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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Air Gear
Titolo Fanfic: TRICK OR TREAT?
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: prinny galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/09/2010 17:41:51 (ultimo inserimento: 07/03/13)

E' solo la loro vita quotidiana sconvolta dall'arrivo di Lei. O c'è forse di più dietro il suo sorriso di bambina?
 
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IL RISVEGLIO DELLA PICCOLA PRINCIPESSA.
- Capitolo 1° -

Hey there, readers. (:
Solitamente posto le mie fan fiction senza note iniziali e finali, ma in questo caso sono necessarie, lol. Dunque, questa è la mia prima fiction di Air Gear e devo dire che mentre scrivo queste parole ho il cuore a mille perché è una fiction nella quale sto’ mettendo l’anima e il cuore, seriously.
Questo a parte, parliamo del lasso temporale e dove prende piede la mia storia. :] Siccome Air Gear non è ancora concluso, ho deciso di farla iniziare all’incirca dopo l’ultima scan che ho letto, ovvero dal volume 30 Trick 287 da MangaFox.com. Ho però cambiato l’età dei personaggi per un’ovvia necessità che chi deciderà di seguirla capirà, anche perché dovevano essere più maturi come personaggi. Quindi, per chi è ancora in dietro, avverto esserci la presenza di numerosi spoiler. Per il resto, dovrebbe essere tutto a posto. °-° Non credo di essere andata OOC con i personaggi e se in caso l’ho fatto, spero vivamente che possiate capire che è stato necessario ai fini della fiction. (:
Disclaimer: Air Gear e i suoi personaggi appartengono a Oh! Great; se fosse mio, non mi ritroverei a scrivere questa fan fiction. :3
Ma ora bando alle ciance e procedete con la lettura di uno dei miei più preziosi tesori!
Buona lettura. ^^



Prinny.



The Awakening of the lil Princess.

Trick or Treat?
Trick.




