torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: THE POWER OF THE MIND: LA STORIA DI MARGUERITE OF THE VALLEY
Genere: Avventura, Fantasy, Soprannaturale, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: sonsierey galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/08/2010 19:38:13 (ultimo inserimento: 24/10/10)

Da quanto le veniva riferito con ogni probabilità lei, Marguerite Of the Valley, era la persona della quale di sparlava maggiormente in tutta Sunshine
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
OF THE VALLEY A SUNSHINE TOWN
- Capitolo 1° -

Da quanto le veniva riferito con ogni probabilità lei, Marguerite Of the Valley, era la persona della quale si sparlava maggiormente in tutta Sunshine Town; la cosa, però, non sembrava turbarla minimamente, perché in paesini piccoli come Sunshine pareva che la gente non avesse nulla di meglio da fare che spargere veleno su qualsiasi malcapitato e da quando la famiglia Of the Valley vi si era trasferita i loro componenti erano diventati il bersaglio preferito dei pettegolezzi dei paesani. E questo era dovuto, senza ombra di dubbio, al fatto che era una famiglia molto moderna per quel posto. Il padre Antoine Of the Valley, era un uomo ancora giovane ma estremamente colto, le due figlie le aveva educate bene e sebbene fosse severo su alcune cose, si era dimostrato alquanto permissivo con le sue figlie riguardo a certi obsoleti divieti che imponeva la cittadella, come ad esempio quello tassativo per le ragazze di indossare pantaloni; e Lily, la sorella più piccola si era dimostrata al culmine della felicità quando aveva saputo che al padre non importava nulla se le sue piccole indossassero gonne, pantaloni, vestiti o tute spaziali, e ormai nessuna cameriera né istitutrice riusciva a convincerla a mettere un vestito e ad abbandonare i suoi tanto amati pantaloni. In quanto alla madre Nadja, era forse la seconda persona dopo Lily che amava mettersi i pantaloni, in barba agli sguardi taglienti delle signore del paese; quegli sguardi poi, lo sapevano tutti,e gli Of the Valley sopratutti, non erano altro che sguardi invidiosi che non si capacitavano di come la donna avesse a quell’età, dopo due gravidanze e tutta la fatica che ne comportava, un fisico assolutamente invidiabile, snello e atletico ed una pelle ancora morbida e con pochissime per non dire quasi impercettibili rughe. Lily Of the Valley era il piccolo cavallo selvaggio della famiglia, il che non creava assolutamente preoccupazioni in casa ma fuori dalle quattro mura della lussuosa villa pareva che questo fosse un grave problema.
<<Ha ormai quattordici anni compiuti la ragazzina>> piagnucolava l’insegnante con le compaesane <<e non mette mai quei vestiti così belli ed eleganti come tutte le sue compagne, i capelli li lascia sciolti sulle spalle e non li pettina, né li raccoglie con qualche fermaglio!>> qua di solito c’era la pausa drammatica e i sospiri delle attempate signore che ascoltavano << e poi se ne va sempre in giro tra i prati, per le strade, dove ci si sporca e prende in braccio animali, sudici bastardini e li accarezza e se li sbaciucchia; no, no, non è certo una ragazzina normale quella>>. Ma non osava, l’insegnante riferire queste cose alla famiglia, o almeno non di nuovo, era successo una volta, qualche tempo prima, la donna si era presentata a casa della famiglia con un espressione quasi funeraria sul volto: voleva parlare di Lily, aveva detto, e della sua preoccupante situazione, sì, proprio queste parole aveva usato, Marguerite, ce stava leggendo un libro accoccolata nell’immenso divano del salone, lo aveva sentito perfettamente. I genitori, accigliati, l’avevano fatta accomodare in casa e servito un po’ di tè agli agrumi con marmellata di arance; ma la donna non aveva voluto prendere nulla, voleva solo parlare.
Così i genitori la fecero parlare, e dopo le prime parole che uscirono di bocca all’insegnante, la loro preoccupazione, se mai c’era stata, si sciolse come avrebbe potuto sciogliersi della neve al sole, al suo posto nasceva un insofferenza mista ad una lieve collera verso colei che aveva turbato la loro quiete post-pomeridiana. Alla fine del discorso fu Antoine a parlare << Mia cara signora, noi le abbiamo affidato nostra figlia affinché lei le insegni la cultura, le materie scolastiche, gli sport e a migliorare le sue qualità; per tutto quello che riguarda l’etichetta, stia pur tranquilla, ce ne occuperemo noi, e ce ne stiamo già occupando, gradisce un biscotto al burro?>>. Ma l’insegnante balbettò che non desiderava altro, e con lo sguardo furente e il tono indispettito, uscì dalla villa, senza neanche permettere al signor Of the Valley di scortarla alla porta.
