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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: SENSAZIONI CONTRASTANTI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: rukawa-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/07/2003 00:33:01

introspettiva,i protagonisti sono due ma non ne ho specificificato il nome, quindi potete metterci chi volete, è mooooooolto breve
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Questa fan fic è molto particolare.
I nomi dei protagonisti che sono 2 non sono specificati.
Anche se io avrei optato per una Sen/Kosh.A voi la scelta.
Dato che è la mia prima fic non vi chiedo di essere clementi ma di scrivermi qualche sincera opinione per sapere cosa vi è sembrata.
Grazie dell'attenzione.
Dato che non ho citato nessun personaggio devo fare comunque la pappardella dei diritti??...o_O
Sensazioni Contrastanti


Sono steso sul letto,guardo la sveglia, sono le 5 del mattino.
Ora mi fissa.
Mi stà guardando.
Lui mi fissa con uno sguardo strano.
Ha gli occhi blu come la notte.
E' uno sguardo freddo.
Lo fisso a mia volta.
Ci stiamo fissando...e lui è immobile.
Nella stanza c'è fresco la finestra è aperta.
E da essa entra appena un filo di luce,si vede poco.
Ma io vedo indistintamente i suoi occhi brillare nel buio come fossero fosforescenti.
Io sono nudo e ho sempre più freddo.
Poi lui con il suo sguardo mi ghiaccia ancora di più.
Un brivido percorre la mia schiena.
E' come guardare una bambola.
Come osservare un quadro.
E' terrificante ma stupendo.
Mi alzo dal letto avvolto dalla coperta e mi dirigo verso il bagno.
Sento il suo sguardo addosso.
Mi faccio una doccia l'acqua è fredda.
Esco dal bagno con un asciugamano attorno alla vita e vado a prenedere i vestiti.
Lui non c'è più.
E' andato via.
Ci sono un mazzetto di chiavi e un biglietto sul tavolo! C'è scritto di raggiungerlo stanotte alle 2 a casa sua.
Finisco di prepararmi.
C'è del the,mi ha preparato la colazione.
Lo bevo amaro.
E' the nero.
E' particolarmente amaro e a me piace così.
Mi rimane in bocca il sapore amaro per almeno un'ora.
Esco di casa con una maglietta leggera.
Siamo a gennaio e c'è abbastanza freddo.
Sono le 5.30 e c'è poca luce.
I lampioni ancora accesi.
Respiro a pieni polmoni.
Amo l'aria del primo mattino.
E' fresca.
Pungente.
Mi fa perdere i sensi.
E' stupenda.
Ho le mani congelate.
Raggiungo lo studio dove lavoro.
E' un enorme e ampio monolocale.
Io sono un'artista.
O perlomeno mi reputo di esserlo.
Lo spazio a mia disposizione è enorme.
Le finestre sono tutte aperte.
Voglio che l'aria entri anche quì.
In questo posto impregnato dall'odore di tinta e diluente.
Un odore forte che a volte da la nausea.
Più che uno studio sembra una stanza dopo un terremoto.
C'è un gran casino.
Allora prendo tutto ciò che reputo inutile...tubetti di colore vuoti...piatti di plastica...lattine di birra...cartoni di pizza etc e butto tutto dentro la spazzatura.
All'improvviso sento un gran fracasso provenire dallo scaffale dietro di me.
Mi volto e vedo Stephan completamente bagnato di tinta verde e nera.
Stephan è il mio gatto.
Miagola come un forsennato.
Vuole aiuto.
Lo prendo e lo lavo sotto il getto d'acqua gelata.
Poveretto.
Lo asciugo col phon prima che si iberni tra le mie mani.
Ok ora è asciutto e scorazza libero per lo "studio".
Dopo aver pulito tutto e dopo avergli dato da mangiare vado a prendere uno scatolone.
Tolgo fuori tutti gli attrezzi necessari a completare la mia ultima opera.
Scopro la tela.
Devo terminare gli occhi.
E poi sarà completa.
Il soggetto è lui.
Mi ricordo tutto di lui.
E ogni giorno aggiungevo una parte al quadro.
Oggi ho fissato in particolare gli occhi.
E oggi li dipingerò.
In 2 estenuanti ore riesco a dare perfettamente il colore che volevo.
Sono stupendi.
Gli stessi che mi fissano ogni mattina.
Faccio asciugare la tinta e ricopro la tela col telo bianco.
Passo la giornata a cercare un regalo per il mio amore.
Domani compie 19 anni.
Giro una marea di negozzi.
