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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Sailormoon (Bishoujo Senshi Sailormoon)
Titolo Fanfic: LA TERZA DEA
Genere: Sentimentale, Drammatico, Fantasy, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: iryssha galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/02/2011 15:36:55 (ultimo inserimento: 05/03/11)

"com'erano belle quelle divinità danzanti. gli antichi avevano ragione: non avrebbero mai dovuto incontrarsi."
 
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- Capitolo 1° -

<Principessa! Dove state andando?> gridò Sailor Venus dall’altra parte del grande corridoio del palazzo. Il pavimento era così scintillante che la sua immagine si rifletteva su di esso, ancora più grande del normale, dandole un aspetto minaccioso. Serenity fu percossa da un brivido sapendo di essere stata beccata. <Hem.. da nessuna parte. Anzi andavo proprio a prendere i miei libri sulla storia del regno per mettermi a studiare un altro po’!>
<Non me la dai a bere, sai? Lo so che stai andando di nuovo sulla Terra!>
<Oh andiamo V-chan! Ti prego ti prego ti prego! Non ti commuove l’amore proibito che c’è tra Endimion e me? Leggi tutti quei romanzi d’amore e poi quando te ne trovi davanti uno autentico lo vuoi impedire? E’ crudele!>
<Basta con questi vittimismi, sai bene che sono vietate le relazioni fra gli abitanti dei due mondi. Mi dispiace ma non ti lascerò andare via.>
<Sbuff..- bofonchiò la principessa. Per quanto il suo aspetto facesse pensare ad una fanciulla regale ed eterea, in realtà era una ragazza piena di energie e sempre mossa da nobili intenzioni, ma incline ai capricci ed alle smorfie. –lo dici solo perché sei gelosa. Andiamo, il principe ha dei generali affascinanti!>
<Serenity!- squillò la guerriera con le guance avvampate dall’imbarazzo. –Non dire queste cose! Io ho ben altro a cui pensare che all’amore. Devo proteggere te, la tua famiglia, il mio popolo, davvero sono carini i militari terrestri?> L’erede al trono rise di gusto e poi ammiccando rispose: <Certamente! Se veniste con me ogni tanto, invece che rimproverarmi e basta, lo sapreste!> Sailor Venus era divorata dalla curiosità ma se qualcuno le avesse scoperte la regina Selene l’avrebbe certamente richiamata all’ordine, e lei odiava essere sgridata. <Ve bene, ma andiamo e torniamo subito! Se arriviamo in ritardo alla riunione di oggi pomeriggio sappi che darò tutta la colpa a te!> La principessa esultò abbracciando l’amica, giurando che sarebbero arrivate addirittura in anticipo.
Endimion stava appoggiato al parapetto marmoreo del belvedere ed il suo viso si illuminò quando Serenity si precipitò fra le sue braccia. Venus non poté che sorridere alla vista di due persone tanto in armonia. A palazzo tutti rimpiangevano i tempi in cui fra i due eredi non scorreva buon sangue, fin dall’infanzia ogni volta che la famiglia reale terrestre portava i suoi omaggi a quella del regno Argentato i loro battibecchi risuonavano per tutto il palazzo. <Testa di odango!>
<Insopportabile e spocchioso!>
<Spocchioso? E dove l’hai imparata questa parola nuova?>
<Guarda che sono molto più intelligente di quello che pensi!>
<Non farmi ridere, capricciosa testa buffa!>
<Piantala! Come fa un principe ad essere tanto irritante e maleducato?>
<Proprio tu parli! Una principessa buona solo a far boccacce!>
<Ti odio!>
<Pure io!>
Dovevano intervenire re e regine a separarli, imbarazzati e divertiti del comportamento dei figli. Ma tra una tirata di capelli de uno spintone Endimion e Serenity si erano avvicinati fino a far scoccare la scintilla. Da quel giorno, ogni volta che gli impegni regali lo permettevano, la principessa raggiungeva l’amato sulla Terra, di nascosto dalla propria corte.

