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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA MAGIA DEL RISVEGLIO
Genere: Sentimentale, Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: seuta galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/04/2011 13:50:24

Questa è una delle mie prime produzioni. Forse non è delle migliori, ma ci sono piuttosto affezzionata. Spero vi piaccia! ^^
 
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- Capitolo 1° -

Era presto quella mattina quando aprii gli occhi. C’era silenzio fuori e dalla finestra entrava solo un piccolo raggio di sole...uno dei primi.
Tu eri ancora alle mie spalle, abbracciato a me come parecchie ore prima quando mi avevi dati la buonanotte e,subito dopo, soffocato con un bacio il mio tentativo di risponderti.
Mossi leggermente la testa per leggere l’ora sul piccolo orologio del comodino: erano le 8.16.
Tu dormivi ancora tranquillo. Rimasi per un attimo a guardarti;i tuoi occhi chiusi, le labbra appena appoggiate tra di loro, il viso dolce. Mi accorsi di sorridere; ti accarezzai piano i capelli: erano morbidi e freschi.
Decisi di lasciarti dormire ancora. Posai di nuovo la testa sul cuscino e tornai con gli occhi alla finestra; il raggio di sole si era fatto poco più intenso e si era spostato più in alto, verso la cornice che custodiva una delle nostre foto: la nostra preferita, scattata quella sera d’estate sulla panchina del parco, quella che stava sotto il salice piangente.
La ricordavo bene, come ricordavo altrettanto bene i momenti passati lì con te.
Mentre mi perdevo nei ricordi, avvertii un tuo sospiro: ti stavi svegliando. Subito richiusi veloce gli occhi e aspettai.
Non passarono più di 20 secondi che mi accorsi che avevi alzato la testa dal cuscino. Ti immaginai mentre mi osservavi, convinto che stessi dormendo.
Sentii il dorso del tuo dito indice scorrere sulla mia guancia, leggero, quasi come un velo. Mi sfiorò dall’orecchio fino al labbro superiore. Mi venne da sorridere, ma mi trattenni.
Così dolcemente come si era avvicinata ,la tua mano si alzò decisa per posarsi dopo un attimo tra i miei capelli. Le dita si mossero rapide e sicure e mi spostarono i capelli dal viso. Immaginavo cosa sarebbe successo subito dopo e pensai che non avrei voluto perderlo per niente al mondo.
Il calore del tuo respiro mi avvolse il viso; le labbra si avvicinarono alla mia pelle; si fermarono un secondo, esitanti, ma poi, forse trovando il momento che aspettavano , si posarono dolcemente sulla guancia. Un primo bacio; seguito da un altro e un altro ancora.
Un piccolo brivido mi tradì.
Ti sentii sorridere divertito, ma io mi trattenni un’altra volta. Notai con piacere che avevi capito cosa aspettavo.
La tua bocca si spostò verso la base dell’orecchio, un altro bacio leggero e poi altri sempre più giù sul collo. A quel punto mi sciolsi, lasciai libero un sorriso. Ti sentii bloccarti quasi subito, pensavi di aver vinto, ma io non aprii gli occhi. Mancava qualcosa e tu lo sapevi, ma non volevi darmela vinta.
In quel preciso istante sentii le campane del paese, in lontananza, il suono arrivava debole ma ben distinto.
Non ebbi tempo di contare i primi tre battiti che sentii nuovamente le tue labbra sull’orecchio; si schiusero appena, un altro bacio, ma non era ancora quello che volevo.
Ormai sicuro che chiedevo solo questo, ti sentii spostare leggermente le labbra più verso l’alto del lobo; si schiusero nuovamente e la tua lingua sfiorò la mia pelle.
Quel tepore mi fece venire un brivido e sorrisi.
A questo punto avevi vinto tu.
Mi voltai e cercai i tuoi grandi occhioni castani. Li incrociai quasi subito. Erano dolci, ancora un po’ assonnati. Mi sorridevano. Rimasi per un secondo a fissarli, finché un tuo nuovo bacio sulle labbra mi fece chiudere gli occhi e abbandonare alle sensazioni.
Quando li riaprii ti sussurrai dolcemente un “buongiorno amore mio” e tu non perdesti tempo per ricambiare.
Avevo deciso che quella mattina volevo prendermela comoda, quindi allungai il braccio alla mia sinistra e arrivai a spingere il piccolo tasto blu della radio che, obbediente, si accese subito liberando le note di una canzone dolce. Ci misi un attimo per capire di quale si trattasse, ma poi mi venne in mente:”Fireflies degli OWL CITY”.
Stupenda!
Non so, fin dalla prima volta che l’avevo ascoltata mi aveva subito presa, aveva un qualcosa di speciale, quasi magico.
Mi voltai a guardarti e tu stavi con lo sguardo rivolto al soffitto, probabilmente eri soprappensiero perché non ti eri accorto di me.
Il tuo braccio sinistro passava sotto il mio collo e la mano era rilassata sul mio cuscino. Alzai il mio braccio sinistro e andai ad intrecciare le dita della mia mano con quelle della tua.
La mano era tiepida e morbida, il tuo viso si voltò verso di me e vidi un dolce sorriso.

Eh si, ero felice. Felice di avere te al mio fianco. Mancava una settimana al nostro ottavo mese insieme. E mi ritenevo la persona più fortunata della terra per il fatto di stare con te.
Credo proprio che non ti avrei lasciato per niente al mondo. Se c’eri tu spariva tutto il resto, niente mi interessava più. Forse perchè tu non eri solo il mio ragazzo, o la persona che amavo di più al mondo...
Tu eri semplicemente la mia vita. Tutto quello che potevo desiderare.


 
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