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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: EGOISTA
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/07/2003 10:26:08

yaoi. song-fic per hanamichi e rukawa
 
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EGOISTA
- Capitolo 1° -

EGOISTA
by: Erikuccia
Ff autoconclusiva
based on: SLAM DUNK
Notes : per chi nn la conoscesse la canzone è di Alexia ed è tratta dall'album "il cuore a modo mio", priva però di una strofa. I personaggi sono sempre di papà Inoue. Ah...questa è la mia prima, vera ff Yaoi, siate clementi, per favore.Come al solito scusate per gli errori di battitura.Per il resto vi aguro buona lettura, sperando che questa mia storia vi piaccia.
Enjoy yourself ^^

1. CAPITOLO UNICO
Egoista


Tu nn puoi pretendere
di avere tutto quanto per te
Se nn vuoi comprendere
nn perdere più tempo con me

Hanamichi, solo in palestra, palleggiava meccanicamente il pallone da basket. Gli allenamenti che aveva fatto al primo anno con Aya l'avevano aiutato molto. La sua testa gravava sotto il peso dei suoi pensieri e dei suoi dubbi. Per quasi un anno tutto era andato bene, la sua vita aveva preso a scorrere come lui voleva, eppure in un solo momento era cambiato tutto...rischiava di perdere la sua serenità.
Per molto tempo i suoi giorni si era riempiti solo di bei ricordi, di baci appassionati dati di nascosto, di litigi di gelosia, di un amore solamente sussurrato..Ma sapeva che i grandi amori venivano sempre sussurrando e che per questo bisognava saper attendere.
Quel pomeriggio di un anno prima in riva al mare aveva capito per la prima volta quello che voleva. Subito il viso di Haruko sprofondò sotto quello meno aspettato del suo amore, di colui che amava e odiava allo stesso tempo. Senza rendersi conto di come fosse stato possibile, lui e Rukawa era diventati amanti, sebbene entrambi si vergognassero da morire di quello che provavano, ma questo nn aveva impedito che si amassero in segreto, all ombra, e quella paura di essere scoperti li aveva uniti ancora di più, e li eccitava al tempo stesso. Ma era troppo bello per poterci credere. Hanamichi se lo aspettava quel brutto momento, quel minuscolo attimo in cui si era dovuto allontanare da quelle braccia che tremavano quando lo abbracciavano. Era successo quando Anzai venne in palestra dicendo a gran voce che un talent scout avrebbe assistito alla partita di qualificazione contro il Ryonan per poi scegliere i migliori. Ovviamente quella notizia risvegliò la competizione tra i due. Nelle partite, nel campionato, invece, si erano aiutati, ma il desiderio di diventare il numero 1 della prefettura, chissà forse del Giappone, spinse i due a riaccendere quella sfida che prima era stata annaffiata da un po' d'amore. La carriera era pur sempre la carriera e Hanamichi sapeva benissimo che per Rukawa la voglia di sfondare era sempre stata grande, sin da quando per la prima volta aveva palleggiato davanti ad un canestro, sentendo le folle gridare il suo nome. Ben presto stare insieme divenne sempre più difficile. Rukawa continuava a dire che nemmeno l'amore che provava per il suo compagno di squadra avrebbe ombrato quel sogno, un ambizione che aveva sin da bambino. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Hanamichi nn voleva vivere all'ombra di niente e di nessuno. Anche lui amava il basket, certo da meno tempo, ma se il suo Rukawa poteva puntare in alto nessuno impediva anche a lui di sognare. In men che nn si dica, dopo litigate e incomprensioni, quella storia che sembrava essere nata in paradiso finì. Ognuno per la sua strada e tra i due ritornò ad esserci quel gelo che all'inizio li aveva spinti ad odiarsi, per poi gettarli l'uno tra le braccia dell'altro, ma adesso tutto era solo un mucchio di ricordi. Hanamichi sentiva ancora la rabbia ribollire dentro di lui, e il pallone sbatteva sempre più forte a terra. Hanamichi scattò e fece una delle sue ormai famosissime schiacciate.Il tabellone vibrò sotto quel colpo. La palla tornò ad ingrangersi contro il terreno e anche Hanamichi si lasciò cadere. Seduto a terra si teneva il viso tra le mani, disperato, cominciando ad avvertire uno strano senso di abbandono. La realtà è che lui amava ancora quella stupida kitsune, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. La pioggia cominciò a cadere lenta all'esterno dell'edificio.

