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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh! 5D'S
Titolo Fanfic: MY BAD BOY
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/08/2010 17:43:07

Jack AtlasxNuovo Personaggio
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Perché?
Questo semplice quanto banale interrogativo continua a riecheggiare nella mia mente, come un eco senza fine.
Sopra la mia testa, seduti sugli spalti, decine se non migliaia di fan, aspettano con impazienza di vedere il “loro campione” fare il suo spettacolare ingresso nell’arena Kaiba per sconfiggere una volta per tutte il “pezzente” venuto dal Satellite.
Per il pubblico Yusei Fudo altro non è che un povero ragazzo del Satellite, che spera di riuscire a battere Jack Atlas nella speranza di abbandonare il grigiore e la povertà, in cui fino a quel momento aveva vissuto.
Se soltanto sapessero…
Yusei era stato costretto a partecipare alla Fortune Cup, un torneo organizzato da Rex Godwin con il solo scopo di trovare tutti e cinque i predestinati di cui narra un’antica leggenda. Pur di raggiungere i suoi scopi, quel uomo non ha esitato un solo istante a rapire gli amici di Yusei e utilizzarli come “merce di scambio”, per obbligare quel povero ragazzo a partecipare al torneo.
Maledetto!
Non mi è mai piaciuto Godwin, ho sempre diffidato di lui, dei suoi sorrisetti melliflui e della sua voce suadente. Come si può essere così crudeli e meschini, dal rapire delle persone innocenti e giocare con le loro vite, come fossero tante piccole ed inanimate marionette?
E’ un mostro!
Lo è in tutti i sensi.
D’altra parte, se Jack è diventato il campione assoluto di Nuova Citta di Domino, il merito è proprio di quel uomo, che io senza tanti complimenti definisco mostro.
Ma a quale prezzo?
Se Jack è una celebrità, è soltanto perché Godwin ha truccato i suoi incontri, ricorrendo ai suoi infallibili “mezzi di persuasione” per obbligare i duellanti oppure gli sponsor a far vincere Jack in modo che i suoi fan lo considerassero sempre il numero uno.
Molto probabilmente Jack lo sapeva, lo ha sempre saputo ma ha preferito tacere pur di mantenere lo stile di vita degno di un campione dei duelli quale era lui; ovvero fama, ricchezza e ammiratori che giungevano da ogni parte del mondo, pur di vedere il loro idolo sfrecciare a bordo della sua fantastica Duel Runner.
Ogni persona seduta sugli spalti considera Jack un campione, il loro idolo e un modello da imitare fregandosene altamente dei suoi sentimenti, delle sue emozioni e di cosa abbia dovuto sacrificare pur di arrivare al successo.
Imbecilli!
Io conosco Jack, so che dietro quella maschera di totale sicurezza e arroganza si nasconde una persona dall’animo buono, gentile e sensibile.
Lui per me non è un fenomeno da baraccone, una sorta di “trofeo” da esporre al pubblico in modo tale che la gente possa ammirarlo o peggio ancora venerarlo al pari di una divinità.
Lo amo.
Anche se la stampa ci reputa la tipica “coppia perfetta, da copertina” i miei sentimenti per Jack sono autentici, lui mi ama e il nostro non è affatto un fidanzamento di interessi come molti sostengono.
Sorrido.
Ricordo ancora come fosse accaduto ieri, il giorno in cui io e Jack ci siamo incontrati per la prima volta; non lo dimenticherò mai.
Prima di morire, mia madre si era sempre occupata con grande passione ed entusiasmo alla beneficenza , nei riguardi della gente povera e bisognosa del Satellite.
Quando era ancora in vita, infatti, decine di container carichi di cibo e medicinali, lasciavano il molo di Nuova Citta di Domino, per attraccare in quello desolato del Satellite ed essere distribuiti equamente tra chi ne aveva maggiormente bisogno.
Con la morte di mia madre però, tutto ebbe tristemente fine.
Mio padre uno tra gli uomini di affari più ricchi di Nuova Citta di Domino, odiava il Satellite e la “feccia” che a parer suo vi abitava.
Maledetto!
Per quanti anni, mi aveva mentito, assicurandomi che la povera gente del Satellite, riceveva con regolarità gli aiuti della mamma?!
Tanto.
Troppo tempo.
Fu così che un giorno, stanca di tutte le bugie che mio padre mi aveva raccontato; scappai di casa,e con addosso solamente una vecchia giacca con il cappuccio, il duel disk e il mio fidato dek ero salpata alla volta del Satellite a bordo di una vecchia imbarcazione carica di rifiuti maleodoranti.
Orrore.
Una volta messo piede al Satellite, la prima cosa che notai fu subito la desolazione e il degrado che regnava in ogni angolo di quella città ormai dimenticata da tutto e tutti.
Come facevano, gli abitati del Satellite a vivere in quelle condizioni a dir poco disumane?!
Mio padre mi aveva mentito per così tanto tempo, che io ingenuamente avevo finito per credergli sulla parola; solo alcune ore più tardi però, mi resi conto che ero sola, in un luogo a me sconosciuto, senza nessuno che potesse aiutarmi.
Jack!
Se non fosse stato per lui, un gruppo di ragazzi del Satellite, mi avrebbero senz’ombra di dubbio circondata, aggredita e con molta probabilità derubata del mio prezioso dek.
La sola presenza di Jack fu sufficiente a farli scappare via a gambe levate, ed io una volta superato lo shock per quella mancata aggressione, mi alzai più che mai decisa a ringraziare colui che mi aveva salvato la vita.
Quando i nostri sguardi si incontrarono per la prima volta, ebbi come la sensazione che il mio cuore mancasse alcuni battiti al interno del petto.
I suoi occhi.
Viola , preziosi e belli come ametiste. Profondi, in grado di sondare e ghermire la mia anima fin nel profondo e freddi, come il ghiaccio; ma allo stesso tempo velati di malinconia e tristezza.
Quello che accadde subito dopo però, non lo ricordo in quanto persi i sensi a causa della stanchezza per il lungo viaggio intrapreso; mi risvegliai molte ore più tardi, in una dimora fatiscente e abbandonata con al centro un vecchio trono.
Rimasi con Jack per un’intera settimana, e lui si prese cura di me offrendomi del cibo e un posto dove stare fino a quando non avessi deciso che cosa fare o dove andare.
L’ho amato fin dal primo istante!
Giorno dopo giorno, il velo di tristezza e sofferenza che si rifrangeva nei suoi bellissimi occhi colore ametista, si dissolse lasciando il posto alla dolcezza e alla gentilezza.
Lentamente e senza non poche difficoltà, riuscì ad oltrepassare il freddo muro che Jack aveva eretto intorno a se per celare agli occhi del mondo le sue emozioni, i sentimenti e le paure; per quanto fosse testardo e orgoglioso, era pur sempre un essere umano e come tale, non poteva trascorrere il resto della sua vita da solo a rimuginare sugli errori commessi e sulle colpe o i torti subiti.