I coniugi non aveva alcun motivo di preoccuparsi della figlia minore, a scuola prendeva dei buoni voti, per non parlare dei risultati che conseguiva nelle attività sportive, Lily era la più brava, tra tutte le sue compagne, a tirar di scherma e, inoltre, aveva una forza magica più che soddisfacente, per una ragazzina di quell’età. E la forza magica era lo stesso motivo per la quale sua sorella maggiore, Marguerite, era la persona di cui si sparlava di più a Sunshine. Occorre sapere che nell’Istututo di Sunshine, sia nella sezione femminile che in quella maschile, gli studenti erano valutati secondo tre aspetti. Intelligenza, potenza fisica e forza magica; e quest’ultima era forse la più importante e la più analizzata. Su una scala di 10 la forza magica media di un normale studente di età compresa fra i 14 e i 18 anni era tra il 4.3 e il 6.7 e questo non era tutto, perché la forza magica poteva essere stata un dono di Saireen (la dea delle acque), di Tuscal (il dio della terra), di Rascatol (il dio del fuoco) e di Aireyn (il dio dell’aria); e a seconda della sua provenienza la forza magica poteva essere in grado di controllare uno di questi quattro elementi, ma ancora non era finita qui, ogni ragazzo dotato di forza magica poteva essere o una forza del buio, oppure una forza della luce. Le forze del buio erano in grado di usare i loro pieni poteri solo la notte e di trasformarsi in ombre, quelle della luce davano prova della loro più completa forza solo nelle ore diurne e i ragazzi stessi in luce potevano tramutarsi. Le lotte tra luce e buio erano le più mirabolanti e ogni anno se ne teneva una tra le forze della luce e quelle del buio: la battaglia iniziava a mezzogiorno preciso e terminava a mezzanotte. Ma Marguerite non era né magica del buio né magica della luce, la sua forza magica non le era stata donata né da Saireen, né da Tuscal, né da Rascatol, né da Aireyn. Questo non voleva dire che Marguerite fosse priva di forza magica, tutt’altro. Il primo giorno di istituto, la ragazza, come tutti, era stata sottoposta alla analisi della macchina, la quale doveva misurare la forza magica di ciascun alunno, e le era preso il panico; qualunque tipo di analizzatore, mentale o fisico, magico o scientifico, suscitava odio e terrore nella ragazza che odiava chiunque e qualunque cosa cercasse di insinuasse nel suo cervello e nei suoi pensieri. Su quella poltrona così comoda ma così terrorizzante Marguerite tremava come una foglia e allora successe l’inevitabile: la spaccò, la macchina andò in frantumi per l’eccessivo flusso di forza magica; e questo voleva dire che la potenza di quella ragazzina superava la scala che era stata sempre usata fino ad allora dalla notte dei tempi, superava il 10! Eppure Marguerite non controllava nessuna dei quattro elementi non riusciva a far danzare una goccia d’acqua né a soffiare un po’ di venticello fresco, e con gli altri due elementi era anche peggio. Solo i suoi famigliari sapevano il perché di questa stranezza. Marguerite non aveva ricevuto la sua forza magica proprio da nessuno, e questo perché, quando era ancora una creatura di pochi mesi nel grembo di sua madre, se l’era data da sola, l’aveva creata lei, ed era questo che faceva con la sua forza lei creava, ogni cosa a suo piacimento, e tutto modellava come voleva, cose, persone, un mondi intero se lo avesse voluto, o anche se non lo avesse voluto. Perché il suo potere era tanto grande quanto instabile e durante la notte, mentre dormiva, mentre sognava, Marguerite avrebbe potuto provocare una catastrofe senza rendersene conto, o dare origine a una nuova vita. Ed è per questo che in tutta la zona, pochi, anzi pochissimi, riuscivano a soffrirla. Ed Henry Algernorn O'flaherty era uno di questi pochi.

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (2 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
sonsierey 14/10/10 19:23
Grazie ^^ continuerò al più presto, sono stata parecchio impegnata questa settimana
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 6
devilcancry - Voto:
11/10/10 11:28
si commenta da sola la tua storia^^ meravigliosa^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

sonsierey 09/10/10 22:06
Avevo letto fairy oak qualche anno fa e mi era piaciucchiato specialmente per l'ambientazione, qualche cosa l'ho presa da lì, per il resto spero di rendere il tutto il più personale possibile. Leggo il tuo commento solo ora ^^ continuerò presto la fan fic
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 2
devilcancry - Voto:
17/09/10 14:50
molto carina^^ ps hai preso spunto da una collana di libri per caso? ho trovato molte similitudini col libro fayry oack (mi pare qllo il titolo e nn so se l'ho scritto giusto^^) mi piace, brava davvero^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: