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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: IL BIANCO, IL ROSSO E IL NERO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: dark-ronin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/07/2003 15:09:33 (ultimo inserimento: 02/12/04)

dopo alabasta, la ciurma pian piano si allarga...ma aumentano anche i guai...e i nemici...
 
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QUALCOSA DI DIVERSO NEL SUONO DEL MARE
- Capitolo 1° -

Premessa.
Non so da dove mi sia venuta in mente questa fic, ma le idee continuano a fioccare, quindi...spero gradirete. Tengo a precisare che il tutto si svolge un po' dopo l'avventura di Alabasta, quando Robin è già membro ufficiale della ciurma e i nostri hanno anche già incontrato Barba bianca e Barba nera (Leggete nel forum cosa avviene nel 24esimo numero... più o meno mi ricollego...). Non sapendone ancora molto al riguardo, ho solo accennato...creando così un "continuo" abbastanza verosimile, spero, ma anche un avventura a se stante come (magari!)quelle delle bravissime Saja, Shaina, Naidasa, Mercutia, Axia, Aenea, etc...Aspetto commenti...di ogni genere(ma andateci piano, cmq)!!!
Dunque, dopo questa "breve" introduzione... vi auguro buona lettura.
Dark-ronin
Ps: Saja, cazzarola, vuoi darti una mossa con Old Roger!!!! Anche Shaina scalpita!!!!
PPS: notare come mi scelgo titoli corti e semplicissimi... =_="
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Il Bianco, il Rosso e il Nero

1-Qualcosa di diverso nel suono del mare


La stanza era immersa nel più totale silenzio: gli unici suoni ovattati che vi penetravano erano lo sciabordio delle onde che s'infrangevano e la pioggia che, con innumerevoli dita invisibili, picchiettava insistentemente all'esterno come a chiedere riparo.
Era appena pomeriggio, ma l'orizzonte era scuro e più impenetrabile di una coltre di nebbia. Il vento spirava forte, fischiando qualora si insinuava nei piccoli anfratti, facendo sventolare violentemente le cime e le bandiere e frustando le vele ammainate.
Nella sua cabina, una ragazza dai corti capelli rossicci era china e affaccendata su libri e fogli. Quella condizione era la sua preferita. Certo, non era poi così divertente trovarsi squassati in mezzo al mare... era totalmente un'altra cosa rispetto al suo villaggio dove la pioggia era un evento così comune e arrivava dolce a rinfrescare le giornate, annunciandosi col suo profumo forte di tempesta, lasciando al suo passaggio il fresco odore dell'erba umida. Affogò nei suoi ricordi, specie in quelli dolci dei suoi primi anni di vita, da non accorgersi dell'insistente picchiare sulla porta. Al contrario, chiuse gli occhi e reclinò la testa all'indietro, cercando di scacciare eventi dolorosi come anche il recente distacco da quella che era divenuta per lei un'amica preziosa quanto una sorella.

All'esterno si era radunato il solito, piccolo gruppetto che, inevitabilmente, stava giungendo ai ferri corti.
"NAMI!!! NAMI TESORO, TI SCONGIURO APRI, NON FARMI PREOCCUPARE COSI'!!!!!" si sgolava un biondino, tenendo con una mano un vassoio e bussando con l'altra
"Smettila di starnazzare come un gallinaccio castrato..." lo riprese uno dei compagni, poggiato alla parete, braccia conserte.
"COSA??!?!?"Urlò indispettito l'altro sfondando i timpani anche agli altri due che stavano con loro "La MIA Nami potrebbe aver avuto un malore e tu mi dici di smetterla?"
"Vedrai che non le è successo nulla...e anche se fosse...Chooper è un buon medico"
"E allora perché non risponde? E' mezz'ora che la chiamo!" domandò il biondino preoccupato
"Probabilmente si è stancata di sentirti e si è tagliata le vene"
"NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO!!!!!"
