TREDICI ANNI
- Capitolo 1° -
Quel giorno si svegliò prima del previsto, finalmente compiva i sospirati e tanto desiderati tredici anni. Nella sua famiglia era un evento tanto atteso. Ricordava ancora quando sua cugina più grande, Rita, aveva compiuto gli anni. Tutto il giorno la madre e la zia erano diventate incontrollabili, dicevano che quel giorno finalmente era arrivato e che niente poteva rovinarlo. Ricordava come la casa fosse stata addobbata, i festoni, i cappellini, la torta… tutto. Avevano festeggiato come dei pazzi. L’unica ombra che c’era in quel giorno erano le facce deluse della madre e della zia che verso la sera avevano assunto. Non ne capiva il perché e nessuno tranne lei ci fece caso. Poi però quell'identica delusione si ripresentò al compleanno dell’altro cugino, Giovanni: di mattina la stessa eccitazione, mentre la sera si ripresentò la delusione. Questa volta, però, c’era un particolare nuovo. La zia disse alla madre:
<<Allora sono le tue figlie>>, e ricordava come le due donne avessero guardato in modo strano verso la ragazza e le sue due sorelle. Quando però la sorella più grande, Federica, compì tredici anni, nulla era cambiato. La madre e la zia erano deluse ancora e tutti erano sempre gli stessi. Solo la ragazza sapeva cosa era accaduto realmente. Quando la sera le due sorelle andarono a dormire, lei rimase sveglia mentre Federica si addormentò nel giro di pochi minuti. Quella notte dalla finestra entrò una luce sfavillante come se fosse una palla d’oro che lasciava fiammelle. La ragazza ricordava di essersi seduta sul letto ma non ricordava nessuna emozione legata alla paura, soltanto un grande senso di pace e beatitudine. Fissò quella luce finché non si avvicinò al letto della sorella, rimase sospesa all’altezza del cuore per circa trenta secondi, poi iniziò a tremare e a muoversi velocemente ma impercettibilmente finché non ci fu una piccola esplosione e quella luce da oro divenne azzurro cielo ed entrò nel cuore della sorella. La ragazza rimase sveglia per tutta la notte senza capire realmente che cosa fosse successo. Il giorno dopo chiese alla sorella se si sentisse bene e la risposta fu:
<<No, mi sento molto più che bene. Mi sento completa>>.
Da quel giorno prima di addormentarsi sperava che la luce venisse e colpisse pure lei. L’anno dopo, il giorno del compleanno della sua sorella più piccola, Fabiana, la luce ritornò. La ragazza non appena la sentì si emozionò ma quella, una volta arrivata sul suo corpo, vibrò ma non come quella precedente. La ragazza avvertì un senso di repulsione, qualcosa che la lasciò interdetta e molto triste. La luce la oltrepassò, uscì dalla porta e la ragazza la seguì. Vide che entrava e usciva in un secondo dalle varie stanze di casa sua, finché non trovò la stanza della sorellina dove vi entrò e non uscì. La ragazza aprì la porta e vide la stessa e identica scena, soltanto che la luce, quando esplose, divenne blu mare, ma la sensazione che provò non fu come quella precedente. Se quella volta aveva sentito una sensazione di pace e beatitudine, adesso provava soltanto un forte dolore, come se il cuore in qualche modo si spaccasse. La luce fuoriuscì dal corpo della sorella e se ne andò, ma lasciò dietro di se delle fiammelle che entrarono in Fabiana e rimasero lì nel suo cuore. Pensava questo quando la ragazza fu svegliata dalla madre che le venne vicino e le disse:
<<Alessia? Sei sveglia? Buon compleanno!>>.
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