- “ Resta con me Roxanne, non te ne andare!”

Mi fermo.
Il rumore dei miei passi, smette di riecheggiare per il lungo corridoio che porta alla rimessa dove Jack custodisce la sua duel runner, e dove in questo momento si sta preparando per il duello finale contro Yusei.
Sospiro.
Istintivamente porto la mia mano destra all’altezza del cuore, sentendolo pulsare impazzito sotto le dita; nonostante sia passato molto tempo, il ricordo delle parole pronunciate da Jack il giorno in cui avevo deciso di lasciare il suo “territorio” per tornare a casa, è in grado di emozionarmi ancora come la prima volta che le ho sentite.
Ricordo che dopo aver pronunciato quelle poche, semplici ma allo stesso tempo significative parole, Jack mi aveva attirato a se, cingendomi i fianchi con un braccio e poi si era chinato su di me posando le sue labbra sulle mie.
Mi aveva baciato.
Un bacio dolce e allo stesso tempo delicato, in grado di far battere il mio cuore come non mai, ma allo stesso tempo sconvolgente a tal punto da lasciarmi senza fiato; dopo un primo istante di smarrimento misto a sorpresa, ricordo di aver chiuso gli occhi e di essermi abbandonata completamente a quel bacio, tanto a lungo desiderato, stretta tra le braccia di Jack.
Come era iniziato quel momento a dir poco meraviglioso era finito, ed io una volta riaperto gli occhi ero rimasta come incantata, ad osservare un timido raggio di luna, filtrare attraverso una finestra rotta e riflettersi nei bellissimi occhi di Jack, che in silenzio mi guardava; le mani a coppa intorno al mio viso in attesa di una risposta.

