm, come andiamo?” tentò passando vicino Gazille.
Il drago di metallo, non riconoscendolo in quella forma, si limitò a guardarlo interrogativo.
“Bene pare… ottimo…” disse tra sé e sé distogliendo lo sguardo e continuando per la sua strada.
Fino a quel punto tutto bene pareva. Nessuno aveva fatto domande.
“Qualche problema, Loki?”
Ti pareva…
Si voltò pronto ad una svelta performace del “No, niente” di rito, quando si accorse che si trattava di Erza Scarlet, e che non aveva la faccia di quella che si accontenta di una risposta preconfezionata da << Mi si legge in faccia che c’è qualcosa che non va, ma non lo voglio dire in giro >>!
“Argh! Ehm… Ciao Erza… Beh, sai, i soliti problemi da spirito stellare, è una vitaccia questa, eh eh!”
Erza strinse gli occhi.
Gli occhiali blu, impauriti, cascarono oltre il naso in un tentativo di fuga.
“Ecco…”
“Loki!”
Sentitosi chiamare si voltò con occhi che brillavano di gioia e gratitudine verso quell’inaspettato salvatore.
<< Chiunque tu sia, grazie! Tirami fuori di qui! >>
Vide che si trattava di Levi: “Scusa se ti parrà improvviso, ma… potresti parlare un attimo con Lucy?”
“!!!”
No! Non lei!
Qualunque altro argomento, qualunque altra via, impervia e dissestata, che portasse via da quel tasto gli sarebbe andata bene! Ma la sua salvatrice lo aveva tradito, e gli occhi di Erza gli trasmettevano addosso il peso dell’armatura.
“È da stamattina che è un po’ strana… Io ho provato a parlarci, ma non mi ha voluto dire niente, forse tu riesci a capire perché è così.” proseguì l’ingenua, parlando ignara al colpevole.
Pallido come una nana bianca in un quadrante buio della notte, lo spirito del Leone ebbe la tentazione di cercare con gli occhi una via di fuga, ma Erza aveva saldo il suo piede corazzato sulla sua coda di paglia lunga anni luce!
“Strana? Ah, davvero? Eh eh! Mi domando come mai? Beh, forse sarà un problema femminile, tu capisci no? Eh eh eh!”
“……”
“……”
Alla battutaccia fuori luogo, la Scarlet carezzò il pomo della spada.
Loki allora si abbassò gli occhiali e guardando la maghetta con la testa inclinata (in una delle sue tante pose plastiche da seduttore), la rassicurò con tutto lo charme che poteva mettere nella sua voce: “Tranquilla, cara Levi, i problemi della mia padrona sono i miei problemi! Lascia che ci parli io, sistemo tutto!”
E baldanzoso si avviò, con la maschera da gran figo che ad ogni altro passo si demoliva in una smorfia di dolore.
Ma che doveva sistemare? Il suo problema era proprio lui!
Ed eccola lì, chiara ai suoi occhi, nonostante gli occhiali da sole, la sua radiosa chioma bionda, come un fiume d’oro che cadeva sulle spalle scoperte dalla maglietta.
Non riusciva a vederne il volto perché era seduta al bancone, ma il sorrisetto forzato di Mira oltre di esso, che quindi l’aveva di fronte, non lasciava presagire nulla di buono.
Ad ogni modo, le vie di ritirata erano tagliate dalla più persuasiva maga della gilda, e, oltre che da lei, da un briciolo di orgoglio ancora rimastogli e da un barlume di maturità che gli imponeva di farsi avanti.

Doveva parlarle, era venuto lì apposta.
Dovevano parlarne.
Altrimenti si sarebbero tenuti il broncio per chissà quanto, per sempre magari, ed era una prospettiva davvero terribile.

Col cuore che batteva a mille, arrivò alle sue spalle, e una volta lì, diede un taglio ai sospiri.
“Lucy…”

“MHR?”
“!!!”
Orrore! Si era voltata appena e quella con un solo occhio lo aveva spento come una candelina!
Lucy aveva i denti stretti, gli occhi socchiusi, le sopracciglia aggrottate e più che una soave fanciulla sembrava una teppista vogliosa di un muso da rompere!
<< Aiuto! >>

Quell’atto di coraggio attirò l’attenzione di molti.
“Qualcuno ha avvertito Loki che è da stamattina che Lucy è inavvicinabile?” chiese Natsu.
“Non fa altro che guardare storto e brontolare mentre se ne sta seduta al bancone a bere (tutta roba analcolica per fortuna).”
“Aye! Forse ha un problema femminile!”
I due maghi fissarono il gatto blu…
“Di solito si dice così quando una ragazza è incavolata no? Che cosa significa?”
“Lascia perdere…”
Erza li raggiunse: “Secondo me Loki è la causa di tutto.”
“Loki?”
“Non avete notato come è entrato alla gilda? Come se avesse paura di qualcosa… o di qualcuno…”
“Ma che avrà mai combinato per far arrabbiare tanto una tipa come Lucy?”

