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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: twilight
Titolo Fanfic: TWILIGHT
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Drammatico, Dark, Soprannaturale, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
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Autore: gisby galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/05/2011 22:03:54 (ultimo inserimento: 07/06/11)

Non era facile allontanarsi per andare a vivere a Forks … abbandonare mia madre per vivere con mio padre.
 
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RICOMINCIARE
- Capitolo 1° -

Non era facile allontanarsi per andare a vivere a Forks … abbandonare mia madre per vivere con mio padre. Da un certo punto di vista poteva essere veramente interessante e liberatorio, lasciare una madre protettiva in cambio della libertà incondizionata offerta da mio padre.
Charlie non era un uomo cattivo anzi a trovarne di persone così … era molto solitario proprio come me e questo suo lato del carattere mi andava decisamente a genio.
Portai poche cose con me ma devo dire piuttosto ingombranti i miei vestiti, la mia batteria acustica e l’inseparabile moto.
Questo ultimo dettaglio sapevo avrebbe attirato inesorabilmente l’attenzione su di me con una cittadina così piccola.
La casa di Charlie era la stessa di sempre silenziosa e appartata così come la ricordavo era perfetta per me di questo ero sicura.
Adoravo la mia vecchia stanza … rispecchiava esattamente me stessa …
Con calma quasi surreale misi tutte le mie cose nel grande armadio, spostai il letto vicino alla parete e impiegai il pomeriggio a montare la mia batteria … povero Charlie cosa doveva subirsi!
Domani sarei dovuta andare a scuola e la cosa non mi allettava particolarmente conoscere nuove persone e far finta di essere interessata a ciò che mi circonda …
Il tempo li a Forks era sempre e perennemente piovoso e invernale e questo non mi dispiaceva affatto … c’era solo un pensiero che mi faceva un p’ò paura il ghiaccio e le strade bagnate semplicemente perché queste cose non andavano perfettamente d’accordo con la mia moto.
Il giorno passò in fretta e la notte ancora di più.
La mattina arrivai presto a scuola non volevo dare nell’occhio più del dovuto ma osservandomi bene lo avrei fatto comunque … pallidissima con i capelli rosso sangue liscissimi e lunghi fino a metà schiena per non parlare dell’abbigliamento costantemente nero …di certo in posto come questo avrei fatto subito scalpore.
Appena entrai nell’edificio scolastico individuai con facilita la mia classe il professore segnò il mio nome sul registro di classe e mi guardò un p’ò sospetto …e allora che c’è non ha mai visto una persona così??
Presi i libri di biologia e mi sedetti al primo posto libero e li feci la conoscenza di diversi compagni di scuola e di corso. L’ora di pranzo arrivò in fretta per fortuna e mi sedetti accanto ai miei nuovi conoscenti …questo però si rivelò un grave errore poiché tutto l’interesse si riversò sulla sottoscritta.
<<Allora Isabell come procede questo primo giorno di scuola?>>parlò la mia nuova compagna Jessica guardandomi curiosa<<bhe per ora bene, mi sono ambientata bene grazie a voi>> devo dire che le mie doti recitative erano veramente elevate perché quello che pensavo era tutto tranne che quello.
La mensa era piuttosto affollata e tutti mi tiravano occhiate incuriosite non potevo dire di passare inosservata.
Cercai di restare sul vago senza andare nei dettagli non volevo parlare di me e della mia vita.
All’improvviso notai lo sguardo sorpreso della mia compagna che improvvisamente mi strinse il braccio, mi voltai con decisione verso il suo viso stupita da questo comportamento bizzarro.
<<Oh mio Dio! Edward Cullen ti sta fissando … non ti voltare!>> la guardai di sbieco prima di proferire parola<< Edward chi?>> mi guardò meravigliata come se avessi detto chissà quale eresia<<Edward Cullen … è veramente uno schianto peccato sia la persona più antisociale di tutta la terra!>> antisociale? Questa parola mi fece ridere … almeno non ero l’unica qui ad esserlo.
L’ora di pranzo era quasi finita alzandomi sbirciai nella direzione del tavolo dove si trovava questo famoso Edward Cullen.
Non potei non notare la bellezza eterea di quel ragazzo circondato da altrettante persone incredibilmente belle e perfette.
Notai che continuava a fissarmi …anzi fissava una parte di me più che altro i capelli …i miei capelli rosso sangue.
Non mi piaceva essere osservata in quel modo mi metteva alquanto in soggezione soprattutto se a farlo era il conosciuto e ammirato Edward Cullen.
L’ora seguente era ginnastica e la cosa non mi dispiaceva affatto perché giocare a palla volo era una cosa che amavo…il mio ruolo era sempre stato Quello di libero …piccola e veloce ero imbattibile amavo questo gioco più di me stessa.
Dopo una partita agguerrita mi tolsi con rapidità la divisa sportiva e con passo spedito mi recai a un’altra ora di biologia.
Imprecai mentalmente quando vidi che l’ultimo posto disponibile era vicino a Cullen … mi guardò in maniera strana quasi cercasse di intimorirmi con il suo sguardo.
Mi sedetti con decisione e feci scivolare i capelli in avanti in modo che facessero scudo tra me e lui …questo tizio è veramente inquietante oltre che decisamente irritante.
Biologia era una materia affascinante piena di particolari interessanti e accattivanti …almeno io la trovavo decisamente stimolante … peccato che in quell’ora vagavo con la mente … pensavo allo strano personaggio che avevo affianco e notai che restò perfettamente immobile per l’intera ora di biologia sembrava stesse trattenendo il fiato.
Mi annusai i capelli facendo la figura dell’idiota probabilmente … non so magari puzzavo e quel poveretto doveva sorbirsi il mio odore sgradevole e invece ero pulita e profumata come al solito …non capivo proprio allora il motivo di tale comportamento.
Mi alzai di scatto appena suonò la campanella e il resto della giornata trascorse tranquillo senza imprevisti e senza Cullen.
Aspettai che tutti si togliessero dai piedi per recarmi alla mia moto, allacciai il casco e partì verso casa.
Appena arrivai a casa chiamai mia madre prima che andasse in iperventilazione ma probabilmente era già così …
Mia madre è sempre stata una persona protettiva ma io per questo non gli volevo di ceto meno bene anzi era fragile e indifesa e questo mi faceva pensare parecchio …
Dopo averla chiamata ero abbastanza su di giri anche perché più che una normale conversazione madre-figlia sembrava un interrogatorio e questo mi fece irritare parecchio.
Ma ornai mia madre aveva la sua vita nuova e soddisfacente e pensavo fosse giusto che la vivesse appieno senza me fra i piedi.
Visto che mio padre non era ancora tornato decisi di mettermi a suonare la batteria era una vera e propria passione mi permetteva di scaricarmi da tutte le tensioni e le preoccupazioni una specie di scaccia pensieri …suonare mi riempiva la vita.
Fin da bambina avevo un inclinazione per l’arte in generale dal disegno al canto fino a suonare credo facesse parte del mio D.N.A.
Solo in quei momenti potevo essere me stessa , lasciarmi andare e farmi guidare dal mio istinto.
Con la mente affollata da questi pensieri ma addormentai come un sasso.

 
Continua nel capitolo:


 
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