"Se non risponde avrà i suoi motivi...forse sta dormendo..."ipotizzò
"Il MIO dolce fringuellino non si chiama Zoro, e non è solita poltrire imperturbabilmente da mane a sera sul ponte della nave senza far nulla come qualcuno che conosco..."urlò ancora l'altro
"Forse non ha fame..." si immischiò solo allora un ragazzino vispo con l'acquolina in bocca "E dato che non ha fame... perché non dai quella roba a me?"
"Sparisci, sacco di gomma!!" Inveì il povero ragazzo preoccupato
"E se sfondassimo la porta...?" propose il quarto, timidamente
"A me pare l'idea migliore...anche perché così non dovremmo più sentire urlare sto cuoco da strapazzo ogni volta che quella scimunita non si degna di venire ad aprire..."
"Assolutamente!!! Stai scherzando? Non si fa irruzione nella camera di una ragazza in modo tanto rozzo...e non offendere il MIO pasticcino dandole della scimunita!!!"
"Sì, sì... togliti però!" rispose stancamente l'altro scostando colui che gli aveva dato il La.
"Maledetto nasone!! Cosa ti salta in mente di dare idee così balorde a questo bulldozzer?"
"Ma io... veramente..." piagnucolò quello
"ah... era tutto davvero molto buono, Sanji... davvero, complimenti... si sente che quando cucini per Nami ci metti più impegno...al confronto, quello che prepari per noi sembra sbobba per cani..."
"RUFY!!!!" Urlò il cuoco quando realizzò a cosa si riferisse il ragazzino spensierato che in pochi istanti aveva spazzolato e lucidato il vassoio da portata. "Maledetto capitano da strapazzo che non sei altro...ora dovrò rimettermi al lavoro...ma la salvezza di Nami ha la priorità su tutto...e quello che cucino per voi E' sbobba per cani..." gridò vedendo come l'altro, preso il vassoio, ormai vuoto dalle sue mani, ci passasse la lingua per catturarne ogni briciola rimasta "Non meritate altro...la dolce Nami, come la bella Nico, è diversa... merita tutto il mio amore..."
"Sei ingiusto..." esordì Usop "Solo perché è una ragazza..."
"La più bella delle ragazze..." ci tenne a precisare Sanji
"...a lei riservi sempre il meglio e a noi per poco non ci butti a mare!"Continuò
"Usop lascialo perdere... "lo calmò Zoro facendo spostare anche il cuoco
"Che hai intenzione di fare?"chiese preoccupato il biondo
L'altro alzò un sopracciglio "Sfondare la porta...mi pare ovvio...così ti calmi..."
"Co... vuoi buttare giù la porta a spallate?" chiese interdetto l'altro
"No..."rispose pacato "...una spallata sarà più che sufficiente" precisò
"Ma sei bacato in testa???"Urlarono tutti
"Non puoi sfasciarmi in veliero! Non è tuo!" lo rimproverò Rufy tra un ruttino e l'altro
"Poi le riparazioni toccano sempre a me..." lo scongiurò Usop in lacrime
"Sei solo uno scimmione senza cervello...pensi che non sia in grado di buttar giù una porta con un calcio e che non ci avessi già pensato?" chiese il cuoco sempre più irritato
"Precisamente"rispose l'altro mettendosi in posizione
"Brutto zotico...non osare toccare la porta della MIA principessa!!!" urlò allora, sferrandogli un potente calcio nelle reni. Dolorante, Zoro volò dritto contro la porta incriminata che si stava schiudendo in quel momento, distruggendola e travolgendo anche la ragazza dietro di essa.
"MA CHE SEI SCEMO?" gli urlò quello rialzandosi
"MA SIETE SCEMI TUTTI E DUE?" li zittì all'istante la rossa, prendendoli per la collottola
"E' colpa sua, sia chiaro: io non centro nulla..."
"Non è vero, amoruccio mio, non badare questo spadaccino imbranato..."