“C-ciao Lucy! B-buongiorno!”
“Mf! Sei tu… Tsk!”
Dopo averlo liquidato con quello “Tsk!” da guinnes dei primati, la maga tornò a ciò che aveva di fronte a sé: un succo di frutta che non stava bevendo, ma che continuava a mescolare con la cannuccia, facendo addensare ad ogni giro la nuvola nera sulla sua testa.
“Ehm, Lucy, io penso che…”
“NON CI PROVARE!”
Aveva cercato di sedersi allo sgabello accanto al suo, ma l’assalto era stato rispedito al mittente!
Il ragazzo guardò Mira in cerca di sostegno, ma questa alzò le mani: doveva sbrigarsela lui!
“Dicevo… io penso che dovremmo parlare un pochino…”
“GNAM!”
Aveva addentato la cannuccia e sembrava volerla triturare tra le fauci!
“Parlare? E perché? È la giornata del << parla con qualcuno seduto al bancone che vuole starsene per conto suo >>?”
“No, ma…”
“Peccato! Se ci fosse stato qualcosa per cui parlare e fosse stata la giornata giusta allora avrei potuto parlare con te, ma visto che non è così… Peccato… Che gran peccato…”
Loki-Leo sospirò: “Almeno smettila di avere questo atteggiamento, stai intristendo anche gli altri!”
“……”
Dopo un’iniziale immobilità, la ragazza sbuffò nella cannuccia, intonando un motivetto con le bollicine.
“Ascolta, ora sei un po’ turbata, ma non pensi che se parlassimo di quello che è successo potresti…”
“Successo? Successo? Ah ah ah ah! Perché è successo qualcosa? Io non lo ricordo! E tu Mira? Successo niente? Si, niente è successo, visto? Ah ah ah!”
Leo, in segno di solidarietà, rise anche lui: “Eh eh eh… Ehm…”
Mira sparì in cerca di un cliente da servire.
Vista l’isteria, anche i maghi ai tavoli vicini si scostarono un po’ più lontani sulle panche.
Lucy tornò imbronciata a soffiare nel suo succo, a far rotolare la cannuccia tra le labbra rosate, e il povero Leo non poteva che restar lì, imbambolato e ignorato, a guardare quelle labbra ripetere quel gioco noioso.
Avrebbe smesso solo una volta che si fosse allontanato, ne era certo.
A quel punto, la paura non poté arginare oltre la rabbia.
“Lucy… per favore, andiamo un attimo fuori e parliamone…”
“Mi fa male la lingua…” –disse come scusa per una linguaccia- “Non posso chiacchierare.”
“Oh, andiamo!” fece, scocciatosi anche lui.
“Io non vado da nessuna parte! Non con te! Non oggi!”
“Perché oggi no? Lo so: ieri sera ho fatto qualcosa che a quanto pare non volevi che facessi…”
Lucy gli pinzò le labbra tra due dita: “Chiudi il becco!”
Liberatosi da quella morsa, Loki fece qualcosa che faceva di rado: guardarla storto.
Lucy non si smosse però: “Cos’è quella faccia? Hai capito finalmente che oggi non sono in vena? Su, fila! Scompari! Puff! Ci sentiamo domani… o dopodomani… o tra una settimana forse…”
“Ci sentiamo adesso invece a costo di trascinarti fuori!”
Lucy scattò in piedi!
Tutti, d’istinto, cercarono qualcosa a cui tenersi: un tavolo, una sedia, l’attaccapanni, la spalla del vicino!
Il pathos era alle stelle, e la distanza tra gli sguardi torvi dei due era colmata da un’inquietante energia, come due soli che si scontrano!
I vestiti di Gray volarono via (ma non è una novità…), Natsu anziché le fiamme prese a mangiarsi le unghie, a Gazille erano venute le scaglie d’oca!
“… Non oseresti!” mormorò Lucy mantenendo fisso il contatto visivo.
“……”
“Lui, no, ma io si!”
“Eh?”
Subito dopo, venne sollevata e caricata in spalla da Erza!
“EHI!”
“Erza…”
“Non ringraziarmi: sarebbe stato disdicevole per un uomo portare di peso una donzella, il mio intervento era dovuto.”
“METTIMI GIÙÙÙÙÙ!”
“Lucy, cerca di calmarti dai…” -disse la preoccupata Levi- “Magari se ne parli con qualcuno…”
“NON CON LUI! ANZI, CON NESSUNO!”
Happy saltellò su un tavolo con la mano alzata: “Io lo so perché non con lui!”
Si coprì la boccuccia con una zampa e… lo disse!
“Ti piaaaaaaaaaaace! Ih ih!”
Come lo faceva lui non lo faceva nessuno!
“GATTACCIO! TI RAPERÒ A ZERO! GETTERÒ TUTTO IL TUO PESCE DI NUOVO NEL FIUME!”
“Cattiva!”
Intanto Erza, se la stava già portando via nel cortile laterale, quello con la piscina, e Loki, un po’ disorientato, ma felice della mano in aiuta che gli era stata porta, le seguiva.
“Mettimi giù! Mettimi giù!”
Comodo portare un armatura quando devi portare a spalla qualcuno controvoglia: ti ripara da tutti i pugni che ti tira sulla schiena.
Happy volò all’orecchio di Loki: “Ti piaaaaaaaaaaace! Ih ih!”
Loki, tutto fuorché in vena, passò oltre continuando a guardare per terra: “Happy, per favore…”

Arrivati nel cortile, Erza depose finalmente Lucy, e poi fece sparire il sorriso di Loki con uno sguardo da: “E ora datti da fare”…
Senza ascoltare ancora le stridule urla di protesta dell’amichetta, la rossa si incamminò e sparì, lasciandoli soli.
<< Mi domando cosa possa aver mai fatto Loki da farla reagire in quel modo… Non capisco, eppure lui la adora… >>


