Sentimentale - Romantico - Drammatico - Dark - Horror - Azione - Fantasy - Soprannaturale - Erotico
Avvisi:
Lemon - Coppie Shoujo Ai
Rating:
Per Tutte le età
Anteprima:
Quando l'amore ti rovina la vita fino ad ucciderti...
Conclusa: No
Fanfiction pubblicata il 15/06/2011 19:28:04 - Ultimo inserimento 31/07/2011
ABCABCABCABC
1.
Apro gli occhi. La prima cosa che vedo sono biscotti con i confetti colorati sopra.
- Buon compleanno, tesoro!
Mi scopro e afferro un biscotto che mi conficco in bocca.
- Grazie, mamma. - le dico con la bocca piena.
- Ormai hai sedici anni, Dove, quindi, come abbiamo stabilito, hai il permesso di andare in discoteca con Jodie. - dice mia madre.
Jodie è la mia migliore amica e ci conosciamo dai tempi delle medie. Non mi sento del tutto a mio agio con lei da quando abbiamo cominciato il liceo, dato che mi trasformo in un fantasma quando passano i ragazzi vicino a noi, ma è pur sempre lunica a guardare oltre i miei occhiali da secchiona e i miei libri darte, la mia passione, quindi le sono più che grata.
Quando vado in cucina a bere una tazza di tè, trovo due regali sul tavolo: una nuova tavolozza di legno da parte di mia madre e cento dollari da parte di mio padre.
La gioia per questo giorno cessa immediatamente quando mi accorgo che mancano cinque minuti alle otto.
Lo scuolabus sta per arrivare!
Mi vesto con le prime cose che spuntano fuori dal mio armadio.
Esco di casa con addosso le mie solite scarpe da passeggio, una vecchia e lunga gonna rosso spento e una maglietta bianca che mette troppo in risalto il mio reggiseno. Lo nascondo con i miei capelli spettinati.
Bel modo di presentarsi a scuola nel proprio giorno.
Il clacson della scuolabus cerca di attirare la mia attenzione.
- IN GIORNATA, WEAVER! - grida lautista.
Con una corsa e un goffo salto, entro nel giallo mezzo di trasporto e vado a sedermi in ultima fila.
Arrivati a destinazione, Jodie mi accoglie con un grande abbraccio.
- Buon compleanno, splendore!
Mi stampa anche un grosso bacio sulla guancia, poi sposta la sua attenzione sul mio abbigliamento.
- Hai scambiato larmadio di tua madre per il tuo? Scherzo, baby, vieni con me! - commenta e mi trascina nel bagno delle femmine.
Si passa il rossetto rosso acceso sulle labbra.
- Che cosa vuoi fare? - le chiedo confusa.
- Togliti la maglietta. Fidati di me. - mi ordina e io ubbidisco.
Jodie inizia a stampare dei baci su tutta la mia maglietta.
Quando ha finito, mi aiuta a rimettere la maglietta lentamente, poi tira fuori dal suo kit per le unghie le forbicine e le passa sulla mia gonna.
- E ora guardati! - dice girandomi verso lo specchio.
Sono diventata una ragazza interessante come Jodie. La maglietta dice Baciami! e la gonna Sono una selvaggia!.
- Ora sì che è il tuo compleanno! - esclama la mia amica.
♥
Arrivata lora di pranzo, la cuoca e mi dà più patatine fritte degli altri.
Sicuramente, Jodie le avrà allungato venti dollari in occasione del mio compleanno, ma la vera sorpresa arriva quando i ragazzi oscurano la mensa con le tapparelle e le mie compagne di classe aiutano Jodie a trasportare una torta piuttosto grande con sedici candeline accese.
- BUON COMPLEANNO A TE
Sono commossa e felice, anche se forse tutti, tranne Jodie, stanno recitando.
Jodie appoggia la bocca sulla mia guancia e scatta una foto.
- Coraggio, esprimi un desiderio!
Ho appena compiuto sedici anni. Cosa posso desiderare? Sono brava a scuola, ho unamica del cuore e i miei genitori stanno ancora insieme e si amano.
Il mio cervello mi suggerisce questo desiderio: voglio incontrare qualcuno che mi ami per quello che sono e mi cambi completamente la vita.
Soffio forte sulle candeline e tutti mi applaudono.
- E stasera tutti alla mia villa, per una FESTA DA SBALLO PER DOVE!
È tutto troppo bello per essere vero.
Jodie è quasi più eccitata di me e non riesco proprio a capire perché, dato che io non sono niente in confronto a lei.
- Dove, se vieni a casa mia, ti trasformerò nella reginetta della festa. - mi dice quando usciamo da scuola. Lei possiede una stanza che chiama Stanza della Bellezza, contenente vestiti e trucchi di ogni genere.
Dopo aver avvisato la mamma, promettendole di tornare a casa almeno per posare lo zaino, Jodie mi trascina a casa sua.
Lei pretende che mi vesta tipo Jessica Rabbit, ma mi vergogno troppo.
- Jodie, ho compiuto sedici anni, non ventisei! - protesto.
- Veramente io stavo pensando a qualcosa di originale e colorato - dice frugando tra i suoi vestiti.
Una lampadina si accende nella testa di Jodie.
- Ho quello che fa per te!
♥
Alle sette in punto, una limousine nera e lunga quattro metri si ferma vicino a casa mia.
- Mamma, io vado!
Lei non viene neanche a salutarmi alla porta.
