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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA CROCE NERA : LOTTARE PER SEMPRE
Genere: Fantasy, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Autore: black-witch galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/04/2011 15:22:10 (ultimo inserimento: 09/04/12)

"Ricorda sempre chi sta cacciando chi. E non avere nessuna pietà perché loro non ne avranno … i vampiri vogliono solo sangue e potere"
 
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ODIO I VAMPIRI!
- Capitolo 1° -

"Dal semplice fatto che sai della loro esistenza capiterai sulla loro strada prima o poi. È inevitabile. Ricorda sempre chi sta cacciando chi. E non avere nessuna pietà perché loro non ne avranno … i vampiri vogliono solo sangue e potere"







“Stai trascurando tuo figlio. È da settimane che non lo guardi!”
“non posso farmi vedere in questo stato …”
“come? Distrutta? Debole?”
“non sono debole …!”
“anche la tua voce non è per niente convincente. Te ne stai rintanata in quell’angolo come una bambina che ha paura del buio. Frank è orfano di padre e ha solo te al mondo! Riprenditi!”
“non sono degna di essere madre …”
“Christine e Stefania le hai trovate ieri, no? Dovresti essere soddisfatta”
“Ho ucciso con le mie mani le mie migliori amiche, le mie sorelle! Come potrei essere soddisfatta?!”
“Non erano più le tue migliori amiche. Erano vampire e tu le hai salvate.”
“È colpa mia … dovevo proteggerle … io dov”
“Dovevo proteggere Frank, dovevo proteggere Steffy, dovevo proteggere Cristy … Rachel smettila! Non sei Dio, nessuno dipende da te. Hai fatto quello che dovevi, ora devi andare avanti! Dannazione Rachel, da quanto non vedi tuo figlio?! Da quanto non ti guardi allo specchio?! Da quanto non esci da qui?!”
“Nick … io non … non riesco …”
“Rachel, ti stai portando all’autodistruzione così”
“Nick … per favore … non combattere più …”
“stai scherzando, vero? C’è l’ho nel sangue!”
“solo per metà …”
“è più che sufficiente!”
“non potrei sopportare di perdere anche te …”
“Rachel, mi fai pena, davvero. La perdita di tuo marito e delle tue amiche ti ha indebolita parecchio. Non ti riconosco più. Se per caso mi dovesse succedere la stessa cosa di Cristy e Steffy, promettimi che utilizzerai tutte le tue forze per eliminarmi. Perché ti assicuro che sarà tremendamente difficile affrontarmi. Da vampiro sarò potentissimo e dovrai utilizzare tutte le tue forze per eliminarmi. Perché tu lo farai, vero? Di certo non vorrai che viva in quello stato.”
“non vorrai …?”
“se serve a farti tornare in te, sì, sono disposto a farlo!”
“se lo farai, ti dovrò uccidere …”
“ma non sarà come con Steffy e Cristy. Io ho sangue Sterminatore nelle vene.”
“sei serio …?”
“si”
“Cristy e Steffy non hanno avuto scelta …”
“La mia scelta dipende da te. Nostro padre non avrebbe gradito vederti in questo stato e non piace nemmeno a me quello che vedo … affronta la vita, sorella, altrimenti sarà molto più difficile il futuro!”










Ma quanto odio i vampiri?
Boh … So solo che li odio.
Tutti, nessuno escluso.
Non riesco a tollerarli. Proprio nessuno. E non solo per il fatto che mi hanno rovinato la vita, anzi forse soprattutto per quello …
Ma sono talmente impulsivi che … ho voglia di farli fuori subito, tutti quanti.
Come questo qui!
Certo che lui poteva scegliersi un nascondiglio migliore, però! No! Un parco giochi. Un banalissimo parco giochi! Con altalene, scivoli, le classiche panchine di legno e qualche albero tutto attorno per creare un po’ d’ombra durante le giornate afose di sole.
Naturalmente al momento non c’è nessun bambino che gioca. Giustamente alle tre di notte tutti dormono tranquilli nei loro lettini.
Sto guardando un vampiro adulto di 30 anni accanto ad un albero. Indossa vestiti anonimi, un viso anonimo eccetto che per quegli occhi rosso sangue e i canini troppo lunghi e affilati per un normale umano. E la bocca sporca di sangue fresco.
Ci sta squadrando arrabbiato.
Logico. Anch’io mi incazzo quando qualcuno mi disturba durante la cena.
Ma noi siamo lì proprio per rovinargliela.
“Sei tu il vampiro che negli ultimi giorni ha massacrato molte giovani donne?” chiedo studiandolo. Deve essere stato trasformato da meno di 5 anni. Così giovane e da già tanti problemi. Ma dove diavolo è colui che l’ha creato?
Il vampiro non mi risponde ma si limita a emettere un ringhio di rabbia mentre tiene fra le braccia il corpo privo di sensi di una giovane donna trentenne. A causa del sangue sulla maggior parte del corpo non riesco a vedere quante ferite ha e quanto siano gravi. Ma la ferita che attira subito la mia attenzione è quella sul collo. L’ha morsa! Quel bastardo l’ha morsa! E il sangue sarebbe continuato a uscire portandola alla morte per dissanguamento.
Sicuramente quel bastardo l’ha ipnotizzata col suo sguardo. Dopotutto è più comodo nutrirsi quando la preda non prova a scappare.
“Bella Alyssa, ovvio che è lui!” mi dice Edward Hunt. Un uomo di 30 anni dalla pelle color cioccolato fondente. Alto e con un fisico … ehm … un bell’uomo insomma. Ha tagliato di recente i capelli, tenendoli molto corti. E, nonostante i modi possono ingannare, è anche molto intelligente “le sue vittime sono sempre belle donne!”
“però questa volta sembra che siamo arrivati in tempo” aggiunge James Olsen. Un ragazzo di 21 anni. Anche se è più giovane di me di un anno, nell’ultimo periodo mi ha superato in altezza di pochi cm facendo sembrare me più piccola. Ha anche perso la sua aria emo che l’ha accompagnato durante l’adolescenza. Tiene i capelli neri, lisci, leggermente lunghi sulla nuca e corti davanti che lasciano scoperto il viso “la donna è ancora tutta intera”
“Hey tu, vampiro!” grida Edward indicandolo con un dito “ti rendi conto che nelle ultime settimane hai eliminato ben 9 belle donne che forse, anzi sicuramente, mi avrebbero trovato attraente?!”
Scuoto la testa sorridendo.
“Tsk! ecco perché non voglio stare in gruppo con Edward” si lamenta James seccato.
Edward lo ami o lo odi. Non ci sono vie di mezzo.
Il vampiro getta a terra senza tante premure la donna fronteggiandoci. Lei ovviamente non emette neanche un gemito di dolore. È ancora sotto la sua ipnosi.
“Ha buttato via la sua unica via di salvezza …” mormoro. Certi vampiri sono proprio stupidi.
“Principiante!” commenta sarcastico Edward infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni “Hey vampiro! Fatti sotto! Vediamo se anche da morto hai ancora un paio di palle!”
Il vampiro ringhia furioso.
Tipico di quelli giovani perdere la calma.
Corre verso di noi ad altissima velocità proprio mentre Edward avanza di due passi. Toglie le mani dalle tasche con noncuranza e noto qualcosa luccicare sulle nocche. Sono i suoi tirapugni d’argento.
Riesce a colpire in pieno volto il vampiro, rompendoli il setto nasale. Lo afferra subito per la collottola e lo scaraventa contro una panchina che si rompe a metà.
Nel frattempo io e James corriamo dalla donna ferita. Il ragazzo appoggia lo zaino che teneva sulle spalle per terra e lo apre. Intanto io esamino velocemente la donna. Quel bastardo l’ha morsa al collo e l’ha afferrata con tanta violenza per le braccia che vi si poteva vedere già i segni. Se avesse continuato le avrebbe strappato gli arti. Noto anche un ginocchio sbucciato. Probabilmente è caduta.
