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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: REQUIEM FOR KISAME HOSHIGAKI
Genere: Sentimentale, Drammatico, Dark, Kid-fic (per bambini)
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot, OOC
Autore: yameta62 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/04/2011 17:42:32

Stava per morire, aveva gli occhi dei suoi nemici di fronte. Non avrebbe mai dato alcuna informazione! E in quel momento rivide la sua vita.
 
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UN UOMO CHE SEGUE FIN IN FONDO LA SUA NINDO
- Capitolo 1° -

Ehilà gente! Eccoci qui di nuovo. So che forse potrei risultare morboso con la mia voglia di essere onnipresente ma è più forte che spero riusciate a perdonarmi. La scorsa volta ho postato una One-shot sui tre sannin, l’amore sofferente che Jiraya provava nei confronti della bella Tsunade. Questa volta, invece, in occasione dell’appena conclusosi scontro fra Bee e Kisame nell’anime, mi è venuta voglia di dedicare un piccolo e breve requiem sulla vita di Kisame Hoshigaki. Ammettiamolo, gente. Con la morte che ha fatto Kisame ha sbalordito tutti noi sull’idea che c’eravamo fatti di lui, credo che un requiem sia il minimo per lui.
Spero di avervi interessato. Nel caso di un responso positivo, vi invito alla lettura sperando possa piacervi
.

NarutoxHinata 4 ever!
Kakashi Hatake e Mayuri Kurotsuchi sensei di vita
KakashixShizune? E perché no! XD


Al momento della propria morte ci si rende conto di che tipo di individui si è stati durante la propria vita. (Itachi Uchiha)

Fantasma di Kiri, Demone senza coda, Mostro… un uomo che desiderava solamente un amico
[Capitolo dedicato a Kisame Hoshigaki]