Il primo minuto trascorse in silenzio e in tentativi non riusciti di Loki di guardarla negli occhi: lei, con quella faccia, lo faceva desistere ogni volta.
“Senti, prima vuoi parlare e poi te ne stai zitto? … Perché a me sta bene! È stato un piacere, ciao ciao!”
“No, no, no! Ferma lì! Ora parlo!”
“Uffa…”
Dal canto suo aveva sperato nel contrario.
“Allora Lucy… Beh…” –avrebbe dovuto prepararsi il discorso strada facendo anziché ritrovarsi lì a grattarsi la nuca e ad andare a braccio- “Dunque, è chiaro che sei arrabbiata per qualcosa, e penso di sapere cosa… Qualcosa che ho fatto giusto?”
“E che non dovevi fare!”
“Non picchiarmi!” si ritrasse lui!
Lucy sospirò: “Perché dobbiamo parlarne? Se hai capito che hai sbagliato, facciamo solo finta che non hai fatto nulla.”
Era una proposta inaccettabile per Loki.
Non aveva fatto ciò che aveva fatto per “non fare nulla”.
Era una cosa importante per lui, qualcosa che avrebbe rifatto, non poteva chiedergli di buttarla nel dimenticatoio.
Si grattò la guancia: “Lucy… non è che poi abbia fatto chissà che… non è… non è poi così grave, no?”
“TU MI HAI BACIATA!”
“L’atmosfera era quella giusta! C’erano la luna, le stelle, le cicale… E poi scusa, che appuntamento era poi?”
Lucy cambiò colore: “N-non pensavo mica intendessi “QUEL” genere di appuntamento!!!”
“Ti ho pure pagato la cena!”
Lucy si girò, sudando, da un'altra parte: “A volte anche gli amici possono dimostrarsi tanto gentili, non credi?”
Distrattasi un attimo, lo ritrovò a quattro zampe che si deprimeva…
“Quella… parola…”
AMICI!
L’ultima che vuole sentire un tipo che ha strappato un bacio per farsi avanti con la ragazza dei suoi sogni appena qualche ora prima!
“Loki, perfavore, smettila!”
“Oh, andiamo Lucy, che problema c’è?”
“Un problema grossissimo!”
“Ma perché? Vuoi che gli altri continuino a prenderti in giro perché non hai mai avuto un ragazzo?”
“Non mi prendono in giro per questo!”
“Cana si…”
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e cominciò a sbrilluccicare: “Pensaci: potresti avere il richiestissimo sottoscritto tutto per te! Sai che invidia le altre ragazze, eh?”
Lucy alzò una mano e smosse via l’aria e i suoi inefficaci occhiolini: “Non interessata.”
SDONG!
“Perchééééé???” drammatizzò lui con voce da tragedia.
“Non c’è bisogno di chiederlo!”
“Si che c’è!”
“Tu lo sai!”
“No che non lo so! Che c’è di male se io e te ci mettiamo insieme? Io ti…”
Lucy bloccò la frase che stava per uscirgli pinzandogli le labbra come poco prima!
<< Fa malissimo! >>
“Loki, insomma, io sono la tua padrona! Cioè… è come tra capo e impiegato, non sta bene!”
Al che lui prese le sue mani tra le sue: “L’hai detto: non trovi che le relazioni di questo tipo siano…” –abbassò la voce di un altro tono- “… eccitanti… Lucy?”
Lei gli spinse via la faccia da fargli male al collo!
“Non dire bestialità!”
Incrociò le braccia sotto il voluminoso seno e si diede un tono di autorità: “Loki, ora piantala, mi hai stufata sul serio!”
Loki si sentì di nuovo trafitto al petto.
“Ti ho già detto che voglio far finta che non sia successo nulla e così sarà.”
“Non è vero… è successo invece!”
“Per colpa tua, stupido!”
“La stupida qui sei tu! Stai facendo un casino per un nonnulla!
“Tu non capisci proprio: non possiamo stare insieme!”
“E come faccio a capire?! Che motivazione plausibile potresti mai avere per reagire così male?! Si può sapere che razza di problemi ti…”
Quando il tipo con cui parli di questioni di cuore parte in quinta, non c’è niente di meglio che il classico schiaffo improvviso per farlo smettere.
Nel caso di Loki, fu talmente forte da fargli volare via gli occhiali nella piscina.

Resistettero a galla qualche istante, poi colarono a picco.

Loki le offrì la guancia in fiamme ancora per qualche secondo, prima di riuscire a voltarsi, piano.
“Tu sei uno spirito stellare, io sono un essere umano.”
Si passò un braccio in faccia; due lacrime nuove presero il posto di quelle vecchie.
“Per quanto io possa volerti bene, questo non può cambiare, non cambia il fatto che appartieni a un mondo diverso da questo. Sei già stato costretto a rimanere imprigionato qui l’ultima volta che ti sei cacciato nei guai, ora non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia.”
“Ma Lucy…”
“Credi che le leggi del mondo degli spiriti tollerino che uno di voi si innamori di un’umana?”
“… Non lo so… Non credo sia mai successo…”
“E un motivo ci sarà pure no?” chiarì con tutta la forza che aveva.
Quella volta alla tomba di Karen aveva avuto tantissima paura.
Non doveva succedere di nuovo.

“Stavi morendo… Stavi morendo tra le mie braccia…” singhiozzò.
“……”

Si asciugò ancora: “Non voglio che accada di nuovo per colpa mia, non lo sopporterei.”
Lui non era preparato a tutto ciò.
Farla arrabbiare d’accordo ma farla piangere era tutta un’altra cosa, per cui sentirsi ancora più in colpa di aver premuto, quei pochi attimi, le labbra contro le sue.
“Io… Senti, perché non…”
Sotto i suoi occhi attoniti, lo puntò con la chiave d’oro, il pegno del suo servizio.
“Leo… chiudi la tua porta.”
Leo, non Loki. Il suo nome vero, il suo nome da spirito.
Si era presentato a lei quel mattino nelle sembianze di quando si erano conosciuti, di quando si spacciava per un Loki qualunque.
Lei aveva continuato a chiamarlo Loki anche dopo aver scoperto la verità.
Se ora si rivolgeva a lui così, significava davvero che non avevano altro da dirsi.

Non ci fu bisogno di forzare la chiusura della sua porta.
Lo spirito si fece piano piano evanescente, fino a trasformarsi in un lumicino, per poi sparire del tutto; aveva cercato di guardarla negli occhi per tutto il tempo che sfumava via, ma alla fine, sopraffatto da qualcosa che non sapeva se chiamare colpa o delusione, aveva distolto gli occhi.
Lucy guardò la chiave, e le sembrò più opaca del solito: doveva avergli davvero fatto male.
La rimise alla cinta e calmò il suo respiro.