Ma il problema principale è il morso al collo. Quello continua a sanguinare.
“James!” chiamo e il ragazzo toglie dallo zaino una bottiglietta di vetro contente un liquido trasparente.
Acqua santa.
“Tienila ferma!” ordina il ragazzo.
La blocco cercando di non farle troppo male.
James avvicina la bottiglietta e io trattengo il fiato. È l’unico modo che conosciamo per purificare il morso di un vampiro. Il ragazzo versa poche gocce sulla pelle della donna e mi preparo per tenerla ferma e per non sentire le urla di dolore. Perché l’acqua santa su ferite simili è uguale all’acido sulla pelle. Un dolore terribile. Parlo per esperienza.
Ma appena l’acqua santa tocca la pelle della giovane donna questa continua a rimanere ferma e immobile. Nessuna reazione.
“James … è morta?” chiedo piano. Eppure mi sembra che, anche se debole, respirasse.
“no” risponde sicuro il ragazzo, ma al momento confuso.
Mi fido del suo giudizio. Ha imparato tutto dal nostro medico personale e il ragazzo è molto portato per la materia.
Ci guardiamo per un secondo. I miei occhi marroni scuro si scontrano con i suoi occhi neri e subito dopo ci voltiamo per vedere Edward che sta ancora combattendo contro il vampiro. Più che altro lo sta massacrando.
“è ancora sotto il controllo del vampiro” afferma il ragazzo
“crede che abbia ancora tempo per nutrirsene?” domando iniziando ad arrabbiarmi “Edward! Falla finita!”
“come vuoi, Bella Alyssa!” dice l’uomo di colore tirando un poderoso pugno all’altezza dello stomaco del vampiro “stavo solo vendicando quelle giovani belle donne!”
Vedo Edward chinarsi e raccogliere da terra un pezzo di legno dalla panchina ormai distrutta e usarlo come un paletto e ficcarlo nel cuore del vampiro che mormora qualcosa di incomprensibile prima di diventare cenere.
In quell’istante la giovane donna ha uno spasmo e sembra che sia appena uscita dall’acqua.
Vedo confusione nei suoi occhi chiari.
“non si muova” dice serio James “ha perso molto sangue”
“ricorda cosa le è successo?” chiedo calma cercando di essere gentile.
Si guarda velocemente attorno. Noto che cerca di parlare più di una volta, ma non le esce la voce.
“mi fa male il collo” riesce a dire con un filo di voce dopo vari tentativi. Se lo tocca e sgrana gli occhi quando vede la sua mano sporca di sangue “cosa …?”
“va tutto bene adesso” mi affretto a dire “la portiamo in ospedale, ok?”
Sembra non sentirmi e continua a guardare la sua mano tremante e il suo volto impallidisce.
“mi fa male … braccia, collo … tutto” balbetta ovviamente sotto shock mentre le prime lacrime cominciano a rigarle il volto
“ok, va tutto bene ora” dico calma afferrandole la mano e accarezzandole la testa piano “deve stare calma”
“come sta?” domanda Edward avvicinandosi
“non ricorda nulla” informa James
“chiamiamo l’ambulanza o la portiamo direttamente in ospedale?” prosegue Edward
“ambulanza” risponde il ragazzo “ci impiegheranno meno tempo di noi. Inoltre non voglio rispondere a domande inutili …”
Edward annuisce e chiama il 118.
“chi siete? Cosa mi è successo?” balbetta la donna guardandomi negli occhi.
Vedo confusione e panico.
Riesco benissimo a capirla.
Una volta era così anch’io …
Ma non possiamo dirle la verità.
“l’abbiamo sentita urlare e siamo corsi qua. Ma non sappiamo cosa le sia successo” spiego riuscendo ad apparire davvero convincente. Non è la prima volta che lo dico “non ricorda nulla?”
“n-no … nulla … solo buio …” mormora con voce tremante
“ok, basta parlare” dico con un timido sorriso “ora è al sicuro”
Bugiarda.
Cinque minuti più tardi arriva l’ambulanza. Osserviamo i paramedici soccorre la donna e partire via veloci senza che ci notassero.
Non è prudente farci vedere.
“Chiamato la Detective Dawson?” mi domanda James mentre torniamo al furgone bianco di Edward
“si, ma non era contenta” confesso
“perché?”
“beh … anche se abbiamo eliminato l’assassino che lei cercava nessuno è andato dietro le sbarre. Quindi lei dovrà archiviarlo come caso irrisolto” spiego con una scrollata di spalle “ciò non gioverà alla sua carriera”
“allora non doveva chiamarti, se poi si lamenta!”
“mi ha chiamato perché lei sa!” affermo alzando la voce stanca della solita storia “sa con cosa ho a che fare. Aveva intuito che non poteva trattarsi di un serial killer umano e ha voluto sapere la mia opinione in merito” continuo mentre Edward apre con le chiavi il suo furgone e noi occupiamo i tre posti davanti, James in mezzo “non è che si lamenta. Solo che non può spiegare niente a nessuno. Non può certo dire ai suoi superiori che una ragazza di 22 anni ha incenerito l’assassino!”
“Errore! io l’ho ridotto in cenere!!!” interviene Edward mettendo in moto il furgoncino “E James non fare la lagna! Quel vampiro l’avremmo eliminato comunque …!”
Il ragazzo sbuffa, incrociando le braccia al petto, senza aggiungere altro.
La detective Dawson è ancora in contatto con me. Quando ha tra le mani un caso con elementi soprannaturali chiede un consiglio alla sottoscritta. Anche se mi usa proprio come ultima risorsa. Non le piace avere troppi contatti con me e la capisco.
Sono passati cinque anni da quando le ho donato dei proiettili d’argento e sono felice che non li ha ancora usati. Significa che non ha più incontrato direttamente dei vampiri da quel brutto giorno di cinque anni fa dove ha assistito alla morte del suo collega. Il Detective Carter, marito affettuoso e padre adorabile. Quella notte sono riuscita a salvare solo lei. È stata una vera sfortuna per loro indagare sulla morte dei miei genitori e di mio fratello Jack. Uccisi per opera dei vampiri. E loro erano troppo bravi nel loro lavoro e io ero solo una ragazzina di 16 anni, spaventata e incauta, per riuscire a depistarli.
“Bella Alyssa, dove ti porto?” chiede ad un tratto Edward “Da Rey o da VampyD?”
“A casa mia” rispondo guardando fuori dal finestrino “sono troppo stanca per vederla. Intanto bastate voi due per fare il rapporto della serata, no?”
“Quindi dico a VampyD di passare da te?” continua Edward lanciandomi un occhiata veloce
“Edward, finiscila!” dico stanca “Zack deve riposare. Anche lui era in giro stanotte, con Vincent e Robert!”
“Dov’è che li ha mandati Rey?” domanda James “Mancano da tre giorni ormai …”
“A sistemare un covo di vampiri a più di due ore da qui” spiega Edward come se non lo sappiamo “sembra che avessero fatto un bel po’ di casini e c’era la forte possibilità che fossero diretti proprio dalle nostre parti. Così Rey ha voluto intervenire prima che superassero i nostri confini”
“capisco” mormora James e si volta verso di me “Sei arrabbiata perché Rey ha preso i più forti per questa missione, eh?”
“Bella Alyssa non è arrabbiata” risponde Edward subito “sento che è preoccupata”
Dannazione a lui e alla sua empatia!
“Preoccupata?”domanda confuso James “ma sono due Sterminatori e il tuo ragazzo è un Vampire Declass! I loro avversari non sono nemmeno potenti. Sarà una passeggiata per loro! Certo che potevano portarsi dietro qualcuno esperto di medicina …!”