"STATE ZITTI TUTTI E DUE!!!!" Urlò esasperata quella, schiaffandoli a terra "Usop, Rufy! Com'è andata?" chiese quando parve calmarsi
"Per quel che ne so io, c'era Sanji disperato perché l'ho aiutato a pulire il vassoio da quelle buonissime pietanze..." rispose tranquillo Rufy
"Qu...quelle erano ...per te...mia ado...rata" riuscì a mormorare, sollevando appena il viso dal legno, nel quale era rimasto impresso tutto il suo corpo, prima di venir fatto tacere da un ennesimo calcio in testa
"E' vero..."confermò Usop preoccupato "Sanji era sceso a portarti uno spuntino ma dato che non rispondevi si era agitato così tanto per la tua salute che non sapeva come fare... e noi, scendendo per metterci qualcosa di asciutto dopo aver finito di lavorare sul ponte, l'abbiamo trovato che bussava..."
"Già... e mentre litigava con Zoro io ho dato un piccolo assaggio a quello che ti aveva portato..."
"E' così?" chiese feroce ai due ancora stesi a terra. Quelli mugugnarono appena. "E sentiamo..."disse chinandosi di fronte a loro in modo che, alzando appena la testa quelli la guardassero dritta negli occhi "Qual è il motivo per cui mi avete divelto la porta?"
"Dato che Sanji non si azzardava a forzarla, Zoro aveva suggerito che l'unico modo era prenderla a spallate...ma hanno preso a litigare..." spiegò Rufy
"Voi due... guardatemi in faccia...è così che sono andate le cose?"
"Sì, angelo mio...non volevo che questo buzzurro disturbasse la tua quiete..." rispose amorevole il cuoco "e visto che sei qui, corro a prepararti altre leccornie..."
Mentre il biondo cercava di svicolare l'altro faceva, al solito, lo gnorri.
"E tu? che mi dici?" Lo pungolò lei
Quello alzò appena gli occhi, per riabbassarli quasi subito. Poi sbuffò e rispose seccato "Niente...a parte che ti si vedono le mutande da qua in basso!"
"Cosa?" scattò il cuoco tornando a spappolare la faccia per terra e contorcendosi nei modi più assurdi per mettersi in posizione il più ottimale possibile e decantando, estasiato e rappacificato col mondo intero, parole di affetto fraterno e infinito allo sventurato spadaccino.
Ma quella, rimessasi in piedi, sferrò a entrambi un bel calcio in pieno volto, facendoli così sbucare con la testa nella stiva.
"Usop, guarda... non sapevo fossero due struzzi!" mormorò Rufy esterrefatto a quello spettacolo, come fosse la sua prima gita allo zoo. "Chooper!!! Vieni a vedere!!!" urlò verso la cucina dove il medico stava trafficando con strane ampolline di vetro.
"Infatti sono solo due grandissimi stron..."commentò aspra la cartografa, interrompendosi, però, improvvisamente tendendo l'orecchio. Aveva sentito male o accanto a loro c'era un'altra imbarcazione? Piccola, a giudicare dal lieve rumore che provocava al contatto con la superficie agitata del mare. Forse una scialuppa... Ma cosa ci faceva così al largo e con quel tempo così infame?
Tornò in camera, strappò l'impermeabile dall'armadio e, gettandoselo frettolosamente sulle spalle, si diresse sul ponte della nave seguita a ruota da Usop e Rufy, incuriositi dal suo repentino mutamento e incuranti dei due che, anche con la testa incastrata tra le travi di legno, continuavano a dirsene di tutti i colori.

"Usop! Passami il binocolo!!" Urlò la navigatrice immersa nel ruggito delle onde una volta sul ponte, intenta a scrutare i dintorni
"Che succede?" chiesero Chooper e Robin comparendo dal nulla, inzuppandosi anche loro come i compagni
"Non lo so...credo ci sia una scialuppa, una zattera qua vicino...ne ho sentito il rumore contro le onde..."
"Con tutto questo rumore?" urlò la compagna
"Sì...non chiedermi come ma l'ho sentito..." Rispose l'altra mettendo a fuoco le lenti e cominciando a scrutare fuori bordo
"Non che non mi fidi di te...ma non può essere che ti sia confusa? Chi sarebbe il folle che si metterebbe per mare con questo tempaccio? Anche noi siamo stati costretti a gettare l'ancora..."