Egoista

Egoista era il secondo nome che si poteva attribuire a Rukawa e per questo Hanamichi lo odiava. perchè doveva pensare sempre e solamente a se stesso. Aveva una voglia matta di piangere, forse anche a causa del tempo, ma aveva pianto solo tre volte in vita sua, e sempre per ragioni più profonde dei capricci del suo ex.
Aveva pianto per la perdita di suo padre, un pianto che nn aveva uguali. Un pianto in cui il dolore si mescolò alla sua anima, buttando fuori il sangue di una vita rovinata. se nn ci fosse stato Mito in quell occasione nn sapeva come avrebbe fatto ad andare avanti. Aveva pianto per quella maledettissima partita contro il kainan dell anno prima, quando era ancora ignaro della sua omosessualità. Quella volta pianse per la consapevolezza di aver spezzato il sogno di un ragazzo che stimava, per un maledettissimo errore commesso negli ultimi secondi di gioco. E pianse quando Anzai si ammalò. In quell occasione si sentì come se stesse perdendo un secondo padre, come se la vita gli avesse di nuovo voltato le spalle. Ma per fortuna così nn era stato. Adesso si sentiva abbandonato dalla persona che aveva scoperto d'amare e quella voglia matta di piangere per la sua mancanza era nascosta dietro l'angolo. Il fruscio della pioggia si fece più forte. Hanamichi aveva bisogno di distrarsi. Si alzò, si mise in posizione e cominciò ad esercitarsi nei tiri da tre punti. Ma nn serviva a nulla, il suo pensiero tornava a posarsi sul bel viso di Rukawa, sui lineamenti che un tempo aveva odiato. Era orribile vivere quella situazione. Alla fine nn era servita a nulla quella competitività, perchè alla fine il talent scout aveva notato entrambi, ma niente era tornato come prima. Si parlavano a malapena e nn facevano più a pugni. Hanamichi odiava questa situazione. Il nn poter esprimere la sua rabbia con forti pugni lo faceva impazzire, ma aveva paura che il tocco con quella pelle candida risvegliasse in lui il desiderio. Presto l'avrebbe dimenticato, era quello che sperava, ma nn sapeva nemmeno lui fino a che punto credere a quella speranza. Stando in squadra con lui lo vedeva ogni giorno, quindi...
Cosa avrebbe dovuto fare? Abbandonare il basket? nn l'avrebbe fatto per niente al mondo.Cambiare scuola??...Ma perchè doveva essere sempre lui a fare sacrifici? perchè era solo lui a stare così male?...Ma nn sapeva che anche nella situazione di Rukawa i sentimenti scalpitavano per farsi strada oltre un muro di falsa indifferenza, solo che Kaede era più bravo a controllarsi. Ma anche a lui mancava Hanamichi. Quelle sue frasi stupide che erano riuscite a scuoterlo e a risvegliarlo gli mancavano tanto. La sua casa era di nuovo diventata silenziosa, come era sempre stato.

