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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall Z
Titolo Fanfic: RETURN
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: misa-blackstars galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/11/2010 11:07:49

Pan riuscirà mai a dire quello che nasconde da chissà quanti anni al suo amato e a tutti quanti?
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -


Era torridamente caldo quel giorno. Bra era riuscita a farmi indossare quel bikini striminzito bianco con gli anelli e a farmi qualche tuffo nella sua piscina. E mentre lei e Goten se ne stavano a prendere il sole, io mi tuffai qua e là. Ma poi, quando Goten accese lo stereo al massimo del volume, arrivò Trunks che sbraitò qualcosa sulla sua presunta tesi.
-Ma chi è l’idiota che disturba la quiete?!- gridò lui, agitando la penna che aveva in mano.
M’incazzai subito. E non so perché. Di recente avevo sempre i nervi a fior di pelle, come Trunks quando era tornato solo la settimana scorsa. M’alzai dal bordo della piscina e mi piantai di fronte a lui e gli dissi di non rompere. Lui non ribatté per niente. Mi ero immaginata chissà quale scena, ma questa per niente. Quando lui arrossì, capì il perché.
Di scatto presi l’asciugamano che Bra mi stava porgendo, e me lo avvolsi intorno al corpo, molto imbarazzata. Trunks distolse lo sguardo abbassando la testa. Quando mi passò l’imbarazzo, gli dissi:
-Non puoi pretendere il silenzio assoluto per i tuoi studi quando avevi benissimo mesi per farlo! Sparisci per mesi e poi ti ripresenti così, come se niente fosse e pretendi queste attenzioni! La colpa è solo tua!-.
Trunks non parve incassare bene il colpo. Captai un lieve aumento della sua aura, tipico segno di chi si arrabbiava e proprio intrinseco nei geni dei Saiyan. Ma prima che lui potesse aprire bocca, dal cielo arrivò uno schianto di energia spirituale piuttosto alta che provocò un’onda d’urto, la quale spinse Trunks addosso a me. E naturalmente dietro di me c’era solo la piscina. L’aura era quella di Niki, alquanto euforica. Non so come, ma Trunks mi cinse la vita con un braccio e riuscì a farci evitare la caduta, volando. Quando mi appoggiò a terra, mi sentii una tale scema. Avrei potuto benissimo volare anch’io, ma ero totalmente presa da Trunks. Ero distratta, tutto qui.
-Tutto bene?- mi chiese Trunks, voltandosi dall’altra parte a tirare il dito medio a Niki.
E Niki rispose altrettanto con un altro dito medio.
-E lo chiedi a me? Chiedilo a quella megalomane di Niki, non vedi quanto è schizzata negli ultimi tempi?- risposi io, adirata.
Ma poi notai che avevo il reggiseno messo male, lo aggiustai e sistemai l’asciugamano sulle mie spalle. Questo bikini si che era una cattiva idea! Dopo le suonerò di santa ragione sia a Bra che a Niki.
Trunks andò a salutare Niki, alquanto entusiasta. Notai il diverso trattamento che le rivolse: cordiale, gentile, affabile. E con me invece, era sempre adirato, in imbarazzo. Non riusciva a trattarmi come una persona, anzi ragazza, normale. Sentii una lieve fitta di gelosia. Lo so che sono io quella sempre incavolata, arrogante e così via, ma da un anno cerco di trattenermi e di correggermi. Senza risultati, visto che Trunks mi trattava come al solito.
-Ciao Trunks, quando sei tornato? Pan non m’aveva detto niente!- disse Niki.
A quelle parole, Trunks si volse verso di me, con espressione stranita sul volto. Io abbassai lo sguardo e mentalmente maledì Niki un paio di volte. Non le avevo detto niente perché sennò lei avrebbe fatto le solite sceneggiate, come stava facendo in questo preciso istante: era saltata addosso a Trunks, abbracciandolo. E lui, fece altrettanto. In me scattò la solita, ma intensa rabbia. Per fortuna avevo addosso l’occulta aura inventato da Bulma. Ma Bra mi notò, dicendomi di rilassare la faccia. Quello fu abbastanza a farmi scattare. Sprigionai la mia aura a dismisura e partì dal suolo con un gran salto e presi il volo. Lasciai tutti quanti spiazzati sul terreno dall’onda d’urto provocata dalla mia energia spirituale. Riuscii a sentire quello che disse Trunks:
-Di solito non si teletrasporta?-.