"No, Robin...sono sicura..."
"Beh...se Nami è sicura, allora dobbiamo fidarci!" Si intromise gioviale il capitano "Fin'ora non ha mai sbagliato!"
"Ah..." La ragazza parve sbiancare d'improvviso e trattenere un'imprecazione. Regolò ulteriormente le lenti per essere sicura che la vista non le giocasse brutti scherzi. "Rufy..." chiamò piano
Il capitano l'affiancò e attese. Quella si girò e osservò prima lui, poi l'amica e infine la piccola renna. "Presto.." bisbigliò "PRESTO!!" si ritrovò a urlare indicando il mare
Anche il cannoniere nasone l'aveva imitata e coi suoi fidi occhialini riparati aveva seguito i suoi movimenti e il suo sguardo, giungendo alla medesima reazione
"PRESTO!" urlò ancora la rossa "Uomo in mare!! Uomo in mare!!!" le venne alla mente solo la frase più comune e immediata che si usava in questi casi.
Tutti allora corsero al parapetto e scrutarono il grigio impalpabile
"Chopper! Prepara... qualcosa un letto una branda delle bende...Fa presto! Robin, Rufy....Cercate di issarlo a bordo!"
"Ma io non vedo nulla!" protestò il capitano imbronciato e, al contempo, seriamente preoccupato.
"Lì...davanti a te!" Lo guidò Robin che aveva scorto qualcosa tra i flutti.
Una piccola scialuppa, mezza distrutta che imbarcava acqua da ogni dove, puntava dritto contro il loro scafo con una lentezza esasperante. La chiglia non c'era più e il corpo inerme vi stava scivolando via, uncinato dalle onde assassine. Una mano comparve dal nulla a trattenerlo per la collottola. Poi altre quattro a tentare con ogni mezzo di riportarlo sul legno bagnato e scivoloso.
"Fa presto!"sibilò Nico Robin al capitano "Non so per quanto tempo riuscirò a trattenerlo...anche se aumentassi il numero, il corpo è bagnato e, dunque, appesantito e posato su quel legno così viscido viene trascinato giù con molta forza..."
Rufy che ancora non aveva visto dove si trovasse l'oggetto bisognoso del loro aiuto si vide indicare la via da un'altra mano, comparsa sul parapetto davanti a lui a precisare il punto dove doveva mirare. Ma nulla. Non riusciva a vedere a un palmo dal naso. Si concentrò ugualmente e fece allungare le braccia che si strinsero, però, miseramente nel vuoto tornando dal loro padrone con un nulla di fatto.
"Tieni!" Urlò Usop ficcandogli addosso i suoi occhialetti
Rufy tornò a osservare le onde che si ingrossavano a vista d'occhio: era in arrivo un onda bella potente e se non si fosse sbrigato, quella bagnarola sarebbe stata, sicuramente ribaltata e per il suo occupante non vi sarebbero rimaste più speranze "Lo vedo!"
"Muoviti!" gli urlarono tutti, coscienti del pericolo che correvano loro come la piccola zattera.
In un lampo le braccia del ragazzo si allungarono e si ritrassero quasi subito stringendo il corpo inerme dello sventurato naufrago.
"Tutti in cucina!!!" Urlò ai compagni, gettandosi quel peso sulla spalla destra.
Senza aspettare il suo ordine, la ciurma, sicura del salvataggio effettuato, si fiondò verso la porta spalancata, rischiando di scivolare a ogni passo sulle assi rese sdrucciolevoli dall'acqua battente.
