LA TRISTEZZA IN UN MODO PARALLELO.
- Capitolo 1° -
ohayo minna-san! SALVE A TUTTI! mi sono appena iscritta e questa è la mia prima ff spero vi piaccia!
Era già passato un anno... un lungo anno senza di lui.
Ricordo ancora quei giorni come se mi fossero passati davanti agli occhi in quell'istante,proprio l'istante che non dimenticherò mai.
Il matrimonio era saltato da qualche giorno e tutto sembrava essere tornato come prima,tutte le nostra solite litigate;tranne per il fatto che Ranma era strano e non riuscivo a capire cosa avesse, anche se continuavo a domandarglielo spesso lui scuoteva la testa ma non mi parlava. Forse era dispiaciuto di non essere riuscito a sposarmi? O forse si era pentito di aver esternato i suoi sentimenti per me? I giorni e i mesi passavano, e io lo vedevo sempre piu strano; eppure certe volte mascherava bene la sua tristezza... Intanto ci furono dei cambiamenti.
Kasumi e il dott.Tofu si stavano preparando per il loro matrimonio, io le stavo sistemando il vestito e Nabiki le stava facendo alcune foto che poi ovviamente mi avrebbe venduto a dei prezzi assurdi. E' strano, perchè fino a poco tempo fa era proprio mia sorella a sistemarmi l'abito da sposa, quello della mamma, quello che non andava a nessun'altra tranne che a me,sembrava fatto apposta per calzare come una scarpetta nel mio corpo magro e snello. L'abito di Kasumi, invece, glielo avevano regalato i genitori del dottore, era un abito stupendo, forse più del mio.
Finito di sistemare Kasumi, andai da Ranma per vedere se era tutto a posto e lo trovai a petto nudo a guardarsi allo specchio. Chissà cosa stava pensando. Allora gli andai vicino e presi la camicia del vestito da testimone che era sul suo letto e inziai a mettergliela vedendo un leggero sorriso spuntare sulle sue labbra. In quel momento avrei voluto dirgli che lo amavo, ma era troppo assorto nei suoi pensieri e di sicuro non avrebbe ascoltato, anche se quella sarebbe stata la prima volta che glielo dicevo senza tanti giri di parole. Mentre gli abbottonavo la camicia iniziai a pensare al nostro matrimonio, a come sarebbe stata la nostra vita se quella cerimonia fosse stata celebrata; forse anche in quella vita sarei qui a vestire mio marito come un bambino, però so che ne sarei stata davvero felice...
Ranma mi fissò per un momento negli occhi, sentivo che il blu di suoi occhi mi stava parlando, stava entrando dentro i miei.Poi un abbraccio in grado di farmi scendere le lacrime dal volto. Poi, la freddezza con la quale mi stava staccando con lui.
Kasumi scese le scale tutta felice e sorridente, papà non tratteneva le lacrime dall'emozione. Io e Ranma scendemmo subito dopo di lei e ci accogemmo che erano tutti lì ad aspettare di vederci scendere, quasi some una coppia sposata.In quel momento mi accorsi che mi stava tenendo per mano, e lì sentii il suo calore. Dopo, si svolse tutto in fretta. La cerimonia, il buffet. Ed eravamo già alla fine di quella meravigliosa giornata; ce ne accoremmo perchè Kasumi e il dottore stavano andando nella loro nuova casa, lei non avrebbe più abitato con noi.
Tornati a casa e vedendo ancora Ranma in quello stato decisi di parlargli e così mentre mi stavo cambiando lo invitai in camera mia per parlare un po.
Ranma appena arrivò non bussò neanche e si accomodò sul mio soffice letto mentre io mi stavo infilando il mio solito abito giallo. Non finì nemmeno di vestirmi che lo vidi piangere.Quella non era la prima volta che piangeva. Mi avvicinai a lui e mi disse:"Akane, devo tornare in Cina. Non so per quanto starò via."
E io gli chiesi :" ma perchè non me ne hai parlato prima?! Cos'è successo?"
E la sua risposta fu che la madre stava morendo.
Entrai nel panico non appena sentii queste parole.
"Come sta morendo?!"- gli domandai.
E lui disse :" sai bene che non ho mai avuto un buon rapporto con mia madre, perchè lei mi ha lasciato quando ero piccolo perchè voleva realizzare i suoi sogni. Quando quel giorno la incontrai, parlammo di molte cose; mi disse che si era sposata con un uomo e che purtroppo ne era rimasta vedova perchè lo avevano assasinato. Però da questo uomo aveva ereditato una palestra, che se un giorno avessi voluto, sarebbe diventata mia appena lei sarebbe morta perchè non c'erano eredi disposti a prenderela. Lei abita in Cina...
Akane, ti ricordi da quando sono diventato strano?"
E io annuì con la testa e dissi che lo era diventato pochi giorni dopo il nostro saltato matrimonio.
E Ranma continuò il suo discorso:" non so se ti ricordi, quel giorno ricevetti una lettera della quale non ne parlai nemmeno con mio padre. Era da parte di uno dei domestici di mia madre, in quella lettera c'era scritto che mia madre è in gravi condizioni e che gli rimanevano ancora pochi mesi da vivere. In quelli successivi alla sua morte avrei dovuto prendermi cura della palestra fino a che non avrei trovato un lontano nipote del marito defunto che la potesse ereditare." Fu allora che capii.
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angelikawhite - Voto:
hikari997
il contenuto della lettera sarà rivelato... OOPS ho già detto troppoooo !
baci Hikari
anka - Voto:
Sono curiosissima ^__^
anka - Voto:
hikari997
hikari997
anna97 - Voto:
hikari997
...continua nelle pagine numero:
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