“Uh?”
Quattro testoline, una rossa, una rosa, una nera e una blu, spuntavano come un piccolo curioso arcobaleno da oltre un angolo dell’edificio.
Stabilitosi quell’imbarazzante contatto visivo, i quattro restarono fermi immobili con gli occhi sgranati: magari non li aveva visti e stava solo guardando in quella direzione con quella faccia seccata, chissà!
Poi, avendo capito che era estremamente improbabile, Erza mollò un cazzotto sulla testa a Natsu: “C-che ci fate voi qui? Come vi siete permessi di spiare Lucy?” –passò poi a colpire anche Gray- “Ma non vi vergognate?”
“AHIO!”
“Ma Erza, sei stata tu che…”
Anche Happy, prima che finisse la frase, subì la stessa sorte.
Lucy sospirò e camminò verso di loro, ma solo perché era da quella parte che si tornava dentro la gilda.
“Ehm, Lucy, noi…”
Con una mano fece segno di lasciar perdere e li sorpassò, emettendo un lungo verso da malumore.
Natsu, Gray, Erza ed Happy la seguirono impotenti con lo sguardo.
“Ti piaaaaace…” fece da solo il micio, con vocina triste.


Lucy tornò presto a casa quel giorno.
Fattasi sera, al suo appuntamento consueto col diario non riuscì a scrivere una parola.
Il foglio di quella giornata, passata via così in fretta, restava davanti a lei inesorabilmente bianco anche quella volta, bianco come il suo spirituccio Plue, che come sempre le faceva compagnia, seduto sulla scrivania accanto il portapenne.
Già il giorno prima il suo diario era rimasto candido; se ne era completamente dimenticata, comprensibile, visto lo shock che aveva appena subito.
Il raffreddarsi dei suoi bollori non aveva comunque ridonato le ali alla sua penna; questo malgrado le sarebbe bastato guardare fuori dalla finestra della sua stanzetta per scrutare una fonte d’ispirazione, il luogo del “fattaccio”.

Dopo essere stati fuori a cena e poi un po’ in giro, lei e Loki si erano seduti sull’argine del fiume che scorreva di fronte la casa della maga, scambiando quattro chiacchiere per concludere una bella serata insieme.
E tra quelle quattro chiacchiere, lui aveva trovato il modo di inserirci anche un bacio…
Come risposta, appena la mente le si era snebbiata, lo aveva spinto in acqua!
Una mossa un po’ eccessiva, fatta senza pensarci, e, vista la mala parata, aveva subito sgomberato il campo salendo al suo appartamento, mentre Loki, zuppo, finiva di tossire.

<< Ehm, Lucy? Credo che tu abbia inavvertitamente buttato in acqua… inavvertitamente, no? … Ehm, Lucy? >>

“Mpf!”
Tornò coi piedi per terra e con gli occhi sul foglio che si ostinava a restare bianco e in attesa.
Aspetta pure quanto vuoi, pensò la ragazza: ci sono troppe cose che dovrei scrivere e non mi basti solo tu.
Riassumere i suoi mille pensieri non era l’unica difficoltà quella sera.
C’era la ritrosia di accettare che tutto ciò fosse accaduto sul serio, quella stessa ritrosia che le aveva fatto decidere di dimenticarsi di tutto, chiedendo a lui di fare altrettanto.
Crudele vero, ma lei che ci poteva fare se era ciò che sentiva sul serio?
Non poteva accettare i suoi sentimenti: quanti sacrifici gli avrebbe richiesto?
In quel modo sarebbe stata ancora più egoista. No, meglio non assecondare quel bambinone di Loki.
“Pu-puun?”
“No, Plue, stasera non ce la faccio a scrivere… Mi sa che me ne vado a letto.”
“Puuun… Pu-pun...”
“Oh, ti prego, Plue, ora non ti ci mettere anche tu!”
“Puun…” chiese scusa e andò a lavarsi i denti con lei.

Spense la luce, tirò su le coperte fino a coprire mezza faccia.
I suoi occhi sbucavano come piccoli astri nell’oscurità, dissipata dalla pallida luce che proveniva da oltre i vetri della finestra.
Prima la mancanza di ispirazione per il suo diario, ora la mancanza di sonno.
L’immagine fissa del soffitto fece da contorno ai suoi pensieri.
<< Perché deve sempre cacciarsi nei guai per quelli a cui vuole bene? Aries… Io… >>
Rivide come in un’istantanea il suo primo, un po’ forzato, di certo inaspettato bacio.
<< Cretino… >>
Ma a ripensarci, meglio quello del Loki prima imbufalito e poi afflitto che aveva visto quel giorno.
<< Perché doveva essere proprio lui accidenti? Rende tutto difficile! Non voglio litigare, però non voglio neanche… Ah, che guaio! >>
Non era difficile rifiutarlo solo perché erano spirito e padrona. O anche perché fino a quel momento l’aveva visto solo come un amico.
Ma a pensarci su, non era neppure facilissimo.
Di uno come Loki, lei poteva innamorarsi.

Era bello, simpatico, divertente, cavalleresco…
Un primo fidanzato di cui vantarsi.

Si, le piaceva, e poteva piacerle anche in “quel senso”.
Ma che sarebbe successo se quel bel tomo del suo Re se ne fosse uscito con qualche altra condanna all’esilio poiché colpevole di amore non autorizzato?
O se lui, per restarle accanto da vero fidanzato, tornava a stabilirsi lì sulla terra?
Già se lo vedeva, sopportare il dolore della permanenza fuori dal suo mondo solo per i suoi begli occhioni (e il suo fisico da modella ovvio…)… In altre parole, se non lo esiliavano, ci avrebbe pensato da solo.
Meglio di no. Già troppe volte in passato si era sentita un peso per gli altri; doveva finire lì.

<< Loki… Hai già promesso di proteggermi sempre, non ti basta? Ti prego, lascia perdere noi due che… Lascia perdere, non voglio che ti succeda niente… >>

Guardò l’orologio. Ora si che si era fatta ora di dormire; certo che quanto rimugini a letto il tempo vola.
Si abbracciò al cuscino: << Speriamo solo che gli passi… >>
Si addormentò, e sognò.
Fece molti sogni, di cui non ne avrebbe ricordato nessuno. Uno dopo l’altro si susseguivano e tenevano occupata la sua mente, come a volerla distrarre, come a tenerla lontana e ignara da ciò che si preparava lì fuori, in attesa del suo risveglio.