Si fermarono ansanti appoggiati chi alla porta chi al tavolo, in attesa dell'alta onda che arrivò, squassò lo scafo e tornò a lasciare l'imbarcazione a oscillare sempre più dolcemente sotto l'effetto della tempesta. Ora erano tutti al sicuro e nessuno dei tre "diversi" dell'equipaggio era finito in mare. Tirarono un sospiro di sollievo. Poi, ricordandosi del superstite che avevano appena salvato da morte certa, volsero lo sguardo a Rufy e al suo fagotto, ora a viso scoperto. Sul volto di tutti si dipinse una strana espressione, un misto tra paura, ilarità e sconcerto. Non ebbero tempo di esternare i propri sentimenti che la porta della saletta venne aperta violentemente, portando dentro vento freddo e umido insieme alle frasi velenose di due ragazzi che uscivano da sotto coperta, facendosi riconoscere già prima di essere a portata di sguardo
"Stupido d'un cuoco!" borbottò lo spadaccino
"Stupido affettatore!" lo rimbeccò il biondo
"Non ti è bastata la lezione?"
"Sei tu che hai divelto la porta!"
"E chi devo ringraziare se ci sono volato contro?"
"Tu volevi abbatterla come un ariete furioso!"
"La tua trovata invece, cento volte migliore della mia, l'ha resa ancor più socievole..."
"Caro il mio idiota...sei tu che hai insultato Nami!"
"Se quello era un insulto, il tuo spalmarti per terra cos'era?"
"uhm...sei stato un bastardo a metterla così in imbarazzo..."
"Sei tu che l'hai fatta arrabbiare di più sfasciandoti al suolo per..." Si interruppe comparendo sulla soglia bagnato fradicio. Osservò perplesso il proprio capitano, riverso al suolo con un corpo sulle spalle.
Risistemandosi il cappello sulla testa, Rufy si tirò a sedere, dopo essere stato sbattuto a terra dall'apertura improvvisa della porta su cui si era afflosciato.
Anche i due nuovi venuti strabuzzarono gli occhi e spalancarono la bocca, rimanendo, finalmente, senza parole.
"Vedi quello che vedo io?" Chiese perplesso il cuoco al suo rivale
"Non so...tu che vedi?" ribatté l'altro
"La necessità di prepararmi un calmante...anche per gli altri, a giudicare dalle facce..." borbottò in risposta.
"Si può sapere che avete tutti da guardarmi come aveste visto un fantasma?" chiese solo allora il capitano. A quella domanda, tanto ingenua quanto pericolosa, si levarono i commenti da parte di tutti i presenti, prima narcotizzati dalla sorpresa nel vedersi di fronte due ragazzi tanto somiglianti.
"Questa è una maledizione!" Si lagnò per prima la cartografa
"Un altro matto in libertà!" Sbiancò il medico
"Non è possibile!" fu la semplice risposta sbalordita di Robin
"Sarà ora che mi compri davvero un paio di occhiali..." soppesò il cuoco
"Siamo in due... ci vedo doppio anch'io..." mormorò terrorizzato il cannoniere
"Me ne basta uno di capitano scemo!" piagnucolò Zoro
"Ehi!!!" si lagnò l'interpellato "A casa mia questo si chiama ammutinamento! E vorrei ricordarvi che siete alle dirette dipendenze del futuro re dei pirati!" Sbuffò indispettito
"Piantala di fare il bambino e deciditi a comportarti da capitano!" gli sibilarono tutti esausti
"E che dovrei fare?"chiese genuinamente stupito
"Passaci quel naufrago che sta diventando cianotico!" lo rimproverò Chopper nervoso e afferrando il malcapitato per la caviglia e posandolo, quasi delicatamente, sul tavolo che, per quel momento, avrebbe svolto la funzione di tavola operatoria.
"Sanji...mi presteresti un coltello? Un forbice? Qualcosa?" chiese gentile la renna
Senza discutere, il biondino gli passò un paio di forbici "A che ti servono?"
"Devo togliergli i vestiti per vedere com'è messo il suo fisico...e, per favore... puoi non fumare almeno per ora?"