<Principe! Dove diavolo siete finito?> gridava Caspar per gli ampi corridoi del castello, la sua voce profonda rimbalzava sulla pietra delle pareti creando un eco minaccioso. <Sono sicuro- pensava mentre sulla fronte gli si marcava una ruga, a causa della rabbia.- che si è nascosto da qualche parte insieme alla principessa Serenity. Sciocca ragazzina, e pensare che si dice ci proteggano, loro! Spocchiosi, smielati e lunatici.. al massimo siamo noi che guardiamo loro le spalle. Se continua così Endimion finirà per trascurare i suoi doveri, ne sono certo.> Ingiurie ed imprechi gli affollarono la mente, marcando ancora di più quella ruga e facendogli stringere i pugni, poi d’improvviso nella sua mente tutto tacque. Anche i suoi muscoli si rilassarono e le pupille si dilatarono per lo stupore. Era arrivato alla grande vetrata che portava sul belvedere, spostati verso destra vide il principe e la principessa scambiarsi tenerezze per poi allontanarsi; ma Caspar nemmeno ci badò. Vide una ragazza appoggiata alla balaustra di marmo, la brezza le faceva danzare i lunghi capelli biondi ed il cielo si rifletteva negli occhi azzurri, i guanti bianchi donavano un’eleganza particolare ai sui gesti e la divisa mostrava per intero le gambe lunghe e pallide. Aveva uno sguardo assente, il militare sentì un leggero tremore alle ginocchia quando, quel viso tanto dolce, venne illuminato da un sorriso. Velocemente si ricompose, riappropriandosi della fierezza che lo aveva sempre contraddistinto, e silenziosamente le si avvicinò.
<Certo che è sciocco tentare di dividere due persone che stanno tanto bene insieme.> sospirò la ragazza affacciandosi verso il giardino del palazzo. <Che sciocchezze dite voi della Luna, sempre sdolcinati e melensi.> la voce di Caspar parve sorprenderla, si voltò verso l’uomo e le labbra le si schiusero in una sommessa espressione di stupore. Lui si protese in avanti appoggiandosi alla balaustrata, di fianco a lei. <Sulla Terra non credete all’amore?> chiese, distogliendo lo sguardo per nascondere l’imbarazzo del suo viso. <Sì, credo di sì, il mio principe ne parla come la fonte di ogni bene e felicità. Però io credo che spesso rappresenti solo un impiccio. Quante volte si son visti eroi cadere sulle proprie ginocchia per via dell’amore? No, io preferisco la devozione, al mio popolo ed al mio signore, ovvio.>
<Parlate così perché non vi siete mai innamorato, probabilmente un giorno cambierete idea, quando incontrerete la persona giusta.> A quelle ultime parole Caspar sentì un brivido, ma scacciò immediatamente quegli inappropriati pensieri. <A voi è successo così?>
<Cosa? Oh no, io non l’ho mai provato in prima persona. L’ho letto nei libri e l’ho ascoltato nelle canzoni del mio regno. Le parole più belle vengono ispirate da emozioni del genere, ed io non posso fare altro che ammirarle.>
<Dalla vostra divisa deduco che siate una guardiana, nonostante ciò riuscite a commuovervi per certe sciocchezze?>
<Non sono sciocchezze! Sono una guerriera avete ragione, ma nessuna guerra ha senso se chi la combatte non è spinto da intenzioni nobili come l’amore. Che sia per la patria o per un uomo è l’unica cosa per cui valga la pena sacrificarsi.>
<Non la vita?>
<La vita è l’espressione più alta d’amore, insegnano questo nel mio regno.> L’uomo sorrise guardando l’espressione decisa della ragazza. <Mi dovete scusare, non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Caspar, primo generale del regno terreste. Con chi ho il piacere di litigare?>
<Sailor Venus dal regno Argentato, guerriera dell’amore.>
<Lo avevo notato.> Venne da ridere a entrambi ma cercarono di trattenersi. <Mi dispiace ma- riprese Venus dopo un istante di piacevole silenzio- ora devo portare a casa la mia principessa. Spero di poter continuare il discorso, prima o poi.>
<Sarebbe un piacere, guardiana.>
Quella sera Caspar si trovava nelle sue stanze, rigirandosi nel letto le immagini di quella splendida ragazza, la sua voce, i suoi gesti gli affollavano la mente, incuranti dei suoi tentativi di dimenticare. Lui era un militare, non poteva concedersi certe cose, inutili sciocche splendide cose.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 3
crazygurl-91
20/02/11 19:34
bellissimo...continua presto =)
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