CON UN FIORE
- Capitolo 1° -
Con un fiore
Saltò dentro la finestra senza far alcun rumore.
Si guardò attorno mentre le piante dei suoi piedi toccavano la superficie fredda del tavolo, poi fece fremere quelle piccole alette che aveva al posto delle braccia e si fermò.
I suoi occhi, grandi come laghi e neri come pozzi, si concentrarono sulla corolla colorata di un piccolo fiore.
“Non ti senti stretto chiuso in quella gabbia di terra cotta?” chiese dischiudendo le labbra rosse la piccola fata.
Il fiore non rispose, poi un soffio di vento lo colpì facendolo dondolare e, prendendogli le parole che non era in grado di pronunciare, rispose per lui.
“No affatto. Non posseggo muri che mi rubano la luce e dentro a questo vaso ricevo acqua. Ho tutto ciò che posso desiderare”
La piccola fata non disse nulla, rimase fissa a osservarlo per diversi istanti poi le sue rosse labbra si aprirono ancora.
“Ma la tua solitudine non è forse la stessa di un carcerato?”
Ancora una volta il vento, delicato e premuroso, raccolse dai petali del fiore le parole che non poteva dire e portò la risposta alla piccola interlocutrice.
“E perché mai dovrei essere solo? Gli uccellini cantano anche per me e il cielo è dello stesso colore sia per me che per te. Non sono solo”
La fatina storse allora quelle sue labbra in una smorfia un po’ infantile.
“Io sono sola, eppure non ho né vasi di terracotta né gabbie di nessun tipo a chiudermi fuori dal mondo. Perché?”
Il fiore dondolò ancora un po’ sotto le carezze del vento, poi gli diede ancora parole di cui essere messaggero e rispose.
“Forse hai scelto di lasciare il vero mondo al di fuori del tuo personale” le disse con una dolcezza che profumava di nettare.
La piccola fanciulla restò in silenzio poi aprì bene le sue ali e guardò il sole.
“Se resto qui per un po’ a te dispiace?”
Il fiore questa volta non affidò al vento nessuna parole eppure la fatina ebbe la sensazione che quella corolla colorata gli avesse sorriso in risposta.
Un po’ titubante si avvicinò al vaso del fiore e si sedette lì, vicino a lui.
Chiudendo gli occhi prese un profondo respiro.
“È bello il canto di questi uccellini”
Ok, il tema è abbastanza banale e non è nulla di che, lo so.
Il punto è che guardando questa immagine [vedi http://www.facebook.com/home.php?#!/photo.php?fbid=170521432988108&set=a.170521426321442.35707.144210438952541] mi è venuta in mente questa scena, quindi lo trascritta di getto man mano che vedevo le immagini scorrermi davanti.
Spero che non faccia troppa pena e spero che non ti sia dispiaciuto troppo dover leggere questa cosa…! ^^’
Un bacio.
Ambra
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