Riaprì gli occhi che questi non erano ancora sazi di sonno…
(( Tic! Tic! ))
… perché qualche deficiente stava tirando dei sassolini contro la sua finestra!
“Oh, nooooo…”
Menò una testata al cuscino: pensava di sapere benissimo di chi si trattasse!
Spalancò i vetri, e, visti gli occhi incollati, ci mise un po’ per trovare Loki giù in strada.
Si era messo in ghingheri, presentandosi con gli abiti eleganti e la capigliatura selvaggia della sua forma di spirito, la sua forma più genuina.
Immancabili gli occhiali azzurri, nonostante l’assenza di illuminazione.
“Ciao, Lucy… Innanzitutto scusa per l’improvvisata.”
Come suonava strano da parte sua che poteva improvvisarsi praticamente ovunque volesse (nella fattispecie, soprattutto vicino Lucy)!
“Improvvisata… Ma… è ancora buio!”
“Si, ma tra poco spunterà l’alba.”
“È prestissimo lo stesso!” intonò lamentosa.
“Vorrei parlarti.”
Ancora quelle parole! Lucy non resistette: doveva darsi uno schiaffo in faccia. E ovviamente meditare l’idea di qualche schiaffo anche per quell’insistente dongiovanni!
“Loki, spero che tu non intenda qui e adesso…”
“Certo che no.”
“Uh, che sollievo…”
“Intendo adesso, e sul tetto.”
“Eh?”
Lo spirito spiccò un balzo, che lo portò subito sul cornicione della sua finestra, costringendola a farsi indietro.
“Ma che ti salta in mente?!”
“Tranquilla, non oserei mai entrare in casa tua senza permesso.”
“Se almeno anche certe altre persone di mia conoscenza avessero tutta questa buona educazione…”
Le porse una mano: “Vieni, in un balzo saremo di sopra.”
Avvertita la sua ritrosia, in un istante le acchiappò il braccio e lei, come portata via da un vortice, schizzò via con lui lanciando un piccolo urlo.
“Eccoci qui!”
Adagiò Lucy con galanteria, che per lo spavento si era messa carponi.
Il piano non era molto inclinato, non avrebbero avuto difficoltà a restare in piedi.
“Loki… Si può sapere che ti salta in mente?!”
In quel momento avrebbe voluto essere Erza: le sarebbero bastate quelle parole e uno sguardo per farlo evaporare.
Lucy però non sapevo che in quel momento ai suoi occhi era così spaventosa da sortire più o meno lo stesso effetto. Ma lo spirito non aveva alcuna intenzione di ripiegare.
“Ferma! Ferma! Calmati, per favore, ascolta prima cosa ho da dirti!” disse, indietreggiando prudentemente man mano che lei si faceva avanti verso di lui.
“Uff… E va bene, tanto ormai siamo qui…”
Ancora rallentata dal sonno, e ormai già un po’ raffreddatosi il bruciore di quel bacio di già due giorni prima, Lucy chinò il capo, incapace di far fronte con una rabbia anche finta a quello sconforto che avvertiva dentro.
“Ma ti avverto Loki, non voglio che tu ci stia male ma…”
“Ehi, calma, ti ho detto di ascoltare, mica di parlare.”
“……”
“Così va meglio!”
Messosi un sorriso sulle labbra, e badando bene di mostrarglielo, cominciò.
“Allora, ricapitoliamo, io ti ho baciata, e tu ti sei arrabbiata. E il motivo è perché ti preoccupi per me. È normale: sei una ragazza premurosa e gentile, è per questo che tutti i tuoi spiriti ti adorano.”
Era un tentativo di blandirla? Ad ogni modo ci stava riuscendo; le piaceva riscuotere quel genere di complimenti.
“Hai paura che io mi cacci nei guai a causa tua e non vuoi sentirti in colpa, d’accordo. Ma non ne avresti motivo! È una cosa che ho deciso io!” –prepararsi un discorso prima, almeno nelle grande linee aiutava molto, almeno nel suo caso- “Quello che voglio dirti è che, per te, posso sopportarlo! Vogliono punirmi perché ho una storia con la mia padrona? Mi va bene. Mi sento male perché sto troppo tempo nel mondo umano con la ragazza che mi piace? L’ho deciso io e mi sta bene! Vuoi trascinarmi tutto il giorno a fare shopping e farmi portare chili di buste? Nessun problema! Vuoi evocarmi per prendere botte al posto tuo? È il mio mestiere! Lucy, per te posso sopportare questo ed altro.”
“Ma non devi!”
“Si, che devo invece!”
Come quello stesso mattino, i loro sguardi si sfidarono, ma stavolta era lui a sembrare in vantaggio.
“Loki…”
“Umpf! Per te questo ed altro Lucy, perché io ti…”
“AAAAAALT!”
Gli aveva di nuovo “pinzato” le labbra tra le dita.
“NON-DIRE-QUELLA-COSA!”
Lo lasciò, e Loki subito controllò lo stato di quella sua bocca spudorata attentatrice alle labbra di bionde maghette. Quello si che gli aveva fatto “vedere le stelle”, altro che spiriti!
Però il dolore passò in fretta, anche perché se ne dimenticò vedendo quanto era buffa: era bastato riprovare a dire “quella cosa” perché diventasse completamente rossa. Evidentemente era troppo per una senza esperienza come lei!
