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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SEPHIRA
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: kagomina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/12/2010 17:35:07 (ultimo inserimento: 20/01/11)

Questa ff parla di magia, naturalmente amore, e non mancano i nemici, come i demoni, conosciuti solo da pochi, gli umani, e dei nuovi esseri......
 
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INIZIO DEL VIAGGIO (PARTE 1/2)
- Capitolo 1° -


Ciao a tutti!!
Questa ff parla di magia, naturalmente amore, e non mancano i nemici, come i demoni, conosciuti solo da pochi, gli umani, e dei nuovi esseri, conosciuti come parte del male, chiamati HIEN, all’apparenza, umani che hanno poteri magici, aiutati dagli Yukami, all’apparenza umani, che in realtà sono animali, ma solo alcuni possono usare la magia, alleati degli Hien. Chi vincerà tra questi tre popoli? Ci sarà sempre guerra, oppure i tre popoli vorranno la pace tra loro?
A questo si uniscono due ragazzi, dagli stessi caratteri degli Hien, dai forti poteri e grandi abilità nel combattere. Saranno loro a decidere di chi volere la vittoria. Degli Hien e Yukami? Degli umani? O dei demoni? Chi sceglieranno? Chi aiuteranno?

Per saperlo, leggete attentamente questa fanfic! Spero vi piaccia...
Commentate in tanti e sinceri!!

Buona lettura!<3

CAP 1



INIZIO DEL VIAGGIO (PARTE 1/2)



Un piccolo bambino, era tranquillamente sdraiato su una roccia e guardava il bellissimo cielo azzurro di quel mattino.
Si alza sbuffando e si guarda attorno, alla ricerca di qualcosa di interessante.
Data la bella giornata, il fiume che c’era accanto alla roccia, e che separava in due quel pezzo di terra, unite da alcuni ponti ogni qualche chilometro, brillava come se fossero caduti miliardi di diamanti all’interno.
Tutto il verde che era attorno, era anche ammirato da delle piccole api, che andavano alla ricerca di un fiore, e da due uccellini, che dal loro nido, cercavano qualcosa da mangiare sul terreno.
Il paesaggio, pieno di stupendi fiori, belli e robusti alberi, piccoli spiazzi di erba verdissima, e qualche cespuglio qua e là. Quella non era che una piccola parte di Sephira.

Un piccolissimo mondo piatto, da qualche parte nel grande universo. Un piccolo mondo, dove, dall’alto, si potevano vedere solo i colori, verde dell’erba, azzurro del mare, fiumi e laghi, marrone, il colore della terra dei villaggi e delle montagne, giallo il colore di un deserto mai attraversato da anima viva, o così dicevano da quelle parti, e qualche chiazza di bianco, qua e là che segnavano le punte delle alte montagne.
Su questo piccolo mondo, c’erano molte isole, la più grande, la più abitata, si chiama La Grande Isola, un’enorme terra senza una linea retta, lunga e un po’ larga vicino alle punte, che sembrava fosse una figura in diagonale. Le piccole Isole attorno, in confronto non si vedevano.
La popolazione era ben distribuita su tutte le isole. Si divideva in quattro popoli. Gli umani, che ricoprivano quasi tutte le isole, i demoni, esseri che potevano assumere le sembianze degli esseri umani, amanti della distruzione. Non si sapeva dove abitassero, i pochi umani che sapevano della loro esistenza cercavano di sapere il meno possibile e di stare alla larga dai posti più attaccati, erano spietati e uccidevano tutti senza distinzione, che sia un anziano, un bambino o una donna. Gli Yukami, grandi animali che riescono ad assumere sembianze umane, i piccoli solo in certe notti o in certi giorni, mentre gli adulti a loro piacimento. Abitavano nella foresta, finchè non si trasferirono in un villaggio bellissimo, sempre felice e senza nessun problema. In fine, gli ultimi, ma non meno importanti, gli Hien. Esseri, con grandi poteri magici, riconoscibili dai loro unici caratteri uguali, il biondo dei capelli e il verde degli occhi. Abitano in una piccolissima isola, nascondendo la loro esistenza, in modo da non farsi trovare, per non essere attaccati. Il loro villaggio era bellissimo, magico e in continuo cambiamento. Però non solo gli Hien avevano questi due caratteri. Anche i demoni riescono a possederli, dato che è una razza nata dai tre popoli, ma anche gli umani possono averli, solamente, però in pochi. Andando avanti, capirete chi può possederli, che siano adulti o bambini, se si ha fatto un patto, si può avere questi caratteri che li rendono molto potenti grazie ai poteri che essi danno.