Mi sento come se
avessi un male che
ti toglie il fiato e che
nn fa più vivere

Hanamichi si stancò di quel tonk tonk continuo della palla, gli faceva pulsare le vene delle tempie e lo portavano ad una forte emicrania. Aveva bisogno di pace. Di capire quello che restava da fare nella sua vita. Con passo lento, ma sicuro, si diresse verso gli spogliatoi per cambiarsi e tornare a lezione. I suoi professori ormai erano abituati al fatto che marinasse le lezioni.
Fuori il tempo era peggiorato tantissimo, le nuvole, ormai nere, coprivano il cielo e sembrava che fosse notte. Invece erano solo le due di pomeriggio.
Hanamichi si accorse che la luce degli spogliatoi era accesa, ma pensò solo di averla dimenticata accesa, invece con sua grande sorpresa si accorse che all'interno c'era Rukawa, seduto a terra, distrutto. Ad Hanamichi sembrava di rivedersi un anno prima, quando, deluso per il suo comportamento nella partita con il Kainan se ne stava seduto lì, in cerca di un ancora di salvataggio.
-che ci fai qui?- chiese Hanamichi con tono freddo
-ho visto che in palestra c'eri tu...sono venuto qui...-
Entrambi parlavano come se stessero dialogando tramite telegrammi. Nn articolavano le frasi e nn gli donavano enfasi, parlvano perchè era necessario. Nella sala cadde uno strano silenzio. Hanamichi aprì il suo armadietto e ne tirò fuori la sua divisa scolastica. Con noncuranza si tolse la canotta. Non si accorse che Rukawa lo stava gurdando. E lo guardava con il desiderio di un innamorato. Il petto di Hanamichi era vasto, abbronzato e bello. Più volte ci aveva giocato sopra, e adesso sentiva la mancanza di quel contatto. Aveva voglia solo di dire mi dispiace, ma nn ne era capace, era troppo orgoglioso.
-nn credo- cominciò poi-...nn credo che possiamo andare avanti così...-
-così? -chiese Hanamichi, la rabbia e il dolore si mescolavano al tono della sua voce
-guarda che continuando a comporarci come abbiamo fatto nn facciamo che mettere a disagio anche gli altri...sembra che si siano fatti gli schieramenti, e all interno della squadra è la cosa peggiore che possa succedere...-
-cosa vorresti che facessi? io sono quello di sempre...ho cancellato tutto, mi sono comportato come se nn fosse mai successo niente....-
Rukawa rabbrividì al suono di quelle parole. Hanamichi lo stava trattando malissimo, ma credeva di meritarselo. Deglutì e poi continuò il discorso, a fatica. - ma qualcsa è successo, Hanamichi...per quanto tu possa rinnegarlo, per un lungo periodo siamo stati insieme, e anche la squadra ha visto la nostra unione...durante gli allenamenti eravamo sereni e parlavamo sempre, eravamo diventati la coppia d'oro del campionato...poi, quel silenzio imbarazzante...pensi che nessuno se ne sia accorto...-
-ripeto la domanda...cosa vuoi che faccia?- chiese Hanakun, ancora freddo
-cerchiamo di essere più civili...ok, nn stiamo più insieme, ma potremmo cercare di ricostruire qualcosa, invece di ucciderci con gli sguardi ogni volta che ci incontriamo!!- solo con lui Rukawa riusciva a parlare così, tranquillo, sicuro di quello che diceva, quasi divertito dalla compagnia dell amico.
Hanamichi sembrava sul punto di esplodere, aveva voglia di prendere a calci quel ragazzo che aveva di fronte. Invece gridò -ma che vai blaterando?? Io nn voglio ricostruire niente!!! Ma ti rendi conto di quello che mi hai fatto? Sei un egoista...nn puoi trattarmi come un oggetto...mi prendi e mi rilasci a tuo piacimento...- e alla fine le lacrime che faticosamente ricacciava sempre dentro d sè fluirono copiose, bagnando il pavimento. -accidenti- aggiunse poi Hanamichi tra i denti. Si voleva prendere a pugni da solo.