“la nostra esperta di medicina è in America con il marito per un corso di aggiornamento!” prosegue Edward sorridendo “così noi ci dobbiamo tenere un pivellino!”
“Tsk!”
“inoltre cos’è la storia che Rey ha mandato i più forti?” riprende “io sono ancora qui!”
“appunto!” ribatte James “i più forti!”
“mi ha lasciato qua per fare da babysitter, è diverso!” risponde Edward poi si rivolge a me, mantenendo la concentrazione sulla strada “A proposito! Quando farai di nuovo la babysitter al piccolo Jack?”
Sospiro “non ho ancora capito quando tornano …” rispondo poco contenta “ma Serena mi ha detto che mi terrà informata”
“ancora in Vaticano dunque …” dice grattandosi il mento “mi manca la bella Serena e quel teppistello di suo figlio!”
“si, ma è un Lair” continuo cercando di non far notare il mio stato d’animo anche se con Edward vicino è del tutto inutile “quindi ha delle responsabilità come Sterminatore. Deve allenarsi. Anche se ha solo 5 anni, rimane un Lair …”
“si, ma è anche figlio di tuo fratello” ribatte Edward “quindi ha anche altre responsabilità …!”
“finché sarò viva non si dovrà preoccupare di quello …” affermo seria “non è facile essere un Lair, non voglio di certo appesantirgli la vita col mio potere”
“quindi vivi per lui?”
“non solo per lui”
Già. Il mio potere. Il Potere della Croce Nera è custodito dalla mia famiglia da secoli. Un potere tanto antico quanto pericoloso. Se un vampiro ne entra in possesso diventa invincibile e immune ai raggi solari. Naturalmente per impossessarsene prima dovrei morire e … la cosa non mi va molto a genio!
Inoltre non riesco nemmeno a pensare di liberarmene, a parte che è impossibile. Tutto questo per colpa di Marcus. Un mio lontanissimo antenato. Il primo Custode, morto appena lo è diventato a causa di un vampiro che ha continuato a perseguitare tutta la sua discendenza fino a me.
Ivan.
Ha ucciso i miei genitori e mio fratello davanti ai miei occhi.
L’ho eliminato alla fine. Ho dovuto farlo, per me e per mio nipote.
Comunque una parte dello spirito di Marcus è dentro di me. A quanto pare il suo spirito è molto affine col mio e questo mi ha reso una Custode. Custode nel vero senso del termine. Devo custodire e basta.
Il potere è dentro di me. Io sono semplicemente una scatola che deve assolutamente rimanere chiusa.
La presenza del potere della Croce Nera dentro di me ha anche portato conseguenze positive. Per esempio sono immune allo sguardo di ogni vampiro. Riesco a percepire la loro presenza. Rapida capacità di guarigione, maggiore rispetto a chi ha sangue Sterminatore nelle vene. Anche se ovviamente non ho la loro forza … Certo non è questo granché, ma devo pur trovare qualcosa di positivo se voglio continuare a vivere. Mi capita di utilizzare una piccola parte del Potere durante i combattimenti, ma proprio quando la mia vita è davvero in pericolo. Cinque anni fa stavo letteralmente morendo a causa del Potere. È riuscito a prendere il possesso del mio corpo e mi stava portando alla distruzione. Mi sono salvata solo grazie a Zack.
Comunque ho una linea diretta con i ricordi di Marcus, con i suoi sentimenti, paure … lui preferiva morire piuttosto che permettere a dei vampiri di impossessarsi del Potere, cosa che effettivamente è accaduta, più di 1536 anni fa … e anch’io sono disposta a morire per proteggere il Potere della Croce Nera.
A volte è davvero una grande seccatura.
“La Bella Eleonor e la Bella Dafne stanno bene?” domanda Edward riferendosi alle mie due migliori amiche “è da un po’ che non le vedo!”
“ma se le hai viste tre giorni fa!” affermo “Eleonor è ancora arrabbiata con te perché le hai rovinato l’appuntamento con Vincent!”
“Cosa? ma dai! Devo farmi perdonare allora!”
“Se vuoi farti perdonare non farti vedere per un po’! certo che anche tu! Erano riusciti a stare da soli e tu ti sei intromesso …!” dico scuotendo la testa “Credevo che Vincent ti avrebbe ammazzato!”
“eh! Eh! Sono veloce quando voglio!” dice Edward ridendo anche se ha rischiato veramente grosso quella volta “comunque stanno bene, vero?”
“si …”
“ce l’hanno ancora con Rey perché proibisce loro di unirsi a noi di notte?”
“un po’” confesso anche se questa volta sono d’accordo con Rey “e comunque che scusa potrebbero dare ai loro genitori? Inoltre Vincent non vuole vedere Eleonor in pericolo …” e nemmeno io. Non voglio più vedere le mie migliori amiche in pericolo, a un passo dalla morte … mai più.
“beh … giusto! Però così non riusciamo a vederle quasi mai e mi tocca imbucarmi nelle sue uscite con Valentine!” dice sorridendo “la Bella Dafne si vede ancora con quel Wallace?”
“Heric? Certo che si!”
“uhm … la Bella Dafne è più furba della Bella Eleonor. Non riesco mai a capire quando rovinare i suoi incontri romantici …”
“Edward … per favore. Lasciale in pace!” prego
“è comodo evitare di dare spiegazioni per serate come questa” se ne esce fuori James probabilmente per cambiare discorso.
“beh … la vostra tutrice è Rey” prosegue Edward “ed è la prima che vi butta fuori casa!”
“già … quindi nessun problema” mormora James con una scrollata di spalle e un finto sorriso.
Già, io e James abbiamo lo stesso tutore.
Anche se ormai siamo maggiorenni dipendiamo ancora molto da lei.
James non è orfano come me. Semplicemente i Signori Olsen non si sono mai interessati a lui. Padre ubriacone che picchiava moglie e figlio. E madre che non faceva nulla per difendere se stessa o James. Rey l’ha trovato la sera che scappò di casa e l’ha preso con sé. Naturalmente ha comunicato tutto alla Signora Olsen, e questa non ha mai chiesto al figlio di ritornare. Anzi, non l’ha proprio più visto e non ha neppure più voluto parlargli. E James idem. Ora tra James e Rey c’è uno strano legame, tipo madre e figlio. Ma … boh … non saprei come spiegarlo.
Rey è Rey.
Per quanto riguarda me, Rey è la mia prozia secondo l’Anagrafe, zia di mia madre. In realtà era una amica dei miei genitori. Dopo la morte di Jack non avevo più nessun altro parente, così modificando qualche carta Rey si è inserita nel mio albero genealogico per tenermi d’occhio. Cioè … per proteggermi … sorvegliarmi … rovinarmi la vita … quello che volete.
“Edward, domani lavori?” chiedo per cambiare discorso “dove vai?”
“le solite cose” risponde vago “spero che Jasmine stia dormendo …!”
“Ti aspetta sempre alzata?”
“Già. Da quando viviamo insieme non riesco più a tenerle nascosto le mie uscite” dice guardando la strada e imboccando un senso unico “certo, non si sogna nemmeno di venire. Sa che sarebbe solo d’intralcio, ma lei si preoccupa e mi fa stare male, perché posso sentire la sua preoccupazione. Però l’emozione che prova quando mi vede rientrare a casa è stupenda!”
“ancora non capisco come possa sopportarti!” mormora James
“me lo domando anch’io” aggiunge Edward con un sorriso “ma la risposta è semplice … sono irresistibile!”
La risposta è semplice, sì. Lei lo ama.
Come al solito ha spostato subito il discorso del lavoro a qualcos’altro.