Malgrado quelle “doti” che portava in giro, era proprio una ragazza innocente: guardarla lì, ardere nel buio come una luna rossa, stretta nelle spalle, che guardava da un’altra parte, convinse ancora di più Loki ad andare fino in fondo.
“Bene… sapevo fin dall’inizio che con le sole parole non ti avrei convinta.”
“Eh?”
“Quindi adesso vengo al dunque. Sono venuto qui a quest’ora per…”
“Farmi venire le rughe col poco sonno?”
“Per dimostrarti cosa sono disposto a fare per te!”
Alzò gli occhi al cielo stellato, che da nero pian piano si faceva blu pallido, preludio al ritorno del giorno. A Lucy pareva scrutasse una mappa.
Davanti a loro intanto, tutta Magnolia dormiva sonni tranquilli, molto invidiata da Lucy, che tuttavia doveva fare i conti con una certa dose di curiosità. In quel silenzio, a parte loro due, si udiva solo il rilassato scorrere del fiume davanti a loro.
<< Non ero mai salita quassù… La vista è bella, sia in alto che in basso. >>
In effetti, senza quella sua ennesima idiozia, non l’avrebbe mai scoperto, come non avrebbe ancora mai provato che vuol dire essere baciate; e in men che non si dica, si ritrovò a sorridere nascostamente.
Nel frattempo lui aveva trovato ciò che stava cercando, e alzò dunque il dito verso un gruppetto di stelle: “Ehi, Lyra! Vieni giù, è il momento!”
“Volo!” rispose quel pezzetto di cielo, le cui luci pigolarono nel rispondere all’appello del leone innamorato.
“Sapete fare anche questo?”
“È così che comunichiamo a distanza quando siamo sulla terra; ovviamente funziona solo di notte.”
Lucy sobbalzò quando vide un bagliore alla sua destra comparire improvviso! Da quel bagliore, apparve un altro dei suoi spiriti, Lyra, lo spirito musicale: aveva le sembianze di una ragazza bionda, con un vestito azzurro, e un’immancabile arpa, simbolo della sua costellazione.
“Ciao Lucy, buonasera! O forse sarebbe meglio “buongiorno” vista l’ora? Ih ih!”
<< Com’è pimpante… Ma gli spiriti non vanno a dormire anche loro? >>
Forse per lei sarebbe stato meglio semplicemente tornarsene a dormire!
“Allora Lyra, gli altri sono pronti?”
“Perché non glielo chiedi tu stesso, romanticone? Ih ih!”
Un’altra voce giunse alle orecchie di Lucy dall’alto del cosmo.
“Io sono muuuuuolto pronto!”
“Taurus?!”
Uno dopo l’altro, anche gli altri spiriti si fecero sentire, e le loro stelle rilucevano a intermittenza al ritmo delle loro parole!
“Pu-puuun!”
“Lui dice…”
“Ebi…”
“Gemi presente!”
“Mini presente!”
“Pronto, pronto! Pronto davvero!”
“So che suona strano detto da me, ma non ci punisca per questo…” la sorprese Virgo.
“C-ciao Lucy!” fece per ultima la timida Aries.
“Non ditemi che c’è anche Acquarius!”
La costellazione dell’Acquario sbuffò: “Si ci sono anch’io! Ma non certo per il tuo bel faccino! Non volevo passare per la cattiva essendo l’unica a non aiutare Loki!”
“Dai che ci divertiamo!” fecero le stelle dello scorpione, facendo diventare rosse quelle dell’altra costellazione, che subito cambiò tono!
“Ma certo che ci divertiamo, tesoro mio!”
Lucy rise, ma con la bocca coperta: non voleva che quella mezza folle di Acquarius, infastidita da quel sorrisetto, venisse in mente di scendere giù!
Loki interruppe quel quadretto: “Visto che ci siete tutti, che ne dite di iniziare? Prima che faccia giorno magari!”
“Qualcos’altro? Una tazza di tè magari?” rispose acida Acquarius!
“Su su, basta parlare, abbiamo poco tempo; cominciamo!” disse la voce del vecchio Croce del Sud.
“Non ci credo, anche lei?”
“Sono un tipo sentimentale…”
“Loki, come hai potuto coinvolgere anche loro?!” fece lei arrabbiata.
“Quando gliel’ho proposto hanno tutti aderito spontaneamente!”
“È vero!” annuì Lyra.
“No che non è vero!” ribadì qualcun’altra…
“Ma si può sapere che avete intenzione di fare tutti quanti?”
“Chiedilo a Loki lì accanto a te!”
Lucy lo guardò in cerca di una risposta e fu subito accontentata: “È una sorpresa per te!”
“Devo preoccuparmi?” fece lei sospettosa…
“No, devi solo guardare in su!” e con gentilezza, Loki prese il suo visino tra le dita e lo puntò verso il cielo.
Il cielo era tutta una sfumatura: in basso, l’azzurro pallido dell’alba che arrivava, salendo in alto si fondeva nello scuro degli ultimi sprazzi della notte che andava finendo, portandosi dietro le sue stelle.
Ma queste stavolta non avevano alcuna fretta di sparire!
Lucy strizzò gli occhi: le pareva… si muovessero…
Ed era così: le costellazioni dei suoi spiriti stellari avevano come preso vita ancora di più, e spostavano i loro puntini luminosi, dapprima lentamente, poi più in fretta, e più si muovevano più brillavano, che i diamanti non erano niente al confronto.