- “ Io…”

Non ebbi il tempo di dare a Jack una risposta, in quanto un piccolo ometto dal sorriso a dir poco inquietante, era sbucato dal nulla attraverso il buio che avviluppava l’intera stanza, presentandosi con il nome di Lazard.
Schioccò le dita e subito due, tra i più fidati uomini di mio padre si affiancarono a Lazard ed io venni ricondotta a casa, mentre Jack rimaneva a parlare da solo con quel piccolo uomo il cui modi lascivi e il freddo sorriso non promettevano nulla di buono.
Cosa è accaduto dopo?!
Molto semplice, quanto ovvio.
Jack era diventato il campione assoluto dei duelli turbo, un cittadino nato e cresciuto a Nuova Domino con uno stuolo infinito di ammiratori e un lussuoso appartamento situato in pieno centro città da cui si poteva godere una vista a dir poco stupenda del oceano.
Una volta divenuto famoso, mio padre ha subito fiutato “l’affare” e non ha esitato un solo istante nel “concedermi” a Jack quale sua fidanzata ufficiale nella speranza che un giorno la sua adorata figliola, avrebbe sposato il campione assoluto dei duelli turbo
Come se io fossi un oggetto, una ricchezza di cui disporre liberamente, che si può vendere e donare al migliore offerente. Da quando la mamma era morta, mio padre mi ha sempre guardato con disprezzo e odio, probabilmente perché gli ricordavo la donna che per tutta la vita lui aveva amato.
Liberarsi di me, ecco che cosa vuole!
Agli occhi di mio padre io non sono altro che uno strumento per guadagnare denaro, ma nonostante queste sue “macchinazioni” io continuo a illudermi che un giorno, lui capisca lo sbaglio che sta facendo disprezzandomi perché gli ricordo la mamma, e inizi a volermi bene come ad una figlia.
Il suo “geniale piano” di concedermi a Jack quale sua fidanzata ufficiale, aveva scatenato la fantasia di ogni singolo giornalista che viveva a Nuova Città di Domino.
Non c’era giorno, infatti, che giornali e riviste non parlassero di Roxanne Himeko, la figlia del ricco imprenditore e Jack Atlas il campione assoluto dei duelli turbo.
Disgustoso!
Riprendo a camminare verso la rimessa, cercando di non pensare a quelle stramaledette riviste scandalistiche con i loro titoli di testa grandi come palazzi; considerano me e Jack la perfezione assoluta in ogni ambito, e non pensano mai un solo istante, che “forse” anche noi abbiamo dei sentimenti e delle emozioni.
Jack quando duella è spietato, arrogante, sicuro di se e non guarda in faccia a nessuno anzi, il più delle volte arriva anche a prendersi gioco dei propri avversari; a mio parere non dovrebbe arrivare a tanto, ma Rex Godwin ha fatto di Jack una celebrità, e come tale deve recitare bene il ruolo che gli è stato cucito addosso al pari di un vestito.
Una maschera!
Il poco tempo libero Jack ha a disposizione lo trascorre insieme a me; e nel momento in cui mi stringe tra le sue braccia, la “maschera” si sgretola in tanti piccoli frammenti, lasciando il posto al vero Jack, una persona completamente diversa.
Buono.
Dolce.
Meraviglioso.
Quando viene a trovarmi a casa, magari dopo un duro e faticoso allenamento in sella alla sua duel runner, ci sediamo entrambi sul divano in salotto e io appoggio la testa sul suo petto; mentre lui attorciglia distrattamente alcune ciocche dei miei capelli rosa tra le dita, fissando l’orizzonte che si riflette sempre nei suoi occhi d’ametista.
Lo amo.
Potrebbe essere diversamente, forse?
A differenza di molta altra gente, io non ho mia avuto paura di dire a Jack ciò che penso; a cominciare dal suo rapporto con Yusei e della loro grande amicizia andata in pezzi.
Jack aveva rubato a Yusei, ciò che di più caro e prezioso aveva, ovvero la sua prima Duel Runer e la carta Drago Polvere Di Stelle.
Il motivo?!
Entrare a Nuova Citta di Domino, lasciarsi alla spalle la miserabile vita del Satellite e diventare così un grande campione ammirato e osannato da migliaia di fan.
Un'altra ragione per cui Jack si era lasciato tentare dalla proposta di Lazard, fu la promessa che una volta “dall’altra parte” avrebbe potuto avere me.
Ecco perché Yusei era venuto fino a nuova Citta di Domino, voleva riprendersi ciò che gli spettava di diritto e che Jack gli aveva ingiustamente sottratto; e in un modo o nell’altro, il “grande campione” avrebbe dovuto mantenere la parola data, in caso di vittoria da parte del suo avversario.

