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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Avenged Sevenfold
Titolo Fanfic: FLOWERS AND SONGS
Genere: Commedia
Rating: Per Tutte le età
Autore: euphie galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/01/2011 14:43:09

Elyon, 21 anni, sorella minore di James Sullivan, detto anche "The Rev". Innamorata persa di Matthew Sanders, in arte Matt Shadows. I due hanno una
 
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A MARRIAGE PROPOSAL
- Capitolo 1° -

Ovunque mi girassi c’erano dolore e disperazione. In effetti anche io sentivo le lacrime scorrere sul mio volto. E un dolore incontrollabile nel petto. Lui, James Owen Sullivan, era scomparso definitivamente dal nostro mondo. Ma non dai nostri cuori. Non dal mio, non da quello dei ragazzi, non da quello dei fan. E tutti noi piangevamo lacrime amare per la sua prematura scomparsa.
-JAMES! JAMES!
Urlavo, ero disperata.
-Amore, calmati, è solo un sogno, solo un sogno.
-Matt! Oddio! Ho avuto paura!- Le lacrime avevano bagnato perfino i miei capelli.
-Cosa succede El?
-Non so, un brutto sogno. James morto a casa sua. Orrendo-.
Tremavo ancora.
-Tranquilla, era solo un incubo amore mio. Ci sono qui io.
Ero ancora molto agitata e lui lo sapeva bene. D’altronde Jimmy è pur sempre mio fratello, nonostante i litigi ci volevamo bene. E poi, dopo la storia di Matt per cui anche Lizzie si era fatta un culo assurdo, il nostro rapporto era migliorato molto. Bhe, di certo non penso che vostro fratello maggiore sarebbe felice di sapere che andate a letto col suo migliore amico, no?
Noi tre, i fratelli Sullivan. Prima James, poi Lizbeth e infine io, la più piccola ma la più prudente.
L’unica dei tre a non amare l’alcool e il fumo. La mia filosofia di vita si è sempre basata sul divertimento naturale, quello dovuto alle stronzate sparate con gli amici e non ad un sbronza.
I miei pensieri svanirono appena Matt mi strinse tra le braccia. Dio, è davvero bello. Messi l’uno accanto all’altra siamo davvero buffi. Lui alto e muscoloso, io bassa, goffa e mingherlina. Forse è proprio per questo che stiamo così bene assieme.
Un abbraccio, bastò un semplice abbraccio per far distogliermi da quei brutti pensieri.

Non appena allentò la presa, io gli diedi un bacio sulla guancia, mi infilai la sua camicia e schizzai in cucina a preparare la colazione.
Miseriaccia, avevo tutti i capelli in disordine e gli occhi ancora assonnati. In più attraverso la camicia si scorgeva chiaramente il reggiseno nero. Però in fondo mi piaceva quella situazione, la mattina appena sveglia, con la sua camicia addosso e di conseguenza anche il suo profumo. Era bello cucinare così, metteva allegria.
Mentre ancora mi perdevo nei miei assurdi pensieri, lui si avvicinò di soppiatto e mise le sue mani sui miei fianchi.
-Ehi piccola Elyon! Cos’è questo profumino? Uh, uova bruciaaate! Sempre distratta eh?
Mi girai per tirargli una mestolata sulla testa.
-Se non ti va bene la mia cucina, puoi pure uscire e andarti a comprare una brioche al bar all’angolo. Fai tu, mr. Sanders…
-Va bene! Allora ci vediamo tra qualche minuto.
-Okay, a dop… EHI! NON AVRAI INTENZIONE DI USCIRE COSI’, SPERO!
No, non era una buona idea lasciarlo uscire in boxer.
-Va bene, allora mettiti comodo che butto queste e apro l’altra confezione di uova…
-Ma dai piccola, scherzavo. Sono buonissime, lo sai. Il caffè lo preparo io, tu mettile nei piatti e poi mettiti comoda.
Feci come aveva detto. Presi due piatti dalla credenza, vi lasciai scivolare dentro le uova e mi sedetti a tavola. Cominciai ad osservarlo mentre si muoveva in mezzo a quell’ammasso di pentole e pentolini vari. Tra tutti e due non so chi sia il più disordinato…
Per l’ennesima volta mi sorpresi a fissarlo con aria sognante. Con lo sguardo osservavo ogni suo singolo movimento, catturavo ogni piccolo particolare del suo corpo, del suo modo di fare.
-Bene, tra poco dovrebbero raggiungerci Johnny e Brian.Vedi di vestirti al più presto, non voglio che occhi indiscreti ammirino il corpo della mia donna…
-Io non sono di nessuno, sai bene quanto mi dia fastidio quando qualcuno mi definisce come sua proprietà…
Cambiò in fretta il discorso, probabilmente non aveva voglia di sorbirsi le mie solite lagne sul femminismo.
-Emy e James invece a che punto sono?
-Ah bho, da quel che ho capito James ha seriamente intenzione di chiederle di sposarlo. Te lo vedi, James sposato… Ahahahahahahah!
-Cosa c’è da ridere? In fondo stanno insieme da 3 anni…
-Non so, mi sembra strano. Sarà che essendo mio fratello… Bho… Ah! Hai notizie di Liz e Zacky?
-Hanno chiamato ieri sera mentre eri fuori con Emy. Stanno bene e si stanno divertendo tantissimo.
-Immagino- dissi io, con tono malizioso.
Sorrise. Le labbra scoprirono i denti perfetti e forti. Amavo il suo sorriso.

