L'ANNUNCIO - Capitolo 1° -
Yumi era strana quel giorno. Era stato Ulrich ad accorgersene ovviamente, lui che era sempre particolarmente attento a ciò che lei faceva o lasciava capire. E poi se n'era accorto anche Jeremy. Nell'intervallo tra le lezioni ne parlarono.
-Non so, non mi ha detto nulla- disse Ulrich -Ed è strano. Voglio dire ... -Tanto strano no- osservò Odd -Lo sai com'è fatta. Ora non è che solo perchè sei il suo ragazzo ti deve dire tutto. -Non sono il suo ragazzo! -Ancora no. Certo che con questo ritmo ... -Piantala! -Sapete, è come ...- Jeremy intanto stava riflettendo per conto suo -Come se volesse dirci qualcosa, ma non sapesse quando o in che modo. -Ah? E cosa pensi che dovrebbe dirci? -Se lo sapessi non saremmo qui a parlarne. E comunque, è questione di tempo. Sono certo che ce lo dirà. Dopotutto, siamo i suoi amici. -Eh, già.
Alla pausa pranzo si unì a loro con poca voglia, e non sembrava neanche avere tanta fame. E i ragazzi continuavano a lanciarsi occhiate interrogative, chiedendosi se non fosse il caso di chiedere e farla finita con le paranoie. Però era vero anche che non sapevano come avrebbe potuto reagire. -... Non hai fame?- domandò Ulrich. Era una domanda neutrale. -No, non molta. -Come mai? -Così. Non c'è un motivo. -Ma senza pranzo non puoi stare- attaccò Jeremy -Ti fa male. Non riusciresti ad arrivare a fine giornata, e ... -Basta, Einstein- sbottò Odd -Qual è il problema, Yumi? Questo era quello che si chiamava essere diretto. A volte funzionava. -Problema? Non c'è nessun problema. -Ascolta, non siamo stupidi. E' da stamattina che sei strana. Ci vuoi dire che c'è? -Non c'è niente. -Noi siamo tuoi amici- Ulrich tentò la via della diplomazia -Se non parli con noi, di chi ti fidi? -Lo sapete che mi fido di voi. -E allora perchè non ci parli? Se hai un problema, lo possiamo risolvere insieme. Sembrava un sottinteso, e lo era ovviamente, perchè anche se parlava a nome di tutti erano parole che provenivano esclusivamente da lui. E come sempre Yumi se ne sentì lusingata. -Lo so. Lo so bene. E' che ... è una cosa molto difficile da dire. -Bè, prova. -Allora noi vi lasciamo- Odd fece per alzarsi. -Ma che hai capito? E' una cosa che riguarda me sola. E ovviamente dovete saperlo tutti. -Di che si tratta? Un attimo, poi lei, che con la coda dell'occhio aveva intravisto Sissi che stava ascoltando -Adesso no. Ci sono troppe orecchie. I ragazzi si voltarono e capirono. Annuirono.
Dopo la scuola si inoltrarono fra gli alberi, portando con loro anche Kiwi nel caso qualcuno li avesse seguiti. E sedettero sull'erba. -E' una cosa grave?- domandò Jeremy. -Bè, dipende. Immagino che per qualcuno sarebbe una cosa positiva. -Adesso siamo curiosi- Odd si tirò su dalla posizione sdraiata -Dicci. Yumi subito non continuò. Poi -Sto per partire. Ci trasferiamo.
|
|
umisan