- Divertiti, tesoro! E ancora buon compleanno!
Raggiungo la limousine e lautista esce dalla limousine.
- Dove Weaver?
- Sono io
- Prego, mademoiselle.
E apre la portiera posteriore. Mi sento una stella del cinema, manca soltanto lo champagne ghiacciato, ma dovrò farne a meno.
Quando arriviamo alla villa di Jodie, lautista esce per venire ad aprirmi la portiera, come fanno a Hollywood, io mi tolgo il cappotto ed esco dalla limousine.
- Tanti auguri, signorina! È veramente carina! - commenta lautista.
Jodie mi ha prestato un abito tutto ricoperto di paillettes color argento e senza spalline. Non mi sento totalmente a mio agio, ma almeno nel giorno del mio compleanno, devo essere sicura di me.
Trovo Jodie in cucina, intenta ad aiutare dei ragazzi, che non conosco, a riempire dei barili di plastica di birra.
- Jodie, ma che stai facendo?!
Lei si volta verso di me e sorride senza badare alla mia faccia sconvolta.
- Oh, ciao, Dove!
Mi abbraccia e mi trascina fuori dalla cucina, fino al salotto più grande, dove cè già un po di gente intenta a parlare ed ad aspettare di bere.
- Da dove viene tutta quella birra?! Siamo delle minorenni!
- Non ti preoccupare, non esagereremo! E ora
Jodie preme un tasto sullo stereo e i Duran Duran invadono la stanza con The final countdown.
- CHE LA FESTA ABBIA INIZIO!
Simon LeBon mi convince a lasciar perdere le precauzioni e divento lanimo della festa: ballo con tutti e tutte e bevo quasi un intero barile di birra insieme a Jodie, la quale non la smette di ridere. Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia.
Ma leuforia finisce quando mi sento lo stomaco pesante come un sasso e una fastidiosa sensazione alla bocca.
Corro come unimpedita al bagno più vicino e vomito tutto lalcool che ho inghiottito.
La testa non smette di girarmi.
Mi lavo la bocca e poi la riempio di collutorio per togliermi lodore e il sapore di alcool rigurgitato.
- Prima e ultima volta che bevo alcool! - esclamo guardandomi allo specchio ed esco dal bagno.
Torno in salotto per parlare con Jodie, ma non la trovo.
La cerco dappertutto, perfino in giardino, ma non è neanche lì.
Che sciocca, ho dimenticato di guardare in camera sua.
Salgo lentamente le scale a causa del mal di testa provocato dallalcool e busso alla porta della camera di Jodie.
- Jodie, ci sei?
Sento un gemito.
- Jodie? - la chiamo ancora.
- D Dove? A aiu aiutami
La sento appena, come se stesse soffocando.
La porta è chiusa a chiave.
- Jodie? Jodie? Non riesco ad aprire la porta!
- Do ve
Limprovvisa paura sta aumentando il mio mal di testa. Potrei vomitare di nuovo.
- Jodie! Jodie, ti prego! Aprimi! - grido disperata.
Prendo a calci la porta, fino a quando cade a terra e finalmente entro nella stanza.
Quello che vedo non può essere vero.
È colpa dellalcool, è lunica soluzione.
♥
Apro gli occhi. È tutto buio.
Lultima cosa che ricordo è un uomo tutto bianco e nero davanti a
- JODIE! - esclamo e mi alzo di scatto, ma qualcosa ai polsi mi blocca. Sono catene.
Che cosa sta succedendo? Come sono finita qui?
- Finalmente ti sei svegliata! - dice una voce nuova. È la più inquietante che abbia mai sentito.
Noto una candela accesa e vedo una figura umana diversa da tutte quelle che ho visto in tutta la mia vita.
Quando incrocio il suo sguardo, mi sento come se il buio fosse diventato unenorme coperta che mi avvolge.
Un uomo mi sta fissando. Ha laria poco umana.
Il suo viso è bianco come quello di un cadavere e le sue labbra nere come la notte. Anche i suoi capelli sono neri, come le piume dei corvi che mangiano i resti dei deceduti e i suoi occhi come il carbone, il peggior incubo dei bambini a Natale.
Quegli occhi mi fissano come se fossi un angelo avvolto nella sua luce, mentre io mi sento inghiottita in un bosco oscuro.
Le sue labbra si muovono in modo sensuale. La sua lingua accarezza un labbro alla volta lentamente.
Per qualche secondo, mi sento come se avessi perso il respiro.
Il mio cervello si è spento, anche i miei sensi, tranne la vista, paralizzata da quelluomo, che sembra che mi abbia imprigionata.
Luomo mi sorride e noto subito qualcosa di strano. I suoi canini sono più lunghi del normale.
Dun tratto, sento di nuovo il mio cuore battere forte e il mio respiro lento e affannoso.
Quelluomo non è affatto quello che sembra.
- Chi chi sei?! Che cosa vuoi farmi?! - gli chiedo spaventata.
Luomo si avvicina a me tenendo in mano la candela.
- Io sono Hurkod.
oh mamma mia, la prima parte, con Dove richiusa 6 anni, mi ha fatto pensare all'"ultimo Inquisitore" di Forman, ho pensato che l'incubo di Dove potesse essere èparagonabile alla prigionia (ingiusta!) e alla pazzia di Agnes del film, se lo conosci. Ora la ragazza non ha più nulla, e quest'incubo ritorna! Oh ti prego non finire qui la storia, è troppo interessante... torna presto!