Era uno spettacolo raro e bellissimo, da cui Lucy non riusciva a staccare gli occhi di dosso.
Le sue stelle amiche stavano danzando per lei, e non si rese conto subito di cosa stava a significare, di quale onore dovesse provare colei che lassù è tanto amata da sconvolgere i disegni del cielo notturno.
“Ed ora guarda.” sussurrò Loki.
Lucy non capiva; con la coda dell’occhio notò Lyra che teneva le dita pronte sulla sua arpa, e con quella dell’altro occhio continuava a guardare in alto le stelle muoversi, fino a rendersi conto che non era uno zig-zagare a caso.
Erano sicure nel loro spostarsi, ordinate, sapevano dove andare, sapevano cosa scrivere.
“E per finire…”
Leo alzò l’indice, e, come richiamate sull’attenti, le stelle del Leone risposero, muovendosi insieme al suo dito, andando a colmare il largo spazio tra le parole già scritte.
Quando l’ultima stella fu in posizione, quella parte di firmamento esplose in un lampo.
E quando a Lucy tornò la vista, poté vedere la sua sorpresa ultimata.

I love you Lucy

“……”
Le stelle dello spirito al suo fianco componevano le quattro lettere del suo nome, e brillavano più delle altre.
Mentre i primi bagliori arancioni giungevano a lambire quella scritta, Lyra cominciava a suonare.
Mentre a Lucy si seccava la gola per lo stupore, Lyra intonava il suo melodioso canto.

(( http://www.youtube.com/watch?v=j7pEg3KXNcs ))

Sunrise, sunrise
Looks like mornin' in your eyes
But the clocks held 9:15 for hours
Sunrise, sunrise
Couldn't tempt us if it tried
Cause the afternoon's already come and gone


Troppo bello per descriverlo, troppo assurdo per crederci.
Un trionfo per la vista, una carezza per l’udito, un abbraccio forte per il cuore.
Quello sì che era qualcosa che in una pagina di diario non ci sarebbe mai entrato.
“Ho scritto il tuo nome nel cielo con le stelle; per te posso arrivare a tanto. E oltre…”

And I said
Hooo hooo hooo

To you

“Credi ancora che per me rappresenti un problema stare con te?” continuò a parlare il Leone, un po’ con vanteria, un po’ con timidezza
Lucy si girò verso di lui; la sua sicurezza si sciolse dinanzi al sussulto che sapeva dargli il suo viso.
“Beh, lo so, è un bel po’ pacchiano…” -deglutì lui, con la mano dietro il collo- “Però fa il suo effetto vero?”
“…… Si… indubbiamente…”

Surprise, surprise
Couldn't find it in your eyes
But I'm sure it's written all over my face


Leo si tolse gli occhiali, e a parlarle fu Loki: “Lucy, per te sono stato in grado di scombussolare il cosmo, e lo rifarei. Per te sarò in grado di affrontare qualunque cosa, al diavolo le regole del cielo e della terra.”
Lucy lo rimproverò scuotendo il capo.
La scritta su in cielo, ostinata a non andar via, si rifletteva nei suoi occhi lucidi, imprimendosi dentro di lei col suo meraviglioso bagliore, riscaldandole il cuore come il centro di una nova.
“Io ho promesso di proteggerti e lo farò in qualunque caso.” –la rassicurò- “Ma ora che sai fin dove posso arrivare, smettila di preoccuparti per me, e rispondimi senza paura.”
“……”

Surprise, surprise
Never something I could hide
When I see we made it through another day


“Nel caso tu non voglia ancora sentirti dire quello che sto per dire, sappi che tanto te l’ho già scritto, quindi sarebbe inutile fermarmi non pensi?”
Abbassò gli occhi: “Razza di scemo…”
“Io ti amo, Lucy!”
“!!!!”
Lucy si strinse, colta da brividi.
Effettivamente, era tutta un’altra cosa sentirlo oltre che vederlo.
Osservò di nuovo la scritta.
Ora le veniva da piangere.
Come potevano quelle parole avere così tanto effetto sulla convinzione che aveva mostrato fino a quel punto, solo perché erano state scritte con le stelle?
Come poteva quel cretino di Loki essere così irresponsabile, e tutto per una bella biondina?
Come poteva essere così audace da trovarsi lì, dopo il ceffone di quel mattino, con il viso a un niente dal suo?

And I said
Hooo hooo hooo

To you


In pochi preziosi secondi, il cielo scese di nuovo a toccare le sue labbra.

Lyra toccava ancora sulle corde mentre li osservava: “Beh, ci sarebbe un’altra strofa, ma credo possa bastare così! Ih ih ih!”
Suonò la chiusa, e sparì!
Insieme a lei, sparì anche la scritta: ogni cosa in cielo tornò al suo posto, in tempo per essere cancellata dai raggi di un sole guastafeste, dando con un ultimo intenso luccichio il loro arrivederci a quei due.

In terra invece, il bacio si scioglieva piano, con il suono lievissimo di una nebulosa pronta a far nascere tante altre stelle.
Sempre che, ovviamente, qualcuno fosse stato d’accordo…
“Allora Lucy… Mi dai una chance?”
Incredibile che uno come lui in quel momento avesse un passato da play boy, così impacciato e ansioso di una risposta.
Lucy sospirò: “E va bene… puoi provare ad essere il mio primo ragazzo…”
“Eh eh eh!”
Lei nascose il sorriso guardando le tegole sotto i suoi piedi.


I due guardavano distrattamente il fiume davanti la casa. Troppo imbarazzati e contenti per dirsi altro. Poi qualcosa solleticò la curiosità di Lucy.
“Loki?”
“Uh?”
“C’è una cosa che vorrei chiederti…”
“Cioè?”
“Quello che hai appena fatto… rivoltare le leggi del cielo per scrivere un messaggio d’amore alla ragazza che ti piace usando le stelle… lo potevi fare?”
“Beh…”

“NO!”