Non capisco perché non ne voglia mai parlare. Io l’ho scoperto tramite terzi. Eppure che problema c’è nel fare l’interprete? Conosce ben 7 lingue e non è cosa da poco! Inoltre è molto richiesto perché si fa pagare molto meno di quanto gli spetti. E … certo … ha anche un altro lavoro. Non propriamente legale. Lui infatti è il nostro fornitore d’armi, quindi conosce molta gente non tanto raccomandabile. Ma è molto riservato su questo. Non ne parla nemmeno con Rey, quindi non ne so molto, a parte che è pericoloso.
“eccoci arrivati, Bella Alyssa!” dice Edward fermando il furgone davanti al cancello di casa mia.
Casa dolce casa!
“domani notte sei esonerata dalla caccia, ok?” aggiunge mentre scendo dal furgone
“e perché mai?” chiedo mentre passo davanti al furgone e mi fermo davanti alla portiera del guidatore
“VampyD dovrebbe tornare oggi o domani e vorrai vederlo, no?” mi dice abbassando il finestrino e lo vedo cercare qualcosa all’interno del vano portaoggetti che poi mi lancia. L’afferro al volo “te lo cedo solo perché sei la sorellina di Jack e ti voglio protetta!”
Guardo ciò che ho in mano.
È grande poco più del palmo della mia mano.
Un sacchettino di plastica dalla forma quadrata.
Un preservativo.
Lo stringo nel pugno e incomincio a tremare per la rabbia.
A volte Edward è davvero insopportabile.
E lui continua a guardarmi sorridendo.
Glielo rilancio e lui l’afferra a pochi cm dal viso.
“Ma bella Alyssa è per te! È un ottima marca!” afferma accendendo la luce di cortesia per mostrarmelo meglio. Ma James ha il buon senso di spegnerla.
“Buona notte” si limita a dire tirando su il finestrino dal lato di Edward e io me entro in casa.
A volte non so nemmeno se lo fa apposta o no.
Sono le quattro del mattino quando faccio una bella doccia fresca. Dopodiché vado a letto stringendomi al petto il mio peluche preferito. Un delfino azzurro che mi aveva regalato mio fratello quando ero piccola.
Dannazione! Sono stanca, si, ma non riesco a prendere sonno.
Alle sei del mattino sento un rumore sul mio terrazzo seguito da un leggero picchiettio contro la finestra.
Chi può essere?
E da quando in qua si bussa alle finestre?
Mi alzo tenendo stretto al petto con una mano il mio peluche, mentre con l’altra afferro il pugnale d’argento lungo 40 cm che tengo sotto il materasso.
Non può trattarsi di un vampiro. Lo percepirei, inoltre l’alba è vicina.
Un servo umano? Uno di quelli schifosi bastardi che agiscono per conto dei vampiri nella speranza di ottenere l’immortalità? Dio, se è possibile li detesto più dei vampiri stessi!
Ma perché bussare? L’ultimo servo umano che ha tentato di entrarmi in casa mi aveva lanciato addosso una bomba.
Che disastro poi ripulire …
“Alyssa?”
Una voce rompe il silenzio e tutti i miei pensieri.
L’unica che può farmi dimenticare perfino il mio nome.
L’unica che mi fa perfino dimenticare di respirare.
L’unica che continua a farmi vivere in questo mondo.
Appoggio il peluche sulla scrivania di legno insieme al pugnale e apro la finestra senza esitazioni.
Zack Knight è sul mio terrazzo. Jeans blu scuri, sporchi di terra e anche di qualche schizzo di sangue, per fortuna non suo. Maglietta nera a maniche corte strappata su un fianco, ma sulla pelle non vi è un graffio.
Alto 1m76, sei cm in più di me. Profondi occhi neri, più scuri della notte, ma più caldi del fuoco. Capelli lunghi fino alla nuca, neri e quelli davanti gli cadono con una distratta eleganze sugli occhi. Tutti scompigliati. Deve aver corso per arrivare qua, infatti ha il respiro accelerato.
“Da quando fai Romeo?” chiedo non riuscendo a non sorridere, ma mi preoccupo subito quando vedo il suo sguardo serio esaminarmi.
Indosso solo una maglietta nera a maniche corte degli Ska-p di mio fratello. Quindi decisamente molto grande per me, difatti mi arriva fino a meta coscia. Ho lasciato liberi i miei capelli marrone scuro, che mi cadono sulle spalle in modo disordinato.
“Che c’è?” domando confusa dal suo intenso sguardo.
Sospira di sollievo scompigliandosi i capelli già in disordine.
“io lo ammazzo …!” mormora
“chi?”
“Edward!” prosegue furioso passandosi una mano sulla faccia “giuro che lo faccio fuori, dico sul serio questa volta!”
“che ha fatto?”
“siamo tornati neanche mezz’ora fa e siamo andati dalla preside per il rapporto” spiega grattandosi la nuca “non dormiamo da più di 40 ore e siamo stanchissimi. Quando ho detto che me ne tornavo a casa per riposare, Edward mi comunica che stanotte sei stata ferita gravemente da un vampiro. Dovevo aspettarmelo. Se fosse veramente successo la preside me lo avrebbe detto subito … e così mi sono precipitato qui di corsa per vedere come stavi … che stupido!”
Mi scappa un sorriso.
“che c’è? È divertente?”
Scuoto la testa e mi avvicino a lui facendolo entrare nella mia stanza.
“no, non lo è” dico chiudendo la finestra alle sue spalle “ma credo che sia colpa mia …”
“eh?”
“ecco … probabilmente Edward l’ha fatto per me” rivelo dandogli le spalle “ha sentito come mi sentivo stanotte, hai presente la sua particolare abilità … leggere l’animo delle persone. Tsk! non c’è più privacy …!”
“come ti sentivi?” domanda dopo qualche secondo.
Continuo a dargli le spalle e la stanza è illuminata solo da un debole chiarore che viene dall’esterno. Troppo poco per vedere il mio volto, ma sufficiente per i suoi occhi di Vampire Declass.
“niente …” dico con una scrollata di spalle “non mi sentivo tranquilla. Tutto qua”
“eri preoccupata?” domanda sorpreso facendomi voltare e sollevandomi il volto con una mano.
Non rispondo.
“perché?” continua
Continuo a tacere mentre sentivo i suoi profondi occhi neri scrutare nei miei.
“erano tanti i nemici. Ma non erano al nostro livello. Non al mio”
“lo so che sei fortissimo!” dico e indietreggio di un passo e fuggendo al suo tocco. Non mi sono nemmeno accorta che ci siamo avvicinati così tanto “sei un Vampire Declass …!”
“e allora?”
“cosa ne sapevo che andava tutto bene?” domando incrociando le braccia al petto e guardo fuori dalla finestra “poteva accadervi qualunque cosa. E io non lo sapevo perché nessuno mi diceva niente!”
“non c’era campo per usare il cellulare” aggiunge piano “Inoltre la preside si è fidata a lasciarci andare”
“non mi interessa cosa dice quella vecchia!” ribatto incrociando le braccia al petto “e … non si tratta di fiducia …”
Si avvicina. Sposta una ciocca dei miei capelli che mi è caduta sul viso dietro l’orecchio e sorride.
“mi piace vederti preoccupata per me”
“stupido!” dico superandolo con una spallata. Afferro il mio peluche che ho lasciato sulla scrivania e mi butto sul letto, sdraiandomi su un lato, ignorandolo.
Lo sento ridere e dopodiché il letto cigola.
Si è seduto in parte a me, ma non lo vedo perché gli do la schiena.
“preferisci stringere lui stanotte?” domanda a bassa voce.
Non rispondo.
Lo sento sospirare “sei arrabbiata per davvero?”
“sono arrabbiata semplicemente perché mi preoccupo per cose che non dovrei ma non posso farne a meno!” dico tutto d’un fiato con la bocca sul muso del delfino di peluche.
Probabilmente non si è capito niente.
Sento la sua mano sfiorarmi il braccio.