- Fuck! Invece di giocare come bambini dell’asilo, dovreste iniziare ad allenarvi seriamente, inutili come siete! Non avete ancora capito che il nemico attacca proprio quando meno ve l'aspettate? - Si lamentò un ragazzo sui sedici anni, lunghi capelli blu legati in un codino basso e avente solo occhio destro visibile.
- E rilassati, Sharky! – Rispose alzandosi il leader dei Kogarasumaru. - Poi parli proprio tu che neanche ti alleni con noi! - Il Re delle Zanne sbuffò seccato, dando le spalle al gruppo.
Quel giorno erano usciti prima da scuola a causa di una riunione del collegio docenti in vista previa delle pagelle, quindi avevano deciso di ritrovarsi tutti al campetto della scuola per rilassarsi e pranzare insieme; dopotutto, era tanto che non degustavano un attimo di pace.
- Fuck! Non sono io quello che ha bisogno di allenarsi, siete voi la spazzatura!
- Preferisco mille volte il fratello gay. - Sussurrò trattenendosi dal ridere il biondissimo Kazu all'amico Onigiri, il quale scoppiò in una fragorosa risata.
- Ti ho sentito stecchino pallido.
Che fra Kazu e Agito non scorresse buon sangue, anche se in realtà Agito si riteneva di per sé un lupo solitario, solo lui e Akito poiché non poteva sopportare nemmeno Lind, era ben noto; seppur quando venisse il momento di lavorare in gruppo, come la volta del Grand Fang Fire Bird, facevano un ottimo lavoro di squadra. Anche perché in realtà Agito non aveva nulla contro il Re delle Fiamme e nemmeno il biondino se per questo. A parte quanto il compagno iniziava con le sue frasi dispregiative e del tutto superbe nei loro confronti, solo allora aveva gli veniva l’impulso di iniziare una lotta d’infiniti insulti contro di questo.
- Ragazzi, per favore. - S'intromise la giovane Noyamano, tuttavia semplicemente a voce poiché restò distesa sull'erba accanto ad Ikki e di certo, non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì.
- Fuck! Fate quello che volete ma vi avverto: non basterà una mia unica battaglia vinta a portare in alto i Kogarasumaru, perciò o vedete di vincere a qualunque costo, o vi preparate ad essere sbranati dal sottoscritto. Non ho alcuna intenzione di insudiciare il mio nome con le vostre basse prestazioni, sia ben chiaro! - Prima che potessero controbattere, il ragazzo sfrecciò fuori dal campo verso l'uscita della scuola, dirigendosi verso una destinazione a loro sconosciuta.
Ormai trascorrevano molto del loro tempo insieme e certo, Agito si era mostrato cambiato in più occasioni, leggermente più aperto ma sempre con quel suo caratteristico carattere freddo, egoista e insensibile. La realtà era che per loro, quel ragazzo, sarebbe rimasto un mistero. Per sempre.
- Andate a capirlo, chissà perché è sempre così scontroso! Tu per caso ne sai qualcosa, Yayoi? – Chiese allora Emily. - Voglio dire, hai visto o sentito la ragione del suo essere così scorbutico pure in uno stupendo giorno di sole come questo? - Domandò più incuriosita che irritata all'amica con i codini, rivolgendole lo sguardo. La ragazza, resasi conto che non era più solo la compagna ad attendere una risposta ma tutto il gruppo, si sentì improvvisamente in soggezione mentre un colorito roseo s'impadroniva delle sue guancie. Il fatto che li collegassero e credessero che realmente lei potesse sapere qualcosa in più rispetto a loro, la rendeva felice. Forse non era l'unica che si era resa conto del legame che si era creato fra loro negli ultimi tempi.
- No, mi dispiace, nemmeno io ne so nulla. - Rispose finalmente, deludendo se stessa per non essere a conoscenza di ciò che disturbava il suo amore non corrisposto. L'unica risposta logica che le rimbombava in testa era "Agito è così! Da sempre! Non è una novità, pure i morti lo sanno! Specialmente i suoi morti.". Tuttavia, più per se stessa che per rispondere agli altri, continuò. - Forse è perché le ultime battaglie sono state molto dure. Lui non lo vuole ammettere ma l'ho visto ritornare sempre più distrutto ogni volta, vittorioso senza alcun dubbio, eppure più esausto. Magari vuole che vi alleniate così da essere al cento per cento sicuro che, in caso di sua perdita, il team non subisca