- “ Qualunque cosa accada, Jack e Yusei sono entrambi dei predestinati e nonostante la loro rivalità, si ritroveranno a dover combattere fianco a fianco se vogliono aiutare Godwin nel suo progetto! “

Arrivata in prossimità della rimessa dove Jack si trova con la sua Duel Runner; vedo uscire Mina la così detta “segretaria” di Jack, colei che a detta di quel viscido di Lazard si occupa della sua immagine.
Non mi è mai piaciuta quella ragazza, fin dal primo momento in cui Rex Godwin l’aveva assunta per “occuparsi” di Jack.
Per lei ogni occasione era buona, per trascorre del tempo con il MIO fidanzato; come se io non mi fossi mai resa conto del fatto che quella smorfiosa dai capelli blu, avesse una cotta per Jack.
Disgustosa!
Stringo forte i pugni, fino a quando le unghie non si conficcano nella carne; ho piena fiducia in Jack, so che non mi tradirebbe mai, lui mi ama ed io amo lui incondizionatamente.
Però quella Mina è la così detta “spina nel fianco”, ed io sono arrivata al punto di non sopportare più ne i suoi modi cortesi, ne tanto meno le occhiate “imploranti” che rivolge a Jack nella vana speranza, che lui un giorno possa considerarla qualcosa di più che la sua tutrice.
Basta!

- Quando è che imparerà a stare al suo posto, Mina? – chiedo con velato sarcasmo, fronteggiando a viso aperto la mia rivale, nel momento esatto in cui ci ritroviamo l’una di fronte all’altra-

- Signorina Himeko, non capisco di cosa lei stia parlando. – replica Mina, con la sua patetica vocina dopo essersi rispettosamente inchinata al mio cospetto in quanto fidanzata del suo datore di lavoro-

- Lo sa benissimo che cosa intendo! Glielo ripeto per l’ultima volta: stia alla larga da Jack. Sono stata, abbastanza chiara?

- Occuparmi del Signor Atlas è il mio lavoro signorina Himeko. Se ben ricorda, io sono la sua tutrice. – afferma in tutta tranquillità Mina, ritornando in posizione eretta e guardandomi con freddezza, smettendo all’istante di sorridere.-

- E si da il caso che io sia la sua fidanzata e quindi le consiglio vivamente di occuparsi SOLO ed esclusivamente del suo lavoro. Buona giornata! – esclamo io al limite dell’esasperazione, dirigendomi verso la rimessa senza degnarla di uno sguardo-

Al settimo cielo per la felicità, oltrepasso “la mia rivale” prima che abbia tempo e modo di replicare alla mia affermazione riguardante il fatto di stare alla larga una volta per tutte da Jack.
Non ho mai avuto dubbi sulla fedeltà di Jack nei miei riguardi…ma sono pur sempre una ragazza e ogni tanto, è mio preciso dovere “rimarcare” il mio territorio.
Esattamente come Jack, fa con il suo titolo di campione assoluto dei duelli turbo.
Sospiro.
Dopo alcuni istanti di esitazione, passati a fissare con insistenza la porta scorrevole, varco la soglia della rimessa e trovo Jack, intento a controllare un’ultima volta e con attenzione la sua Duel Runner prima di scendere nell’arena.
Il casco che ha sulla testa cela in parte il suo viso, ma io so che c’è qualcosa che lo turba, ormai lo conosco fin troppo bene.
Ed i motivi di questo suo “malessere”, sono essenzialmente due.
Il primo riguarda il “passato” e il fatto che Yusei Fudo, si trovasse a Nuova Città di Domino per riprendersi Drago Polvere di Stelle la carta che Jack gli aveva ingiustamente sottratto.
Il secondo era stato scoprire, che Godwin pur di far diventare Jack il campione indiscusso dei duelli turbo, non aveva esitato a truccare i suoi incontri.
Jack lo sapeva, lo ha sempre saputo!
Perché tacere allora?!
Con me per giunta, di cui sapeva potersi fidare ciecamente.

