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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: The little mermaid (La sirenetta)
Titolo Fanfic: LA PIETRA PREZIOSA
Genere: Drammatico, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: breakout galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/07/2010 20:52:08


 
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- Capitolo 1° -

Nel regno di Atlantica sta iniziando una nuova giornata, e il palazzo reale sta iniziando a prendere vita. Sebastian, il consigliere del sovrano del re Tritone e direttore d’orchestra, inizia a svegliare le sei figlie del re. Quello sarebbe stato un giorno speciale per tutto il popolo del mare, poiché era giunta notizia che re Tritone e la regina, Atena, stavano per avere un’altra figlia. Il suo nome sarebbe stato Ariel. tutti gli abitanti degli abissi erano radunati intorno al palazzo, pronti a ricevere la bella notizia da Aquata, la sorella maggiore delle sei, quasi sette. Le ore passavano, e l’ansia cresce sempre di più. La porta del castello si spalanca, e a tutti si illuminarono gli occhi pieni di speranza. Quando la folla vide che si trattava di Sebastian, rimase leggermente delusa. Chissà quando sarebbe arrivata la notizia tanto attesa da tutti…
«La nascita della principessina Ariel è imminente!» Annunciò maestosamente il piccolo granchio.
Sommerso da tutte le domande postigli dalla folla, richiuse la porta e raggiunse le figlie del sovrano. Loro non stavano più nella pelle per avere una sorella a tal punto che non riuscivano nemmeno a stare ferme o a non parlare di come potrebbe cambiare la loro vita quell’arrivo. Per fare una sorpresa ad Ariel e ai genitori, stavano addobbando la sala da pranzo dove avrebbero dato una festa e avrebbero invitato tutto il popolo di Atlantica.
Passò qualche ora, e finalmente si ri spalancò la porta del palazzo, provocando un fascio di luce. Quando l’immagine divenne più nitida ecco che lo sguardo del popolo del mare si riaccese.
«Preparatevi ad accogliere la vostra nuova principessa!» Grazie alle parole di Aquata tutta la folla radunata in quel momento esultò come non mai. La sorella diede l’annuncio della festa a sorpresa che si sarebbe tenuta quella sera stessa, invitando tutti. A questo punto la sirena si commiatò dal pubblico con un lieve inchino richiudendo la porta. Appena entrata si diresse nella camera dei genitori, a far visita alla bambina con tutte le altre sorelle. Aveva una faccia che sembrava dire “Mangiami di baci!” e dei capelli rossi, lunghi, proprio come quelli della madre. Avendo tutte le sorelle intorno, all’inizio Ariel si sentì disorientata, ma prese confidenza molto presto.
Giunta sera, Allana condusse Tritone, Atena e la novizia nella sala da pranzo, addobbata con mille o forse più festoni, ma la decorazione più bella era la perla che ha portato gioia in un giorno come un altro.
Entrati in sala, sono stati travolti da un coinvolgente applauso. C’erano proprio tutti: dai nobili ai borghesi. Le tavole erano imbandite con splendide posate in argento e cibo che non capita tutti i giorni di mangiare. A re Tritone, anche se cercava di nasconderlo, scese una lacrima per la commozione.
«Si aprano i festeggiamenti!» Annunciò a gran voce Arista. Sentendo queste parole l’orchestra, guidata da Sebastian, iniziò a suonare una canzone dedicata ad Ariel. Sotto a quel tenero sottofondo musicale, gli invitati iniziarono a mangiare. La cena venne interrotta da re Tritone, che, alzandosi in piedi propose due brindisi: uno alla piccola, e l’altro alla sovrana che regna sul suo cuore, perché quello è proprio il giorno in cui si sono conosciuti. Nella sala c’è una figura sospetta, che nessuno ha notato per la troppa felicità. Questa corrisponde al nome di Ursula, sempre stata invidiosa dei poteri di re Tritone. In passato aveva già commesso alcuni crimini, ma non erano degni di tanta nota. Questa volta era convinta che sarebbe riuscita a rubargli i poteri. A festeggiamenti finiti, tutti gli abitanti tornarono alla loro quotidianità.
Dal quella festa sono passati tre anni, ed Ariel ha già un amico di avventure: Flounder.
