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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SOLO UN SEMPLICE CAFFè
Genere: Sentimentale, Romantico, Sportivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: shizu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/08/2010 21:04:03 (ultimo inserimento: 19/08/10)

Una ragazza, trasferitasi in America per lavorare, incontra il suo idolo...
 
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NY: TERRA DEI SOGNI!
- Capitolo 1° -

New York.
La città dei miei sogni. La città dove volevo tanto venire a lavorare. Il sogno di una vita.
Ed eccomi qui. Finalmente.
Io, Sara Baiocchi, 22 anni, sono finalmente riuscita nel mio intento di venire qui. Se penso a quanto ho faticato! Tanto studio, un'ottima conoscenza dell'inglese non bastavano. Dovevo convincere anche i miei! E alla fine, qua. Che felicità! Mi sono ambientata nel mio lavoro, ormai, sono una semplice assistente di un direttore di banca, ma intanto è qualcosa!
Sono qui ormai da 4 mesi, e mi sembra ancora un sogno, ecco perchè qualche volta penso ancora a queste cose!
Oggi è il mio giorno libero, e quindi ne approfitto per andare in giro per la città a trovare qualche posto interessante...Ed è questo quello che mi piace di più di questa città: ogni giorno c'è qualcosa da scoprire, e non voglio perdere un solo posto di NY.
Passo davanti a tanti negozi, davanti a tanta gente così diversa, davanti ad un mondo intero.
Mi fermo davanti ad un negozio di televisori, speranzosa: trasmettono una partita di football americano, tanto per cambiare. Sospiro. Ecco cosa non mi piace dell'America: gli sport che trasmettono in TV.
Vado avanti per la mia strada, pensando: trasmettono football, golf, basket, baseball... ma...
Improvvisamente sento del caldo sul petto e sullo stomaco, sebbene sia autunno. Che cos'è?
Guardo la giacca: una grossa macchia marroncina è adesso il tema principale del mio indumento. Ne sento l'odore: caffè...?
-Oh my God! I'm so sorry! Are you ok?
Finalmente alzo lo sguardo.
Avete presente quando ho detto che venire a New York era il mio sogno? Beh, non era l'unico. Io amo il tennis, ecco perchè non mi piace che gli americani trasmettano altri sport. L'altro mio sogno è quello di incontrare il mio idolo, la persona che mi ha fatto innamorare di questo sport, sebbene non sia così famoso, ma così forte, tanto forte.
Lui. Novak Djokovic.
Un ragazzo semplice, alto, capelli mori e occhi castani, che adesso mi guarda con il suo caffè in mano, e l'espressione alquanto allaramata.
-Can you hear me? Are you ok? Do you want to go to the hospital?
Finalmente riesco a parlare:-No, no... I'm ok. Sorry for worried you.
Lui sorride:-No, the most important thing it's that you're ok. I'm the one who has to apologize. Now your jacket it's dirty. I'm so sorry. I was in an another planet.
"Ah, è vero. La giacca!!"
-It's ok. No problem. It's my fault too. I was in an another world too.
-No! It's not your fault! Please give your jacket to me, so I can wash it for you.
-You don't have to! It's ok. I'll wash it. You're so kind. Thanks anyway.
"Cavolo, ti pare che una star del tennis mondiale si mette a lavare una giacca? Non sia mai! Però, ora che ci penso, è così gentile la sua offerta..."
-I want to do it, so give it to me, please. And I want to offer something to you, for apoligize. It's almost lunch time...Please!
"Subito caro mio!"
-Ok, thank you!
-My pleasure.
Non riesco a connettere. Io adesso sto andando a pranzo con Novak Djokovic...ci rendiamo conto?!

Mi porta in un ristorantino italiano, un luogo molto accogliente.
Il cameriere ci porta al nostro tavolo e ci porge i menù.
-What to you want to drink?
Lui dice:-A coke, please...And you?
Io rispondo:-Sparkling water, please.
Il cameriere si allontana.
Io sto zitta, incapace di intavolare un discorso, così esordisce lui:-I didn't introduce myself, sorry. I'm Novak Djokovic. Nice to meet you.
Mi porge la mano, che io stringo tremante.
-My...My name is Sara Baiocchi, nice to meet you too.
Lui mi guarda stupito, e mi dice:-Ah! Ma sei italiana! E io che pensavo che eri americana!
Io rido. Già, lui lo conosce così bene l'italiano...
-Sì infatti! E tu sei serbo, vero?
-Come lo sai?
Cavolo.
-Beh...dal nome...e poi perchè ti conosco...
Lui sorride:-Mi conosci? Davvero?
Annuisco piano:-Mi piace molto il tennis.
Intanto il cameriere ci porta le bevande, e ci chiede se siamo pronti ad ordinare. Annuiamo e chiediamo la stessa cosa: pasta al pesto.
Il cameriere si allontana nuovamente, lasciandoci soli.
-Quindi ti piace il tennis?-mi chiede, quasi sbalordito.
-Sì. Strano che ad una ragazza piaccia questo sport, vero?
-Non è strano! Anzi, sono molto contento. Il tennis è famoso, ma allo stesso tempo non lo è. E quando sento che piace a qualcuno, rimango stupito.
Rido. Come ha ragione...
Lui continua:-Vabbè, si capisce perchè io sto qui. Tu invece? Studi?
-No. Lavoro come assistente di un direttore di banca.
-Davvero? Sei così giovane! Scusa la domanda...quanti anni hai?
-22, uno in meno di te.
Ride:-Conosci anche questo?
-Sì, perchè sei il mio tennista preferito.
-Sono lusingato...
Arriva il cameriere con le nostre ordinazioni.
Mentre mangiamo, parliamo un po' di tennis e di noi. Il pranzo più bello della mia vita. E tutto grazie ad un caffè, un semplice caffè...
 
Continua nel capitolo:


 
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