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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Inazuma Eleven
Titolo Fanfic: LA MALATTIA DELL'AMORE
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC
Autore: keiko96 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/04/2011 20:55:51

Keiko è una ragazza che non ha ancora trovato il ragazzo perfetto, ma un giorno...
 
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BURN
- Capitolo 1° -

Keiko era una ragazza di 14 anni molto solare e allegra.
Amava fare passeggiate per la città quando c’era il sole.
Amava ridere e scherzare.
Amava dimostrare la sua gratitudine.
Amava tante cose.
Ma non aveva mai amato davvero un ragazzo.
Nessuno era così speciale da amare le passeggiate, le risate, gli scherzi e nessuno la ringraziava del suo amore.
Aveva avuto alcuni fidanzati, ma per una cosa o per l’altra finiva sempre per lasciarli.
In quel periodo stava con un ragazzo dolce, ma un po' falso.
Anzi, decisamente.
Si chiamava Kakeru.
Quel giorno erano usciti insieme e si erano presi un bel gelato. Crema e pistacchio. Che bontà.
<< Keiko mi sei mancata questa domenica. Anche se ci vediamo comunque a scuola, non posso fare a meno di sentirmi solo senza te ^^ >>
Kakeru cercò di iniziare un discorso romantico, ma lei vedeva sin troppo bene che mentiva.
<<grazie. >> rispose quindi poco convinta.
Quel pomeriggio trascorse in fretta.
Tutto sommato fu divertente, ma era sempre la solita routine.
Nulla di eccezionale.
Ormai era calata la sera ed erano già comparse le prime stelle.
L’unica luce era quella della luna. Davvero romantico.
Arrivarono sul ponte. Dall’altra parte c’era casa sua.
Sotto c’era un campetto da calcio su cui molte squadre si allenavano. A Keiko il calcio non dispiaceva, anzi.
Che bel panorama.
<<ehy ehy piccioncini! Dove state andando di bello?>>
Una voce adulta maschile interruppe il bel momento.
Un uomo sulla trentina seguito da altri due si avvicinò a loro.
<<veramente noi stavamo tornando a casa…>> rispose Kakeru, un po’ intimorito.
<<ahahah! Non così in fretta moccioso. Prima dateci tutti i vostri soldi. Ve lo stiamo chiedendo gentilmente.>>
Kakeru cominciò ad indietreggiare spaventato.
<<…noi non abbiamo soldi.>> disse Keiko, facendosi coraggio.
<<…Ragazzina non farmi passare al piano B…Dammi i soldi.>>
Keiko allora si girò e iniziò a correre, notando che quel codardo di Kakeru aveva avuto l’idea prima di lei.
Cercò di andare più veloce, ma uno degli uomini le afferrò un braccio, bloccando la sua fuga.
<<Kakeru!!! Aiutami!!!>>
Lui si girò con aria spaventatissima poi riprese a correre.
Stava scappando. La stava lasciando li.
Si stava portando in salvo. Lui e il suo fottutissimo didietro.
Keiko si dimenò per liberarsi dalla presa, ma non c’era niente da fare.
<<lasciatemi!! Vi ho detto che non ho soldi!!>>
<<se anche fosse così ti useremo per altro.>>
Un ghigno maligno apparve sul volto di quell’uomo spregevole.
“Non può finire così!” pensò Keiko.
Poi si mise a correre trascinando, anche se a fatica, l’uomo.
<<ehy! Fermati razza di mocciosa!>>
Detto questo le tirò un calcio alla caviglia e lei fu costretta ad inginocchiarsi per il dolore.
<<adesso non corri più, eh? Ahahah!!>>
<<…aiuto…qualcuno mi aiuti…>>
Keiko cercò di lanciare l’ultima richiesta d’aiuto.
<<ahahah nessuno ti verrà ad aiutare. Il tuo amichetto ti ha abbandonata e tu sei finita.>>
<<ne sei proprio sicuro?>>
Dall’oscurità fece capolino un ragazzo di circa 14-15 anni.
Aveva degli strani capelli rossi fiammanti e un pallone sotto ad un piede.
<<ehy che cosa vorresti fare, ragazzino?? >>
L’uomo si mise a ridere, sprezzante.
<<lo vedrai presto.>>
Il ragazzo fece alzare il pallone in aria e poi lo calciò con una tale potenza da farlo diventare di fuoco!
Colpì in pieno l’uomo scaraventandolo dall’altra parte del ponte.
Gli altri due uomini, notata la potenza del ragazzo se la diedero a gambe, prendendo in braccio il loro capo.
“Almeno loro l’hanno salvato, se lo sono portati via. Non l’hanno abbandonato. Come ha fatto Kakeru con me.” Pensò Keiko sconsolata.
Era rimasta davvero delusa.
Quel misterioso ragazzo si voltò verso di lei.
<<ehy tu! Tutto a posto?>>
<<si…credo di si…>>
<<bene.>>
Detto questo fece per andarsene.
Keiko si alzò di scatto <<aspetta!>> ma ricadde subito in ginocchio dal dolore di una fitta alla caviglia.
<<ehy che ti succede? Ti hanno fatto male?>>
<<…l-la caviglia…mi fa malissimo…>>
Lui allora si avvicinò e la prese in braccio.
Keiko arrossì di botto (chissà perché poi).
<<che fai?!>>
<<ti porto all’ospedale, ecco che faccio.>>
Il suo volto era impassibile.
Keiko sentì una specie di calore salire al cuore. Che cos’era?
Sicuramente la gratitudine che provava nei suoi confronti.
<<…Ti ringrazio tanto…>>
Keiko si sforzò di sorridere.
Lui la guardò perplesso, poi distolse rapido lo sguardo. Che fosse imbarazzato quanto lei?
<<non mi devi ringraziare. Nessuno ti avrebbe lasciata li. La prossima volta stai più attenta ad uscire a quest’ora.>>
Keiko chinò il capo. Aveva ragione…almeno in parte. Perché Kakeru si che l’aveva lasciata li.
<<come ti chiami?>>
<<Burn.>>
<<ok Burn, io sono Keiko. >>
Lui non disse nulla.
Chissà perché, ma il calore al cuore non era svanito.
 
Continua nel capitolo:


 
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