conseguenze. Credetemi, ci tiene più di quanto possiate immaginare. - Finì, creando uno stupore generale, sorprendendo persino se stessa. Aveva parlato tanto per, in realtà nessuna delle sue ipotesi era fondata; in parte aveva anche mentito perché sì, era tornato più stanco ma sempre più sicuro di se. Se ci tenesse o no al gruppo, lei non poteva saperlo, quando cercava di avere un minimo di conversazione lui o si dimenticava chi fosse, obbligandola per questo a portare sempre quei due codini con i quali stava iniziando a sentirsi realmente scomoda o, quando si giungeva ai temi sentimentali, schivava le domande oppure se ne andava. A essere sincera con se stessa, l'unico miglioramento era avvenuto in campo di Air Treck, dato che era ormai da tempo la sua Tuner.
Ma in quanto al cuore...
- Beh sì, effettivamente anch'io l'ho visto arrivare sempre più malconcio, quindi ciò che dici ha senso, Yayoi. - La giovane in questione si limitò a sorridere timidamente, sperando che mai quella conversazione, specialmente la sua risposta, giungesse alle orecchie del Re delle Zanne.
- Possiamo smettere di parlare dello squaletto per qualche ora, se non vi dispiace? - Domandò un irritato Kazu, attirando l'attenzione dei compagni. - Non so voi, ma io sto' morendo dalla fame!
- Il mio amico qui ha ragione, anch'io ho lo stomaco che urla "Dammi cibo o ti mangio!" - Intervenne Onigiri, indicandosi lo stomaco per dare più enfasi alla frase.
- D’accordo, d’accordo! Per fortuna ci hanno avvisato in tempo, così ieri le ragazze ed io ci siamo messe d’accordo per le pietanze da preparare! - Affermò entusiasta Ringo, alzandosi e dirigendosi verso il tavolo con il suo cestino. – Yayoi ed Emily, avete portato i vostri? - Alla risposta affermativa ed egualmente entusiasta delle amiche, chiese loro di scendere ad aiutarla mentre i ragazzi andavano, sotto suo preciso ordine, a lavarsi le mani.
- Ehm... Disturbo? - Domandò una voce nascosta dietro un albero.
- Chi... Oh, Akito! Cosa ci fai qui? Credevo non ti avremmo più rivisto dopo la bisticciata con Kazu e gli altri. - Ringo voltò lo sguardo verso di lui mentre passava i piatti dal cestino alle mani delle amiche.
- Sì, beh, ecco... Non mi andava di passare la giornata da solo a causa del carattere di Agito, così sono ritornato. E poi... - Non dovette continuare a parlare, il suo stomaco lo fece a posto suo.
Fame.
La rossa gli sorrise e gli impose come unica condizione di andarsi a lavare le mani poiché tutto sarebbe stato pronto in questione di minuti. Il giovane allora raggiunse di corsa i compagni, saltando addosso a Ikki, accarezzandolo e ripetendogli numerose volte quanto gli fosse mancato.
Passarono tutto il pomeriggio fra risate e giochi vari, ogni tanto azzuffandosi fra loro, tuttavia senza mai smettere di divertirsi.
Come sarebbe stata diversa la nostra storia se quel pomeriggio non fossero rimasti lì fino a tardi; come sarebbero stati diversi gli avvenimenti a seguire se Agito non avesse avuto ragione. E seppur l'infallibile intuito del Re delle Zanne non fallì nemmeno quella volta, di certo non poteva nemmeno lontanamente immaginare ciò che sarebbe accaduto dopo quel tiepido pomeriggio di aprile.
- Hey, bambini! - Urlò un ragazzo dai corti capelli castani dall'alto delle scale che conducevano al campo da calcio. Il gruppo, incuriosito e del tutto sicuro che non si rivolgessero a loro, si voltò e videro il giovane che aveva appena parlato accompagnato da altri cinque ragazzi. Non avevano niente di giapponese e la forma dei loro occhi come il colore dei loro capelli, lo confermava. Inoltre, non dimostravano più di diciassette anni.
- Spiacente, questa è una scuola superiore, se state cercando i vostri coetanei dovreste andare alle elementari. Non sono molto lontane, comunque. - Parlò freddamente ma divertito, Ikki. E sì: aveva voglia di giocare.
- Come ti permetti razza di...
- Justin. - Con un semplice movimento del braccio, il ragazzo di prima fece tacere l'amico. Evidentemente, pensò Ikki, era il capo di quel branco di scimmie.
- Tu devi essere Itsuki Minami, leader dei Kogarasumaru. Correggimi se sbaglio. - Babyface annuì. - Allora non mi sbagliavo. - Continuò il ragazzo, un ghigno divertito sul volto. - Quando dicevo bambini, mi riferivo proprio a voi.