Avevi appena evocato i tuoi squali famelici che ti nuotavano attorno in attesa di potersi cibare della tua carne, la densità dell’acqua si mescolò con il sangue che ti usciva dalla bocca, la stanchezza ti impediva di muoverti nella tua stessa Suiron no jutsu, eri facile preda delle tue stesse bestie… era quello che volevi, no?
Guardasti per l’ultima volta i tuoi nemici, il tuo arcinemico Maito Gai era rimasto sorpreso del tuo gesto, il Jinchuriki di Hachibi ti aveva subito capito e la tua Shameada in un angolino a piangere per il tuo avverso destino: nonostante avesse preferito un altro, quella spada era l’unica cosa che riusciva ad avvicinarsi ad un amico, no Kisame?
Lanciasti un’occhiata al Jinchuriki del Kyubi, fra tutti era quello più spaventato dal gesto che stavi per compiere, sorridesti… quel Naruto Uzumaki era di un’innocenza sconvolgente per lui. E dire che quando aveva la sua età, l’unica cosa che conosceva era inganno e massacro.
Te lo ricordi, vero Kisame? Ricordi ancora la tua infanzia passata sotto l’ala severa di Fuguki-sensei, ti ricordi quando a cinque anni ti eri intrufolato nel palazzo del Mizukage alla ricerca dell’elenco degli shinobi di Kiri, perché lo cercavi, Kisame? Perché ti ostinavi alla ricerca dei tuoi genitori sapendo che l’unico genitori di cui dovevi fidarti era il tuo sensei?
Non lo sapevi nemmeno tu ma ci restasti malissimo quanto incontrasti il nome di una kunoichi con il tuo stesso cognome sugli elenchi, ti rendesti conto che lei era tua madre; spostasti lo sguardo incuriosito sul suo dossier, ti mettesti a piangere quando la vedesti in quella scarna e vecchia fotografia: ammettilo, ti domandasti com’era possibile che un orribile mostro come te fosse nato da una donna tanto bella. Ti ricordi anche come ti mettesti a piangere quando scorgesti il referto di morte che accertava la morte di tua madre, eh? Morte violenta, quelle due parole ti furono così pesanti da reggere che piangesti fino a quando Jinin Akebino non ti colse sul fatto riportandoti da Fuguki. Quante te ne diede per punirti? Tante.
Ancora oggi conservi il dolore e le cicatrici delle punizioni che ti venivano inflitte per ottenere una ferrea disciplina.
Poi iniziasti a frequentare l’accademia ninja, eri sempre isolato, sempre emarginato ed odiato, nessuno voleva giocare con te, nessuno voleva studiare con te, nessuna ragazza ti guardava mai sognante. Nessuno ti voleva essere amico. Solo la tua spada, quella era l’unico amico che avevi, l’unico dono affettivo che Fuguki ti fece a sei anni.
-Diventa la katana… lei è parte di te-
Erano quelle le parole che ti aveva detto, parole che ti aveva ordinato di scolpire sul tuo cuore ed imprimere sulla tua mente. Ti venne in quel momento l’ammirazione nei suoi confronti, vero? Nacque in quel momento la tua passione per il massacro, non è vero, Kisame? Forse era per vendetta e ripicca che uccidesti tutti i tuoi compagni di corso quando ci fu la prova finale, tu e Zabuza Momochi risultaste i più brillanti studenti mai visti da più di due generazioni al villaggio.
Iniziasti ad essere rispettato con il passare degli anni, le tue gesta, le missioni che portavi a termine con precisione ed efficienza ti conferirono il rispetto e la paura che continuamente inculcavi a tutti coloro che avevi vicino. Li odiavi, li invidiavi perché loro avevano qualcosa che tu non avresti mai avuto nemmeno implorando in ginocchio: loro avevano degli amici.
E poi quella missione, una missione in cui imparasti l’essenza di un ninja, apprendesti quale fosse la tua nindo… iniziasti a trasformarti nel Fantasma di Kiri, colui che esisteva solo come una menzogna, non eri nient’altro che una bugia nei cuori della gente, un orrore persino per il tuo sensei.
Come sempre rimanevi in disparte dal membri del team a cui eri stato assegnato per proteggere i membri della squadra di spionaggio. Rimanesti in silenzio mentre gli altri si rilassavano fra una bevuta e qualche battuta, a te non interessava essere come loro, dopo tutto quello che ti avevano fatto, dopo che ti snobbavano per un orribile bestia tu non ambivi ad essere parte della marmaglia, tantomeno ad avere un amico. E allora per quale motivo l’unica ragazza del team si era avvicinata a lui chiedendogli se gli andava di unirsi a loro, perché?
-Ti prego, non cercare di essermi amica- l’avevi supplicata di non farlo, le avevi chiesto di non tramutarlo in uno di loro, nonostante non riuscisse a spiegarsi per quale motivo si interessava a te, non sapevi cos’altro dirle, eh?
Che ne sapevi se quella era un’opportunità per cambiare il tuo destino, che potevi immaginare che quella donna si offriva di diventare tua amica, magari avrebbe potuto amarti e darti una famiglia, che hai fatto tu? L’hai liquidata rapidamente con la chiusura mentale della tua mente, del tuo cuore… e ti sei trasformato in un assassino quando i ninja di Konoha vi hanno circondati, li hai uccisi tutti, hai ucciso anche lei e tutti gli altri tuoi compagni pur di preservare il buon esito della missione.
Si… oramai ti eri perso.
E continuavi a farlo anche dopo aver ucciso il tuo stesso maestro per poterti appropriare di Shameada, l’hai fatto anche quando uccidesti il Daymno del paese del tuo stesso paese o quando trucidasti gli abitanti di un villaggio vicino. Come ti sentivi quando commettevi tutti quegli omicidi?
Quell’altro avvenimento che ti cambiò la vita, te lo ricordi? Ricordi quando Madara Uchiha si mostrò a te per la prima volta esponendoti il suo piano “Tsuki no Me”?
Ti aveva promesso un mondo privo di menzogne, senza pregiudizi o dolore… era lì che volevi andare.
Le missioni in Akatsuki, l’incontro con l’unico amico che tu abbia mai considerato come tale, Itachi Uchiha, le battaglie, i Biju, Maito Gai, lo scontro contro Killer Bee e cosa poi? Cos’altro ti era rimasto da fare quando ti trovasti con le spalle al muro dopo che venisti catturato da Gai se non quella di compiere un gesto estremo come il suicidio pur di far avere quelle informazioni a Madara.
-Ci rendiamo conto di che tipo di persone siamo stati solamente nel momento antecedente alla morte, solo lì capirai se sei stato veramente orribile-
Pensavi a quelle parole nel mentre lanciavi le tue ultime occhiate ai tuoi nemici, i tuoi squali iniziavano a strattonarti con violenza, sentivi che le forze ti stavano abbandonando… ed accettasti la prospettiva di stare per morire.
“Itachi-san credo di aver finalmente capito… dopotutto non sono stato così orribile!”
No, non lo sei stato, Kisame. Per quanto crudele tu possa essere stato, tutto quello che volevi dalla vita era un posto a cui appartenere, emergere dalla nebbia della confusione e della menzogna e trovare un posto che potevi chiamare casa, l’hai trovato, no? Si chiamava Akatsuki. Ed hai anche trovato qualcuno da poter considerare un amico, Itachi.
Per il resto, sallo, Kisame. Tu non sarai mai più un fantasma ora che sei morto, la tua grande nobiltà ti ha permesso di rimanere eterno nei cuori dei grandi ninja che ti stimano nel modo in cui sei vissuto e nel modo con cui hai incontrato la morte.
Riposa in pace, Fantasma di Kiri.

Buahhh!
Rileggere il capitolo della vera morte di Kisame è estremamente toccante, lode a Kishi-sensei per la morte eccezionale che gli ha fatto fare. Un grande, lo ammetto.
Spero che vi sia piaciuto questo piccolo requiem, ragazzi. Grazie per aver letto.
Ciao





 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
shiro-tsuki-95 - Voto: 24/04/11 22:17
Nooo, anke tu Kisa... ç__ç
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kisame999 - Voto: 17/04/11 14:45
kisame io ti adoro eh-eh infatti e questo capitolo che mi portato la prima aspirazione!
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keiko96 - Voto: 16/04/11 20:28
KISAMEEEEEEE T^T Scusa..è il mio personaggio preferito..è stato veramente orribile per me leggere la sua morte..però..io ho sempre creduto in lui..lo sapevo che Kisame era buono in fondo..Aveva solo bisogno di un posto a cui appartenere, già. Ai Shite Iru Kisame-san <3 Grande ninja..vissuto e morto come un vero shinobi! *scoppia in lacrime*
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