“ho fatto il più veloce possibile per tornare da te” sussurra chinandosi sul mio collo “anch’io non facevo che pensare a te …!”
“non ho mai detto che pensavo esclusivamente a te” mormoro “ma anche a Vincent e Robert …!”
“sentitela!” afferma sfilandomi da sotto le braccia il mio delfino preferito e iniziando a farmi il solletico.
Quando smette sento il suo respiro calmo sul mio viso e il suo naso sfiorare il mio.
“vuoi che me ne vada?”
“vuoi restare?”
A entrambi scappa un sorriso. Abbiamo posto le domane nello stesso momento.
“non eri stanchissimo?” chiedo
“di te non mi stanco mai!” sussurra sulle mie labbra.

Mi sveglio poco prima di mezzogiorno. Ho dormito circa sei ore. Non è di certo un problema, con la vita che faccio non vi sono molte alternative. Ormai mi sono abituata.
Mi alzo dal letto senza svegliare Zack. Deve essere proprio stanco.
Vado a fare colazione e mi cambio in bagno. Quando torno in camera mia scopro che Zack è ancora addormentato. Sembra così tranquillo e sereno. E bello …! Certo, è tutta questione di gusti …
Non mi interessa per niente se è un Vampire Declass. Che ha vissuto più vite di me e che ha dei poteri incredibili. Ora non è più immortale quindi non può più reincarnarsi. Questo perché quello sciocco mi ama e io lo amo con tutta me stessa.
Ha fatto tanto per me e io mi sento in colpa perché non potrò mai ricambiare. Ovviamente a lui non importa, gli basta avermi accanto. Certo che è proprio stano, o forse sono io che non capisco. Dopo tutti questi anni continuo a essere più a mio agio lottando contro i vampiri che affrontare questioni delicate come i sentimenti. Su questo punto non sono cambiata affatto rispetto 5 anni fa. Zack invece sembra a proprio agio e si diverte nel vedermi imbarazzata quando non riesco a esternare i miei sentimenti. Invece io mi arrabbio finendo di fare la figura della bambina.
Gli sposto una ciocca di capelli neri che gli era caduta sulla fronte e in quell’istante qualcuno mi afferra per il polso. Zack però continua ad avere gli occhi chiusi.
“ti ho svegliato? Non volevo …” sussurro piano.
“ho sentito qualcuno guardarmi intensamente ...” mormora con la voce impastata dal sonno tenendo gli occhi chiusi e lascia andare il mio polso facendo cadere il braccio sul suo petto nudo. Il lenzuolo lo copre dall’ombelico in giù e vedo una piccola cicatrice rosea sul fianco. Mi ha detto che se l’era procurata quando era ancora umano, prima di diventare un vampiro e successivamente un Vampire Declass.
“hai bisogno di riposo” dico piano
“a cosa pensavi?” domanda in un sussurro mantenendo gli occhi chiusi
“a niente”
“allora … a qualcosa di complicato, vero?”
“no, ora riposa, io devo andare …” ma non ho neanche il tempo di terminare la frase che la sua mano afferra la cintura dei miei jeans e mi fa cadere su di lui.
Quando apro gli occhi vedo due pozzi neri guardarmi, furbi.
“Zack, devo andare …” mormoro appoggiando le mani sul suo petto per sollevarmi, ma lui mi tiene per i fianchi impedendomi di alzarmi
“non ti lasciò andare finché non mi dici a cosa pensavi …” ripete
“farò tardi …!” mi lamento
Sorride divertito e mi fa rotolare accanto a sé venendomi sopra. Si stava sostenendo con le braccia per non schiacciarmi e per continuare a guardarmi in volto. Mi bacia il mento piano e continua fino a andare dietro l’orecchio facendomi il solletico.
“Sei insopportabile, Signor Knight!!!” affermo cercando di sollevarmelo di dosso, inutilmente.
“devi solo dirmi a cosa pensavi e ti lascerò andare, Signorina Hale!” mormora tornando a guardarmi negli occhi
“questo è un ricatto!”
Sorride divertito sulla mia guancia e mi da un rapido bacio sulle labbra prima di cadere su un fianco.
“Zack?” chiamo alzandomi a sedere “tutto bene?”
“si, sono solo stanco … e non ho riposato molto quando sono tornato a casa …” aggiunge con un sorrisetto
“stai dando la colpa a me?” chiedo fingendomi offesa mentre gli accarezzo la guancia.
Mi bacia la mano “affatto!”
“comunque sei sveglio da più di 40 ore e prima di partire con Vincent e Robert avevi affrontato diversi vampiri, per forza che sei esausto!” riprendo seria “non potevi aspettare qualche giorno prima di partire? Potevi rifiutare!”
“ti prego, ora non andare da lei a litigare” mormora aprendo gli occhi “sai che alla fine avrà sempre lei l’ultima parola e tu diventi intrattabile”
“COSA?!”
“sai che è vero” dice semplicemente
Sbuffo. Non posso contraddirlo.
“a volte è davvero insopportabile! Pretende sempre di avere ragione! Non può sfruttarti così!”
“non c’è problema, davvero” riprende il ragazzo stanco “e poi se non andavo, Valentine e Lair si sarebbero trovati in svantaggio”
“ma se eravate tre contro 1000! Eravate in svantaggio comunque!”
“non erano 1000” mi corregge con un sbadiglio “ma abbastanza per due Sterminatori e me. E poi si erano avvicinati troppo. Dovevamo intervenire subito”
“stai giustificando Rey?” chiedo indignata
“sto dicendo che la sua preoccupazione era fondata e ha fatto bene a mandarci là …”
“la stai giustificando” affermo infine togliendo lo sguardo da lui e fissando il pugnale ancora appoggiato sulla scrivania.
“Alyssa … sai anche tu che ha ragione …”
“quella vecchia ha sempre ragione!”
“e questo non ti piace …”
“ovvio che no!”
Segue un momento di silenzio.
“non dovevi andare?” chiede in un sussurro proprio mentre pensavo che si sia addormentato.
Guardo l’orologio.
Non sono ancora in ritardo. Di solito arrivo sempre con 10 minuti di anticipo.
Mi alzo e mi sistemo la camicetta nera.
“quando esci ricordati di chiudere la porta” dico prendendo la borsa
“Alyssa?”
Mi volto. Zack è riuscito a sollevarsi sui gomiti e mi guarda con quei suoi profondi occhi neri che riescono sempre a togliermi il fiato in qualunque situazione.
“mi dici a cosa stavi pensando prima?”
Scuoto la testa e gli do le spalle nascondendo così il mio sorriso.
“pensavo al ragazzo con cui ho passato una splendida notte e che mi fa sempre impazzire” confesso in un filo di voce e tutto d’un fiato sapendo anche di essere arrossita.
“era così complicato?”
“non ho mai detto che lo fosse. Sei stato tu a dirlo.”
“Alyssa?” chiama il mio nome lasciandosi cadere sul letto
“si?”
“ti amo anch’io …”

Prendo la macchina dei miei defunti genitori. Una Fiat Punto rossa e guido fino allo Studio dove lavoro come apprendista impiegata. Ho trovato questo lavoro grazie a Rey. Essendo la preside della mia ormai ex scuola superiore ha parecchie conoscenze.
Diavolo, quando ripenso a quel periodo mi vengono ancora i brividi.