Suonò il campanello.
-Questi sono quei due rompiscatole- disse –Vai a vestirti, veloce.
Non me lo lasciai ripetere due volte. Corsi in camera, intanto le voci di Brian e Johnathan risuonarono nel corridoio.
Presi qualche indumento a caso dall’armadio e mi infilai tutto in fretta e furia. Afferrai la spazzola e cercai di sistemare i lunghi capelli castani.
Non feci in tempo ad uscire dalla stanza che mi trovai davanti Brian che sorrideva felice. Dall’espressione intuii che doveva raccontarmi qualcosa.
-Spara, ti conosco fin troppo bene… Cos’hai in mente?
-Bene, ascoltami. Ora fili subito da Johnny e fai tutto quello che dice lui, intesi?
-Va bene, anche se non capisco granchè. Sono giorni che fate i misteriosi, c’è qualcosa che dovrei sapere?
-Tu fidati. Al resto penseremo noi.
-Se lo dici tu… E Matt?
-Taci una buona volta, lagna che non sei altro. Matt è dove deve essere. Tu vai da Johnny e smettila di fare domande.
Obbedii, anche se a malincuore… Ormai avrete capito che odio quando le persone tentano di comandarmi.
Arrivata in salotto trovai Johnny con una benda in mano. Ero stanca di fare domande, ormai era quasi una settimana che nessuno mi dava risposte esaurienti. Quindi decisi di stare zitta e farmi bendare.
Scesi le scale con Johnathan che mi teneva per mano, gradino per gradino sempre più con cautela.
Poco dopo capii che aveva aperto lo sportello di una macchina. La sua macchina, se l’olfatto non m’ingannava.
Ero sempre più agitata, non capivo nulla, non sapevo dove stavamo andando. Nulla, vuoto totale.

Johnny fermò l’auto e mi fece scendere.
-Ancora qualche passo… Eccoci, ora puoi togliere la benda.
Ed ecco che mi trovai davanti uno scenario pazzesco.
Un piccolo giardino pieno di fiori, di ogni tipo e colore. Un profumo dolciastro aleggiava nell’aria e mi faceva sentire più spaesata che mai. C’erano tutti, Zacky, Lizzie, Emy, Jimmy, Brian… Johnny era ancora al mio fianco.
E Matt? Dov’era Matt?
-Ehi Elyon…
Mi voltai. Era li, lui, bello come non mai. Indossava una leggera camicia azzurra aperta per metà.
-Bene, El, ascoltami. Ormai è molto tempo che ci conosciamo. Tu non sai quanto ho aspettato questo momento, quanto l’ho sognato, quante idee che mi ero fatto su questo giorno. Bene, dopo aver riflettuto attentamente e parlato con ogni singola persona che vedi presente, sono giunto ad una decisione.
Non sapevo cosa dire, mi guardava dritto negli occhi e intato mi stringeva le mani. Ero confusa, non capivo.
-Elyon Rose Sullivan, mi faresti l’onore di diventare mia moglie?
S’inginocchiò, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina di velluto blu e l’aprì.
Fece la sua comparsa in scena un piccolo e sottile anello d’oro, con dei piccoli diamanti sulla parte superiore.
Io ero senza parole, senza fiato, non riuscivo a ragionare. Sentii mia sorella singhiozzare e un “DAAAI EL!” provenire da Brian.
Era tutto così perfetto. –Si- dissi. –Si miseriaccia, è ovvio che si.
Lui si alzò ed io ebbi modo di gettargli le braccia al collo.
-Ti amo- Mi sussurrò all’orecchio.
-Anche io ti amo, Matt.- risposi con la voce spezzata da lacrime di gioia.

 
Continua nel capitolo:


 
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