Nn posso credere
mi hai fatto piangere,
insospettabile
astuto e abile

Rukawa era rimasto pietrificato da quella reazione. Nn era abituato a vedere Hanamichi piangere. Nn l'aveva mai visto. Si sentiva in colpa, come nn era mai successo. Si sentiva un mostro. Si alzò, si avvicinò ad Hanamichi, cercò di passargli una mano tra i capelli, ma lui l'allontanò velocemente.- nn toccarmi...-disse.- nn azzardarti a provare compassione per me!!-
Adesso era Rukawa ad essere arrabiato, ad essere stufo di quell orgoglio di Hanamichi, dopotutto se si erano lasciati nn era solo colpa sua. Dopotutto una relazione si tiene in due.
-se sei insicuro di te stesso nn prendertela con me...sei tu che ti autocommiseri!!- urlò il moro. Hanamichi smise subito di piangere. Per la rabbia il suo viso divenne rosso, di un rosso che stava male con il colore dei suoi capelli. Finalmente trovò la forza di quello che nn era riuscito a fare in un mese e mezzo di separazione.Diede un pugno a Rukawa che appena indietreggiò sotto l'effetto di quel colpo.
-credi di essere furbo, Kaede??- chiese Hanamichi con la voce che tremava
-cosa vuoi dire adesso?sono un egoista furbo??-ironizzò lui,incoraggiato dal fatto che Hanamichi avesse ricominciato a chiamarlo con il suo nome.
-voglio dire che hai sempre creduto di tenere il mondo in pugno...ci sono situazioni che nn puoi controllare...e questa è una di queste...Credi che basti una tua carezza a farmi tornare il ragazzo che ero una volta?? Nn lo sono + e nn lo sarò mai...- Hanamichi nn si rendeva conto di quanto le sue parole potessero ferire il suo interlocutore. Si stava sfogando, ma lo stava facendo nella maniera sbagliata.
-guarda che io nn ho mai voluto che tu cambiassi- disse Rukawa sulla difensiva
-nn lo volevi, ma è quello che mi hai spinto a fare...credi che per me sia stato facile?? Io nn volevo rompere..io nn ti avrei mai messo in secondo piano...ma a te nn importava...pensavi solo a te...solo ai tuoi sogni...beh..sorpresa...nn sei l'unico ad avere dei sogni!!..Quindi nn prendertela con me...Tu sei egoista...l'hai dimostrato...e ancora adesso ne sei la prova vivente...- disse tutto d'un fiato, come se i suoi sentimenti che aveva tenuto incatenato si fossero liberati così, all'improvviso.

Tu sei Egoista.

Rukawa abbassò il volto. I lungji capelli corvini gli coprivano gli occhi blu. Se Hanamichi avesse potuto vederli si sarebbe accorto dello sbaglio che aveva fatto. Nn sapeva di quanto Rukawa si sentisse in colpa per quello che era accaduto nel loro passato. Nn sapeva di come anche Kaede si sentisse...Nn sapeva quello che provava ogni mattina guardandosi allo specchio...Nn sapeva che anche lui desiderava quell amore che l aveva fatto stare tanto bene, ma che nn poteva richiedere indietro, perchè era stato proprio lui a cacciarlo. E adesso quell accusa, quelle 7 lettere messe insieme, lo colpivano con forza, con violenza. Lo schiaccivano.
Hanamichi sorpreso da quel silenzio, ritornò a fissare l'interno buio del suo armadietto, come se avesse voluto nascondercisi dentro.
Quella situazione nn era salutare per nessuno dei due, perchè nessuno dei due si era preparato a quel confronto, che era rimasto latente per troppo tempo.
Rukawa si rimise a sedere. Voleva dire tante cose ma aveva paura di nn riuscire a dirle con la calma che invece in quel momento agognava. Credeva di poterle dire solamente con rabbia, con risentimento. Ma lui nn era il tipo che si lasciava prendere dalle emozioni e il suo orgoglio di uomo freddo giocava un ruolo importante: gli teneva serrata la bocca.
Hanamichi rifletteva in silenzio mentre continuava a mettersi indosso la divisa scolastica. Forse aveva esagerato. Forse aveva detto quello che aveva detto con troppa freddezza. Ma era la verità, e lui nn ci poteva fare niente. Le cose erano andate male, lui aveva sofferto moltissimo, a causa dell'egoismo di quel ragazzo che nonostante tutto continuava ad amare, ma nn poteva nn ammettere che si era comportato davvero male. Dopotutto c'era modo e modo per dire le cose. Ma era sempre stato un impulsivo, e rifletteva sulle cose solamente dopo aver agito.Non poteva farci nulla. La conversazione era finita là. Non c'era altro da dirsi, dopo quella sfuriata era davvero tutto finito.
Dopo essersi rivisto fece per andarsene, dirigendosi verso la porta, rimasta ancora aperta, ma la voce fredda di Rukawa lo tenne fermo, come un macigno davanti gli occhi.
-è facile andarsene così...- aveva sentito pronunciare.