Quando Jack morì, circa un anno dopo la morte dei nostri genitori, sei anni fa, decisi di mettere da parte la scuola per dedicarmi al vampiro che aveva distrutto la mia famiglia. Naturalmente Rey, la preside della scuola, la cosa non andava giù, ma non mi aveva detto niente finché non avevo eliminato Ivan. Non le andava bene che frequentassi corsi serali perché mi avrebbero rubato tempo che potevo dedicare alla caccia ai vampiri o all’allenamento. Così ebbe la grande idea di farmi studiare a casa come privatista e l’insegnante che mi seguiva sarebbe stata proprio Rey. Che incubo! Ovviamente non potevo rifiutare e accettai solo perché mi avrebbe permesso di continuare il mio lavoro part-time al cineteatro dove già lavoravo (e che ora è chiuso perché il Capo tre anni fa è andato in pensione). Ero una studentessa mediocre e avere Rey come insegnante rese tutto un vero inferno. Comunque riuscì a recuperare l’anno perso e mettermi alla pari dei miei compagni e finire l’ultimo anno scolastico e l’esame assieme a loro. Sostenere l’esame mi era sembrata una passeggiata rispetto ai compiti che mi dava la preside.
Non mi interessava proseguire con l’Università. Non ho mica il cervello di mio fratello e inoltre avrei dovuto chiedere a Rey di pagarmi le tasse universitarie e non volevo avere altri debiti con lei. Così mi aiutò a trovare un posto di lavoro, grazie anche all’aiuto di David Benett, un notaio e anche un nostro compagno.
Così iniziai a lavorare come apprendista in un piccolo studio commerciale dalle 13.30 alle 19.30 da lunedì e venerdì e il sabato mattina dalle 7.30 alle 12.30. ovviamente il venerdì sera rimango a casa a dormire e niente caccia. Rey mi aveva detto che dovevo imparare a coordinare il mio lavoro diurno con quello notturno se volevo continuare a cacciare i vampiri. Non sono uno Sterminatore come lei o Valentine o Lair … non possiedo una forza straordinaria e non sono nemmeno pagata per eliminare i vampiri. Ma ho scoperto che affrontare i vampiri mi aiuta a tenere sotto controllo il potere che custodisco dentro di me, il Potere della Croce. Non penso che potesse uscire e impossessarsi di me di nuovo, deve essere tutto sotto controllo dopo il viaggio che ho fatto a Roma 5 anni fa … ma affrontando i vampiri lo sento in qualche modo appagato. Inoltre tutte le persone che voglio bene sono là fuori di notte e non voglio starmene in disparte.




“Robert, senti, tua sorella quando torna?” domando. Mi rendo conto di essere insistente, ma non posso farci niente. È una mia qualità! Si, qualità!
“non ti ha lasciato un messaggio?” chiede sorpreso guardandomi con i suoi meravigliosi occhi color verde smeraldo.
Il colore di ogni componente della sua famiglia di Sterminatori.
I Lair.
“mi ha semplicemente detto che stanno bene” dico poco soddisfatta “e che torneranno appena finisce questa fase dell’allenamento”
“Visto?” dice allargando le braccia “stanno bene!”
Incrocio le braccia al petto, poco convinta.
“Alyssa, avevi detto che eri d’accordo … è figlio di tuo fratello, ok, ma anche figlio di Serena, quindi rimane un Lair” dice Robert “L’addestramento fa parte della sua vita, l’ho fatto anch’io alla sua età. Non correrà nessun pericolo, poi ci sono anche i miei genitori!”
“i tuoi genitori non è che mi piacciono molto …” commento guardandolo di sottecchi
Si gratta la nuca nervoso “comunque non permetteranno che loro nipote venga ferito”
“Alyssa, smettila di tormentarlo!” interviene ad un tratto Vincent Valentine seduto al lungo tavolo di legno nella sala di Rey intento a leggere il giornale ovviamente infastidito dalle nostre voci “è palese che Robert ne sappia quando te!”
“io non lo sto tormentando!” ribatto battendo un piede per terra sembrando davvero una bambina capricciosa, ma è stato più forte di me.
Vincent alza lo sguardo dal giornale inchiodandomi con i suoi occhi color sangue. Quando è arrabbiato mi spaventa davvero, per fortuna che è rilassato al momento, un po’ seccato per la mia insistenza forse. Ha corti capelli rossi con due codini sulla nuca che gli cadono fino alla schiena.
“Valentine … fa niente” aggiunge Robert tornando a me passandosi una mano sui corti cappelli castani “so che sei in pensiero per il piccolo Jack. È da tanto che non lo vedi, ti capisco. Ma mia madre mi ha chiamato poco fa dicendomi che sarebbero tornati presto. Quindi non agitarti, ok?”
Sbuffo per niente soddisfatta.
“Alyssa, tormentarlo non servirà a niente, ma se ti diverte fai pure” se ne esce James seduto sul divano davanti alla televisione mentre fa zapping.
Prima che possa ribattere mi suona il cellulare.
È un numero che ho imparato a conoscere negli ultimi 5 anni e non promette nulla di buono.
“Pronto?” domando piano
“Sei libera adesso?”
È la voce di una donna. Stava parlando sottovoce.
“si, cosa è successo?”
“è urgente, mi serve la … tua opinione
La mia opinione … Ho capito perfettamente l’argomento appena è comparso il suo numero sul display del mio cellulare. E non mi avrebbe mai chiamata alle 5 di mattina per una semplice chiacchierata.
“ok. Dove?”
Mi spiega dove devo raggiungerla.
“Sarò lì tra 15 minuti”
“Da sola. Non voglio molta gente nei dintorni”
“Capito”e riattacco.
“Chi era?” domanda Robert mentre prendo la mia giacca di jeans che è appoggiata sul tavolo.
Anche se siamo in estate, per andare in giro devo mettere addosso qualcosa di notte. Non posso mica correre il rischio che qualcuno mi veda con delle armi addosso.
È solo in giugno. Figurarsi in agosto …
“La Detective Dawson” rispondo semplicemente.
Vincent si alza avvicinandosi e si ferma accanto a Robert. Sono alti entrambi attorno a 1m80 e entrambi sono sterminatori. I Lair e i Valentine sono due famiglie rivali. Si odiano da secoli. Allora come è possibile che Robert e Vincent siano amici? Semplice: Jack, mio fratello.
Jack era capace di fare tutto.
“vuole la mia opinione e nessun altro” chiarisco sapendo che era inutile
“io vado con lei” afferma infatti Vincent prendendo la sua giacca nera leggera dalla sedia “riferitelo a Rey quando scende”
“Edward le sta facendo vedere qualcosa al computer. Credo che ci vorrà un po’” spiega Robert sollevato che non andassi da sola.
In pratica sono al piano di sopra nello stanzino di Edward, dove in teoria deve essere uno stanzino per le scope, ma Edward ci ha portato tutte le sue apparecchiature. Computer e dispositivi vari.
Valentine annuisce e aspetta che esco per seguirmi.
So che non mi avrebbe mai permesso di andare da sola. Lui e la sua idea di proteggermi. Solo perché ero la sorellina del suo migliore amico e Jack glielo aveva fatto promettere.
Una promessa per un Valentine non è da sottovalutare.
Prendiamo la mia macchina e appena usciamo dal cancello di Rey gli ricordo di allacciarsi la cintura.
“è impossibile fare incidenti con la velocità che usi” commenta seccato però ubbidendomi
“rispetto solo i limiti di velocità” ribatto “e la Detective ha chiesto solo me. Sai che non sopporta tutto questo e vedervi non le piace”
“a me non piace l’idea che entri troppo in contatto con la polizia”
“non entro in contatto con la polizia, ma solo con lei” dico concentrandomi sulla strada, anche se non c’è nessuno oltre a noi. Pochi viaggiano alle cinque di mattina! Ma non è la prima volta che affronto un discorso simile “nessuno dei suoi colleghi e superiori sa che mi chiama”
“Risolvevamo questioni simili anche prima, senza che la polizia ci chiamasse per una consulenza!”
“Dannazione, Vincent! Mi sono proprio rotta di ripetervelo! Lei sa che esistono i vampiri!” dico alzando la voce e incondizionatamente schiaccio sull’acceleratore “quella notte ha assistito alla morte del suo collega e sono riuscita a salvare solo lei! Non potevo certo lasciarla morire solo perché aveva visto un vampiro!”