I villaggi umani erano fatti in legno, le finestre e le porte erano coperte da dei tessuti tagliati e cuciti in modo da poter coprire quegli spazi. Tranne nel sud, sono fatte interamente di pietra, tranne per le porte fatte in legno e le finestre coperte dalle tende, grazie alla voglia di protezione di alcuni villaggi, hanno scoperto questo nuovo modo di usare le pietre. Lentamente, si sta divulgando in tutte le isole.

Ora torniamo al piccolo seduto sulla grande roccia.

Si guarda attorno, finchè non nota una dolce bambina dai capelli corvini, lunghi fino alle spalle, che giocava tranquillamente da sola facendosi collanine coi fiori. Il bambino si mette a sedere e la guarda con interesse.
Lei ancora giocava con i fiori, finchè non finisce la ghirlanda. La guarda e se la mette sul capo. Poi si mette un ditino sulle labbra guardandosi attorno. Si alza velocemente e corre verso la riva vedendo un bel fiore viola. Si piega, dando le spalle al fiume, strappa, delicatamente il fiore, e lo mette sulla ghirlanda. La rimise sulla testa, mettendo il fiore al centro del capo e le margherite che lo circondavano. Contenta, si alza, ma mise il piede sulla lunga gonna larga. Dato che era ben legata alla vita, non si allentò, fece cadere la bambina all’indietro, facendola finire in acqua, mentre la ghirlanda le cadde dalla testa finendo sulla riva.
– Aiuto! – Urlò – Qualcuno mi aiuti! –
Continuava a muovere le braccia cercando di stare a galla. Ma non ci riusciva molto, la testa finiva sempre sotto l’acqua dopo qualche secondo a galla.
Il biondo bambino, si alza di scatto e scende dalla pietra guardando la bambina che ancora si dimenava per stare a galla, chiedendo aiuto.
Guarda il fiume con un po’ di paura, non sapeva ancora nuotare! Guardò la bambina, si fece coraggio pensando che volesse salvarla, si butta in acqua e, con suo stupore, nuotò più veloce che poteva verso la bambina.
– Tranquilla! Aggrappati a me! – Le urlò avvicinando, sempre di più, il braccio.
Lei, vedendolo, smise di muoversi e lo guardò spaventata.
– Va via mostro! – Bevve un po’ d’acqua – Non.. Non avvicinarti! – Urlò ancora cercando di allontanarsi ancora.
Il bambino, sorpreso, rimase fermo per un istante, poi insiste.
– Non ti farò del male! Coraggio, prendi la mia mano! –
Bevve molta acqua, e a mala pena riusciva a respirare. Stanca, si abbandonò all’abbraccio dell’acqua, che lentamente la tirò sotto. Guardò la luce che batteva sulla superficie, allungò un braccio, poi chiuse gli occhi sorridendo “Mamma, papà, potrò vedervi ora?”
Sentì la mano scaldarsi. Aprì appena gli occhi vedendo degli occhi verdi, simili allo smeraldo, davanti ai suoi. Poi, sentì anche del calore sulle labbra. Il bambino le stava dando un po’ d’aria. Lei però non riusciva a muoversi per allontanarlo. Chiuse gli occhi, aspettandosi il peggio.

Con le ultime forze rimaste, riuscì a portarla dalla parte della riva dov’era lui. La stese a terra e si sdraiò accanto a lei respirando affannosamente, prendendo tutta l’aria che non aveva preso mentre era sott’acqua. Recuperata la normale respirazione, voltò il viso guardando la bambina accanto a lui. Respirava, sorrise mettendosi a sedere. Si alza, prendendo una borsa che aveva vicino al masso, prese una coperta e gli e la mise addosso.
– Sicuramente non vorrà vedermi al suo risveglio, meglio se vado via, posso guardarla da lontano per essere sicuro che torni a casa salva – Disse coprendola.