Nn fare finta che
non ne sai niente e che
sei trasparente te,
molto improbabile,

Rukawa si era di nuovo alzato e aveva cominciato a dare sfogo alla sua rabbia e a tutto quello che anche lui aveva da dire.
-Prego?- disse Hanamichi furioso in viso
-nn puoi pretendere che tutti ti ascoltino senza rispondere...che fai te ne vai prima di ascoltare me??- disse lui arrabbiato, con i pugni serrati
-e cosa dovrei ascoltare??...le tue scuse?? Mi sa che è tr tardi!!-
-sei il solito esaltato mio caro....in molte cose avrò sbagliato, ma nn ho nessuna intenzione di chiedere scusa a qualcuno che ha le mie stesse colpe...se chiedo scusa lo devi fare anche te...-
-IO NN HO FATTO NIENTE!!!!!-
-guarda che abbiamo deciso insieme di separarci..perchè entravamo in sfida e questo vuol dire che anche tu sognavi quell ingaggio...nn puoi mentire a me Hana...nn ne sei in grado...-
-nn ho mai detto che per me quella partita nn fosse importante...se me lo hai sentito dire eri molto probabilmente ancora mezzo addormentato...certo che ci tenevo...sono un basketman anche io...ma io nn ti avrei messo al secondo piano...IO TI AMAVO...-
-perchè io no?? è questo che mi stai dicendo?? Che per me eri solo un giocattolo?? Qualcosa che usavo solo per mio diletto, senza emozioni?? Beh ti sbagli....lo sai meglio di me quanto tenessi alla nostra storia...-
-se tenevi a noi nn mi avresti mai detto che il basket era più importante di me...-
-Ma possibile che tu sia geloso di una palla??- rise Rukawa, sebbene urlassero tutti e due sapevano che alla fine quella conversazione sarebbe finita bene.
-...-
-Hana, ti prego nn fare la vittima..nn è da te...nn far finta che la cosa sia partita solo da me...una relazione si costruisce in due...abbiamo fatto molti errori...tutti e due...nn puoi dare solo la colpa a me, come nn posso darla solo a te io...cerchiamo di venirci incontro...-
-che intendi col venirci incontro??-chiese Hanamichi
-insomma...cerchiamo di ragionare da adulti...lo siamo entrambi dopotutto-
-va bene..ragioniamo con calma..- disse Hanamichi. Butto la borsa a terra e anche lui si sedette. Si sbottonò i primi bottoni della divisa, gesto che Rukawa adorava in lui e poi disse - tanto avevo inglese-
Allora anche rukawa si mise a sedere e incrociò le braccia, in attesa che un ispirazione per dire qualcosa arrivasse.

ma stai attento che
nn sono come te
io resto vigile
poi tnt il resto vien da sè

Passarono alcuni minuti in cui il silenzio era così rumoroso da poter infrangere gli specchi. I ragazzi erano imbarazzati e sebbene mostrassero dei visi duri, dentro di loro erano molto più fragili di quello che volessero dare a vedere.
-ok...-disse Hanamichi- ragioniamo...-
-davvero tu pensi che io nn ti abbia amato??- chiese Rukawa con un tono di voce molto dolce, quasi intenerito da quel timore infondato del bellissimo ragazzo che aveva di fronte.
-nn lo so...quando stavamo...si...insomma quando io e te stavamo insieme mi sembrava che io fossi l'unico a poter godere del tuo amore...poi però...mi sono sentito tradito e sono arrivato alla conclusione che per te ero stato solo un passatempo...- disse Hanamichi, arrossendo. Nn era mai stato abituato a parlare così apertamente dei suoi sentimenti.
-beh..risolviamo subito questo equivoco...nn sei mai stato SOLO un passatempo...certo..insieme ci divertivamo, e a volte con molto poco, ma nn perchè tu fossi un giocattolo, ma perchè stavo bene insieme a te, perchè avevo ritrovato la serenità...guarda che ci sono stato male anche io per lanostra separazione...nn pensavo che dirti che volevo sfondare ti allontanasse da me...ma sai quanto per me sia importnte il basket..-
-certo che lo so...ma nn è stato solo quello...io e te eravamo tornati a essere in competizione...nn facevamo che litigare...per me nn era bello...quando poi mi hai detto che valevo meno di una palla da basket mi sono sentito...tradito...abbandonato..- Come poteva essere che stava dicendo quello che nn aveva sussurato neanche a se stesso?Stava mettendo alla luce la sua anima, quella vera.
- tu, insieme alla pallacanestro, eravate i miei più grandi amori...nn ti sei mai chiesto perchè ero cambiato tnt? Nn ti sei mai chiesto perchè ero diventato più aperto e più sereno? Eri tu a farmi sentire così..la mia famiglia mi ha allontanato dalle mura domestiche anche troppo presto, e insieme a te mi sentivo di nuovo amato...ero amato e mi accorsi che anche io potevo amare, nonostante il mio passato turbolento...-
-se ci amavamo tanto, perchè ci siamo lasciati?- Hanamichi aveva posto quella domanda con il cuore che gli pesava. Era troppo doloroso portare alla luce quei mostri di un mese prima, era troppo duro ammettere che un amore che poteva essere davvero grande era finito, dimenticato. Non riusciva a capire perchè, se sia lui che il suo Kaede provavano sentimenti tnt profondi e tanto radicati, avevano permesso a così tanti fattori di insinuarsi tra di loro, portandoli alla separazione.

