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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: ANIRÒN
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: enedore galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/07/2003 13:08:37

ho fatto il remake della fanfic precedente perchè era strutturata male. questa è la versione nuova e più lunga. leggete e commentate grazie. >_____<
 
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1 CAPITOLO
- Capitolo 1° -

Striciava i passi nella terra ghiacciata dall'inverno, che quell'anno, era particolarmente rigido. Il suo respiro era affannoso e le gambe ferite non la reggevano più. Cadde a terra con un tonfo sordo. "Devo arrivare in tempo" pensò mentre le lacrime le rigavano il viso e le apannavano la vista impedendole di proseguire. Aveva intrapreso il suo viaggio dalla foresta di Fangorn, ma dopo aver attraversato l'Anduin, qualcuno l'aveva attaccata. E adesso era quasi in fin di vita. "Bosco Atro....non è distante...posso farcela...." si disse più volte. Il Reame Boscoso non era più tanto distante. Ma non sarebbe riuscita ad entrare con facilità. Tutto il Regno era infatti sorvegliato da sentinelle nascoste in ogni dove, fra gli alberi, fra i cespugli e ognuna di loro era munita di un arco che le sarebbe stato puntato contro appena attraversato il confine. Ma doveva tentare. Ciò che doveva riferire era di importanza vitale. Per lei, per tutta la Terra di Mezzo. Tentò di alzarsi in piedi. Vide in lontananza, le alte fronde degli alberi del Reame Boscoso, prova che fosse abbastanza vicina per riuscire ad arrivare. La veste a brandelli, talvolta la faceva inciampare e le ferite continuavano a sanguinare. Non ricordava nemmeno come fosse riuscita a scampare all'attacco. Forse aveva usato la magia. Non ricordava. Chi l'aveva attaccata? Tentò di ricordare anche questo e le vennero in mente quegli orrendi mostri. "Uruk-ai...". Tutto le tornò alla mente. Tentò di accellerare il passo. Ormai era vicina. Vicinissima. I Grandi camcelli eran spalancati e lei li attraversò con un moto di gioia nell'anima.
-FERMA!- qualcuno gridò da un punto sconociuto. Si guardò intorno ma, naturalemnte, non vide nessuno.
-Chi sei?- gridò la sentinella che continuava a nascondersi.
-Voglio parlare con il principe reggente- disse con la voce rotta dalla fatica.
-Il principe non ha tempo per le forestiere, torna da dove sei venuta- disse secca la guardia che non aveva ancora mostrato il suo viso e rimaneva una voce nell'aria. Non aveva voglia di stare a sentire quelle voci, e proseguì. Conosceva bene Bosco Atro....ci era già stata e appena scorse l'altro palazzo, un fiume in piena di ricordi, belli ma anche dolorosi, le invasero la mente.Ma proseguì spedita mentre molte guardie scesero dagli alberi, impavidi bellissimi e autoritari. Le loro lucenti cotte di Mhitril(Si scrive così? Nd enedore) li facevano sfavillare ai pochi raggi di sole che sferzavano l'obra creata dagli aberi.
-FERMA! NON TI è PERMESSO ENTRARE A PALAZZO!- le gridarono.
Lei continuò a camminare e loro la circondarono con gli archi puntati alla gola. Ma se il bersaglio era apparentemente innocuo non avevano il diritto di scoccare le freccie. Guardò in alto e vide il palazzo. Nulla, assolutamente niente era mutato in quegli anni. Non poteva muoversi. Le guardie la'vevano circondata e non aveva il coraggio di muoversi.
- PRINCIPE! PRINCIPE!- gridò versò il palazzo con tutta la voce che aveva in corpo. La forza della disperazione le aveva dato coraggio.
- PRINCIPE! VOGLIO PARLARE CON VOI! PRINCIPE!
Le guardie la presero per le braccia cercando di tenerla ferma, ma lei continuava a strillare e a dibattersi. Una delle sentinelle corse dentro al palazzo. Non avrebbero potuto tenerla in quelle condizioni. Cercarono di tenerla ferma e cadde a terra continuando ad urlare.
Il principe reggente, Legolas Verdefoglia, ormai a capo dell'intero regno, dopo la sconfitta dell anello del potere e la ritirata nelle terre Imperiture da parte di suo padre Thranduil, il re, corse giù per le scale e attraversò vasti corridoi per capire cosa fosse tutto quel chiasso proveniente dai giardini reali. Aveva appena interrotto un importante riunione con degli elfi molto importanti ed era abbastanza seccato. Mentre percorreva metà del palazzo, per uscire, incontrò la guardia che inchinandosi gli disse della donna che gridava reclamando di parlare con il principe. Allora Legolas corse fuori velocemente per mettere fine al più presto, come un buon principe, a quella faccenda molto ambugua.
Appena uscito dai grandi portoni di legno di betulle, bianchissimi finemente ornati di argento e oro, vide la piccola folla di guardie ancora intente a domare la giovane che non smetteva di urlare.
-SILENZIO! - gridò Legolas e la piccola folla si aprì e tutti si inchinarono.
La donna teneva la testa scurissima e riccia bassa. Legolas guardò i suoi capelli.Neri come la notte e dai riflessi strani. Blu e viola. Sussultò. Ricordava quello strano colore. Un colore che apparteneva solo ad una persona. Lei alzò il viso. Legolas sussultò nuovamente. Lei. Lei era tornata.
-Henael?- disse esterrefatto con un filo di coe. Una sferzata di vento gelido si imbattè sulla piccola folla che rabbrividì. Legolas e la giovane rimasero a fissarsi a lungo. Ogni ricordo, ogni cosa si rendeva più vivida.
 
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