*

Volai per tanto tempo. E senza sapere dove. Avevo bisogno di svuotare la mente, perché com’ero messa in questo momento significava che ero un pericolo ambulante per chi mi stava vicino. Ma nella mia mente c’era un caleidoscopio di flashback riguardanti Trunks: il suo ritorno, il suo atteggiamento, i suoi capelli lunghi, l’abbraccio con Niki e tante altre cose. Trunks riesce sempre a monopolizzare tutto il mio cervello, rendendomi una cerebrolesa isterica. Trunks mi piace da tanto, potrei dire un’eternità. Pur di stare con lui anche fisicamente, ho chiesto al drago Shenron, prima che sparisse, di renderlo possibile.
Mi ero arrabbiata troppo. Sapevo benissimo che a Niki non interessava Trunks in quel senso, lei lo vedeva come il principe dei Saiyan, cosa che io non riuscivo a immaginarmi. Sarà perché sono solo per un quarto Saiyan.
Sentii un rombo. Voltandomi alla destra notai che un aereo con la marca della CC (Capsule Corporation), mi stava venendo addosso. Schizzai a sinistra appena in tempo, ma strusciai la schiena contro l’aereo. Il dolore fu troppo acuto ed io persi la concentrazione e per questo caddi. E caddi in acqua, in un’abnorme quantità di getti che si alzarono al cielo. Non so come, ma ci fu un’incredibile pace in me. Nonostante mi stessi inabissando nelle profondità oceaniche, ero felice. Finalmente ero capace di sentire la calma dentro di me. Ma poi sopraggiunse il dolore e la perdita dei sensi.

-Questa pazza squilibrata non si rende mai conto di quello che fa!-.
Furono queste parole a svegliarmi. Mi ritrovai in una stanza bianca, troppo sfuocata per capire quale. Strizzai gli occhi e riconobbi l’infermeria della CC e Trunks, Bra, Goten e Niki.
Trunks era letteralmente arrabbiato, Bra preoccupata che cercava di calmare il fratello, Goten e Niki osservavano la scena divertiti. Che c’avranno da ridere?
-Pan, come ti senti?- disse una voce accanto a me.
Mi girai e vidi mia madre. Era bianca in faccia e mi teneva la mano sinistra.
-Mamma sto bene. Non è niente di che- dissi, cercando di tranquillizzarla.
-Niente un corno, Pan! Hai un taglio profondo nella schiena!- disse, anzi gridò, Trunks.
Mi cinse il braccio e mi alzò. Questo gesto mi provocò una fitta incredibile, proprio dietro alla schiena.
-Scusa- disse lui, quasi sussurrandomelo nell’orecchio.
Fu più delicato. Mi fece vedere le bende insanguinate ed io rabbrividì. Quel maledetto aereo mi aveva quasi ammazzato. Poi mi distese delicatamente nel lettino.
-Tuo padre è andato a chiedere dei Senzu a Balzàr. Erano finiti da un pezzo, sai- disseTrunks.
Poco dopo arrivò Papà con i Senzu. Me ne dette uno ed io lo inghiottii subito. La ferita sparì pochi istanti dopo.
-Da quando in qua voli come un incosciente?- mi disse Papà, con il suo sguardo da rimprovero.
Dopo un paio di rimproveri e promesse fatte ai miei, potei finalmente rilassarmi un po’.
Ma quando mi alzai m’accorsi che ero ancora in costume. Mezzo sbrindellato. Ma qualcuno mi coprì in un lampo; Trunks si era tolto la maglietta e mi aveva coperto. L’accettai senza indugio. Tutti quanti, tranne Bra, uscirono dall’infermeria.
-Ma perché sei così incavolata con Trunks? Capisco che è sparito senza dire niente, ma a me pare che lui si comporti abbastanza bene con te!- disse Bra, mentre si sedette sul davanzale della finestra.
-Ha un atteggiamento distaccato, s’arrabbia sempre, anzi s’incazza. E non sa come trattarmi. Certe volte mi tratta come una bambina- dissi io.