"Come? Sì certo..." rispose ipnoticamente, spegnendo la sigaretta sotto un flebile gocciolio dal rubinetto del lavandino
"Che non dovresti comunque fumare..." commentò quello
"Ma lascia che gli venga un cancro colossale e pure un bell'enfisema polmonare!" Ghignò lo spadaccino
"Guarda che se fuma fa male anche a te...e il tumore te lo becchi pure tu...a respirare sempre così da vicino il suo fumo passivo! E a bere sempre ti prenderai un ulcera..." lo zittì il medico trafficando coi molti strati di abiti bagnati
"State un po' a sentire...se non volete che fumi basta dirlo! Uscirò dai locali ogni volta, se può farvi star meglio...fin'ora nessuno aveva mai sollevato obiezioni...nemmeno tu, caro il mio medicastro!" Rispose offeso il biondo poggiandosi coi gomiti sulla credenza.
"Non usare mai più quel termine!" sbraitò la renna, improvvisamente alterata
"Oh dai...basta litigare!" intervenne il ragazzo di gomma per sedare gli animi che si stavano scaldando, nonostante il clima poco favorevole "Sanji non morirà mai! Almeno finché è sulla Going Merry...dove lo trovo un altro cuoco così?"
"Sai pensare solo alla tua pancia..." mormorò Usop
"Grazie, Rufy...la tua franchezza mi scalda il cuore" sorrise il cuoco con fare teatrale. "Vedo che ti preoccupi, sinceramente, esclusivamente per la mia salute e non per un tornaconto personale... Ma io non posso morire così presto... a parte che, se succedesse, lascerei gli altri nella peste, con uno come te che mangia quanto un bue... Prima della fine io devo riuscire..."
"A trovare l'All Blu, lo sappiamo..." commentò il cannoniere
"A passarsi tutte le donne del pianeta..." lo stoccò lo spadaccino con aria annoiata
"Cucinare i piatti più complicati!" bisbigliò il capitano
"Ma che dite? Mi credete davvero una persona così superficiale?" chiese sbalordito
"Sì!" fu l'unisona risposta convinta che si levò nella stanza
"Ah...miei cari...ancora non mi conoscete bene...il mio unico scopo nella vita è... Nami!!! Amore mio!!!" dichiarò gettandosi ai piedi della ragazza giurando amore eterno
"Ehi!" lo riprese divertita la mora, lì vicino "L'altro giorno non dicevi lo stesso di me?"
"Oh...ma certo, pettirossino mio!!!" (N.d.A.: Per chi non lo sapesse, Robin, in inglese, vuol dire proprio Pettirosso)
"La verità è che te le vuoi, semplicemente, portare a letto!" sbuffò il suo eterno rivale
"NON E' VERO!" Sbottò quello, scattando in piedi "Non farei mai nulla del genere ai miei due angioletti!"
"Sì sì...intanto ti lamenti che la notte è troppo fredda e che hai bisogno che una donna (meglio se Robin, Nami...o addirittura la cara Bibi, chiedevi tempo fa) ti scaldi...perché non usi Chopper come peluche? Con tutto quel pelo sai come scalda?" Lo canzonò lo spadaccino
"Perché ogni tanto non ti saldi quel tombino che hai al posto della bocca?" lo incenerì
"E come farei, altrimenti, a ficcarle la lingua in gola quando ne ha voglia?" sorrise bieco e calmo, senza voltarsi verso l'oggetto della sua battuta, attirandosi, comunque, un'occhiataccia furente da parte della rossa e facendo saltare definitivamente i nervi al cuoco che gli volò al collo, trincia-ossa alla mano.
"Finitela tutti e due!" li fece tacere Chopper con due pugni colossali "Sto lavorando, io!"
"Che ci sai dire su di lui?" chiese Robin interessata a quel giovane
"Non molto, purtroppo...non ha documenti addosso..."
"Credo intendesse come sta di salute..." lo guardò Usop stranito
"Ah, quello!"
"Certo!" gli ringhiarono tutti, mentalmente.
"Ha solo bevuto molta acqua... dovrebbe riprendersi presto...non ha nulla di grave..."
"Meglio così!" Mormorò il capitano

 
Continua nel capitolo:


 
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