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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Detective Conan (Meitantei Conan)
Titolo Fanfic: QUESTO SONO IO
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: umisan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/09/2010 21:57:05

Conan - Shinichi parla di sè
 
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- Capitolo 1° -

Mi chiamo Shinichi Kudo. Ma anche Conan Edogawa.
No, non mi sto sbagliando. Io sono Shinichi, ma sono anche Conan. È la prima volta che lo scrivo, e ne ho davvero bisogno, perché la situazione sta diventando insostenibile.
Bene, nella mia carta d’identità ho sedici anni. Se mi vedeste di persona invece, non me ne dareste più di dieci.
Se avete seguito le mie avventure sapete anche il motivo per cui sono insieme un ragazzo e un bambino. E credete, sono davvero disperato. Non è un modo di dire. Anche se un po’ mi sto abituando e affezionando a questo me stesso bambino, non posso non rimpiangere la mia vita di adolescente, gli amici, perfino la scuola … Ran.
Sì, è tutto per lei in verità. Perché se non ci fosse lei, lei che sempre è il motivo, sempre l’inizio, sempre tutto, io non starei poi così male - ritorno alle elementari a parte. In fondo, potete pensarlo anche voi. Chi può dire di aver avuto una seconda possibilità? Di poter vivere una seconda infanzia?
Su questo non posso darvi torto. Dopotutto si può pensare che tornare un bambino mi abbia fatto molto comodo. Niente responsabilità. E poi un bambino dà molto meno nell’occhio di un ragazzo, perché a noi bambini nessuno bada mai eccessivamente - sto cominciando a rendermene conto sempre più spesso da quando sono Conan.
Confesso che a volte soffro di crisi di identità. Ormai io sono Conan, per tutte le persone che ho intorno - da Goro ai bambini, con i quali ho faticato a fare amicizia ma ai quali adesso, devo ammetterlo, sono affezionato. Ovunque sono solo Conan, ed è vero che sono anche Shinichi, però di lui, cioè di me, in pochi si curano ancora. A volte nemmeno Ran stessa. Solo alcune persone mi amano come Conan ma soprattutto come Shinichi.
Certo, il dottore. E Heiji. Per me è prezioso il loro sostegno, perché da solo davvero non ce la farei.
Ma a volte vorrei avere anche lei.
No, Ran non sa chi sono, e a volte è un bene. Di lei parlo poco con chiunque, sinceramente mi sento sempre impotente e soprattutto mi sento un verme perché continuo a mentirle.
Sì, lo so, in fondo il fatto di farle avere un numero di cellulare al quale raggiungermi - Shinichi, ovviamente - è un passo avanti. Ma resta il fatto che ogni volta che mi telefona, o la chiamo io, le dico sempre le stesse cose.
Ciao Ran, come va? Bene, sono contento. Ma certo che ti penso. È che sai, sto seguendo un caso complicatissimo …
A cosa porta tutto questo? L’inevitabile. Cioè che lei pensa, e a questo punto devo dire a ragione, che per me anche il più stupido dei casi è più importante di tutto il resto. Mentre invece la cosa più importante di tutto resta sempre lei.
Sì, forse a questo punto sarebbe meglio se glielo dicessi. Adesso però le cose sono avanzate, il tempo è passato, ormai tante bugie le ho raccontato, che se parlassi adesso potrei anche sparire. E poi come dirlo, che parole usare?
Ciao Ran, sono io. No, io Conan. Però sono anche Shinichi. Lo sai, non è stata colpa mia. Mi hanno fatto bere una pozione, che …
No. Credo proprio che non capirebbe. Il tempo di arrivare a questa parola, e forse anche prima, che sarei fuori dalla porta - o dalla finestra, a scelta.
E poi c’è la questione più importante, cioè il rischio. Non mi importa nulla se lo corro io - anche perché ne ho già corsi e ne corro tanti - ma non potrei mai metterla in pericolo, dicendole tutta la verità, cioè includendo l’Organizzazione e tutto il resto. Sempre se poi mi credesse.
Vedete, lo faccio solo per lei. Quindi non giudicatemi male, se piuttosto che essere sincero preferisco lasciare che lei mi odi e dica che sono un ingrato, e di lei non m’importa nulla. E nemmeno posso dirle quello che provo, per due motivi. Prima di tutto, sarebbe proprio squallido dirlo al telefono. E poi, se cominciassi a parlare dovrei dire tutto. Perché lei allora comincerebbe con le domande. Mi chiederebbe perché non sono con lei, visto che dico di amarla e di tenere tanto a lei. E io non saprei rispondere se non con le stesse vecchie bugie.
Per questo non posso farlo, e se adesso ti stessi parlando è quello che ti direi, Ran. Ho mille segreti e non posso rivelarteli tutti, perché significherebbe condannarti a morte. Vorrei che tu capissi ma non posso biasimarti se non ci riesci.
Mi vorresti sempre vicino e io ti sono vicino sempre, anche se non lo sai. Vorrei forse che qualche volta, guardando negli occhi di Conan, ti chiedessi se non siano uguali ai miei. Vorrei forse anche che ti chiedessi se per caso non sia io, a guardarti attraverso i suoi occhi.
Nonostante tutto non riesco a sentire Conan lontano da me. Conan sono io, sono il bambino Shinichi che tu, già, non ricordi più e del quale parlare ti fa soffrire. Ma credi, se servisse a consolarti, salirei sulla Luna e te la porterei. Sapessi quante volte, alzandomi o prima di andare a letto, sono sgusciato nella tua stanza mentre tu dormivi e sono rimasto a guardarti. Sapessi quante volte ho sognato di poterti finalmente parlare guardandoti negli occhi, ma anche se adesso volessi, tu potresti guardarmi solo negli occhi di Conan.
Ho seguito mille casi e tante volte ho rischiato la vita - una volta per salvare la tua, anche se tu non lo sai - e nelle peggiori difficoltà sono rimasto impassibile. Non ho pianto davanti alle storie più tristi di abbandono e vendette. Ma solo parlare di te mi mette tristezza perché mi rispecchio nella tua, e allora mi chiedo se non fosse stato meglio se quella notte gli uomini dell’Organizzazione mi avessero ucciso, anziché condannarmi a restare sedicenne nei panni di un bambino. Sarebbe stato terribile per tutti voi che mi amate, sì, ma almeno non ci sarebbero state menzogne, tutto sarebbe stato vero, e come tale sarebbe stato accettato e dimenticato.
Non posso dirti che mi manchi, Ran, perché posso starti vicino e vederti ogni giorno, vedere il sorriso che riscalda il cuore e soffrire per le tue lacrime di dolore. Per quanto mi sarà possibile, e per tutto il tempo che mi sarà possibile, sia io Conan o Shinichi, non sarò mai lontano da te che mi rendi felice e mi fai disperare in ugual misura. Voglio solo la tua felicità. Perché ti amo.
Shinichi
Conan

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
sherrysherry - Voto: 02/09/10 19:52
una parola: stupenda! *^.^* bravissima, complimenti, il detective Conan è il mio manga preferito. è una delle più belle fic che ho letto su di lui. complimenti!
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