Nn fai che fingere
di essere complice,
ma è così semplice,
tu nn sai perdere

-nn lo so...nn te lo saprei dire Hana...- rispose tristemente Rukawa. Come poteva dirgli che per lui in fin dei conti nn era mai finita? Che i suoi sentimenti nn erano cambiati? Che l'amava ancora, che per lui la sua casa era sempre aperta, che avrebbe voluto riaverlo accanto a lui durante la notte?
-appunto...- disse Hanamichi con lo stesso tono di voce.
-semplimente nessuno di voi due sa perdere...nessuno dei due vuole vedersi sconfitto- la voce di Ayako echeggiò in quella stanza. I due ragazzi si girarono a guardare chi aveva pronunciato quella frase e quando videro il viso sorridente della loro managar arrossirono di vergogna. Nessuno nella squadra sapeva della loro storia, almeno fino a quel momento.
-aya!!- dissero in coro
-cosa sono quelle facce?? Pensavate di avermi fatto fessa? Era tanto che avevo capito quello che succedeva tra voi...- rise
-da quanto tempo sei lì?- chiese Hanamichi, quasi preoccupato.
-da abbastanza Hana...abbastanza per capire che siete tutti e due ottimi attori...e mezz'ora che siete qui a parlare, a riempire l'aria di belle parole...ma la realtà è che, quando eravate in squadra, ancora insieme, eravate davvero una bella coppia...quando avete cominciato a nn andare più d'accordo si vedeva benissimo...cercavate di continuare a comportarvi come sempre, ma nessuno dei due voleva cedere il proprio posto all'altro...cercavate di essere complici, ma tutti e due eravate piuttosto egoisti...che volete adesso? Se nn siete pronti, entrambi, ad ammettere i vostri errori nn riuscirete mai a guardare avanti e tornare ad essere quelli che eravate...- disse Ayako con l'aria di chi la sa veramente lunga.
Hanamichi e Kaede si guardarono in faccia come se avessero finalmente capito dove stava il problema.
Il problema è che nessuno dei due si era accorto che anche gli altri avevano notato la loro storia. Se si fossero confidati, se avessero parlato con qualcuno forse questo qualcuno avrebbe aperto agli occhi ad entrambi come adesso invece stava facendo Ayako. Avevano sbagliato tutti e due e per molte ragioni. Ayako guardò il volto degli amici e contenta dell'espressione che vedeva dipinta sui loro visi se ne andò riadosa. Quei due dovevano chiarire tutto,ormai in squadra nessuno li sopportava più, stavano facendo i bambini.
I due rimasero di nuovo da soli, ancora in silenzio.
-a volte Ayako mi sorprende - rise Hanamichi, senza spiegarsene la ragione si sentiva davvero sollevato
-chi la capisce è bravo...ma almeno ci ha a perto gli occhi...- disse Rukawa
-questo senza dubbio...-
-quindi ci perdoniamo a vicenda?tutto come prima?- chiese speranzoso Kaede
-si, ma...- disse insicuro Sakuragi

E sto imparando a stare senza di te
ma ti sorprendi perchè
nn provi a ammettere che
baby
Non ero io ad aver bisogno di te
Nn conta niente per te
ma gia ti perdì, perchè?

