- Capitolo 1° -
"Vieni qui".
Quelle parole mi riportarono indietro con la mente di qualche anno.
Era un altro momento, un’altra situazione.
Ma l’enfasi di quel ricordo riportò indietro anche le mie emozioni.
E cominciai a tremare.
"Vieni qui".
Sentii la sua voce.
Le gambe mi tremavano, così forte che non riuscivo a muovermi.
“Non aver paura, dai!”.
Mi ci volle un minuto per sbloccarle e cominciare a camminare, ma, con tutta la mia buona volontà, ce la feci.
Avevo aspettato tanto quel momento. Ed era arrivato.
Così, improvvisamente.
Lui era lì, davanti a me. E mi stava chiamando.
Lui.
Quel “lui” che avevo tanto desiderato, da troppo tempo.
Mi stava aspettando e mi guardava, con quei suoi occhi blu, profondi come il mare.
Quante volte ero riuscita a perdermi in quello sguardo? Troppe.
E sorrideva.
Con quel sorriso, il suo sorriso, che ogni volta mi mozzava il fiato, come se fosse la prima.
Le farfalle nel mio stomaco non accennavano a prendere il volo e ad andarsene di lì, e l’emozione traboccava da tutti i pori del mio corpo.
Camminavo a passi lenti verso la mia intera esistenza.
Allungai una mano per raggiungerlo, per provare che non era tutto un sogno, un filmino della mia mente. E lui fece lo stesso.
Le nostre dita si incontrarono, e si intrecciarono, come se fosse la cosa più naturale di sempre.
Con un dolce movimento, mi tirò a sé.
Fu talmente veloce e inaspettato però, che persi l’equilibrio e gli caddi addosso.
Mi prese con naturalezza, fra le sue braccia.
Sentivo il suo profumo, il profumo della sua pelle.
Le sue forti braccia mi tenevano stretta a lui, e sentivo il suo respiro sul mio collo. Mi faceva accapponare la pelle.
Il mio cuore batteva all’impazzata.
La sua bocca si mosse, e dal mio collo passò vicino al mio orecchio.
“Ti amo”.
La sua voce perfetta mi attraversò il cervello.
Ti amo. Ti amo. Ti AMO?!
Aveva proprio detto questo?! Ti amo?! Non potevo crederci.
Mi allontanai un attimo da lui e lo guardai sbalordita.
Ma il suo sorriso e i suoi occhi confermarono ogni mio sospetto.
Mi amava davvero.
E allora, perché farmi aspettare così tanto?
Perché non dirmelo prima?
Perché farmi stare così male tutto questo tempo?
I dubbi mi riempivano il cervello. Non riuscivo a capire.
Ma il tutto venne spezzato da lui. Da un suo bacio.
Caldo, lento, morbido. Non riuscivo a crederci.
La mia intera esistenza mi stava baciando!
Il profumo del suo respiro m’inondava i polmoni.
Sentivo la sua pelle sulla mia.
Il mio respiro diventava affannato, a mano a mano che le sue mani si facevano avide sul mio corpo.
I nostri corpi erano vicini, come se fossero una cosa sola.
Il mio cuore cominciò a perdere colpi, quando le sue mani si intrecciarono ai miei capelli...
“Ehi, ehiii! Ma che ti succede?! SVEGLiAA!”
Qualcuno mi stava strattonando.
Il mio splendido sogno ad occhi aperti si spezzò.
Era solo un ricordo. Niente di più.
Ma sentivo la mia ferita pulsare come non aveva mai fatto prima.
Mi ero concessa troppo. Troppo per il mio povero cuore spezzato.
Di solito non mi concedevo di pensare a lui così intensamente, figuriamoci di rivivere così certi momenti.
Ma quelle parole...avevano aperto ancora una volta la ferita che cercavo di richiudere da quando la mia splendida favola era finita.
E faceva male. Eccome se faceva male!
Credevo di essermene fatta una ragione. O almeno fino ad oggi.
Come si fa a dimenticare una storia che ti ha cambiato la vita?
Come si fa a dimenticare un amore incondizionato come il nostro? Come si possono dimenticare quelle emozioni mai provate prima, quegli occhi, quel sorriso, quelle mani, i battiti accelerati del mio cuore?
Non si può. Non si può.
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