La bambina si svegliò qualche minuto dopo. Aprì lentamente gli occhi. Ricordandosi ciò che era successo, si mise a sedere di scatto e si guardò attorno, cercando il ragazzino che l’aveva salvata. Si toccò le labbra, poi vide la coperta bianca che aveva addosso. Sorrise e si alza prendendola e mettendosela sul braccio. Si guarda attorno un’ultima volta, prima di correre verso il ponte, tornando a casa.

Passarono dieci anni dall’accaduto. Ora, vicino al grande fiume, si vede un’enorme tigre bianca, con strisce nere sulla schiena e grandi e bellissimi occhi celesti, con una lunga e folta coda.
Correva su quei verdi campi guardandosi alle spalle quasi ogni secondo.
Dalla stessa parte, da dove veniva la tigre, apparve un bel ragazzo. Alto, bei capelli biondi, occhi verde smeraldo, impugnava una spada affilata e correva dietro la tigre più veloce che poteva. A guardalo sembrava un ragazzo sui quindici anni, anche se ne aveva due in più.
Rideva contento, finchè, con un agile salto, si mise davanti alla tigre che fu costretta a fermarsi. Le saltò addosso e, dopo varie rotolate a terra, lui riuscì ad alzarsi e a tenerla a terra con un piede sulla pancia bianca e puntò la spada sulla gola dell’animale.
Un ghigno s’insinuò tra le labbra del ragazzo.
– Ti ho presa! – Disse fiero.
La spada scompare all’improvviso dalla sua mano e lui salta addosso alla tigre ridendo.
– Ti ho battuta finalmente! –
La tigre si alza e lo spinge via facendolo cadere a terra. Lui la guardò strano. Stavolta fu lei a sorridere sdraiandosi sopra di lui. Ruggì qualcosa. Lui rise, mentre lei gli leccava il viso.
– Va bene, va bene. Mi hai battuto! –
Smise di leccarlo e si alza facendo fare a lui lo stesso.
– Ho fame! Mangiamo? – Chiese.
La tigre annuì e lui le salì in groppa accarezzandole la testa dietro le orecchie.
Mentre si avvicinavano al fiume per cercare del pesce, sentirono un urlo.
– Andiamo a vedere, presto! – Disse lui scendendo dall’animale.
Corsero alla riva del fiume. Il ragazzo si butta in acqua, tornando a riva con una ragazza tra le braccia. La tigre si avvicinò per vederla. Tremava dal terrore e aveva gli occhi chiusi mentre si stringeva le braccia tenendosi con una mano alla maglia del ragazzo.
Lui si abbassa per metterla a terra ma lei non lasciò la presa su di lui. Guardò l’animale non sapendo che fare. La tigre si avvicinò e leccò il viso della ragazza.
– É tutto a posto ora! – Disse il ragazzo cercando di tranquillizzarla. La ragazza dai lunghi capelli neri, aprì prima un occhio, guardando la mano che aveva stretto una maglia larga di colore rosso. Poi aprì anche l’altro, rivelando due bellissimi occhi verde chiaro. Alzò lentamente il viso e guardò quello del ragazzo che le sorrideva.
– Stai be.. – Cominciò.
La ragazza si era alzata di scatto allontanandosi. Si guarda attorno cercando un modo per allontanarsi, ma vede la tigre dietro di lei. Guarda atterra notando che le gambe le tremavano. Fa un profondo respiro e batte le mani tra di loro. Mentre le allontanava lentamente, si videro delle piccole scintille che si spensero subito.
– Dannazione! – Urlò frustata.
Cominciarono a scenderle delle lacrime dagli occhi “Perché sono così vigliacca?” Si chiese. Si lascia cadere atterra abbassando il capo.
– Veloce, fammi fuori – Lui la guardò strano.
– Ma che dici? Sei per caso impazzita? – Chiese preoccupato. Si avvicinò lentamente – Forse hai bevuto troppa acqua! Vuoi che faccia qualcosa? – Chiese a pochi passi da lei.
La ragazza alzò la testa.
– Ma sei stupido o cosa? Ti annoi se un umano non si mette a scappare? – Chiese muovendosi lentamente. Lo spinse alla sua destra e si alzò di scatto superandolo. Batte nuovamente le mani tra di loro. Quando le allontana, le piccole fiammelle diventano più grandi fino a formarne una soltanto.
– Dovevi ammazzarmi prima che non riuscivo ad evocare la magia! Ora invece sarai tu a morire! – Disse ridendo.