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!”
Alla titanica apparizione del Re degli Spiriti Stellari i due si erano saltati addosso l’un l’altro! Con quel vocione faceva veramente paura, specie a sbucare così all’improvviso.
“S-salve, maestà!”
Lucy a quella scena emise un lungo e lamentoso: “LO SAPEVO!”
Il Re aveva le braccia incrociate e batteva il piede (anche se non si vedeva perché questo era oltre l’orizzonte), come un papà di fronte al figlioletto disubbidiente!
“Bravo Leo, molto astuto fare questo giochetto all’alba, quando me ne vado a seguire la notte all’altro capo del mondo…”
<< Ecco perché proprio a quest’ora!!! >>
Al pensarci le ritornava il sonno!
“Ora, piccola costellazione impertinente, ti do una chance di giustificarti per quello che hai fatto!”
“Ehm…”
Loki si guardò intorno un attimo, poi prese Lucy ad una spalla e la strinse a sé: “Per amore!”
Lucy era rossissima per la figuraccia, ma, per il bene di Loki, sorrise insieme a lui verso i lunghi baffoni del Re e quel poco della sua faccia scura che si scorgeva lì in alto!
“Amore, eh?”
Lucy, iniziando a temere seriamente per il neo-fidanzato, si strinse più forte a lui; e fu proprio quel gesto a convincerlo definitivamente.
“Motivo accettabile!”
E sparò loro un sorrisone largo come una galassia!
“Fiuuuuuu!”
“Quindi, sire, non c’è nulla di male se uno spirito stellare si innamora di una umana, anche se questa è la sua padrona, giusto?” chiese Lucy.
Il Re scrollò le spalle: “Direi di no, non è mai capitato prima, quindi nessuno ci ha scritto niente al riguardo.”
Loki e Lucy si sorrisero! A quanto pare sarebbero stati un’autentica novità per l’universo!
“Quindi…” –osò proseguire Loki- “Nessuno verrà punito, giusto?”
“Mica ho detto questo…”
E con le sue enormi dita afferrò con temibile precisione (ma non altrettanta delicatezza) l’orecchio di Loki, sollevandolo per aria come fosse niente!
“AAAAAAAAAAAAARGH!”
“L-LOKI?!?!?”
Come una gru, il Re tirò su Loki e lo squadrò severo: “Risparmierò gli altri visto che in certe situazioni sarebbe da senza cuore non dare una mano, e, visto che sei tu la mente di tutto questo, punirò solo te. Mi spiace Loki, ma devi imparare che le stelle non sono giocattoli.”
Lo scosse un po’, e il suo orecchio sentì tanto dolore da fargli vedere stelle, pianeti e pure buchi neri!
“Ahiaaaaaaa!”
“P-per favore, non sia troppo severo!”
“Tranquilla Lucy: finita la punizione, gli concederò un periodo di permesso giù da te, cosicché possiate stare un po’ insieme!”
Lucy gongolò: “Grazie!”
I baffoni si sollevarono come per sorridere anche loro: “Ti piaaaaaaaaaaaace!”
Lucy pensò per un attimo che quello fosse in realtà Happy travestito…
Loki intanto, ancora tenuto per l’orecchio, lanciò con un soffio un bacio verso la sua bella: “Ciao Lucy! Aspettami! Non appena mi sbrigo usciamo va bene? Forse andiamo anche… Ahio! … al luna park, ok? Ahi!”
“Su, ora andiamo.”
“Devo proprio scappare… Ouch! Ciao Lucy! Ohi! TI AMO!”
Lucy si carezzò le braccia, scosse da brividi anche dopo aver sentito ancora una volta quella frase, che, se detta con sincerità, non invecchia proprio mai!

Il sole era ormai sorto, ma ormai come astro poteva smetterla di darsi tante arie, almeno per Lucy Heartphilia!

<< E così a quanto pare sono riuscita finalmente a trovare un ragazzo… Mi ama a tal punto che non ha paura di cacciarsi nei guai per me, combattere per me, soffrire per me, sovvertire le regole del cielo e della terra per me… Alla fine, a metterlo nei guai sono stata io: se avessi capito subito che io e lui volevamo la stessa cosa, non avrebbe fatto una cavolata simile solo per baciarmi ancora. Forse se voglio tirarlo fuori dai guai, mi sa che non posso fare altro che accontentarlo… E poi non penso sarebbe giusto per tutte le sue ammiratrici se lo rifiuto! Ih ih! >>

Una barca passò sul fiume, e gli uomini su di essa nel vederla sul tetto, anziché come sempre sulla banchina, temettero che la sua pessima abitudine stesse peggiorando!
“LUCY! Guarda che lì è ancora più pericoloso!”

Sbadigliò.
Ma tornare a dormire non l’attirava molto.
Andare alla gilda e cominciare a dirlo a Natsu, a Erza, a Gray, ad Happy…
E finalmente rispondere per le righe con un “Si!” ai suoi “Ti piaaaaaaaace!”…
Suonava molto più divertente!



Sospiro da lieto fine prego… XD
Una fic astronomicamente romantica devo dire, con molte descrizioni e vocaboli dal sapore “stellare”, intonate ai due personaggi principali. Spero nell’insieme vi sia risultata coerente e che sia riuscito a rendere al meglio sia lei che lui.
Ma guardali sti spiriti stellari, tutti romanticoni!
Sono ispirato anche per altre one-shot, che spero di riuscire a stendere prima di partire anch’io per il mare!
L’estate è periodo propizio per l’amore: il vostro NaruXHina vi consiglia quindi, se avete una ragazza o un ragazzo, di portarla fuori a guardare le stelle finché c’è il bel tempo della bella stagione, su su! ^____^
Alla prossima, e fatemi gli auguri per l’esame!
Commentate! ^___^

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
ladykaito96 - Voto: 20/07/11 21:42
che bella fanfic, è così romantica.
anche se io sono di più una natsuxlucy ( anche un pò una lokixlucy ) questa fanfic mi è piaciuta veramente tanto è stat così dolce che .... complimenti!!
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n1sasuke - Voto: 18/07/11 17:11
PRIMO!
bhè, complimenti per la fanfic.
Con fairy tail te la cavi bene praticamente quanto con naruto, se non meglio, e in effetti entrambi i manga presentano dei pairing affascinanti :D
sinceramente non saprei se essere per una lokixlucy o una natsuxlucy (c'è una lisanna in mezzo :p), ma la fiction è comunque bellissima.
particolarmente divertente il vecchio re degli spiriti quando imita happy XD
e l'idea delle stelle è veramente bella.
a quando una fic fra gray e juvia? e un'altra con Gajeel e Levi, dai!!! (a proposito, se non le hai già lette leggi queste che sono bellissime, magari ti danno l'ispirazione: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=609909&i=1 )
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