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Volo; immersa nella mente, in un fiume di dolore e camminando in quel prato color porpora così acceso, nel cuore mi riaffiora quella speranza che persi da un tempo. Scendendo nell'immensità dell'oscurità che avvolge il mio cuore, una figura movente in quel prato sospira, aspettando l'anima famigliare che risuona nella mente, richiamo la figura da un luogo inesistente e fermatosi il suo cammino, richiude in sè quella melodia che canta nell'aria ritoccando quel muro invisibile che sporge in ogni cuore.
Cado; nell'abisso più profondo dell'universo, non facendomi respirare soffoco, come se annegassi in un mare che non vuole fare emergere il mio corpo. Calpesto l'aria soffocante proveniente da una grotta calcarea e, misteriosamente, quella figura mi riapparve dinanzi al mio volto e sfiorando le mie mani, dal mio cuore si innescò quel meccanismo difettoso che lo fece riscaldare ma, essendosi bruciato bruscamente, quella figura scomparve di nuovo, lasciandomi sola in quello spazio vuoto e il silenzio si fece sempre più forte.
Amo; e inseguo ancora quella figura sfuggente, di spalle, andando via nella spiaggia fiorita, cerco invano di tendere ad egli la mia mano e porgli il mio cuore che arde dalla voglia di essere colmato.
Ma quella figura fu solo un immaginazione della mia capricciosa mente che tentava invano di raggiungere l'altra metà.
Dormo; e incessantemente i miei pensieri si mescolano gli uni con gli altri formando quasi un uragano che gira violento su se stesso non fermandosi mai, facendomi provare quel dolore che non volevo sentire. E cadde altrettanto una lacrima inversabile sul giorno infinito che vorrei arrivasse ma non verrà, perchè la mia speranza ormai è caduta dal più profondo e oscuro antro del mio cuore...



FINE