Lanciò la sfera di fuoco contro il ragazzo. Però non arrivò mai a destinazione, la tigre si era mezza in mezzo prendendosi il colpo al posto del ragazzo.
Cade a terra da una parte, mentre l’altra era terribilmente ustionata. Il ragazzo non capì niente. La guardò senza parole. Le toccò la testa e la mosse.
– Sayuri.. Sayuri.. Ti prego... – Non riuscì a finire la frase.
Si alzò in piedi a capo chino. Lentamente alza il viso guardando la ragazza con una furia, inverosimile, negli occhi. I capelli avevano cominciare a brillare. Lei tremò facendo qualche passò indietro.
– Non la passerai liscia! – Urlò lui mentre una spada dall’impugnatura d’oro, gli compariva nella mano destra che chiuse a pugno brandendo la spada. Urlò e alzò la spada davanti a se. Si preparò ad andarle contro, finchè non vide un piccolo movimento alle sue spalle.
La spada scomparve, mentre lui si girò e si mise in ginocchio accanto al corpo della tigre che ora respirava velocemente.
– Sayuri! Sayuri, sei viva! – Disse lui accarezzandole il muso e piangendo. Prende la borsa ch’era accanto alla tigre, che aveva buttato a terra prima di buttarsi in acqua. La aprì e prese un morbido pezzo di stoffa correndo al fiume. Lo bagnò e corse accanto al corpo bagnando la ferita.
La tigre ruggì cercando di trattenere il dolore. Il ragazzo sorrise.
– Resisti! Ora passerà tutto! – Disse cercando di asciugare le lacrime che ancora scendevano.
La ragazza, che era rimasta immobile, per la paura che le avevano fatto quegli occhi. Si avvicinò lentamente ai due.
– Uno Hien che piange? Piangi? Per un animale poi? – Bisbigliò lei.
Il ragazzo la spinse via facendola cadere a terra.
– Và via! Non farti più vedere! Vattene! – Urlò lui pieno di rabbia.
Lei sembrava sempre più stupita.
– Voi non provate pietà, nemmeno per un compagno, perché invece piangi per un animale che usi? – Chiese ancora.
Guardò la schiena del ragazzo che cercava di pulire la tigre dal sangue, con più delicatezza possibile. In quel momento si sentì in colpa, come se avesse fatto l’errore più grande della sua vita.
Sospira.
– Se mi uccide almeno avrò salvato quel povero animale che non centrava nulla! – Disse avvicinandosi.
Gli toccò la spalla.
– Ho detto che te ne devi andare! – La spinse via.
– Ti voglio aiutare – Disse lei rialzandosi e tornandogli accanto.
– Prima l’hai quasi uccisa e ora la vuoi salvare? – Chiese lui, smettendo di pulire la ferita e voltandosi verso di lei.
La guardava con odio, odio che non aveva mai provato prima e che gli faceva male al petto. Lei batte nuovamente le mani tra di loro. Si crea un leggero vento tra le mani e lei lo indirizza verso il ragazzo inglobandolo. Il ragazzo si trovava dentro una bolla. Batte forti pugni sul muro d’aria, vedendo la ragazza avvicinarsi alla tigre, non riuscendo a romperlo.
– Non osare avvicinarti a lei! – Urlò.
La ragazza si voltò verso di lui sorridendo.
– Fidati di me, la curerò in un batter d’occhio! – Disse alzandosi le maniche larghe della giacchetta.
Si sistemo il corpino rosso e batte le mani tra di loro, per poi toccare il corpo della tigre, ormai svenuta per il dolore. Dalle sue mani usciva una piccola luce azzurrina che andava verso la ferita.
– Ti prego! Lasciala stare! – Disse lui implorandola.
Quando lei si voltò, la tigre si stava alzando. Si voltò agilmente e andò vicino alla bolla dov’era lui.
– Non mi farai del male? – Chiese lei avvicinandosi alla bolla.
Lui appoggiò la fronte sulla parete della bolla guardando la tigre che gli sorrideva vicino.
Quando lo vide annuire, fece scomparire la bolla toccandola. Lui corse dalla tigre bianca saltandole addosso.
– Stai bene! Stai bene! – Disse lui felice, abbracciandola forte – Credevo di averti perso! –
La tigre gli leccò il viso.
– Si, si, ho capito! – Disse lui ridendo e allontanandola dato che gli faceva solletico leccandolo.
Si voltò a guardare la ragazza.
– Perché l’hai fatto? Non volevi che morissimo? – Chiese salendo sulla groppa di Sayuri.
La ragazza sospira.