- Perché non me lo hai detto, Jack? Ho sempre pensato che tra di noi, non dovrebbero esserci segreti, in fin dei conti siamo una coppia. – dico una volta che la porta alle mie spalle si è richiusa con un leggero sibilo, le braccia incrociate al petto mentre guardo Jack, che ancora mi da le spalle-

- Sarebbe cambiato qualcosa? – Replica lui, distogliendo per la prima volta da quando sono entrata, lo sguardo dalla sua preziosa Duel Runner, e scrutandomi con freddezza-

- Forse, se tu me ne avessi parlato insieme avremmo potuto…

- Se ho deciso di accettare l’aiuto di Godwin, l’ho fatto non solo diventare un grande campione e dire addio una volta per tutte alla vita squallida e miserabile che conducevo al Satellite. L’ho fatto per te Roxy, per noi.

- Tu però hai detto che il titolo di miglior duellante turbo, avresti voluto guadagnartelo Jack, senza trucchi o macchinazioni Quindi ti prego, di non mettere sullo stesso piano la tua carriera e il nostro rapporto, perché come ben sai sono due cose completamente diverse! – esclamo io, quasi urlando, avvicinandomi a Jack guardandolo negli occhi senza alcuna paura, ed a testa alta-

- Il duello contro Yusei sarà uno scontro pulito, Godwin ha dato la sua parola, e ha liberato i suoi amici. Quindi Yusei non duellerà perché obbligato, ed io sarò incoronato, nuovamente campione assoluto dei duelli turbo. – afferma Jack con una tranquillità da lasciarmi senza parole, come se stesse parlando del tempo atmosferico invece che del duello più importante della sua vita-

- Ti fidi ancora di quell’uomo, Jack? Dopo tutto quello che ha fatto, ingannando te e costringendo Yusei a duellare, sotto la minaccia di far male ai suoi amici…un simile individuo, dovrebbe marcire a vita nella Struttura!