- Tsk. Ti consiglio di sparire modello da strapazzo, oggi non sono dell'umore giusto. - Tuttavia, nel tono di Agito, oltre che un forte disturbo, si poté avvertire anche una leggera nota di divertimento. Dopotutto, lui era il Re della Strada di Sangue.
- Mi pare o ha appena parlato il più piccolo del gruppo?
- Sì, caro piccolo, non è l'ora del biberon?
- Ragazzi, basta! Voglio dire, non vorrete che se la faccia nei pantaloni? Poi non c'è la mamma per cambiarlo!
- Già, e scommetto che... - Ma il quinto integrante del gruppo non ebbe più modo di parlare, in quanto Agito gli ruppe la metà dei denti con un unico calcio.
- E adesso preparatevi anche voi tre, luridi pezzi di merda! Vi farò pagare caro il fatto di aver nominato il mio nome in vano! Fuck! Ve ne pentirete amaramente, per me siete meno di fucking shit! - Come lo squalo violento e sanguinoso che era, Agito si diresse verso i tre ragazzi che prima l'avevano deriso e mantenne la parola: li fece a pezzetti; forse, anche troppo.
- Agito, basta! Ora smettila! - Urlò Ikki, vedendo come li torturava anche quando non avevano più la forza di difendersi. Gli ricordava tanto l’Agito che aveva visto per la prima volta con le braccia legate dalla camicia di forza.
- Fuck! Crow, stanne fuori o ammazzo pure te!
- Già tesoro di mamma, stanne fuori e lasciati sconfiggere da Dylan! - S'intromise il leader del gruppo estraneo, raggiungendo Ikki e assestandogli il primo calcio che schivò con difficoltà.
- Bene. Allora mentre tu ti prendi cura del bambino, io mi occupo del biondino. - L’unico compagno ancora libero di Dylan si diresse verso Kazu, sorridente.
- Con molto piacere.
- Mi ricordi molto il Ciccio Bello di mia sorella, biondo con gli occhi azzurri. E sai che fine a fatto? Me lo sono mangiato a colazione! - Kazu semplicemente rise.
- Tu invece credo domani non avrai bocca per la colazione! - Rispose prima di dirigersi a tutta velocità contro l'avversario, utilizzando Clones of Flame.
Pochi minuti dopo, Agito aveva già finito con i suoi quattro avversari, Ikki riusciva a schivare di poco gli attacchi di Dylan, mentre l'avversario di Kazu sembrava star per crollare a terra in questione di secondi.
- Come, tutto qui quello che sai fare, corvaccio? Ed io che credevo di venire ad affrontare uno Storm Rider. Non sei altro che un bambino piagnucolone! - Un calcio colpì in pieno stomaco il Re del Tuono, che cadde a terra quasi privo di sensi.
- Ikki! - Ringo gli corse in contro, prendendolo fra le braccia e verificandone lo stato. Per fortuna respirava ancora.
- Sei davvero una pena. - Dylan rise, guardandosi attorno. - Dunque, dunque... Tu, piccoletto! – Urlò indicando Sharky. - Ti pentirai di aver torturato inutilmente i miei compagni!
- Taci e lasciati rovinare quel viso da bambola che ti ritrovi, Hello Kitty! - Ma prima che Agito potesse reagire, lo vide avvicinarsi a gran velocità. Troppa velocità. L'avrebbe colpito e sarebbe stato un colpo forte abbastanza da stenderlo per diversi secondi, di questo Agito ne era sicuro. Non avrebbe avuto il tempo di schivarlo. Cercando di non perdere la calma indietreggiò ma Dylan era ormai troppo vicino.
- Fuck! - Urlò, sentendo il colpo in pieno stomaco frantumargli le costole.



Sooo.
Come vi è sembrata? *^* Oh Hyne, Io sto’ già andando in paranoia a pensare cosa succede nel secondo capitolo, gne gne. n_n” Scherzi a parte, come avrete letto, li ho lasciati così come sono ora, ognuno con la propria Regalia e Strada anche se, man mano che continuerò la fan fiction e seguirò le scan, alcune cose potrebbero cambiare perciò attenzione che la mia ficcy conterrà sempre argomenti di spoiler per chi non segue le scan in inglese.
Scrivetemi pure i vostri pareri, li accetto di ogni genere pur che non siano insulti; c’è differenza fra la recensione costruttiva e quella volgare. (:
Spero di cuore di potervi sentire al più presto così da procedere a postare il secondo capitolo, take care.
xoxo,

Princess Miele.
 
Continua nel capitolo:


 
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