“Alyssa, lo STOP ..” dice semplicemente Vincent e inchiodo fermandomi proprio sulla linea bianca.
L’ha fatto apposta per farmi zittire. Non passa anima viva quindi non avrei investito nessuno. Comunque non devo agitarmi mentre guido, rischio di perdere il controllo facilmente.
“ci pensi ancora dopo tutto questo tempo?” riprende calmo appena riparto
“per colpa mia il Detective Carter è morto e sono passati solo 5 anni” riprendo piano “non potrò mai dimenticarlo e nemmeno lei potrà. Il minimo che posso fare per lei e rispondere alle sue chiamate”
“non è stata colpa tua” dice Vincent “ti seguivano e ti hanno vista mentre …”
“Basta, per favore” lo interrompo.
Sospira “ti stai esponendo troppo”
Non rispondo. Parcheggio la macchina e scendo.
Siamo arrivati.
Superiamo un cancello legato con una catena con lucchetto aperto e entriamo in quello che deve essere una zona industriale, piena di capannoni e container.
Dobbiamo arrivare al capannone numero 13.
Il posto è poco illuminato, solo qualche lampione acceso ma niente di che.
“Avevo detto da sola o sbaglio?”
Una donna sui 38 anni esce dalle tenebre accecandomi con la luce di una torcia. Indossa pantaloni neri e una camicia azzurra, sopra una giacchetta nera slacciata che mostra la fondina ascellare e il distintivo legato alla cintura dei pantaloni. Beati gli sbirri che non si devono preoccupare di nascondere le armi!
Porta come al solito corti capelli biondi a caschetto e i suoi severi occhi verdi sono sempre vigili, mai stanchi quando è in servizio. È più alta di me di pochi cm, forse 1m75.
“Detective Dawson” saluto con un cenno del capo mentre abbassa la torcia.
“come al solito non mi ascolti” continua freddando Vincent con una occhiata poco amichevole. Si volta e incomincia a camminare.
“non è un luogo adatto per una passeggiata” dico piano mentre le cammino dietro e avverto un brivido lungo la schiena. No, non è proprio un luogo adatto per una passeggiata. “come mai è venuta qua, Detective?”
“Mentre tornavo a casa ho visto qualcosa saltare da un tetto altro” spiega costeggiando il capannone e illuminando la strada con la torcia “pensai ad una allucinazione, ma decisi di controllare”
“poco saggio da parte sua” interviene severo Vincent dietro di me parlandole per la prima volta “dovrebbe sapere che seguire le ombre di notte è pericoloso”
Mi accorgo che la Detective stringe con più forza la torcia
“Cosa ha trovato?” domando piano
Non mi risponde e continua a camminare fino alla fine del capannone. Girato l’angolo si ferma.
So già cosa mi aspetta. L’ho capito dal terribile odore che mi ha colpito le narici qualche metro prima. Cerco di non vomitare evitando di respirare con la bocca.
“Sono stata attirata dall’odore” prosegue quando l’affianco “e ho trovato questo”
Mi porto la mano alla bocca per cercare di impedire di inalare quel tanfo, ma è impossibile.
Con la torcia la Detective illumina una giovane donna bianca distesa a terra di circa 25 anni. Mini gonna nera e top bianco. Gli occhi spalancati dal terrore, ma privi di vita. Il corpo è coperto di lividi e sangue secco. Vi sono tracce di sangue anche sulla bocca.
“è una prostituta” spiega la detective “quando l’ho trovata stavo per chiamare la Centrale quando ho notato una cosa e mi sono fermata”
“ha visto i morsi” concludo osservando il morso sul seno destro e un altro sulla clavicola.
Non morsi di animale. Ne di un umano.
Vampiro.
Vincent si avvicina per esaminare il cadavere senza toccarlo ovviamente.
“deve essere stata uccisa da un paio di giorni” commenta.
Questo spiega anche l’odore.
“non è stata nemmeno ipnotizzata” aggiungo notando di lividi. Ha opposto resistenza “e comunque questo posto è isolato. Le sue urla non avrebbero raggiunto nessuno”
“a quello doveva piacere una preda non inerme” dice disgustato il Rosso.
Non pensiate che io e Valentine siamo degli insensibili.
Lui è più esperto di me. E anch’io ho dovuto imparare. Quando vediamo simili scene non dobbiamo assolutamente domandarci chi era la vittima, se avesse amici o una famiglia … no, altrimenti è impossibile continuare con le nostre vite. Se per caso troviamo qualcuno ancora in vita lo salviamo e il massimo che possiamo fare, una volta eliminato il vampiro, è condurre il ferito in ospedale. Poi ci pensano i dottori o la polizia. Non possiamo farci coinvolgere troppo.
“Quindi è stato uno …” dice la Detective piano “uno di … uno di quelli?”
“Si” rispondo semplicemente. La Detective ha ancora qualche problema con la parola vampiro.
Vincent si alza in piedi e impugna la sua Magnum Revolver (Taurus Raging Bull Model 500) e la punta contro la fronte del cadavere proprio mentre la Detective estrae la sua pistola puntandola contro il Rosso.
“Cosa crede di fare?” grida
Vincent non sembra nemmeno preoccuparsi di lei e spiega calmo “è stata morsa tre giorni fa. Tra un po’ si sveglierà come uno di loro”
“Detective, la trasformazione è in atto, lo sento” aggiungo mettendomi davanti alla sua pistola e coprendo il Rosso. Sicuramente dopo mi avrebbe sgridata per questo mio gesto “ha bevuto il sangue del vampiro prima di morire”
“è ancora umana!” ribatte senza abbassare l’arma.
“è un cadavere” corregge Vincent
Basta!” dico alzando la voce e aprendo le braccia “Detective, la prego, non augurerei a nessuno di svegliarsi in un vampiro”
Proprio mentre la Detective abbassa il braccio con l’arma sono colta da una brutta sensazione.
Abbasso lo sguardo sugli occhi del cadavere alle mie spalle giusto in tempo per vedere qualcosa rianimarli. Ma la nuova vampira ha vita molto breve. Non ha nemmeno tempo ad alzarsi che Vincent le spara un colpo in fronte bloccando sul nascere il suo urlo selvaggio.
Non guardo la vampira diventare cenere perché mi getto sulla Detective facendola cadere a terra con me proprio quando Vincent fa un salto all’indietro.
“Ma che cazzo?” riesce a dire la Detective tenendosi la testa, mentre io mi metto subito in ginocchio voltandomi giusto in tempo per parare con le mani un pugno.
Proprio sulle ceneri della vampira appena morta ne è comparso un altro. Deve essersi gettato dal tetto del capannone appena ha udito lo sparo. Forse nel tentativo di salvarla o per puro istinto.
Si tratta di un vampiro adulto. Deve essere stato trasformato da una trentina di anni. E indossa una completo nero, giacca e cravatta. Forse l’ha utilizzato per adescare la prostituta. Anche se adescare non mi sembra il termine più corretto …
Ha corti capelli neri, occhi completamente rossi dalla sete e lunghe zanne pericolose.
Lo stupore che noto nel suo sguardo quando ho parato il suo pugno sparisce subito e fa un sorriso beffardo. Salta in aria di qualche metro, ignorando le leggi della gravità, evitando così il fendente di Vincent e io vedo la lama della katana del mio compagno a pochi cm dal mio viso.
Quel vampiro è furbo. Prevedere l’attacco di Vincent non è cosa da poco.
Vincent alza lo sguardo scrutando l’oscurità, ma del vampiro non vi è traccia, però è ancora nelle vicinanze.
Lo sento.
“Detective, resti giù” mormoro
Ovviamente non mi ascolta, ma fa una cosa intelligente. Si mette con le spalle contro il muro del capannone, in ginocchio, con l’arma in pugno.