Un giorno,in cerca di tesori preziosi, Ariel e Flounder avevano trovato una conchiglia bivalve.
«Flounder! Guarda! Pensi che possa nascondere un segreto?»
«Magari nasconde il segreto su come ottenere poteri speciali.»
Allora Ariel inizia a cercare di aprirla, ma non ottenne nessun risultato.
«Ahh, sembra incollata! La terremo come ricordo di questa avventura!»
«Magari col tempo si aprirà da sola... chissà, magari nasconde davvero un segreto!»
Mentre fantasticavano sulle possibili provenienze della conchiglia, un tentacolo nero avvolse la sirena, portandola via con la conchiglia. Ariel non riusciva a parlare dalla paura. Non sapeva nemmeno cosa stesse succedendo, sapeva solo che, molto probabilmente, era nei guai.
«Ariel! Tieni duro!!» Flounder iniziò a nuotare più veloce possibile, ma quella figura annebbiata si dissolse.
Ariel cercò di liberarsi, ma si accorse che più si dimenava, più il tentacolo stringeva.
Quella figura tetra portò la bambina nel suo antro. Era un posto tetro con un’aria sinistra. Il mostro attaccò a parlare.
«Bambina… ascoltami bene: io mi chiamo Ursula. In passato ho avuto dei conflitti con tuo padre, ma sono stata condannata ingiustamente, quindi speravo potessi aiutarmi a prendermi la mia vendetta…»
Il tono di Ursula era davvero credibile.
«Cosa vuole che faccia?»
«Inizia a darmi quella conchiglia, e potrai restare qui con me finché vuoi, cara.»
Ariel, esitando, la consegnò nelle sue mani.
«C’è altro che vuole da me, signora?»
«No, per ora nient’altro.»
Detto questo, la piovra prese in braccio la sirenetta, portandola su un letto comodo. Approfittando della situazione, Ursula tentò di aprire la conchiglia, finché ci riuscì. Quell’oggetto nascondeva una pietra rossa, appartenuta alla madre di Atena, e successivamente a quest’ultima, che si diceva che avesse straordinari segreti. A palazzo tutti si stanno muovendo nelle ricerche, finché Flounder comunica l’accaduto ad Atena. Appena saputa la notizia, la sovrana si diresse verso l’antro di Ursula insieme a Flounder, raccontando a Flounder del passato di quel mostro. Con cautela si posizionarono fuori dall’entrata a spiare le azioni del mostro. Vedendo la pietra, Atena ebbe un flash. Si ricordò all’improvviso che quella pietra le era stata donata da sua madre quando era piccola, e che aveva perso a 16 anni.
«Sicuro che Ariel sia lì?»
«Certo, non ho dubbi!»
I due entrarono furtivamente nella dimora, e, mentre Ursula era di spalle, si diressero verso la pietra. Messe la mani sul gioiello, Ursula si girò di scatto, bloccando le braccia della sirena.
«Atena, che bella sorpresa! Sei qui per la piccina, giusto?»
«Dimmi subito dov’è mia figlia!»
Flounder, senza farsi vedere dalla piovra, controlla nelle varie stanze. Trovata la sua camera da letto, la sveglia silenziosamente, e, senza farsi notare, si dirigono nella sala con le due donne.
«Mamma!»
«Tesoro, vai via di qui!» Non fece in tempo a finire la frase che Ursula bloccò anche i due amici.
«Ti prego, Ursula! Sii ragionevole. Consegnami loro e la pietra e non ti succederà nulla…»
«Beh, la proposta è allettante, devo ammetterlo, ma non si può avere niente senza qualcosa in cambio…»
«Prendi quello che vuoi, ma lasciali liberi!»
«Uhm… qualsiasi cosa? Va bene!» Ursula fece per dare l’oggetto e i bambini ad Atena, quando il mostro colpì con un raggio la regina.
Ariel rimase shockata, senza parole. Da un momento all’altro si è ritrovata senza una madre. A questo punto il silenzio era sovrano nella stanza.
«Ursula!» era l’urlo di re Tritone circondato dalle guardie, che bloccarono Ursula. Tritone, quando vide il corpo senza vita della moglie, non seppe cosa dire se non:
«Cacciatela dal regno!» E così fu, venne allontanata per sempre da Atlantica. Tornando a casa, Tritone prese in mano Ariel che stava impugnando la pietra.
«Papà. Che poteri nasconde la pietra?»
«il più grande di tutti: il segreto affettivo che legava tua madre alla sua, ed ora appartiene a te.»
«Promettimi che Ursula non tornerà!»
«Te lo prometto.»

 
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