– Io non volevo uccidere lei ma te! –
Lui scese dalla groppa della tigre e si mise davanti ad essa.
– Non metterti in mezzo! – Ordinò a Sayuri.
La tigre ringhiò.
– No! Non devi fare niente! – Disse allontanandola col braccio e camminando verso la ragazza.
– Vuoi batterti giusto? – Fece comparire una normale spada, la stessa che aveva usato per giocare con la tigre.
– Senza alcun gesto? – Chiese incredula.
Lui non capì e si fermò.
– Non sei uno Hien? – Chiese ancora.
Lui la guardò strano.
– Hien? – Chiese lui ridendo – Forse quella persona mi somiglia, ma io non sono Hien, sono Ryuji! – Disse indicandosi con la mano sinistra.
Questa volta fu la ragazza a ridere.
– Hien non è un nome di persona! Però se non sai chi siano forse non sei uno di loro! – Smise di ridere – Per tua informazione, gli Hien sono creature crudeli con poteri magici, sono biondi e con gli occhi verdi! Anche tu li hai, ma sembra che proprio tu non sappia nulla di loro! – Ryuji guardò la spada che aveva in mano.
– Ma allora sono uno Hien? So far crescere le piante e so creare dal nulla una spada, e anche altre armi! E poi non ne fai parte anche tu? Sai usare la magia e hai gli occhi verdi! – Chiese lui facendo sparire l’arma e guardando Sayuri che si avvicinò.
La ragazza sospirò di sollievo.
– No, non sono Hien, so usare la magia grazie al mio maestro, che è anche mio padre. Grazie a lui posso effettuare la mia vendetta! – Disse guardandosi fiera le mani.
Ryuji spostò la testa di lato, verso sinistra.
– Vendetta? A cosa serve? – Chiese.
Lei si mise a ridere non riuscendo a smetterla. Non aveva capito la vera domanda del ragazzo, lui sapeva cos’era la vendetta, ma non capiva a cosa servisse. Era una cosa così stupida! Pensava lui.
– E vuoi dire che ci sono persone che non sanno fare queste cose? – Chiese ancora.
Lei cercò di smettere di ridere.
– Ma da dove vieni? Non sai praticamente niente! – Disse cercando di essere seria e di non ridere – Tutti sanno chi sono gli Hien! Pure i bambini e non lo sai tu, che sembri avere la mia età? A quindici anni dovresti sapere questo e altro! – Ryuji guardò Sayuri che rise.
– Io non ho quindici anni, ma diciassette! – Sbuffa – Sembra che qualcuno sia d’accordo con te sorella pensando che sembro più piccolo! – Guardò male la tigre che rideva. Incrocia le braccia – Non è colpa mia se ho la faccia che sembra quella di un ragazzo giovane! Questo vuol dire che so tenermi bene, a differenza di qualcuno! – Disse guardando male la tigre che si arrabbiò buttandolo a terra.





Continua subito! Se non vedete il secondo capitolo, aggiornate la pagina!

 
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VOTO: (3 voti, 6 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 6 commenti
Rif.Capitolo: 1
kagomina
28/12/10 17:01
Grazie mille ad entrambe!! e lo stesso tanti auguri!!! vi avvertirò appena il secondo capitolo
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Rif.Capitolo: 1
scrittriceinerba - Voto:
27/12/10 19:17
INTANTO,BUON NATALE A TUTTI!
POI,VORREI DIRE CHE QUESTA FANFIC è SPECIALE,CONTINUA COSì!
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Rif.Capitolo: 2
niglia89
23/12/10 20:29
wow!!! brava brava bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! continua!!! Buo natale <3 tvttb
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Rif.Capitolo: 2
niglia89
23/12/10 20:29
wow!!! brava brava bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! continua!!! Buon Natale <3 tvttb
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Rif.Capitolo: 2
niglia89 - Voto:
23/12/10 20:29
wow!!! brava brava bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! continua!!! Buo natale <3 tvttb
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Rif.Capitolo: 1
niglia89 - Voto:
23/12/10 20:28
Bravissima!! evviva hai pubblicato una nuova ff!!! ma su fb non vieni più? =( comunque bellissima!
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