Mi pentii amaramente quando dissi bambina, ma per fortuna Bra non aveva la più pallida idea di che stessi parlando.
-Ma nonostante tutto, si scusa sempre! E poi sotto tutta quell’ira, c’è preoccupazione- ribatté Bra, indicandomi col dito.
Notai la maglietta che avevo addosso. Ne presi un lembo e l’annusai. Sapeva di sale, anzi di mare. E poi capii cosa intendeva Bra.
-Vuoi dire che è stato lui a salvarmi?- chiesi, sorpresa.
-Sbattendo con l’aereo hai perso l’occulta aura e Trunks ha captato l’indebolimento della tua aura, così m’ha spiegato lui- rispose Bra.
-Lui ti tratterà male qualche volta, ma è solo perché non sa come relazionarsi con te, visto che entrambi siete così distanti ma attenti all’uno e l’altra. E sotto la scorza mio fratello è gentile e premuroso, ma è celato dai suoi continui cambi d’umore.
Ma quando si tratta di te, Trunks si dimentica di tutto il resto-.
-Sarà che io vedo solo la superficie di Trunks, e non il resto- dissi, non sapendo cos’altro dire, visto che ero in totale imbarazzo.
-Ma a quanto pare oltre a farti incazzare, sei innamorata pazza di quella superficie!- disse Bra, ridendo.
Le tirai il cuscino per farla zittire, visto che entrò Trunks in quel preciso momento.
Notò che avevo messo la sua maglietta e arrossì. Io fissai un punto nel pavimento, per evitare di arrossire anch’io. Ma avevo visto che era ancora a petto nudo, cosa che m’alzò l’afflusso di sangue nelle guance. E Bra rideva ancora come una matta.
-Che c’avete tutte due?- chiese, insospettito dai nostri comportamenti.
A quel punto, Bra sparò una cazzata su una superficie alquanto affascinante e sparì oltre la porta, richiudendola. Trunks mi chiese della superficie affascinante mentre si sedette sul lettino, vicino a me.
-Niente. Conosci tua sorella, no? Spara una stupidaggine al dì!- dissi io, cercando di cambiare argomento.
Ma lui non ci cascò.
-Ma lei ha detto “innamorata”! Non è che sei innamorata di qualcuno, Pan?- disse lui, tranquillissimo.
Io rimasi spiazzata dal suo atteggiamento calmo. Significava che non lo toccasse per niente che io ero innamorata di qualcuno? Ma allora perché insisteva per saperlo?
-Lei parlava del… ah, non lo so più!- dissi io, alzandomi e facendo la finta tonta.
Tanto la và o la spacca.
-Già. Sarebbe strano che tu, un’anormalmente strana adirata per 24 ore al giorno, avessi qualcuno che ti piace!- affermò Trunks, in tono beffardo.
Mi offesi a morte e gli tirai un pugno dritto nel plesso solare, che lo mandò a schiantarsi sul muro dell’infermeria. Essendo io una ragazza Saiyan, era normalissimo che il muro non resse il colpo e si spaccò. Trunks finì nella stanza adiacente all’infermeria, in altre parole il salone. E lì si che furono guai! Bulma tirò l’orecchio a suo figlio, rimproverandolo per il danno. Io la scampai perché ero convalescente.
Per fortuna, Trunks se l’era bevuta da solo. La sua affermazione implicava offese, ma allo stesso tempo negava la possibilità che io provassi sentimenti per qualcuno.
Per l’ora della cena, io mi feci una doccia e mi vestii con qualche cambio di vestiti, ovviamente di Bra. Alloggiavo a gratis da loro e non mi dispiaceva affatto. Finché erano i Brief ad invitarmi.
A tavola c’eravamo solo io, Bulma e Trunks. Bra e Goten erano andati al cinema. Come pietanza principale c’era la pasta e la carne. Io mangiai un sol boccone di tutto quanto, perché il senzu che avevo mangiato prima, m’aveva riempito lo stomaco a dovere.
-Trunks, spero che tu abbia finito quella tesi, perché non sopporto più i tuoi turpiloqui!- disse Bulma, mentre si versò il vino nel bicchiere.
Captai di nuovo la rabbia nell’aura di Trunks. Per fortuna Bulma non era in grado di percepirla. Trunks aggrottò le sopracciglia e continuò a mangiare. E poi Bulma ci disse della festa che stava preparando, per il ritorno di Trunks.
