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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MADAME LA BOTIQUE
Genere: Azione, Avventura, Drammatico, Erotico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: sonsierey galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/10/2010 23:44:14

La ragione si sgretolava, gli amici diventavano nemici, era un posto per animali governato dall’animale più terribile, sorprendentemente calmo V.M 14
 
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UN DECISIVO TAXI BIANCO
- Capitolo 1° -

Come ho già scritto nella sistesi, ribadisco che preferirei per questa fan fic lettori dai quattordici anni in su. Spero che la fan fic vi piaccia, e che commentiate numerosi con critiche, apprezzamenti e tutto il resto.
*


Non c’erano criteri, non c’erano requisiti, non c’era pietà. La ragione si sgretolava, gli amici diventavano nemici, era un posto per animali governato dall’animale più terribile, sorprendentemente calmo, elegante, razionale, dal cuore arido e dallo spirito di marmo.
E come tutte le avventure agghiaccianti, non era iniziata in quel modo. Era iniziata con una passeggiata. Stava per mettersi a piovere, erano due, due ragazzi e un solo ombrello. Un ombrello ampio e nero. Simone lo teneva in mano facendolo ruotare a centottanta gradi a destra e poi a centottanta a sinistra. Claudia, sedici anni, un maglione rosa con lo scollo a V, un paio di jeans sui quali aveva cucito lei stessa numerosi bottoni, si avvolgeva nel caldo cappotto bianco, morbido e soffice, con dei fiori marroni ricamati sopra. In quel momento sembrava che nella strada esistessero solo loro, il resto del mondo si era dissolto e nessuno dei due avrebbe neanche lontanamente immaginato quale crudele schiaffo li avrebbe risvegliati e riportati alla realtà << comincia a piovere>> borbottò il ragazzo sottolineando l’evidenzia proprio mentre una goccia lo aveva colpito beffardamente sulla nuca che aveva appena scoperto per coprire meglio l’amica con l’ombrello la quale si stava sporgendo, in una posizione precaria e pericolante, sul bordo del marciapiede. << Dov’è finito il resto del mondo?>> chiese la ragazza al vento, sorrideva appena << Sarà a casa a caldo>> ipotizzò il ragazzo continuando a districarsi col suo ombrello in modo che potesse coprire in egual misura sia lui che Claudia. Sorrise di nuovo e lo guardò, era particolarmente di buon umore, e del resto fino a quel piovoso frangente, non aveva avuto motivo per non esserlo, <<messaggio ricevuto, che ne dici se andiamo a casa mia, e poi proviamo a fare la cioccolata, basta che non sporchiamo in cucina però, e poi la beviamo sul divano al caldo e mattiamo su un bel film>>, mentre progettava il resto del pomeriggio la sedicenne vedeva le immagini che prendevano forma e vita davanti ai suoi occhi scuri. Vedeva lei e Simone che tentavano di preparare la gustosa bevanda, battibeccando su quanto zucchero mettere, quanta acqua versare e quanto cacao aggiungere; poi l’immagine cambiava e riusciva ad avvertire il tepore della bevanda che le massaggiava lo stomaco e la comodità del divano di casa sua, meraviglioso giaciglio. L’immagine si bloccò come se qualcuno avesse magicamente premuto lo “stop” di un telecomando invisibile; e sì, perché prima di immaginarsi a casa bisognava tornarci a casa, e in un giornata come quella non sarebbe stato facile. <<Lo sciopero dei mezzi>> pronunciò il tutto tra i denti, in un soffio <<come ci arriviamo a casa mia?>>
<<I tuoi genitori non ci possono venire a prendere?>>
<<Mio padre è al lavoro, mia madre sarà dal dottore con Fede>> cantilenò la ragazza, e scomodarli per così poco mi sembrerebbe egoista. E non s’immaginava nemmeno quello che le avrebbe evitato quell’egoismo.
Ma il colpo di grazia lo diede Simone, e se avesse infilato nella schiena dell’amica un lucente pugnale, non avrebbe fatto differenza, perché quando si domandò <<Ce li abbiamo i soldi per prendere un taxi?>> inconsapevolmente uccise la ragazza che accanto a lui.
<<Eccome se ce li abbiamo!>> esclamò <<meraviglioso>>. Il destino si compì in quell’esatto momento, se solo Simone avesse potuto sopportare la sete un minuto di più, se non ci fosse stata una fontanella così vicina ai due ragazzi, e se non fosse arrivato un taxi in quel momento mentre il ragazzo beveva e la ragazza aspettava, se fosse accaduto il contrario, se avessero aspettato insieme, probabilmente quella vettura avrebbe tirato avanti, i due si sarebbero indignati, ma avrebbero sicuramente evitato quella terribile disgrazia.
Ma sembrava proprio che Claudia stesse aspettando il mezzo da sola, una ragazzina sperduta in mezzo a una strada, sotto la pioggia, e quindi l’auto bianca si fermò.

 
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