Spero solo che contenesse i proiettili d’argento che le ho regalato cinque anni fa.
“Vincent …” chiamo ma non mi risponde.
Sento un rumore alla mia destra, come qualcosa che cade, e mi volto.
Stupida!
Stupida!
Stupida!
Naturale che è un diversivo. I vampiri non fanno mai rumore.
Infatti il vampiro compare alle mie spalle, ma per fortuna non sono sola, anche se successivamente mi avrebbe sgridata per il mio errore... e siamo a quota due … Se poi lo viene a sapere Rey …
Vincent colpisce il vampiro con la katana e questi si difende col braccio. È scontato che venisse tagliato, invece sento un rumore metallico e il vampiro riesce ad allontanare la katana e saltare via.
Do una rapida occhiata al suo braccio. Sulla manica vi è un taglio, ma niente sangue. Si vede però qualcosa di grigio.
Cavolo! Quel vampiro ha protezioni! Ma da quando …?
“Alyssa” mi chiama Vincent “non è da sottovalutare”
“Lo so” rispondo seria “dannazione, è anche agile … eppure non ha raggiunto nemmeno i 100 anni!”
“stai pronta” ordina correndo verso il fianco sinistro del vampiro, mentre io verso quello destro.
Se non ci fosse stato Vincent avrei estratto la mia Firestar dalla fondina ascellare e sparato direttamente al vampiro, ma questo salta come una gazzella e c’è il rischio di colpire il mio compagno.
Dannazione!
Vedo un sorriso beffardo comparire sul volto del vampiro prima di iniziare a correre dritto davanti a se, ignorandoci.
Cazzo!
È diretto proprio verso la Detective Dawson!
“Spari!” grida Vincent, ma si accorge anche lui che il braccio della donna trema nonostante cercasse di tenere sotto tiro il mostro.
Ora non posso di certo sparare. Se salta avrei centrato in pieno la Detective.
Dannazione!
Decido di lanciare il pugnale d’argento lungo 25 cm che tengo nell’avambraccio sinistro contro il vampiro.
Questi salta di nuovo verso il cielo, ignorando la forza di gravità, proprio mentre il mio pugnale si conficca a terra proprio nel punto in cui ha spiccato il salto.
Bene.
Impugno la Firestar e sparo mentre è in aria. Ma quel bastardo si difende ancora con le protezioni che ha al braccio.
Ma chi diavolo accidenti è?!
Mi sta facendo veramente incazzare!
Miro di nuovo verso il vampiro ancora in aria, ma mi blocco quando vedo qualcosa, o meglio, qualcuno alle sue spalle.
Probabilmente è saltato dal tetto del capannone per arrivare così in alto e superare il vampiro.
Si tratta sicuramente di un uomo e il vampiro non riesce a evitarlo. Si volta proprio quando viene colpito in pieno volto da un poderoso pugno che lo rispedisce a terra a tutta velocità. Non riesce neanche a risollevarsi che quello strano uomo gli cade pesantemente sulla schiena con i piedi e sento qualche osso rompersi.
Dopodiché l’uomo impugna un revolver nero a canna lunga e spara proprio sulla nuca del vampiro senza esitare.
Io guardo la scena esterrefatta con ancora la Firestar in mano. Vincent invece è serio e ha abbassato di poco la katana.
Chi è questo uomo?
Ci avviciniamo di pochi passi e mi accorgo che la Detective ha recuperato la torcia e la punta sul nuovo arrivato. Non in volto ovviamente, ma per permetterci comunque di identificarlo.
Si tratta di un uomo. Alto e robusto. Jeans scuri, scarpe nere e un soprabito nero leggero. Noto che alle mani porta dei guanti senza dita e alle nocche vi sono piccoli spuntoni d’argento.
Corti capelli neri e ancora nessun capello bianco nonostante ha circa 48 anni. Noto una piccola cicatrice sotto il mento e una altra, più profonda, vicino all’orecchio destro. Ci sta studiando con i suoi profondi occhi grigi.
“Ma tu sei …” mormoro riconoscendolo
Vincent mi lancia una rapida occhiata per poi riconcentrarsi su di lui.
Sento i sui penetranti occhi grigi su di me. Sono freddi, seri e mi viene in mente altri occhi di quel colore. Glaciali e spietati.
Avverto un brivido lungo la schiena, ma non è dovuto per la presenza di vampiri.
No, devo solo non abbassare la guardia.






Chi è quell’uomo dagli occhi grigi?
Amico o nemico?
Alyssa sembra conoscerlo, chi sarà mai?









Ehilà bella gente!!!
Questa fanfic è un altro risultato della mia mente malata. Sarebbe il seguito della “LA CROCE NERA” ma non è necessario averla letta. Ok, i personaggi principali sono gli stessi, più ovviamente nuove aggiunte … ma non penso che per capirla occorre per forza aver letto “La Croce Nera”, le cose che considero importanti sui personaggi della prima fanfic le riprendo, quindi no problem! Il problema è riuscire a decifrare quello che il mio piccolo neurone defunto scrive! Ah! solo una cosa, come ho già detto a chi mi aveva seguito in precedenza, questa fanfic sarà dedicata a Rey e al suo piccolo problema vampiresco …
Un saluto a tutti!
Black-witch!


 
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VOTO: (7 voti, 7 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 7 commenti
Rif.Capitolo: 1
2309 - Voto:
27/06/12 16:54
bello.. Mi ha fatto ridere nella parte in cui Edward lancia il preservativo ad Alyssia.. Mi sono immaginata che dalla casa uscisse jack con un lanciafiamme 8 preso in prestito da Vincent), e uccidesse prima Edward e poi Alyssi.... sono morta dalle risate quando Alyssia inconsapevolmente ha schiacciato l'acceleratore e meno male che erano le 5 del mattino e soprattutto che Vincent si era allacciato la cintura di sicurezza se no finiva in ospedale per un semplice incidente... continua sono curiosa come si svolgerà la storia...
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seline2 - Voto: 06/11/11 19:53
Veramente stupendo!:D
Dovresti pubblicarlo!! Io lo comprerei di sicuro u.u
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Rif.Capitolo: 2
purpleyes17 - Voto:
13/09/11 16:06
caspiterina! sono in super ritardo nel commentare! scusami tanto! venendo al capitolo... molto scorrevole, si leggeva benissimo al contrario di altri. sarà perchè c\'erano meno fatti da raccontare. comunque sia mi è piaciuto. ah e grazie per la precisazione sulla frase a inizio capitolo. ci si confonde molto facilmente con Alyssa visto che lei e Rey si sono trovate a vivere un po\' le stesse situazioni. continua presto!
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Rif.Capitolo: 1
purpleyes17 - Voto:
07/06/11 22:19
bene bene... non pensavo di leggere un seguito della Croce nera così in fretta! mi piace l'idea che sia dedicato soprattutto a Rey, è un bel personaggio con una storia complicata alle spalle e se lo merita. bel cap! al prossimo e fammi sapere quando aggiorni come sempre!
baci
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Rif.Capitolo: 1
bry-13 - Voto:
11/05/11 19:43
Bellissimo!!! Mi piace! Sono felicissima che tu abbia continuato questa fic!!! Il capitolo è molto interessante!!! Aspetto il nuovo chaaaaaaaap :D
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Rif.Capitolo: 1
--fenice-- - Voto:
09/05/11 18:15
guarda guarda chi ritrovo! allora hai fatto veramente il seguito della croce nera! quindi tra questa e la prima fanfic sono passati cinque anni ... bene bene, più grandi e più forti, no?
sai,forse ho una vaga idea di chi sia l'uomo dagli occhi grigi ...
Ok, fammi sapere quando aggiorni!
Spero a presto!
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Rif.Capitolo: 1
ali-del-sole - Voto:
02/05/11 13:02
non ci posso credere......che belloooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
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