Oggi è giorno di festa e sono pieni zeppi di gente che non sa che fare.
Che fastidio la gente.
E' opprimente,lenta,da la nausea.
Essere circondato da tutta quella gente mi fa star male.
E' ora i pranzo non ho ancora comprato nulla.
Vado a casa e mi preparo qualcosa da mangiare.
Verso le17 dopo un'altra doccia esco nuovamente.
Passando davanti ad un fioraio ripenso al fatto che lui adora le rose.
Adora le rose rosse.
Quelle scurissime color sangue.
Quelle dove la parte interna pare essere nera tanto è scura.
Entro e ne compro una stupenda.
Ma il regalo non l'ho ancora trovato.
Entro in un negozio di regali e oggettistica.
Dò un'occhiata.
Decido di comprare un'album.
Un'album di fogli ruvidi, da disegno.
Un'album di quelli particolari.
Con la copertina decorata con foglie di tutti i tipi,insomma un lavoro di artigianato.
Arrivato a casa lo apro e sento l'odore forte della carta.
Non mi piace.
Prendo delle foglie di the aromatico,e un profumo alla menta.
Ne cospargo l'interno e spruzzo sui fogli il profumo.
E' un profumo delicato.
Non è dolce ma penetrante.
E' tutta una serie di contraddizzioni.
In una parola è buono.
Dopo un paio d'ore tolgo le foglie.
Apro alla prima pagina e con delle matite colorate disegno una rosa al centro del foglio.
Sempre del colore che lui ama.
Prendo il vasetto della china e il pennino.
Lo intingo e scrivo: I love You.
Ormai sono le 23.
Sento già il freddo della notte.
Tra tre ore sarò da lui.
Mi faccio la terza doccia di questa giornata stressante.
Mi vesto con,una camicia viola a maniche lunghe i jeans neri e una giacca del medesimo colore.
Non stò a mettermi abiti o chissà che cosa mi piace la semplicità nel vestirmi.
Stasera alle 2.30 deve dare una festa a casa sua.
Mi avrà chiamato prima per aiutarlo.
All'una e mezza mi avvio verso la stazione del metrò.
Abita a 5 fermate da casa mia.
Non è molto lontano ma non ho voglia di arrivare incasinato.
Timbro il biglietto ed entro nei sotterranei della fermata.
E' deserta.
Meglio così.
Aspetto dieci minuti e il metrò è quì.
Entro mi siedo e guardo un pò intorno a me.
Ci sono giusto due o tre persone.
All'interno c'è la solita puzza di gente, di posto affollato, di posto chiuso.
Arrivo alla mia fermata e scendo.
Percorro quanche isolato e sono a casa sua.
Le luci sono spente.
Stasera i suoi genitori si sono liquidati dicendo che se ne sarebbero andati nell'altra casa in modo tale da poterci lasciare in pace.
Osservo le lancette dell'orologio e sono le 2 in punto, sono sempre stato preciso negli appuntamenti.
Tiro fuori le chiavi della casa che lui stesso mi ha lasciato sul tavolo.
Apro ed entro.
Appoggio le chiavi nella mensola senza troppa delicatezza.
Entro in cucina e non c'è nessuno.
Entro nel salotto e trovo la stessa scena.
Salgo le scale e vado nella sua stanza.
E' seduto sul letto.
Mi avvicino a lui mi siedo sul letto al suo fianco.
La luce è spenta.
Entrambi abbiamo una passione per i luoghi con pochissima luce.
Poggio il regalo sulle sue ginocchia e la rosa sul letto.
Gli do un leggero bacio a fior di labbra.
E poi salgo a baciare le guance.
Fisso i suoi occhi.
Ancora una volta.
E lo esorto dandogli gli auguri ad aprire il regalo.
Lui strappa la carta che lo avvolge e apre delicatamente la prima pagina.
Mentre lo fa io prendo il fiore che prima ho abbandonato dietro di noi e glielo porgo.
Lui sorride.
Un sorriso dolce che quasi mai vedo sulle sue labbra.
Prende la rosa la scarta e la mette in un vaso dal collo lungo.
Posa l'album sulla scrivania.
Si risiede di nuovo accanto a me.
Mi prende il volto tra le mani.
Mi bacia con una dolcezza violenta.
Mi fa impazzire quando lo fa.
Sento il suo fiato sul collo.
Le sue labbra vicino all'orecchio.
Mi sussurra che il profumo delle pagine è stupendo e mi da un bacio sulla guancia.
Un sussurro che mi fa rabbrividire.
Il bacio caldo delle sue labbra ferma il mio brivido.
Che sensazioni contrastanti.
 
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