-ma cosa?- chiese Rukawa, quasi irato
-sai..mi ero abituato a stare lontano da te...da casa tua...si insomma dalla nostra storia...avevo sempre creduto che la mia vita dipendesse dal fatto che avevo te...-
-invece nn è così?- disse Kaede, adesso era lui a voler piangere. Forse Hanamichi nn provava più i sentimenti di una volta?
-come vedi sono ancora in vita, nonostante il fatto che nn eri con me...-
-quindi?-
-mi sono accorto che nn sono affatto fragile...-
-nessuno ha mai detto una cosa del genere, Hanakun!!-
-io credevo di esserlo, però!-
-tu??- disse scoppiando a ridere Rukawa - ma dai, smettila...sei sempre stato un esaltato...-
-nn ridere...si vede che nn mi conosci così bene come vuoi dar a vedere...stai ridendo di me...- disse Hanamichi serio
-cosa vuoi da me? Dimmi tu quel che devi fare...- disse arrabbiato Kaede
-nn vedo perchè devi alzare la voce!!-
-guarda che è pesante capire che stai cercando le parole adatte per dirmi che nn potremmo stare insieme...almeno cercavo di rendere meno drammatica la situazione...sono solo un cretino...-
-io nn ho ancora detto niente...- disse Hanamichi, sorpreso del fatto che Rukawa invece, l'aveva capito
-no..è vero, ma so quello che vuoi dire...dirai che dopo aver vissuto quello che hai vissuto in quest'ultimo mese nn vuoi tornare con me perchè altrimenti poi potresti provare di nuovo quel senso di fragilità, strettamente connesso alla tua felicità, per nn provare quel senso di dipendenza che provavi con me...mi dirai che tnt poi torneremo a sfidarci, a litigare e a soffrire...mi rinfaccerai che io voglio andare a vivere in america per il mio sogno..mi dirai che sarà inutile, perciò ,tornare insieme, ma che potremmo essere buoni amici...anche per la squadra, e tornare a giocare insieme...perciò sbrigati a dire quello che mi devi dire- disse Rukawa con gli occhi velati da un sottile strato di lacrime. Aveva sperato che quel vuoto lasciato in casa sua potesse tornare ad essere pieno delle risate di Hanamichi, ma adesso si stava accorgendo che aveva sbagliato di grosso. Niente stava andando come aveva sperato. Poi era lui l'egoista!!
Hanamichi intanto restava muto. Come faceva Rukawa a capirlo così bene? Si sentiva in colpa per aver detto pochi minuti prima che nn lo conoscevaaffatto. Kaede sapeva leggergli dentro come in pochi riuscivano a fare. Forse stava sbagliando a dire quello che stava per dire, ma nn riusciva ancora a vincere quell orgoglio tipico del suo carattere impulsivo.
-esatto..hai detto tutto quello che avevo intenzione di dirti- disse solamente. Ma nn era del tutto certo neanche lui.
-VA BENE...ho capito.solo un favore...-
-dimmi...-
-almeno finchè nn smette di piovere resta qui..con me...in silenzio..-
-ok..ho capito...-
Così restarono così, in silenzio. Forse quello sarebbe stato il loro ultimo momento di intimità. Ben presto le nuvole nere lasciarono posto a sporadici raggi di sole, che sembravano dare una carica di allegria ai molti che nell edificio scolastico avevano guardato con timore quei goccioloni. Negli spogliatoi della palestra, invece, Rukawa aveva maledetto quel sole che era appena sorto. Contemporaneamente con hanamichi, si alzò, pronto ad andare in palestra. Ma prima che il rossino se ne andasse riuscì a dire -guarda che io nn mi arrendo così facilmente...riuscirò a riportarti da me...- e gli sfiorò le labbra, andandose.
Hanamichi sorrise. Forse era davvero quello tutto ciò che desiderava. Lasciò gli spogliatoi e andò in palestra, pieno di allegria.

Fine
 
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