Sorride.
Jack sa benissimo, che il più delle volte discutere con me, significa perdere una battaglia ancor prima di cominciarla; lo amo, ma a volte ho come la sensazione che i nostri mondi così diversi, prima o poi finiranno con l’allontanarci l’uno dall’altra.
La cosa mi spaventa non poco, tutte le volte che ci penso; ho paura di perdere Jack, lui è la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita.
Agli inizi della nostra storia, mi ricordo che gli piaceva moltissimo cogliermi di sorpresa, abbracciandomi da dietro, circondarmi le spalle con le sue forti braccia, e sussurrarmi in un orecchio, quanto era stato fortunato ad avermi incontrato sulla sua strada.
Il solo ricordo di quegli istanti a dir poco meravigliosi, in cui Jack lasciava cadere la sua fredda maschera di arroganza e spavalderia per lasciare il posto, alla persona dolce e meravigliosa che in realtà era, riesce a scaldarmi il cuore all’istante.
Tutte le volte che esprimo a Jack queste mie (a detta sua) infondate paure, magari quando ci ritroviamo l’uno tra le braccia dell’altra, dopo aver fatto l’amore; io rannicchiata al suo fianco, con la testa poggiata sul suo petto nudo…lui mi guarda e sorride, prima di posare dolcemente le sue labbra sulle mie fugando ogni mio dubbio e incertezza.
Ho paura.
Paura del presente, ma anche del futuro.
Il filo dei miei contorti quanto intricati pensieri, viene interrotto da Jack, che nel frattempo si è avvicinato a me, annullando definitivamente la distanza tra i nostri corpi; mi prende il viso tra le mani, lo solleva dolcemente obbligandomi così a guardarlo dritto negli occhi-
Sorrido.
Come si può resistere, a quegli occhi colore ametista…cosi belli, ma allo stesso tempo freddi come il ghiaccio e taglienti come lame affilate?
Sollevo il braccio destro e con la mano sfioro distrattamente quello di Jack, nel punto in cui so trovarsi il segno del drago cremisi, ovvero le ali.
Anche se coperto dalla stoffa della tuta da duellante che Jack indossa, riesco a percepire tutta la forza misteriosa che quel simbolo emana.
Potente, ma allo stesso tempo letale.
Mi piace.
Quel segno è una parte di Jack, ed io amo tutto ciò che lo riguarda e sarà così per sempre, nonostante in molti ritengono che la mia storia con Jack sia soltanto una “trovata mediatica”…soprattutto le sue tante ammiratrici.
Lo amo.
Prima che io possa avere il tempo di rendermene conto, Jack mi cinge i fianchi con entrambe le braccia e mi attira a se dolcemente; l’ultima cosa che vedo, è il viso di Jack a poca distanza dal mio, i suoi occhi viola fissi nei miei, del medesimo colore e subito dopo le sue labbra, che dolcemente si posano sulle mie in un tenero bacio.
Un brivido di intenso piacere, mi attraversa la schiena facendomi rabbrividire, e senza alcun timore mi abbandono tra le forti braccia di Jack; infischiandomene altamente del fatto, che chiunque sarebbe potuto entrare nella rimessa e vederci.
Sorrido nell’istante in cui Jack, mi solleva leggermente da terra, in modo tale che il mio corpo, così come la mia bocca siano alla sua stessa altezza; io di rimando schiudo le labbra, permettendo così alla lingua di Jack di sfiorare sensualmente la mia e strappando a me, o forse ad entrambi un sospiro di puro piacere.
Da quanto tempo, non ci concedevamo più un simile momento?!
Una volta che la Fortune Cup aveva preso il via, Jack non ha più avuto un solo attimo di tregua; preso come era, dal pensiero di poter duellare con Yusei e chiudere una volta per tutti i conti con il passato.
Delusione.
All’improvviso, la voce a dir poco fastidiosa del telecronista, annuncia con entusiasmo che Yusei Fudo è già dentro l’arena dei duelli e sta aspettando con impazienza l’arrivo di Jack.
Come era cominciato, quel momento a dir poco meraviglioso volge automaticamente al termine, Jack mi allontana dolcemente da se, ed io apro gli occhi visibilmente infastidita da quella “brutale interruzione.
A quanto pare Jack sembra intuire la mia irritazione, perché mi sistema affettuosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro; e una volta posato un bacio leggero su quest’ultimo, si allontana da me per raggiungere la sua Duel Runner.
Infine si volta, dandomi le spalle per infilarsi il casco sulla testa, ed io lo osservo in silenzio trattenendomi a stento dal raggiungerlo ed abbracciarlo da dietro cingendogli la vita con entrambe le braccia, poggiare un orecchio sulla sua schiena ed ascoltare il suono del suo respiro lento e regolare rifrangersi contro di esso.
Lo amo, lo amo con tutto il cuore e l’anima.
? Tu per me sarei sempre un campione Jack, e non lo dico per gli sponsor che ogni giorno ti staccano un bel mucchio di assegni ma perché sei un ottimo duellante, il migliore di tutti. – esclamo raggiungendo Jack, mentre un brivido mi attraversa la schiena, cosa che succede ogni qual volta ho un brutto presentimento-

- Lo so, e come ho già detto a Mina: lo sarò per sempre. Ora devo andare, ho un duello da vincere. – afferma Jack, prendendo la mia mano destra nella sua e baciandola dolcemente senza mai distogliere lo sguardo da me che arrossisco per l’emozione-

- Ed io farò il tifo per te… bad boy!

Sorride.
Detesta quando lo chiamo in quel modo, ed io mi diverto un mondo a punzecchiarlo, utilizzando spesso i soprannomi con cui i suoi avversari duellanti lo appellano.
Se non sbaglio, l’ultimo nomignolo che Hunter Pace gli ha affibbiato, nel loro precedente duello è stato “faccia d’angelo”; evito però di pronunciarlo, Jack ha bisogno di tutta la concentrazione possibile, per battere Yusei .
Lo guardo mentre, una volta salito a bordo della sua Duel Runner Jack parte a tutta velocità in direzione dell’Arena Kaiba e del suo passato. Osservo la figura del ragazzo che amo, del mio campione fino a quando non diventa un piccolo punto in lontananza; spero che tutto vada per il meglio.
Sospiro.
Che cosa succederà?
Jack vincerà o verrà sconfitto da Yusei, strappandogli il titolo di miglior duellante turbo?
Non lo so in quanto non ho il dono della preveggenza, ma io amo Jack e ho piena fiducia in lui e nelle sue doti di duellante.
Ma, saranno sufficienti contro un avversario come Yusei Fudo?

- “ Ti amo mio bad boy…”
 
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COMMENTI:
Trovato 1 commento
kappamak 29/11/11 18:07
dolceeeeee!!! non ci sono parole! ^w^
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