-Ma Mamma, non c’è bisogno di farla- disse Trunks, mesto.
Bulma reagì male a quelle parole. Ci disse di accettare che eravamo invitati, anzi obbligati ad andarci, volenti o nonvolenti. E accennò al fatto che sarebbe stato un certo dress code, cioè l’obbligo di abiti eleganti, da party e così via.
Qualcosa si attorcigliò nel mio stomaco. Odiavo questo genere di party. A casa mia sono cresciuta come una campagnola e in pieno allenamento dettato dal nonno. Ma ora che sostavo a casa dei Brief mi toccavano tutte ‘ste cose di alta società, cose che odiavo. E Bra di certo è sempre entusiasta di vestirmi come se fossi la sua barbie.
Trunks parve notare la mia inquietitudine e parlò a vanvera offendendomi di nuovo.
-Pan, spero che almeno per la mia festa ti vesta decentemente, e non con le solite tute!- disse Trunks, riuscendo ad evitare la forchetta che gli tirai.
Bulma dette uno scapellotto al figlio e gli disse di trattarmi meglio, visto che ero una ragazza. Lui sbuffò a quelle parole.
Non sopportandolo più, m’alzai e andai via dalla sala da pranzo. Incontrai Bra per il corridoio, anzi non proprio. La beccai mentre si pomiciava mio zio Goten. Mi nascosi dietro a una colonna del corridoio, per non farmi notare. Cavolo, ma quei due non si davano mai una pausa, eh?
Sentii un respiro sulla mia spalla destra, rabbrividii e mi voltai. Trunks si era nascosto proprio accanto a me e stava cercando di trattenere una risata. Ebbi una voglia matta di dargli un pugno dritto in faccia. Notò la stizza e si calmò. Ma poi si avvicinò un po’, troppo per i miei gusti, e mi sussurrò:
-Mai visto pomiciare nessuno?-
Gli detti una gomitata nelle costole per risposta. Certo che avevo visto pomiciare qualcuno! Nei film e nella vita reale, ah e anche nei romanzi.
-Mai pomiciato? Anzi, nel tuo caso sarebbe baciato- chiese, soffiandomi nell’orecchio.
Averlo così vicino mi agitava. Di solito Trunks si teneva a distanza, ma oggi aveva diminuito la distanza più volte. Ero felice, ma turbata. E di certo avevo la tachicardia.
I miei sentimenti per Trunks erano sempre contrastanti. Prima non riuscivo nemmeno a stargli vicino, ora non lo sopportavo. Ma nel profondo avrei voluto accorciare le distanze, sempre. Da quando Trunks era tornato, in me c’erano turbe di rabbia, di voglia combattiva e altro ancora.
L’ancora stava per: voglia di toccarlo, di baciarlo, di… insomma! Avevo voglia di Trunks!
Improvvisamente i capelli lunghi di Trunks mi sfiorarono la faccia, facendomi tornare alla realtà. Trunks era appena a pochi centimetri da me. Scostai la testa verso il lato opposto, cercando di nascondere il mio rossore.
-Che c’hai? Ti ho chiesto una cosa e te sei andata in trance! Stavi immaginando cose sconce, Pan?- chiese Trunks, sempre lì vicino a me.
In quel momento sarei voluta sparire, teletrasportarmi o volare via. Anche sprofondare nella terra. Abbassai il capo per evitare di guardarlo negli occhi e risposi:
-Il mio primo bacio non sono affari tuoi-.
Trunks rimase di stucco a quelle parole. Appoggiò la mano sulla fronte e sparò qualche scongiuro. Se ne andò via, così.
-Ma te non hai mai baciato nessuno, Pan!- disse una voce dal retro della colonna.
Bra e Goten uscirono dal loro nascondiglio e cominciarono a ridere.
-Trunks non si è nemmeno accorto di noi! Ma cos’ha di recente nel cervello? I criceti?- disse Goten in mezzo alle sue risate.
-Nah, non credo. È solamente sorpreso dalla nostra Pan!- disse Bra, appoggiando il suo gomito sulla mia spalla.
-Ma la storia del bacio?-.
Sospirai.
-Ho mentito-.

 
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